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Autore: lunadivergente21dw    19/09/2015    1 recensioni
«Harry, no. Non ce lo meritiamo. Ora hai scoperto che alcune famiglie di maghi sono meglio di altre, non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate.»disse ricordando le parole dette al primo anno quando invece era lui la persona sbagliata...
«Grazie, so riconoscerle da solo le persone sbagliate.» detto questo Harry sorrise e gli porse la mano aspettando che la stringesse.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il giorno dopo la battaglia..

Non sapeva ancora se fosse stata una buona idea, ma in cuor suo voleva solo aiutare, dopo tutto il male che aveva fatto.

I suoi genitori erano andati via poco prima, dopo averlo pregato di seguirli.

 

«No mamma» aveva detto. «Devo rimediare almeno in parte a quello che ho fatto, voi andate. Io rimango qui ad aiutarli.»

 

Doveva aiutarli.

La sala grande era piena di persone.

Persone ferite sdraiate su delle brandine che attendevano cure, altre piu' gravi assistite da amici e parenti.

Madama Chips era molto indaffarata, passava da una brandina all'altra visitando i feriti e impartendo ordini ai volontari.

Prima di entrare si guardo' le mani, poteva aiutarli perchè li' era quasi del tutto illeso se non per una ferita al polso, opera di un mangiamorte che stava attaccando la McGranitt di spalle, lui si era messo in mezzo.

 

«Hey ragazzo, guarda che sono dalla tua parte!» gli aveva gridato il mangiamorte.

 

«Non piu' ormai!» gli aveva detto lui.

 

«Ora non ti vorranno piu' caro mio, è troppo tardi» e accompagno' questa affermazione con un ghigno inquietante.

 

«Non mi importa! Voglio solo che questa maledetta guerra finisca! E non mi importa se loro mi accetteranno o no... Io li aiutero' comunque. Loro devono vincere, non voi!» e dopo avergli urlato queste cose con disprezzo lo scaravento' contro la parete e lo pietrifico'. Subito dopo senti' una mano sulla sua spalla, la McGranitt aveva assistito a tutto e gli stava sorridendo, non gli aveva mai sorriso in sette anni e lo stava facendo per la prima volta nel bel mezzo della battaglia, da quel gesto capi' che lei lo aveva perdonato.

Il ricordo di quel sorriso gli diede il coraggio di entrare in sala grande.

Appena varcata la soglia si senti' addosso molti sguardi.

Ma certo! Che credeva? Di passare inosservato? Colui che per anni aveva guardato quegli stessi ragazzi, sempre con disprezzo.

E pensare che ogni giorno da qualche anno aveva sempre desiderato allontanarsi dai suoi compagni Serpeverde -non li sopportava- per fare amicizia con ragazzi di altri case, aveva sempre desiderato conoscere Luna Lovegood, le stava simpatica e l'ammirava per essere sempre se stessa -mentre lui portava una maschera da ormai troppo tempo...- oppure i gemelli Weasley, sempre pronti a far ridere le persone intorno a loro, gli facevano ricordare la frase che aveva detto Silente qualche anno prima:

 

''La felicità la si puo' trovare anche negli attimi piu' tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce.''

 

Quando vide George abbracciato a Ginny vicino al corpo di Fred gli si spezzo' il cuore.

 

Non doveva succedere. La vita è ingiusta. Non se n'è andato solo Fred stanotte, un pezzo dell'anima di George è morta con lui.

 

Continuo' a ripetersi queste frasi per giorni.

Solo molti anni dopo comprese che Fred e molti altri (Sirius, Lavanda, Dobby, Remus, Tonks, Malocchio, Silente, Piton, Colin...) erano morti combattendo per un mondo migliore, nessuno di loro sarebbe mai stato dimenticato.

Nessuno.

E se una parte di George se n'era andata con Fred, viceversa, una parte di Fred era rimasta con George.

 

«Puoi aiutarci?» quella voce lo distolse dai suoi pensieri.

 

Si giro' e vide Luna e Neville che cercavano di portare piu' vassoi che potevano, lei gli sorrideva, lui era diffidente.

 

«Ma certo»rispose prendendo dei vassoi, c'erano cibo e acqua.

 

«Guardali» disse Luna guardando i presenti nella sala «tutti presi a curare le ferite degli altri e le proprie e non si accorgono di star morendo di fame e di sete. Cosi' Madama Chips ci ha detto di portare questi» cosi' dicendo indico' i vassoi «Io comincio da li'» e si diresse verso un gruppo di persone offrendo loro acqua e cibo che accettarono subito.

 

«Beh allora io comincio da là»disse Neville dirigendosi verso il punto indicato.

 

«Aspetta Neville..»

 

Lo sguardo del ragazzo raccontava quante ne aveva passate...

 

«Mi dispiace. Mi dispiace molto.» gli disse per poi cominciare a portare il cibo verso un gruppo di Tassorosso e Corvonero.

 

Neville rimase spiazzato dalle sue scuse. Ma poi...

 

«Malfoy...» lui lo guardo'. «So che le persone cambiano, ora vedo un piccolo cambiamento nei tuoi occhi e sono pronto a perdonarti. Dico un piccolo cambiamento perchè so perfettamente che sei sempre stato cosi', solo... Le persone che avevi intorno rifiutavano questa parte di te, cosi' l'hai fatto anche tu. Ma ora, la tua parte migliore sta riemergendo. Quindi ti perdono Draco.» detto questo gli sorrise e continuo' verso il punto indicato poco prima.

 

Era commosso, ora un'altra persona lo aveva perdonato.

 

Portando il cibo alle persone e parlando con loro, sostenendoli e ascoltando le loro storie, si sentiva il cuore piu' leggero e per il resto della giornata aiuto' a curare i feriti scoprendo che gli piaceva aiutare gli altri.

 

Ora il tramonto era passato da ore.

Stava finendo di medicare un ragazzino.

Da quando aveva cominciato non si era mai fermato ed erano passate all'incirca nove ore.

Nella Sala Grande c'erano molte meno persone, molti erano tornati a casa, alcuni erano stati trasferiti al San Mungo.

Lui aiutava a curare i pochi feriti rimasti.

 

«Draco...» sentirlo pronunciare il suo nome lo sorprese, si erano sempre chiamati per cognome e molto probabilmente anche l'altro ragazzo si sorprese quando lui rispose:

«Harry...»

 

«E' da ore che sei qui. Hai lavorato senza mai fermarti. Ti ho osservato» gli disse.

 

«Già...» fu l'unica parola che gli veni'.

 

«Senti non credi sia ora di fare una pausa? Ti serve. E voglio parlarti.»

 

Dopo queste parole si convinse. Doveva parlargli anche lui, cosi', quando fini' di medicare il ragazzino lo segui'.

Camminarono fino al parco e solo li' Harry si decise a parlare.

 

«E' stato ammirevole il tuo comportamento negli ultimi giorni.»

 

«Non è stato niente di ammirevole. Non dopo quello che ho fatto. Non dopo essere stato per anni dalla SUA parte.» rispose lui.

 

«Ma Draco, so perfettamente che tu non lo volevi, ti hanno minacciato. Forse anche torturato per essere dalla sua parte. Ora che hanno smesso di minacciarti, hai la libertà di decidere. E stai decidendo di essere buono, Lo vedo. Lo vediamo. E abbiamo deciso di perdonare te e i tuoi genitori... O almeno tu e tua madre..»

 

«Harry, no. Non ce lo meritiamo. Ora hai scoperto che alcune famiglie di maghi sono meglio di altre, non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate.»disse ricordando le parole dette al primo anno quando invece era lui la persona sbagliata...

 

«Grazie, so riconoscerle da solo le persone sbagliate.» detto questo Harry sorrise e gli porse la mano aspettando che la stringesse.

 

Lui lo guardo' e decise di stringergli la mano, era una delle persone che ammirava di piu', aveva perso tutto eppure riusciva ancora a sorridere e.... a perdonare.

 

Quel giorno fu quasi tranquillo rispetto a quelli che seguirono.

Perlomeno dal punto di vista emotivo.

La guerra aveva cambiato tutti. Ogni persona che vi aveva partecipato perse amici o parenti... altri persero se stessi. Molti rimasero per aiutare a risistemare il castello e cosi' fece anche lui.

 

Quei giorni gli servirono per avvicinarsi alle persone a cui aveva fatto dei torti, per scusarsi... soprattutto ai Weasley e alla Granger.

Tutti lo perdonarono, alcuni erano ancora incerti (Ron, per fare un esempio).

Ma era normale. Se lo era aspettato.

 

Negli anni nessun particolare della guerra sfumo' dai suoi ricordi, gli incubi lo tormentavano ancora oggi, ma ai brutti ricordi del passato se ne aggiunsero altri di piu' lieti.

Il suo lavoro, dove lavorava con colleghi simpatici e dove era sempre soddisfatto aiutando le persone.

Il primo incontro con Astoria, la ragazza che gli cambio' la vita e con la quale ebbe un figlio, Scorpius.

Inoltre, negli anni era cresciuto il rapporto con i Weasley, cosi' potè veder crescere anche Teddy, lui lo adorava e a volte ancora adesso lo chiamava come quando era piccolo, ''Dwaco'' e lui non poteva fare a meno di sorridergli, gli voleva bene come ne voleva a Scorpius, per quanto riguarda quest'ultimo, era sinceramente contento e fiero dell'amicizia tra lui e Albus Severus.

In una delle domeniche in cui erano stati invitati dai Potter, mentre guardavano i due ragazzini cercare di buttare James e Teddy in piscina per gioco, Harry gli disse.

 

«Guardando quei due crescere vedo come avremmo potuto essere noi.»

 

Già. Anche lui lo pensava. E sarebbe stato fantastico ma gli andava bene cosi'.

I fantasmi del passato lo perseguitavano ancora, ma ora era felice, i vecchi nemici erano diventati i suoi migliori amici.

Aveva sposato una donna che lo amava per quello che era.

Aveva un figlio che gli voleva bene e a cui era molto affezionato.

Aveva una famiglia.

Ormai era un uomo libero.

 

 

 

 

 

 

_Angolo ''autrice''

Che dirvi...

Era da un po' che volevo sviluppare questa idea e ora ne ho finalmente avuto il tempo.

Draco è uno dei personaggi della saga a cui sono molto affezionata, per questo ci tenevo molto a scrivere una storia cosi', nella quale ho cercato di mettermi in empatia con lui, spiegando al meglio i sentimenti che ha provato.

Per me lui è sempre stato il grande punto di domanda della storia, quindi.. beh spero vi sia piaciuta.

   
 
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