Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Ehris    16/09/2015    4 recensioni
Dopo aver miseramente fallito nella conquista del potere assoluto, le Trix, troveranno nuovi potenti e temibili alleati. Amici e nemici, non ci si potrà fidare di nessuno...
Tratto dal capitolo 18:
-Vogliamo il potere; vi chiediamo aiuto a conquistare una delle scuole più prestigiose ed importanti dell’intera Dimensione Magica ed in cambio vi ridaremo la libertà che tanto agognate e che vi è stata strappata molti anni fa- spiegò Icy con molta calma e con fare suadente.
-Impossibile!- urlò lo spettro furente -La nostra libertà è andata persa per sempre! Il nostro destino ci impone queste condizioni per l’eternità. Una vita insulsa, fra le pareti di queste montagne. Una vita che non può essere vissuta ma allo stesso tempo che non ci dà pace. Una vita da non morti!-
Una storia che racconta di come il desiderio di vendetta dia sfogo alla malvagità più oscura; di come a volte occorri tirare fuori coraggio e grinta. Una storia incentrata sulla forza dell'amore e dell'amicizia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Riven, Specialisti, Trix, Winx
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 38 – La liberazione di Alfea


-Musa, che piacevole sorpresa!- esclamò Stormy mentre gli angoli della sua bocca andavano a formare un sorriso che non aveva nulla di rassicurante.

-Cosa sta succedendo qui?- tuonò invece Icy, notando subito il corpo della sorella a terra, che lentamente si stava rialzando.
La fata della musica non rispose. Aveva le gambe che le tremavano per la paura ed era ormai certa che avrebbe pagato molto caro il gesto di rompere la sedia contro Darcy.

La strega del ghiaccio avanzò, obbligando quindi Musa ad arretrare e a rientrare nella stanza.

-Non ti è bastato rischiare di morire annegata fatina?- domandò Stormy che poi, con il semplice movimento del braccio, scaraventò la giovane al suolo per mezzo di una violenta tromba d’aria.

-Evidentemente no!- sibilò Icy, alzando un sopracciglio.

Darcy intanto si era rimessa in piedi ed il suo volto era letteralmente sfigurato dall’odio che stava provando.

-Questa è l’ultima volta che mi colpisci, hai capito bene?- esclamò la strega adirata, avvicinandosi pericolosamente a Musa.

-Sorella!- la richiamò Icy con pazienza -Fonterossa è quasi caduta. Entro sera i non morti non saranno più un nostro problema e noi potremo regnare come abbiamo sempre desiderato!-

-Ottimo!- rispose la strega delle illusioni -Hai sentito fatina? Fonterossa è praticamente presa e non vedo l’ora di sera! Dopo averti massacrata ed uccisa potrò divertirmi con il tuo fidanzatino e chi lo sa, magari comprenderà finalmente da quale parte vale realmente la pena di stare. Sarebbe così bello se ci arrivasse, potremmo tornare ad essere la coppia che eravamo una volta. Facevamo scintille sai?-

-Oh si, non ne ho dubbi! Ho avuto modo di vedere cosa è in grado di fare- rispose la fata in tono beffardo, decisa a mantenere l’apparente spavalderia che si era preposta di adottare per combattere la sua rivale. Era cosciente che quell’affermazione avrebbe incrementato il fastidio della sua nemica; era ciò che voleva ed ora che si trovava in trappola, senza più alcuna via di fuga, lo voleva ancora di più. 

-Ma bene!- disse Stormy ridendo -Sembra che la nostra cara Musa ora sia un po’ meno ingenua e che abbia finalmente scoperto i piaceri della vita. Darcy come ti fa sentire la cosa?-

-Taci!- ringhiò la sorella in tutta risposta.

-Rilassati mia cara- le consigliò Icy -Oppure finiranno per venirti le rughe-

Darcy non rispose, si limitò ad osservare le due sorelle in cagnesco. Non era altro che accecata dall’odio e non vedeva l’ora di potersi vendicarsi di Musa.

-Vieni Stormy, andiamo via!- esclamò la strega del ghiaccio -Mi sembra che qui dentro tiri una brutta aria. Chi lo sa, magari quando Darcy avrà torturato la nostra ospite fino allo svenimento si calmerà-  La maggiore e la minore delle Trix uscirono così dalla stanza, lasciando di nuovo le due in compagnia dei loro conti in sospeso e nient’altro.

-E ora a noi!- disse semplicemente Darcy, prima di iniziare a torturare la fata della musica con tutta la cattiveria di cui era capace.

***

-Brandon!- esclamò Sky che malgrado la lontananza riconobbe al volo l’amico, seduto sul prato in riva al lago di Roccaluce, accanto alla fata del sole e della luna.

-Siete arrivati!- disse Stella, alzandosi velocemente in piedi mentre gli amici correvano nella loro direzione. Anche lo scudiero di Eraklyon cercò di mettersi in piedi ma gli fu necessario l’aiuto ed il sostegno della fata perché i punti che Edna gli aveva applicato tiravano, causandogli forti fitte di dolore.

-È tutto a posto!- sussurrò lo specialista alla giovane che, vedendolo così debole, sbiancò; fintanto che aveva avuto possibilità di rimanere seduto, infatti, lei aveva creduto che lui stesse bene, ma ora non ne era più così certa.

-Ne sei sicuro?- domandò Stella in pena.

-Certo amore- la rincuorò lui, sforzandosi di sorridere per sembrare il più convincente possibile.

Le cinque fate e gli specialisti superstiti si salutarono, tra abbracci e strette di mano.

-Sky, sono rimasti solo loro?- domandò Brandon in un sussurro all’amico, per non farsi sentire dagli altri.

Il principe di Eraklyon si guardò attorno e poi annuì leggermente col capo. Non gli servirono le parole per far capire che la situazione era grave. Più grave di quanto avessero mai potuto immaginare.

-Non avrei mai pensato che Jared potesse essere coinvolto in qualche modo e invece…- disse Brandon mostrando un’aria sinceramente sorpresa ma anche delusa.

-Di certo è stato manipolato- dichiarò l’amico -Non avrebbe mai tradito altrimenti, va contro i nostri principi! E lo stesso vale per quelli della sua squadra-

-Ragazzi ma Helia che fine ha fatto? Io non l’ho visto da nessuna parte e comincio a temere che non sia mai uscito da Fonterossa- si intromise timidamente Flora, con l’espressione chiaramente avvilita.

-Anche io sono preoccupata per Timmy- disse Tecna che pian piano iniziava a sentirsi molto confusa su ciò che andava fatto. Aveva giurato a sé stessa che avrebbe tenuto fede al patto stretto con Minerva. Lei aveva una missione da compiere: ovvero andare ad Alfea e liberare i prigionieri per poi tornare a Fonterossa e combattere i non morti. Tuttavia aveva sempre pensato che ci sarebbe stato Timmy a sostenerla e ad aiutarla in quel compito. Mai e poi mai avrebbe creduto di doversela cavare da sola. La verità era che senza di lui si sentiva tremendamente incompleta e fragile.

La mente della fata della tecnologia cominciò a macinare le peggiori ipotesi su ciò che poteva essere accaduto al suo specialista. Ipotesi che avrebbero giustificato la sua assenza lì, in quel momento ed in quel luogo.

Senza che se ne accorgesse una lacrima le rigò la guancia.

-Stai bene Tecna?- domandò Bloom mentre lei e le altre le si avvicinarono per cercare di confortarla.

-E se gli fosse successo qualcosa?- chiese semplicemente la giovane.

-Vedrai che sta bene. È incredibilmente astuto e il suo cervello viaggia più veloce della luce. Non sarà riuscito a fuggire insieme a noi e allora avrà approfittato per chiudersi al sicuro da qualche parte, per fare qualche ricerca utile. Ci metto le mani sul fuoco che è così- disse Sky rivolto a Tecna che poi proseguì guardando invece Flora -Inoltre era con Helia e Riven. Loro sono tipi tosti! Sono certo che sia tutto a posto e che ora noi siamo qui a preoccuparci inutilmente. Vero professor Codatorta?- domandò infine all’insegnante che da qualche minuto era sopraggiunto con l’ultimo gruppetto di giovani.

-Certamente!- rispose l’uomo.

-A proposito di Riven- esclamò Aisha -Musa dove è? A quest’ora sarebbe dovuta essere qui anche lei- ragionò la fata, ricordando poi le parole dell’amica e la sua promessa di non tardare, poco prima che si allontanasse dal gruppo.

-Diamole ancora un attimo di tempo- disse Bloom -Magari si è fermata a soccorrere qualcuno di ferito che ora le sta semplicemente rallentando un po’ il passo-

I ragazzi rimasero nei pressi del lago ancora per interminabili minuti, tutti quanti immersi fra sentimenti quale la paura, l’ansia e l’angoscia.

-Io non credo che a questo punto lei arrivi più. Direi di rimetterci in cammino alla volta di Alfea- esordì ad un tratto Codatorta andando a spezzare il silenzio e la speranza del gruppo di veder arrivare ancora qualcuno.

-Forse potrei tornare indietro e vedere se…- Bloom non riuscì a portare a termine la sua frase che fu interrotta da Edna.

-Assolutamente no! Siamo rimasti in pochi. Se il gruppo continua a dividersi non ci sarà più un numero di soldati sufficienti a combattere per Fonterossa…-

-Soldati?- gridò Stella non appena riuscì a dare il giusto senso alla parola della donna.

-…Per Fonterossa, per Alfea e per l'interna Dimensione Magica!- terminò Edna, adeguando il suo tono di voce a quello della fata di Solaria, mettendola dunque a tacere.

Il gruppo si rimise in marcia. Stanchi, avviliti e preoccupati, i ragazzi e i due adulti raggiunsero Alfea in assoluto silenzio e quando finalmente ci arrivarono non poterono che farsi spezzare il cuore dallo scenario che si presentò loro: la maggior parte dell’edificio aveva subito ingenti danni. Dentro la scuola, le statue che un tempo caratterizzavano quel luogo meraviglioso, erano andate completamente distrutte. I pezzi di marmo erano disseminati ovunque e i corridoi erano completamente deserti. La scuola, in generale, sembrava essere stata abbandonata da anni anziché da un paio di giorni soltanto.

Le Winx sentirono i loro cuori attorcigliarsi intorno all’enorme senso di colpa per aver abbandonato quel posto che avevano iniziato a chiamar casa e tutti i ricordi che pian piano riaffioravano, legati alle esperienze vissute nell’edificio, si trasformarono velocemente in spettri pronti a tormentarle.

-Come abbiamo fatto ad andare via?- domandò Stella, più sconvolta che mai.

-Io… Io…- Flora non sapeva cosa dire. Tutto quello la terrorizzava e sentiva che anche le poche forze che le erano rimaste stavano pian piano iniziando a scemare.

-Noi ci siamo limitate a seguire gli ordini di Faragonda- ricordò Bloom, che non accettava l’idea di farsi devastare da quello spettacolo poco piacevole.

-Sì, Bloom ha ragione e se ora abbiamo ancora una speranza di vincere questa battaglia è proprio perché siamo riuscite a scappare e a dare l’allarme a chi di dovere!- disse Aisha, a sostegno delle parole della custode della fiamma del drago.


Sky, Bloom, Aisha, Tecna e Stella, accompagnate da Codatorta, raggiunsero le celle nelle segrete di Alfea, scoprendo così Faragonda, Palladium e Wizgiz, nonché la preside Griffin e tutte le fate che non erano riuscite a fuggire e che erano dunque state imprigionate il giorno dell’assedio.

Intanto al piano di sopra Flora si stava dando un gran da fare per dare una mano ad Edna a sistemare tutti i feriti, quando ad un tratto la sua attenzione fu attirata da qualcosa di molto piccolo che volava nel corridoio davanti a lei.

-Oh mamma- disse la fata fra gioia e sorpresa.

-Cosa succede?- domandò Edna che poi, vedendo che l’attenzione della giovane era rivolta verso qualcosa alle sue spalle, si voltò e chiese: -Che cosa hai visto?-

-Livy, la Pixie dei messaggi!- la fata della natura ne era certa, dunque raggiunse immediatamente il punto in cui l’aveva avvistata, tuttavia quando vi arrivò la piccola creatura sembrava essersi dissolta nell’aria -Livy, dove sei? Vieni fuori- chiamò dolcemente la giovane -Sono io, sono Flora, non devi più avere paura-

Passò soltanto un istante e la Pixie sbucò da un cumulo di macerie, il quale una volta altro non era che una statua meravigliosa.

-Se ne sono andati?- domandò la fatina visibilmente impaurita ed incerta.

-Tutti quanti!- assicurò Flora al fine di tranquillizzare Livy che lentamente le si stava avvicinando.

-Temevamo che questo posto sarebbe andato perduto per sempre. Avevamo paura che nessuno sarebbe più tornato qui- spiegò la creatura, che tremò al pensiero di ciò che era successo.

-Livy, chi c’è ancora qui con te?- domandò allora Flora, che non le era sfuggito il soggetto plurale nella frase della fatina dei messaggi.

-Piff, Tune e Lokette- rispose la Pixie.

-Solo voi?- domandò ancora Flora.

-Si solo noi. Eravamo venute a portare un messaggio a Faragonda per conto della nostra regina ma quando siamo arrivate qui e ci siamo accorte del disastro abbiamo avuto paura e ci siamo nascoste. Non potevamo fuggire perché quei mostri orribili erano ovunque. A dire il vero mi domando ancora come abbiamo fatto ad entrare senza essere viste e senza che ci accorgessimo di nulla- spiegò la fatina.

-Sono contenta di vedere che stai bene mia piccola Livy. Ti va di portarmi da Lokette, Tune e Piff?- chiese Flora, sempre con un tono estremamente dolce e delicato, quasi materno.

-Si, vieni!- esclamò la Pixie. Senza farselo chiedere una seconda volta, Livy, in sella al suo pezzo di carta, sfrecciò per il corridoio, in direzione delle aule dove solitamente si tenevano le lezioni con il professor Palladium. Flora dovette accelerare il passo per stare dietro alla fatina, che ora sembrava aver riacquisito un po’ della serenità persa a causa della battaglia e della paura vissuta.

***

-Musa, Musa- esclamò una voce che la fata della musica conosceva molto bene e che a lungo aveva sperato di sentire.

-Riven- disse la giovane molto debolmente, a causa delle torture a cui era stata sottoposta da Darcy.

-Sono qui! È finita, adesso ti porto via!- lo specialista si accovacciò accanto alla giovane e con molta delicatezza le scostò una ciocca di capelli dal viso. Gli occhi della fata si illuminarono. Finalmente era salva.

Improvvisamente un potente colpo magico, frutto della cattiveria di Darcy, colpì il giovane che quindi cadde a terra all’istante. Gli occhi sbarrati, senza più vita. La bocca socchiusa. Un rivolo di sangue dal naso. Il suo volto e una sola parola: morte.

-Riven no!- riuscì a gridare Musa mentre gli occhi le si riempivano irrimediabilmente di lacrime.

Dal nulla la risata di Darcy riempì la stanza.

-Sei debole mia cara fatina. La tua testolina è così facile da penetrare- esclamò la strega.

-Devi smetterla di farlo!- ringhiò Musa, stesa a terra su un fianco.

-Di fare cosa? Farti credere di aver ucciso il tuo amato specialista? Ma è incredibilmente divertente. Cosa sarà questa? La quarta? La quinta volta? Ma nonostante tutto tu continui a crederci- la strega pareva aver trovato un piacevole passatempo e anche il modo di torturare Musa psicologicamente. La fata era talmente debole che per Darcy entrarle nella mente era un gioco da ragazzi.

Atterrita, la giovane di Melody, si lasciò andare, abbandonandosi alla fatica, mentre il suo corpo e la sua mente pregavano la fine di quella terribile tortura. 

***

Nei sotterranei di Fonterossa, intanto, Riven continuava a torturarsi sulla sorte di Musa mentre Helia e Timmy osservavano inermi i non morti che senza alcuna pietà gettavano i corpi dei loro compagni specialisti nelle celle accanto. I due giovani non erano in grado di dire se i loro amici fossero morti o soltanto svenuti, in ogni caso lo scenario era tutt’altro che piacevole.

Quando gli spettri rinchiusero anche l’ultimo specialista rimasto, se ne andarono, abbandonando le segrete. Erano pronti a reclamare la loro libertà.

Calò nuovamente il silenzio ed il buio, ma poi, soltanto qualche istante dopo, quando i giovani credevano di aver perso tutte le speranze, la porta si aprì nuovamente e un rumore di passi che percorrevano veloci le scale rimbombò in quel luogo tetro.

Timmy ed Helia si scambiarono un’occhiata mentre Riven si rialzò da terra per vedere cosa stesse accadendo, o chi stesse arrivando.

Con enorme sorpresa dei giovani davanti alla loro cella si materializzò Minerva.

-Mi occorre la vostra collaborazione- esclamò con voce ferma, segno che non la stava chiedendo bensì imponendo -Soprattutto la tua giovanotto- disse infine, rivolta a Timmy. Il giovane occhialuto deglutì vistosamente, dopodiché si rimise in ordine gli occhiali e con un gesto del capo invitò la strega a spiegarsi meglio.








Note dell'autrice: Buonasera popolo di EFP! Eccoci con un nuovo capitolo! Abbiamo avuto modo di vedere tutti i nostri protagonisti. Musa è quella messa peggio. E Minerva? Secondo voi cosa ha in mente?
Ringrazio con tutto il cuore tutti voi lettori che con molta pazienza continuate a seguire e recensire la mia storia con molta, molta pazienza! GRAZIE
Ora vi saluto e vi auguro una splendida serata!
A presto,
un abbraccio,
Ehris

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Ehris