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Autore: Sakura Hikari    14/09/2015    1 recensioni
Raccolta di flashfic, scritte principalmente durante gli event organizzati sul gruppo "We are out for prompt":
1)Il tuo sorriso è la mia fonte di felicità (Ponds)
2)Oltre il velo (Jenny/Vastra)
3)Baci e sospiri (Jenny/Vastra)
4)L'Eterno e il Ladro (Doctor/Jack)
5)Promesse vuote (Rileven)
6)I would find you, and I would fall in love with you again (Ponds)
7)A ciascuno i suoi spazi (Ten&Donna)
8)L'ultimo scherzo crudele (Ten&Master)
9)Next destination: everywhere (Nine/Rose)
10)Gone (Rileven)
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I would find you, and I would fall in love with you again


Prompt di Hiromi: Ponds - Amy incontra il centurione Rory per la prima volta viaggiando nel tempo con il Dottore.
+
Prompt di Lisa: AmyxRory, Strangers! AU in cui i due non si sono mai incontrati e non sono mai diventati amanti, ma in un modo o nell'altro riescono a conoscersi e ad amarsi, grazie anche al Dottore.
Parole: 1066


“Era simpatico quel ragazzo, vero?”, buttò lì casualmente il Dottore, mentre avviava la consolle della Tardis.
“Uhm, sì, abbastanza.”, rispose Amy, soprappensiero.
“Ed era anche carino.”, continuò.
“Oggettivamente parlando.”, concordò lei.
“Credo che anche tu gli piaccia.”
Questo sembrò riportare la sua amica alla realtà. “Cosa? Oh. Oh no, no, no, uomo stropicciato.”, disse, scuotendo la testa. “Non è assolutamente come pensi tu. Sì, è un ragazzo molto tenero, gentile… ma non mi piace in quel senso, assolutamente.”
Il Dottore sostenne il suo sguardo per un secondo e poi diede una scrollata di spalle. “Okay. Allora, quale sarà ora la nostra prossima tappa?”, chiese allegramente.
Mentre Amy esprimeva il suo desiderio di visitare la Francia, il Dottore stava già elaborando il suo piano; aveva deciso di fare finta di nulla per il momento, ma non poteva restarsene con le mani in mano, non quando l’attrazione tra i due giovani era stata così palese. Sarebbe stato un crimine non fare nulla.
Da quando l’aveva conosciuta Amelia era sempre stata isolata dai suoi coetanei. A volte si chiedeva se, in qualche modo, non fosse dipeso anche da lui che la trascinava in continuazione in un viaggio del tempo dopo l’altro (e la cosa non lo rendeva particolarmente fiero) – e se anche fosse stato il caso, voleva aiutare. Voleva bene ad Amy, e voleva vederla felice. E non gli era sfuggita la particolare scintilla nel suo sguardo quando parlava con Rory, il giovane centurione romano, e il sorriso sulle sue labbra quando parlava con lui, quel tipo di sorrisi che sorgono spontanei e che quasi non ti accorgi di avere.
Sulle differenze culturali (e temporali) tra i due giovani non si era dato particolarmente pensiero. Lui stesso era la rappresentazione vivente che ostacoli del genere erano futilità.
“Et voilà, mademoiselle! Siamo arrivati in Francia!”, esclamò trionfante, dirigendosi verso l’uscita. Aprendo la porta, però, si ritrovò davanti allo scenario che avevano salutato solo un attimo prima – la strada polverosa che si dirigeva verso un’antica urbe romana.
“Dottore, non ci siamo mossi.”, gli fece notare Amy.
“Lo vedo, Amy. Per quale motivo? Sarai mica rimasta senza energia, mia cara?”, chiese preoccupato, accarezzando la porta della Tardis con fare amorevole.
“Credo che le serva qualche momento per riprendersi, quest’ultimo viaggio deve averla stancata parecchio. Avrò bisogno di fare qualche controllo, quindi Pond, perché non vai a farti un giro, hm?”, chiese, fregandosi le mani. “Su, su, vai a dare un’ultima occhiata alle case e ai vestiti delle persone, le tuniche sono davvero forti ragazza mia, credimi! Oh, e magari potresti salutare ancora una volta Rory, eh?”, e senza tanti troppi complimenti ed ignorando le proteste della ragazza, il Dottore la fece uscire dalla Tardis e si diresse a controllare qualcosa nella camera di sotto, alla base della consolle. Amy scosse la testa. Davvero, il Dottore non poteva farsi venire un piano più ovvio. Nonostante tutto, però, poteva salutarlo un’ultima volta.
*
Lo trovò vicino all’entrata della città, seduto a montare la guardia.
“Amy”, disse Rory, scattando in piedi. “Siete già tornati?”
“Magari. Non ci siamo proprio mossi.”, disse la ragazza.
E, sebbene fino a qualche istante prima la conversazione tra i due era stata così semplice e spontanea, caddero entrambi in un silenzio imbarazzato. Poi, d’impulso, Amy disse: “Hai mai pensato di mollare tutto e di viaggiare nel tempo?”
*
Ci volle parecchio tempo perché Rory capisse i concetti di ‘viaggio nel tempo’, ‘macchina’ e ‘altri mondi oltre a questo’. Il Dottore si era subito lanciato in spiegazioni, saltellando allegramente e gesticolando con le mani come suo solito. Alla fine, notando l’espressione confusa del ragazzo, si fermò e si grattò il mento pensieroso. “Forse è un po’ troppo da digerire tutto in una volta. Non dovrei confonderti troppo le idee: dopotutto, il tuo popolo è ancora agli inizi, avete ancora un bel po’ di strada da fare.”, disse. “Molto meglio se ti facciamo vedere, non sei d’accordo? E dovresti cambiarti, l’armatura ti sarà solo d’intralcio dove stiamo andando. Una felpa e un paio di pantaloni andranno più che bene. Spero che l’armadio sia abbastanza fornito.”, e gli indicò una stanza in fondo.
Ancora un po’ confuso, Rory fece come gli era stato detto. Qualche minuto dopo ne riemerse con addosso una felpa grigia tutta storta e un paio di blue jeans, e li osservava come se non fosse abbastanza sicuro di cose fossero, o se li avesse indossati correttamente.
“Aspetta, ti sistemo la felpa.”, si offrì Amy. Contemporaneamente, la Tardis emise il suo usuale rumore che annunciava che erano atterrati. 
“Ed eccoci qua! Osaka, Giappone, 7 Luglio 2018.”, annunciò il Dottore.
“Non avevamo deciso di recarci in Francia?”, domandò Amy inarcando un sopracciglio.
“Bah! La Francia è noiosa a confronto, e la cucina è orribile. Questo posto è molto meglio, credetemi.”, rispose il Dottore, aprendo la porta della Tardis. Si trovarono in una piazza decorata a festa: ovunque si vedevano bancarelle dai colori vivaci, lanterne rosse e gialle sospese con un filo sopra le loro teste; le persone si aggiravano in gruppetti di tre, quattro, cinque persone; indossavano tutti dei kimono dai colori vivaci e dai magnifici disegni; ovunque si sentivano musica, grida, risate dei bambini; dalla bancarella più vicina giungeva l’odore di pesce.
“Giappone?”, chiese Rory, guardandosi attorno confuso e affascinato al tempo stesso. “Deve trovarsi parecchio distante dai confini dell’Impero. Guardate che tuniche bizzarre indossano queste popolazioni barbare!”
“Oh, puoi ben dire che ci troviamo ai confini del vostro mondo, mio caro ragazzo!”, disse allegramente il Dottore. “E non dovresti rivolgerti a loro chiamandoli ‘barbari’. Ma perché continuo a parlare? Andate a divertirvi!”
I due ragazzi si voltarono a guardarlo sconcertati, ma l’uomo era già sparito in mezzo alla folla, finito chissà dove verso chissà quale oscura impresa. Quindi restarono lì impalati, ed un silenzio imbarazzante calò su di loro.
“Perché non vediamo cosa succede di là?”, disse infine Amy indicando un punto alla sua destra.
“Fai pure strada.”, disse Rory, seguendola.
L’atmosfera allegra del festival in breve li coinvolse completamente, spazzando via qualunque rigidità o timidezza residua. Rory venne attratto dalla pesca dei pesci, e dopo numerosi sforzi e retini rotti, riuscì a prenderne uno. Amy invece volle provare dei dolcetti tipici rotondi, i dango. Lentamente, l’imbarazzo tra loro due svanì del tutto e la conversazione riprese con la stessa vivacità e spontaneità della prima volta in cui si erano incontrati, in una antica città romana secoli prima.







I pensieri profondi di Sakura Hikari
Gli amanti del Giappone lo sapranno già: il 7 Luglio in Giappone (in alcune zone il 7 Agosto) si festeggia il Tanabata, il giorno in cui le due divinità Orihime e Hikoboshi si ricongiungono per un giorno soltanto dopo essere state separate definitivamente. E questo il Dottore lo sa bene. Diversamente dai due amanti sofrtunati, non sarà così per Amy e Rory - ci penserà Eleven a tenerli insieme.
Un saluto speciale ai miei cinque lettori.
Kisses!



 
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