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Autore: Atra    20/09/2015    4 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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-Seifer? - chiamo facendo saettare gli occhi ovunque, mentre dietro di me il Tornado si è ridotto a deboli raffiche di vento che mi pungono la schiena - Dove sei?-.
-Prosegui ancora e mantieni la destra. Troverai un pulsante: premilo e io esco subito dalla cella a darti una mano- mi risponde lui, il timbro della voce improvvisamente basso e nervoso sopra uno scalpiccio di sottofondo che sembra provenire da entrambe le direzioni del corridoio.
-Ti hanno fatto del male, quei bastardi?- ringhio, obbedendo e trovando in fretta il famoso pulsante. Lo premo con un pugno e subito la porta della cella di Seifer si apre e lui quasi mi vola addosso nella foga di uscire.
-Forse devi chiedermi se io gli ho fatto del male- sorride complice, allargando le braccia.
Mi getto ad abbracciarlo con un sospiro di sollievo, ma la nostra stretta è breve perché altri passi ci ricordano che purtroppo non siamo soli.
-Non è finita, Atra. Sei stata eccezionale fino ad ora, ma adesso dobbiamo battercela- soffia nervosamente lui, staccandosi all'improvviso da me per premere il pulsante della cella di fronte alla sua ed entrare a riprendere il suo Hyperion.
-Guarda cosa ho trovato qui - mi annuncia una volta uscito dalla stanza, lanciandomi un lungo coltello che io afferro al volo per l'impugnatura.
-Davvero un nascondiglio originale, comunque- osservo sorpresa e ironica, infilandomi l'arma nella cintura insieme all'altro pugnale mentre il rumore dei passi aumenta sempre più di intensità.
-A dire la verità qui ci sono solo due celle. Proseguendo lungo il corridoio si arriva a un vicolo cieco- mi spiega nervosamente lui, facendo scattare la sicura della pistola semiautomatica del suo Gunblade, per poi sollevarlo a indicare la via di cui mi ha appena parlato.
-Ma allora perché arrivano dei SeeD da quella direzione?- domando improvvisamente, scorgendo sei figure muoversi correndo verso di noi.
Una di loro è la Trepe.
In questo momento gli scalpiccii dietro di noi si fermano e con la coda nell'occhio vedo almeno altri dieci SeeD schierarsi in due file lungo tutta la larghezza del corridoio per bloccarci ogni via di fuga.
Maledizione, questi sono davvero tanti.
-Ma come...mi avevate detto di averla presa!- sbraita intanto la prof. ai suoi colleghi dietro di noi, facendo schioccare la frusta e afferrandola con una mano guantata per tenderla minacciosamente.
-A me avevano detto che aveva nostalgia di me, cara professoressa- sogghigno, incoccando una freccia ghiacciata.
Seifer mi lancia una veloce occhiata e rinsalda la presa sull'Hyperion, accennando brevemente con il mento a qualcosa davanti a noi.
Il messaggio è chiaro: "apriti la strada, metti a nanna la prof. e fai fuori i SeeD davanti a noi".
-Nostalgia? - ripete la prof., stranita - Non hai idea di quello che hai combinato, Atra! Un incendio al Centro d'Addestramento, l'inondazione della Hall e decine di SeeD fuori uso!- riassume arrabbiata.
-Accidenti Atra...ti sei divertita parecchio mentre io non c'ero!- sghignazza Seifer, beccandosi subito dopo una mia gomitata:
-Taci. Non è stato molto divertente- mugugno, prima di scoppiare in una breve risatina, data l’assurdità della situazione: adesso che ci penso, non posso credere di aver combinato tutti questi danni da sola!
Intanto la Trepe si scalda sempre di più alla vista delle nostre smorfie divertite:
-Vediamo se dopo questo avrete ancora voglia di ridere!- ringhia, scattando in avanti con la sua frusta.
Scaglio la freccia ghiacciata e rapidamente la faccio seguire da un'altra infuocata. I due proiettili cozzano fra loro ed esplodono in aria, generando una nebbia fumosa che mi permette di superare la prof., a cui lancio tempestivamente uno Stop che ne blocca i movimenti e in seguito un Reflex per impedire che qualcuno cerchi di lanciarle un'Esna.
Intanto uno dei SeeD dietro di me mi raggiunge e cerca di afferrarmi per la vita, ma ruoto semplicemente l'arco e gli pianto un'estremità nel ventre, prima di mulinarlo fra le mani e sbattergli dritto sul muso l'altro angolo. Completo il tutto con un calcio nel basso ventre e ne sfrutto lo slancio per slanciarmi all'indietro, nella direzione verso cui stavo correndo prima.
Mentre mi volto, mi metto l'arco a tracolla e sguaino i due coltelli. Non ho neanche completato la mia rotazione che tutti e cinque i SeeD mi si avventano contro, due su un lato e tre sull’altro.
Mi appiattisco contro la parete e lancio un Fira sulla lama del pugnale di sinistra, con cui paro un fendente. Respingo con la destra un affondo e con un guizzo del polso raggiungo l'avambraccio di chi l'ha compiuto, squarciandolo in lunghezza dal gomito alla mano.
Il fuoco sul coltello di sinistra si riflette sulle due lame che stanno calando contemporaneamente su di me e allora mi avvento contro il soldato alla mia destra, piantandogli il pugnale nel petto e strappandolo poi subito via per incrociarlo con il coltello di sinistra e parare i due fendenti.
Separo subito dopo le due lame e con la mano destra intercetto l'affondo dell'ultimo soldato alle mie spalle, ma quello mi afferra il braccio e mi tira verso di sé. Contemporaneamente la lama di una spada mi sfiora pericolosamente il fianco destro e solo per miracolo l'affondo non va a segno. Ne approfitto per puntare i piedi e dare uno strattone al braccio ancora stretto dal soldato, tirandolo a sua volta verso di me e verso la spada che si sta ritirando per ritentare il colpo.
È questione di un secondo, ma il soldato davanti a me finisce infilzato dalla lama del collega e io mi volto velocemente, spingendo ancora di più il corpo del SeeD contro la spada e sbilanciando all'indietro il proprietario, piantandogli poi il pugnale di sinistra dritto nel collo. Nel frattempo il coltello di destra scatta a intercettare il fendente dell'ultimo soldato a destra, prima che la mia sinistra si liberi e pianti il pugnale nel suo ventre.
Mentre mi infilo i coltelli nella cintura, mi volto velocemente a controllare come se la cava mio fratello e lo vedo proprio ora sparare un colpo all'ultimo SeeD, che cade in ginocchio ai suoi piedi e si accascia di lato, alle spalle di Seifer emergono dall'ombra altri sei soldati e uno di loro riesce a lanciare un Dispel e poi un'Esna alla prof., annullando l'effetto della mia magia, ma la sua distrazione viene punita da Seifer, la cui furia ed esasperazione non hanno limiti, che lo manda all'altro mondo con un fendente ben piazzato.
In questo momento la frusta della Trepe cala finalmente su di me e io riesco ad evitarla scartando di lato e poi evocando un Protect per evitare la sua spazzata a sinistra.
Nel frattempo la Medicina dell'Eroe inizia a perdere i suoi ultimi effetti: i miei movimenti si fanno più lenti e tutta la stanchezza accumulata inizia a farsi sentire. Le schivate sono sempre meno precise e nel giro di pochi minuti sono piena di lividi viola sulle braccia e sulle gambe.
-Ti arrendi?- domanda la prof., prima di scagliarmi un Fira.
Contrattacco affannosamente con un Idro che spegne la fiammata, ma il fumo mi confonde e la frusta compare all’improvviso tra le volute bianche di vapore acqueo e si arrotola attorno alla mia vita, facendomi cadere in ginocchio colta di sorpresa.
-Ti arrendi- stabilisce la Trepe, tirando ancora di più la frusta per sottolineare l'affermazione. La stretta attorno alla vita si stringe, togliendomi il respiro; un gemito strozzato mi sfugge dalle labbra, mentre esploro freneticamente la superficie della frusta con le dita tremanti per cercare di allentarla.
-Seifer- chiama la prof., nel momento in cui io poso infine le mani a terra, i coltelli che cadono dalla cintura con un doppio clangore che sa di un'unica, pesante sconfitta.
Mio fratello mi vede a terra e si distrae per un secondo, il tempo di ricevere un pugno alla mascella dal SeeD che sta fronteggiando. Gli altri quattro rimasti si stringono attorno a lui per non dargli l'opportunità di reagire.
Lui arretra per il contraccolpo, sbattendo contro il muro con un grugnito di dolore ed è in questo momento che i suoi occhi iniziano a brillare di una luce diversa.
Non posso sbagliarmi: questa volta non posso dare la colpa al riflesso del sole. Gli occhi di mio fratello sono proprio dorati. Tuttavia non ho il tempo materiale per spaventarmene o stupirmene.
-NON TOCCATELA!- ruggisce improvvisamente Seifer nel momento in cui due SeeD si allontanano da lui e mi afferrano malamente per le spalle per rimettermi in piedi, con ancora la frusta avvolta attorno alla vita, l’altro capo stretto saldamente dalla mano della Trepe. Gli altri tre soldati attorno a lui arretrano istintivamente, ma senza abbassare la guardia.
-Seifer, cosa...- comincia la prof., ma mio fratello si è ufficialmente incazzato ed è pronto a usare la sua tecnica speciale.
Seifer rinsalda la presa sull’Hyperion, prima di farlo roteare a una velocità impressionante, la lama che taglia l’aria disegnando linee verdi.
Poi allunga una mano guantata, gli occhi stretti nella concentrazione di evocare un Firaga che comincia a scintillare fra le sue dita. In breve, le lingue di fuoco si allungano ruggendo, alimentate dalla rabbia e dall'impazienza di mio fratello.
Maledizione Seifer, dammi almeno il tempo di liberarmi di questi qui!, cerco di dirgli con uno sguardo carico di ansia e rimprovero, mentre sento indebolirsi la presa dei due SeeD sulle mie spalle e allentarsi la stretta della frusta attorno alla mia vita, segno che anche la Trepe ha spostato altrove la sua attenzione.
In risposta mio fratello chiude di scatto il pugno, imprigionando le fiamme nella sua mano e facendo ripiombare l'ambiente nella solita penombra tranne per il bagliore che filtra dalle fessure tra le dita.
Nello stesso momento approfitto della distrazione dei miei avversari sferrando un calcio nelle parti basse del SeeD alla mia destra e spingendolo contro il suo compare alla mia sinistra.
Mentre i due crollano a terra, mio fratello libera il Firaga con uno scatto della mano. Il fuoco esplode ancora più violento di prima, dandomi appena il tempo di abbassarmi per non finire carbonizzata.
Uno sfrigolio mi avvisa che le punte dei miei capelli non hanno avuto la stessa fortuna, ma mi importa relativamente poco in questo momento.
Allungo una mano per afferrare a tentoni solo il mio coltello, mentre la Trepe torna a degnarmi delle sue attenzioni con un'espressione tra il sorpreso e l'infuriato che non le dona affatto.
Uhm, forse potrei aiutarla io
.
La colpisco violentemente alla mascella con l'elsa del pugnale prima che le sue braccia possano nuovamente stringermi la frusta alla vita.
Un altro pugno le raggiunge il mento, facendole scattare il collo verso l'alto con uno scricchiolio e un gemito di dolore.
Un secondo Firaga costringe la Trepe a scansarsi velocemente con le ultime forze rimastele, finendo contro la parete metallica con uno schianto che rimbomba tutto intorno.
Mi affretto a strattonare la frusta per liberarla dalle mani della prof.: la mia pelle sfrega contro l'arma, lacerandosi e rendendo più difficile la mia operazione, ma io riesco lo stesso a infilare le mani tra i vari giri di frusta attorno alla vita e ad allentarne la stretta; poi la faccio cadere a terra, calciandola lontano per impedire alla Trepe di recuperarla facilmente. Torno quindi barcollando al fianco di Seifer e questo è proprio il momento che aspettava lui.
Mio fratello lascia andare totalmente la potenza dell'attacco trattenuta fino ad ora: scaglia un altro Firaga e spara un proiettile, provocando immediatamente una grossa esplosione, che si abbatte violentemente contro i Protect che ho innalzato appena in tempo davanti a noi.
-Vai avanti, deve esserci un'uscita da questa parte!- urla poi, controllando che nessuno emerga dal fumo che sfiora le pareti e il soffitto, spingendosi anche nella nostra direzione.
Dietro di me risuona il gemito roco della Trepe, perso poi in un accesso di tosse:
-La via è bloccata...siete in trappola!-.
-Quindi voi sapete attraversare i muri e non ce lo insegnate?- ribatte Seifer con una risata, prima di seguirmi attraverso il corridoio.
Improvvisamente un pensiero mi folgora la mente e manca poco che inciampi: cosa ha appena detto Seifer? Sapete attraversare i muri...
Ehi, ma io ho attraversato un muro per raggiungere questo corridoio!
-Ho capito! - esulto, ansimando e cercando di non inciampare di nuovo nei miei stessi piedi - Il vicolo cieco non esiste: il muro è solo una proiezione...aveva ragione quel tipo! Mai fidarsi delle proiezioni!-.
-Che tipo?- indaga subito mio fratello, contrariato da ciò che è successo in sua assenza.
-Te lo racconto appena siamo usciti da qui- rispondo, arrivando in vista del muro.
-Sei pazza? Vuoi sbatterci il muso?!- sbotta Seifer, quando lo supero senza fermarmi. Dietro di noi risuonano gli scalpiccii dei SeeD, che nemmeno l’esplosione di Seifer è riuscita ad arrestare.
-Vuoi fermarti a toccarlo con la manina e farti prendere? Piuttosto mi faccio catturare schiantandomici contro. Un giorno racconteranno che ho tentato di sfondarlo a craniate- mi inorgoglisco accelerando.
Il muro si avvicina sempre di più e io d'istinto chiudo gli occhi, mettendo le mani avanti per attutire l'impatto che...arriva, ahi!
Sento il mio corpo scontrarsi con il freddo metallo del muro e quando risollevo le palpebre la prima cosa che vedo è il viso di Seifer, che esprime tutta la sua disapprovazione.
-Te l'avevo detto, maledizione- mugugna, osservandomi scuotere la testa sconsolata e leggermente stordita, mentre una coltre di stanchezza improvvisa risale dai miei piedi e mi spegne il cervello.
-Uffa, io stavo già per esultare - borbotto mogia, prima di sospirare - Seifer, io non so se riesco a combattere ancora. Forse...-.
-Aspetta un attimo- mi interrompe lui fissando qualcosa oltre la mia spalla, che è rivolta leggermente verso destra, dove si trova lui ora.
Ecco, adesso mi farà il predicozzo dicendo che un Almasy non si arrende mai e compagnia bella.
-Adesso si ragiona!- esulta invece, tirandomi il braccio per costringermi a seguirlo mentre mi supera correndo verso la nostra sinistra, dove si apre un corridoio che non avevamo visto. E in fondo ci sono delle scale che portano ai piani superiori!
-Ma questo?!- esclamo meravigliata, sforzandomi di rimanere al passo di mio fratello e sentendo il torpore invadermi le gambe.
Mio fratello non si volta a guardarmi mentre spiega:
-La proiezione c’era, ma subito dietro c’era un altro muro. Infatti mi sembrava di averti visto attraversare una parete e devi essertene accorta anche tu. La prima illusione serviva solo per nascondere la curva a gomito del corridoio: e se vogliono nasconderla...-
-Significa che porta a un'uscita!- completo io, sentendomi subito più sollevata.
Iniziamo a salire i numerosi scalini, mentre dietro di noi i SeeD urlano imprecazioni e ordini. Stranamente nessuno sembra seguirci, ma non so quanto questo possa essere un buon segno.
Intanto noi continuiamo a salire, ma queste scale sembrano infinite e le mie gambe cominciano a non rispondere più bene. Seifer ormai mi sta trascinando e vedo per la prima volta nei suoi occhi la disperazione di non riuscire a uscirne insieme.
-Forza, sorellina - mi implora, guardandomi intensamente - Ci siamo quasi...-.
Gli lascio la mano per aiutarmi con le mani e in questo momento lui inciampa e arriva alla fine di questa scalinata, spalancando con un calcio la porta che trova sul pianerottolo e fermandosi sulla soglia confuso.
Quando arrivo accanto a lui, mi aggrappo al suo braccio ansimando forte e mi sporgo per guardare anche io.
-Qualcuno mi spiega perché siamo nella stanza del preside?- domanda improvvisamente Seifer.
Eh no, mio fratello non si sbaglia: il diploma di SeeD e l'attestato "al Preside Cid Kramer" appesi alla parete di fronte a noi non lasciano ombra di dubbio.
Ma non abbiamo tempo per farci altre domande: qui non c'è nessuno e sarà meglio approfittarne.
La mano di Seifer cerca nuovamente la mia e mi guida verso la porta d'uscita, che lui spalanca con un calcio.
-Il preside deve essere in ufficio o all'inferno: non lo so e non mi importa. Prendiamo l'ascensore e apriamoci la strada per l'uscita. E stavolta andiamocene insieme- mi dice, posandomi una mano sulla schiena per sospingermi fuori e seguendomi subito dopo.
-L'ascensore è stato bloccato quando mi hanno scoperta, maledizione!- ricordo in questo momento, abbattuta.
-E allora come hanno fatto la Trepe e gli altri SeeD a scendere? Erano già qui per un pigiama party con Cid?- domanda sarcastico Seifer, facendomi l’occhiolino.
-A dire la verità io non ho visto la prof. mentre ero nei corridoi...- borbotto non convinta. Improvvisamente un sonoro schianto ci fa voltare e Seifer impreca:
-Maledizione, li abbiamo ancora addosso. Chiama l'ascensore e vedi un po' se ti risponde-.
-Ma la vuoi piantare di fare l'idiota anche in questi momenti?- sbotto, ubbidendo comunque.
Seifer ridacchia e si mette davanti alla porta chiusa per sbarrarla, mentre da dentro la stanza del preside altri SeeD, capeggiati da una furiosa Trepe, scalpitano e sbraitano.
Premo con forza il bottone rosso, che si accende e mi avvisa che la cabina sta salendo. Lancio uno sguardo stanco ma sollevato a mio fratello, che si volta completamente verso di me e annuisce piano; contemporaneamente l’ascensore arriva e le porte si spalancano con il solito “tlin”, che si confonde con le grida e le imprecazioni dei SeeD.
-Ehi, ehi non fate casino lì dentro, che non siete in camera vostra!- si raccomanda Seifer con un ghigno stampato sul viso, prima di allontanarsi velocemente dalla porta e spingermi nell’ascensore.
Prima che le porte si chiudano, riesco a vedere il battente della camera spalancarsi e subito dopo qualcosa sfrecciare nell’aria verso di noi.
È davvero questione di un attimo, ma avviene tutto in modo perfettamente sincronizzato: un Drain si infila nella stretta fessura tra le due porte scorrevoli e punta dritto verso il mio petto, strappandomi dal corpo l’ultimo briciolo di energia che mi era rimasto.
Poi i due battenti si chiudono con uno spaventoso schianto metallico.
Oppure questo è il suono del mio corpo che cade a terra.


Ugh, sempre peggio...mi rendo conto di essere davvero crudele a volte.
Se vi state chiedendo quanto manca alla fine di questo strazio...vi avviso che ci siamo quasi, tranquilli! Ho voluto scrivere un capitolo più corto, con una battaglia un po' più incalzante e con la nostra amica Quistis Trepe nel ruolo della prof. stronza (la prossima volta che chiamate "stronzo" un vostro professore, ricordatevi della cara Trepe ahah!) per bilanciare i lunghi capitoli precedenti. E anche perché se lo univo al prossimo sarebbe stato troppo lungo (ormai sapete come sono fatta...).
Consideriamolo un capitolo di passaggio, dove però ci si mena lo stesso. E poi, non potevo mica rendere
facile il breve tragitto percorso fin qui, no?! Adesso che Atra e Seifer sono di nuovo insieme, per loro sarà ancora più difficile uscire dal Garden. Ho reso complicate le cose per quanto ho potuto, ecco...anche perché Atra è arrivata alla frutta, ormai!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e...domenica prossima scoprirete cosa succederà ad Atra&Seifer (lo so che sono crudele, chiedo scuuuuuusa)! Ciao!
   
 
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