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Autore: imunfjxable    20/09/2015    2 recensioni
Il tatuaggio vero e proprio racconta una storia. Mi piacciono le storie e i tatuaggi, non importa quanto ben fatti, se non raccontano una storia che ti coinvolge emotivamente, e sono lì solo per decorazione, allora non sono un vero tatuaggio.
E se Justin Bieber avesse così tanti tatuaggi solo perché è follemente innamorato della sua tatuatrice?
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo i VMA io e Joy eravamo restati per qualche giorno a Los Angeles. Avevo fatto fare un tour panoramico della vecchia LA a Joy che guardava tutto entusiasta e scattava fotografie ad ogni piccolo dettaglio.
«Guarda che la bellezza sta nelle piccole cose» mi diceva mentre premeva il tasto per scattare le foto. La bellezza poteva anche trovarsi nelle piccole cose, ma da quando l'avevo conosciuta la vedevo solo in lei.

Entrai nel negozio. Sentii il rumore della macchinetta che perforava la pelle di qualcuno.
«Justin sei tu?» chiese, la sua voce melodiosa giunse alle mie orecchie facendomi sorridere.
«Si Joy»
«Entra!» urlò, e camminai nello studio per trovare una Joy sorridente intenta a tatuare Ashley, e il suo ragazzo, quello dai capelli verdi che vidi quando baciai per la prima volta Joy. Ripensai a quel giorno e sorrisi involontariamente, sentendo la stessa pioggia fredda battere sulla mia pelle e lo stesso calore che mi provocava la bocca di Joy sulla mia.
Mi sedetti accanto a Joy che mi sorrise.
«Ciao Justin» mi salutò Ash e ricambiai «lui è il mio fidanzato, Michael» mi girai per salutare anche lui che mi guardava con occhi sgranati, probabilmente sorpreso.
Joy mi spiegò che si stavano facendo un cosiddetto "matching tatto" ovvero un tatuaggio fatto da due o più persone, su parti del corpo che se vengono avvicinate mostrano il tatuaggio vero e proprio. Era una sorta di puzzle umano.
Avevano scelto una linea continua d'elettrocardiogramma sul polso, gli sbalzi della linea erano regolari e spezzati, fino a quando giungevano alla fine della lunghezza del loro polso e si curvavano in un semicerchio. Dopo un'altra mezz'ora di lavoro Joy finì il tatuaggio, e prese i polsi di Ashley e Michael unendoli, mostrandomi come, da vicini, i due semicerchi formavano un cuore, scandito dai battiti dell'elettrocardiogramma.
Ashley e Michael si diressero alla cassa e pagarono Joy, nonostante lei fosse contraria. La vidi abbracciare i due ragazzi e parlare con loro annuendo; poi Michael e Ash andarono via, non prima di essersi scambiati un bacio appassionato sulla soglia.
«Ashley e Michael vengono a cena da me, devono dirci una cosa importante, ci sarai?» domandò fissandomi dolcemente. Come avrei potuto dirle di no?
«Certo che ci sarò» eravamo ancora in piedi senza sapere cosa fare davanti al bancone, circondati da un pregnante odore di inchiostro, da migliaia di inutili cianfrusaglie posate artisticamente sulle mensole bianche; tra le quali risaltava un cartello rosso con la scritta "No drunks" e paradossalmente accanto ad esso si trovava una bottiglia mezza vuota della birra Corona, la preferita di Joy.
Si avvicinò a me e mi baciò il collo facendomi un succhiotto, il cui colore violaceo risaltava sulla mia pelle.
Le afferrai la vita portandola accanto a me, e le presi il viso tra le mani, nell'intenzione di baciarla, però mi fermai. Mi fermai con la mia mano sotto il suo mento mentre le accarezzavo la pelle bianca, e rimasi a fissarla negli occhi caramello, come i miei, incapace di fare altro, se non continuare a scrutare ogni piccolo particolare del suo viso, come quelle piccole lentiggini che le apparivano accanto al naso; le avevo notate solo ora.
«Tutto bene?» chiese accigliandosi.
«Sei così bella»
Guardò per terra e arrossì leggermente, io sorrisi.

«Allora Ashy» iniziò Joy versando del vino nei nostri bicchieri «cosa volevi dirci?»
Ero seduto accanto a Joy, che indossava un pantaloncino nero a vita alta e una canotta aderente bianca. La tavola era apparecchiata con dei piatti bianchi e dei calici di vetro alti, pieni di vino rosso.
Afferrai il mio e lo portai alle labbra, inarcandole leggermente in una smorfia quando il liquido aspro venne a contatto con la mia lingua. Ashley e Michael si guardarono sorridendo e si diedero la mano.
«Abbiamo deciso di sposarci» per poco quel vino che avevo in gola non mi andò di traverso. Ingoiai.
«È stupendo!» urlò Joy battendo le mani compiaciuta.
«Complimenti ragazzi» dissi sorridendo, ero felice per quei due, erano adorabili.
«E volevamo chiedervi una cosa» continuò Michael passandosi una mano tra i suoi capelli verdi «volete essere i nostri testimoni?»
Io e Joy ci guardammo per poi urlare un si convinto ai due ragazzi che si baciarono per la gioia.
La cena continuò tra risate, e progetti per il matrimonio. Avevano già pensato a tutto, sarebbe stato tra pochi giorni, e avevano perfino già iniziato a mandare gli inviti, infatti al termine di quell'adorabile cena ci diedero il nostro.
I due andarono via verso l'una di notte, e ci salutarono felici.
«Ci vediamo sabato pomeriggio allora! Alle 17.00, non fate tardi che siete i testimoni» scherzò Ash.
Quando Joy chiuse la porta, rimase a fissare il legno di quest'ultima senza dare segni di vita. Un'espressione apatica solcava il suo viso, che ultimamente era sempre sorridente.
Le accarezzai leggermente la guancia sinistra ma non si mosse.
«Joy» la richiamai sventolandole una mano davanti agli occhi.
Non rispose, ma si gettò tra le mie braccia iniziando a piangere.
Le alzai il viso e la baciai lentamente, ogni volta che sentivo le sue labbra correre sulle mie mi veniva un vuoto nello stomaco. Mise le mani tra i miei capelli e mi strinse di più a se baciandomi con più foga. Il nostro bacio diventò in pochi secondi più passionale, mi stava baciando come se avesse un disperato bisogno d'affetto, un'insaziabile fame d'amore.
«Joy» mi staccai da lei lentamente «che hai?» ci sedemmo assieme sul suo letto, e Tate salì su Joyce che iniziò ad accarezzarlo lentamente.
«Ashley si sposa. È che non me l'aspettavo, per me è ancora quel ragazzo ventenne che era fidanzato con Cassidy e che era con me in macchina quel giorno.
Chi sa come la prenderebbe la mia Cassidy a sapere che ora è gay» ridacchiò «è solo che mi fa strano, ecco tutto» scosse il capo avvicinandosi a me. Si tolse il pantaloncino e indossò un pantalone della tuta stendendosi accanto a me. La circondai con le mie braccia e ci addormentammo.





Ashley salì in piedi sulla sua sedia e richiamò l'attenzione di tutti gli invitati nel ristorante battendo il coltello ripetutamente contro il bicchiere.
«Adesso dovrei fare un discorso pieno di sentimenti ma non sono mai stato bravo in queste cose, ecco perché ero il peggiore nella classe di lettere» ridacchiammo tutti «quindi dirò solo grazie Michael. Grazie per essere qui con me ora, e spero che sarai con me fino alla fine a rendere le mie giornate migliori, e non importa quello che accadrà, io ti amerò nonostante tutto» iniziammo ad applaudire mentre Ashley baciava un Michael imbarazzato con il volto pieno di lacrime.
Joy li guardava teneramente con i suoi occhioni incorniciati dalle sue lunghe ciglia sexy.
Dopo il taglio della torta salutammo i ragazzi che sarebbero partiti per la luna di miele in Messico.
Una volta in macchina Joy si tolse i tacchi alti accendendo la radio.
«Joy voglio un altro tatuaggio» dissi convinto «lo voglio adesso»
«quale?» chiese.
«Voglio un matching tattoo. Lo voglio con te» Joy sorrise e ci avviammo al negozio, sotto il chiarore pallido della luna che rischiarava la notte.
Joy aprì il negozio estraendo le chiavi dal portafoglio che aveva sempre con se, ed entrammo.
«Io voglio questo tatuaggio» le afferrai la mano facendo combaciare le nostre dita e girando i palmi verso l'alto. Voglio la scritta "soulmate" (anime gemelle) con un lettera per ogni dito»
Joy sorrise caricando gli aghi e iniziò a tatuare a mano libera, senza stencil.
Finì mezz'ora dopo, e guardai il mio tatuaggio compiaciuto.
«Mi sento così grata che tu abbia voluto fare questo tatuaggio con me Justin. Io penso di amarti per davvero, perché quando tu non ci sei, io mi sento così vuota. So per certo che preferirei la tua felicità alla mia, e che voglio stare con te ogni istante della mia vita» disse Joy.
La avvicinai a me e la baciai. Le sue labbra si muovevano sulle mie, sentii la sua lingua umida prendere sui miei denti e poi incontrare la mia lingua, che le accarezzò le labbra. Le posai una mano sulla coscia accarezzandogliela, lei la agganciò alla mia vita e io e feci salire la mia mano dal suo ginocchio fino al suo sedere, facendole venire la pelle d'oca. Amavo sentirla rabbrividire sotto il mio tocco. Ci staccammo e ridemmo assieme, lasciandoci un piccolo bacio a stampo sulle labbra. Unii le mie mani a quelle di Joy, per controllare il tatuaggio. Combaciavano perfettamente.

AYEEE.
È finita.
È finita, basta tatuaggi.
Ciao Joy, ciao Justin.
Ciao Ashley, ciao Michael.
Vado a piangere in un angolo, addio.
Mi ero affezionata troppo a questa storia e soprattutto al personaggio di Joy.
Spero che vi sia piaciuto il capitolo e la storia in generale.
Recensite(me la merito una recensione perché sto scrivendo alle 00.35 ceh)
Mi auguro che l'abbiate amata quanto me questa storia, e niente alla prossima. 💙
PS: la prossima storia che posterò sarà sui 5SOS, intitolata Big girls don't cry, e posterò il primo capitolo appena possibile, quindi se vi va passate, oppure fate un giro sul mio profilo.
Ciao ragazze 💁💙

   
 
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