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Autore: Vanel    19/09/2015    1 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
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Come già spiegato ne "La malattia del bacio", ci tengo a scusarmi per la grandissima attesa e a ringraziare tutte voi care lettrici che attraverso il vostro entusiasmo e i vostri bellissimi commenti mi incitate sempre a dare il meglio.
Questo capitolo è relativamente corto, molto legato alle emozioni.
Non dico altro, buona lettura!





 




Quando mi svegliai erano forse le 10:00, avevo dormito parecchio facendo sogni strani e inconcludenti.
Mi lavai di svelta, sperando che Michele mi avesse spiegato il perchè della sera precedente.
Mi era sembrato irreale, tutto quello che ci era successo, eppure mentre cercavo di dormire non potevo non pensare a ciò che erano le sue labbra sulle mie, al mio primo bacio, a quanto fossi felice per aver atteso tanto...

Ma quando scesi le scale, iniziai a percepire un cambiamento nell'aria.
"Devo ammettere che sono molto sorpreso che abbia fatto questa scelta, ma non nascondo l'orgoglio"-Disse Carlo.
"Ma partire così! Non ci ha fatto sapere niente, ha deciso tutto lui"-Rispose Giada.
"Sai come sono fatti i giovani d'oggi, cambiano idea così"
"Non ha salutato né Ambra né Anastasia"
"Te l'ho detto, voleva andarsene"
Ambra piangeva ed era arrabbiata.
Ti prego, non dirmi che...
"Michele è andato via"-Mi disse invece Ambra, proprio quello che non volevo sentire.
"Dove!?"
"Ad una delle migliori scuole di medicina avanzata, in Svizzera"-Mi rispose fiero Carlo.
"M-ma... è Santo Stefano... non ci ha neanche detto che..."
"Lo so, è stato strano anche per me"-Mi rispose Carlo.
"Che stronzo! Ecco perchè era di buonumore, non vedeva l'ora di andarsene!"-Gridò Ambra.
"Tesoro, calmati"-Le disse Giada.
Io andai in camera mia.
Era andato via per me.

  
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