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Autore: Mione Nanako    16/09/2015    0 recensioni
Una nuova piccola strega fa il suo ingresso nella magica scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, chi è questa ragazzina che tutti definiscono pazza? La sorellina minore della Lunatica, come vivrà la sua adolescenza fra segreti, giochi e una cotta amorosa?
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Luna Lovegood, Nuovo personaggio, Pandora Lovegood, Xenophilius Lovegood | Coppie: Arthur/Molly
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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L' anno scolastico era ormai cominciato da qualche mese, evidente il fatto che l'inverno fosse alle porte; la temperatura si abbassava di giorno in giorno e gli unici luoghi dove si stava tranquilli e al caldo erano la Sala Grande e la Sala Comune; anche le aule lo erano abbastanza, tranne quella di Pozioni del Professor Piton nei sotterranei,un vero luogo glaciale, ti salvava solo il fuoco sotto i calderoni…..

Che maleducata! 
         

Vi ho accennato qualcosa di generale ma di me ancora nulla….

Che vergogna!

Dunque….. Da dove posso cominciare…… Ehm vediamo…

Ciao a tutti mi chiamo Emily Marie Lovegood –Emy per gli amici - e questo è il mio primo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ho scoperto di essere una strega alla sola età di otto anni, poco prima che mia madre morisse - ma di questo vi parlerò un’altra volta non voglio apparire come la vittima disgraziata e soprattutto non voglio rattristarvi -
Dunque, come dicevo, sono la sorella minore di Luna Lovegood, abbiamo un anno di differenza. Rispetto al  famoso Harry Potter e i suoi amici, invece sono due. Diversamente da Luna sono finita in Grifondoro, cosa di cui sono molto contenta, e sempre grazie a lei ho conosciuto Harry e il resto degli amici della bionda. Ricordo che è stato proprio in quel momento, che mi presi la mia prima cotta un vero colpo di fulmine!  Per uno dei due gemelli, i fratelli più grandi di Ron, Fred Gideon Weasley. Ora che vi ho raccontato la mia storia, seppur breve, torniamo al presente.

Come stavo dicendo, questo mio primo inverno cominciava a essere davvero freddo, ammetto che in fondo  questa dolce aria invernale non mi dispiace, dà giusto un brivido. Ho già dei luoghi preferiti: Il Lago Nero sotto la grande quercia e la biblioteca. Non potendo usare il primo a causa del calo della temperatura mi rifugio nel secondo, sto anche spesso nella Sala Comune della mia casata. Proprio questa sera ho deciso di fare un salto in biblioteca, un ottima occasione per ripassare la lezione di oggi.  Alle otto precise da Madama Prince mi cacciò non molto dolcemente fuori, iniziando a spegnere tutte le luci.

Che smemorata... avrei dovuto ricordarmi che a quell’ora chiudeva..

Date le circostanze non mi rimaneva altro che continuare a studiare in Sala Comune… Percorsi i miti corridoi salendo poi le molteplici scale giungendo infine davanti al ritratto della signora Grassa:

"Fortuna Major" recitai la parola d’ordine, la donna nel quadro borbottò appena ma alla fine si scostò per farmi gentilmente passare. Mi lasciai cadere su una morbida poltrona, la borsa dei libri accanto a me e uno di essi fra le mani.
Era ancora presto per coricarsi, in più non avevo molto sonno, così iniziai a sfogliare le pagine del volume. Mi accorsi ben presto di non essere l’unica a non riuscire a dormire quella sera; seduto sul divano al caldo del camino, guarda caso neanche a farlo apposta, c'era Fred, non lo notai subito ma da quell’attimo non riuscivo più a smettere di guardarlo. Vidi che in lui c'era qualcosa di strano, stranamente triste o più che altro preoccupato e da solo senza George al suo fianco; non persi l’occasione:

Si ero timida certo ma non avrei mai lasciato una persona triste sola, potevo almeno provare a parlargli, sicuramente aveva bisogno di qualcosa o qualcuno con cui parlare… tentar non nuoce dicono, no?

Mi avvicinai lentamente al divano, e  con voce flebile chiesi:

«Scusa posso sedermi?» lui si girò e alla vista del verde chiaro dei suoi occhi cominciò a battermi forte il cuore.
 

«Oh Emily si ciao accomodati pure» mi disse con sguardo cupo.

«Grazie!» Esclamai sedendomi, aggiunsi poi: «Chiamami Emy se ti va» ammiccai arrossendo poi.

«Ok, Emy» rispose lui con mezzo sorriso quasi forzato, ma esso quasi mi fece sciogliere.

Ci fu una piccola pausa nella quale nessuno dei due parlò, il ragazzo continuava a fissare il fuoco con aria assente e io fissavo lui,  con un nodo alla gola. Non potendo continuare a vederlo cosi, decisi di buttarmi: 

«Fred scusami..» iniziai, lui si voltò per ascoltarmi.
 
«Ho notato.. –non che ti stessi perseguitando o fissando- che non
sembri del tuo solito umore questa sera.. il sorriso che hai sempre quando sei con tuo fratello sembra appartenere ad un’altra persona... ti è successo qualcosa? Se ne vuoi parlare..» misi prima la cosa in chiaro, e aggiunsi subito dopo il resto sperando di non essere invadente, in un minuscolo tentativo di tirarlo su di morale, avrei fatto il possibile per lui .

Il rosso sospirò, una piccola risatina. «L'hai notato eh?»

In quel momento pensai "Sono una che nota tutto", notando quella risata esclamai:

«Era una risata quella? Ho fatto ridere Fred Weasley la coppa a me!»

Risi appena anch’io tornando poi seria quando lui sussurrò.

 «Si, in effetti qualcosa è successo…» pausa.

Il suo tono di voce  esprimeva tristezza, mi avvicinai maggiormente a lui  in modo che se ci fosse stato qualcun altro non ci avrebbe sentiti.

«Ne vuoi parlare? Forse posso fare qualcosa per aiutarti, sfogarsi di solito agevola le preoccupazioni» gli proposi cercando coraggio.

 «Così piccola e già così saggia. Sicura che non ti annoio?..» sorrise appena leggermente sorpreso, si intimorì un pochino temendo che il suo discorso non mi andasse di sentirlo ma ammiccai per rassicurarlo, così  cominciò a raccontare il suo problema.

Restai in silenzio ascoltando la sua voce, appoggiai la schiena al divano, lui intanto sfogandosi e rilassandosi arrivò allo sdraiarsi ed appoggiare la testa sulle le mie gambe, le nostre mani si sfiorarono appena, troppo impegnata ad ascoltarlo, nemmeno me ne accorsi. Al termine della sua storia, l’orologio scoccò la mezzanotte, si sentiva leggero più felice e sedendosi mi disse:

 «Grazie Emy per aver sopportato i miei schiocchi racconti ora è meglio che vada a dormire ci vediamo domani a colazione ciao buonanotte» pronunciò quasi tutto di un fiato lasciandomi un bacio sulla guancia e si alzò per salire nel dormitorio.

 «Figurati, è stato un piacere, sarò sempre qui quando avrai bisogno, anche solo per una chiacchierata..  a domani n-notte» .

Rimasi per qualche minuto immobile sul divano con una mano sulla guancia dove mi aveva appena baciata.

No.. non è possibile.. l’ha fatto davvero? No.. me lo sono immaginato, si sarà senz’altro così.. si   
Ecco cos’era stato, tutto un sogno, si non poteva essere davvero accaduto, mi devo essere addormentata sui libri e caduta nel mondo dei sogni… Eppure Fred, mi aveva appena dato un bacio sulla guancia…giuro di averlo sentito! Grazie al cielo non c’èra uno specchio, il mio colorito era bordeaux di sicuro…… Avrei voluto urlare tanta era la gioia ma ci ripensai..

’Sarà meglio non  svegliare tutta la scuola…’’  dissi tra me e me

 Cosi feci l'unica cosa possibile in quella situazione: mi diedi un pizzicotto sulla gamba.

«Ahi! Accidenti..»

Avevo sentito dolore.. quindi…. Non era un sogno! Corsi a letto buttando i vestiti all’aria, mi infilai il pigiama e successivamente sotto le coperte, un ultimo sguardo alla bianca luna con aria sognante, essa mi sorrideva, come se mia madre fosse felice insieme a me; serenamente mi addormentai con il ricordo più bello di tutta la giornata a tenermi compagnia.
   
 
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