La
strada verso casa a Sanremo, di notte, da ubriachi, offre diversi
spunti riflessivi che sinceramente sono unici nel loro genere proprio
perché sono riassuntivi di tutte le riflessioni che puoi avere in
quel poco tempo di camminate in obliquo.
È più difficile da
scriversi che da spiegarsi.
Quando si è soli, a riflettere su
quello che si è senza un vero e proprio obiettivo, si realizza
quanto poco si sia fatto.
Si è sempre soli, che sia per tornare
a casa, che sia per scrivere un capitolo appena dopo un pomeriggio di
ozio deprimente.
Non ci sono problemi, non ci sono ambizioni a
trasformare l'idea che hai di te stesso, e ripensi a quanto avresti
potuto fare, a quanto avresti potuto vivere, e rimpiangi quelle
occasioni in avresti potuto anche solo rimanere sdraiato su un prato.
Ti ricordi di quanto tu non abbia fatto nulla di quello che ti
eri ripromesso di fare dopo quella puntata di Scrubs.
Perché non c'è nulla di peggio di sentirsi completamente soli, ubriachi e inutili, non importa quanta gente ci sia intorno o quanto tu abbia compiuto nella tua vita.
Capitolo
Sei
O
"Hipster, Hipster che escono dalle pareti"
Gli
hipster sono una tipologia di persone che hanno assunto una
morfologia particolare durante gli ultimi anni.
In
Italia sono spuntati fuori per colpa della globalizzazione, dello
scioglimento dei ghiacciai, per la deriva dei continenti e per colpa
di Giovanardi[1], tuttavia spesso si fa risalire la colpa a sound
particolarmente indie nostrani provenienti da parti d'Italia
sconosciute ai più.
Sì,
parlo di Bologna, Stato Sociale. I
componenti di questa sottocultura applicano tutto ciò che può
essere ricollegato alla “bohémien
culture”,
ovvero di una sotto-sottocultura che si basa sull'anticonformismo
generale.
Andare in un paese estero con uno strumento musicale, ad esempio,
rappresenta la cultura sopracitata.
Diversi
studi hanno dimostrato come semplicemente si sia preferito cambiare
il nome ad una tipologia di persone già presente e già diffusa
equamente su tutto il territorio, ma con picchi in aree molto
globalizzate come il Vergante Novarese, la Val d'Ossola e il non più
esistente confine Piemonte-Lombardia quale il Lago Maggiore.
Infatti,
abbiamo semplicemente deciso di adottare la parola inglese per
"alternativo" semplicemente perché se lo dici in inglese
fai alternativo.
Urban
Dictionary li definisce come trentenni con una propensione alla
cultura underground e ai caffè underground con wifi libero.
In
più, sottolinea come alcuni membri di questa nuova categoria sociale
adorino sniffare tè verde alle prime luci del giorno urlando "Non
c'è niente di meglio dell'odore di Napalm al mattino" per tutta
Chicago.
E
queste sono le principali ragioni per cui Urban Dictionary non va mai
utilizzato per la scrittura di un libro.
Ma
essere hipster non è solo essere alternativo.
È
anche andare contro tutto quello che è mainstream
Il
problema è sorto da quando essere hipster coincide con l'essere
mainstream.
Lascio
a voi i paradossi generati da queste affermazioni.
Quando
ti capita di vedere un ragazzo, che avrà al massimo quattro anni più
di te, che tiene una lecture [2] sulla letteratura inglese, vestito
in modo tale che tutta la tua attenzione ricada sui suoi calzini blu
a quadri, capisci che la tua vita è relativamente completa.
Prima
di morire vorrei ancora partecipare al mio funerale, ma almeno posso
depennare la "Lecture con l'hipster" dalla bucket list.
Lui
non sarà stato più grande di mio fratello(di cui voi dozzina non
siete a conoscenza), eppure si destreggiava con un'abilità quasi
naturale tra le slide con la faccia di Shakespeare.
Folle
come Shakespeare faccia capolino per la seconda volta nel mio
libro.
Ma
questo è un fatto differente.
Ecco,
forse differente è la parola da usare per Tommy,
quell'hipster.
Prima
di quella mattinata del 15 agosto, pensavo di essere molto
hipster.
O
molto vecchio,
a seconda di da che punto di vista la si voglia vedere. Diciamo che
ero vecchio dentro.
Mi
ero sempre reso conto di essere più vecchio, più "vintage"
rispetto a tutti gli altri ragazzi che mi circondavano.
Un
esempio è che preferivo ascoltare artisti sconosciuti o artisti che
tentavano di imprimere un messaggio profondo nelle loro canzoni
piuttosto che il Papeete, tuttavia notai come fino a quel momento io
non fossi altro che un'imitazione spudorata di un iconico messaggio
contro il capitalismo indiscriminato.
In
confronto a Tommy, io ero un ragazzo normale.
I
suoi pantaloni, risvoltati(risvoltinati?) in un modo quasi maniacale,
in maniera tale da apparire, o non apparire, né sciatti, né
troppo curati, erano perfettamente, o non perfettamente, abbinati al
maglione di lana grigio, anche quello risvoltato(risvoltinato?), che
lasciava apparire dal collo una maglia a tinta unita bianca,
leggermente lasciato, o non lasciato, largo.
Insomma,
per tutta la durata della lecture, come feci per Oliver, lo esaminai,
in lungo e in largo, tentando di capirlo.
Era
nato in un sobborgo dell'Oxfordshire, si era diplomato ad Oxford,
forse al Worcester[3] o forse al Queen [3].
Si
era diplomato da poco in letteratura, o in teatro, e questo lo
evincevo dal tipo di lessico utilizzato.
Alto,
ma poco formale.
Un registro linguistico maniacalmente curato fino al minimo
dettaglio, ma allo stesso tempo lasciato influenzare da slang di
strada e arcaismi in egual misura, tuttavia non come il mio, creato
appositamente per distrarre i lettori dalla mancanza effettiva di
contenuto del libro, o semplicemente perché adoro obbligarvi a porvi
dubbi sulla vostra e sulla mia effettiva conoscenza della lingua del
sì, tuttavia un linguaggio curato in modo tale da poter essere
capito da ogni singolo studente nella sala.
Evincevo,
tuttavia, che qualsiasi teoria potessi formulare non potrebbe essere
stata plausibile,[4] tuttavia non perché sono un detective tremendo,
bensì perché tutti questi dati non influenzavano la domanda a cui
tentavo di dare risposta.
Dove
ha preso quei calzini?
Prendere
i calzini è un'azione che si fa, o non si fa, a seconda dell'età
del soggetto, almeno una volta l'anno.
Per
i ragazzi dagli 0 ai 17 anni, prendere i calzini semplicemente non
è.
Non
si fa, o non si fa normalmente.
Mentre
ai 18-19 anni, quando si va a vivere da soli e a comprarsi i propri
calzini, le proprie mutande, i propri assorbenti, e così via, hai la
possibilità di scegliere i calzini.
E
cosa hanno a che fare i calzini con la vita di tutti i giorni?
Beh,
nulla, a meno che tu non abbia i pantaloni con il risvoltino.
[Nota
dello scrittore.
Non sapevo a che livello sarebbero arrivati i risvoltini.
Non mi odiate e non mi fraintendete.
A Tommy stavano bene, è al resto del mondo che stanno
male.]
Partendo
dal presupposto che il pelo che esce da sotto il pantalone sta male,
lo devi coprire con dei calzini.
Quindi,
Tommy, volendo, o non volendo, scelse quei calzini per apparire al
meglio e fare colpo su quei ragazzini mentalmente instabili che
avrebbero tentato di psicanalizzarlo raggiungendo il baratro di una
pazzia che stava solamente aspettando di far capolino nel complesso
labirinto che è la psiche di Marco Bacchella.
Che
poi sarei io.
O
sarei stato io, se non fosse stato per quei calzini.
Non
prestai attenzione alla lecture in sé, anche se espose...cose...
su...
Mi
addormentai alla terza slide.
Pur
essendo una guida, non ho mai dato consigli all'interno del tomo.
O
ne ho dato veramente pochi.
Non
perché voglio che il titolo sia controproducente o fuorviante, o
perché non ci sono veri e propri consigli da dare, bensì perché il
primo insegnamento che posso distribuire al mondo mi è stato
tramandato soltanto quel lunedì a pranzo.
Fabio
è considerabile un santone delle vacanze studio.
Ha
fatto molto nella sua vita, tra cui capire come sopravvivere, ad
Oxford, a pranzo, con meno di 1£ a persona.
Il
trucco è molto semplice.
Si
prende una baguette lunga da Tesco[5], integrale o bianca, a seconda
della quantità di fibre che si vuole assumere, da 70 centesimi
insieme a un barattolo di hummus da 1£ e il tutto si divide per due
persone.
Immagino
l'espressione sulle vostre dodici facce.
"Dovrei
dividermi un vasetto di materiale organico parzialmente decomposto e
pane con una persona?"
Beh,
sì.
Ma
l'hummus non è da confondersi con l'humus.
Entrambi
sono parzialmente decomposti ed entrambi hanno un sapore orribile, ma
l'hummus è parzialmente commestibile.
Insomma,
perché bisognerebbe ingozzarsi di hummus per sopravvivere?
Primo
motivo, è fin troppo economico.
È
così tanto economico che ti chiedi effettivamente da quanti anni sia
scaduto.
Secondo
motivo, l'apporto calorico.
Ora,
non voglio fare l'esploratore, ma in un ambiente umido i cui indigeni
sono creature scorbutiche e violente, fare un buon pranzo è
richiesto per la sopravvivenza.
Terzo
motivo, mantiene i tuoi organi di ricambio ben idratati, dato che è
idrorepellente.
Quarto
motivo, è una fantastica fonte di energia fossile.
Con
un pranzo del genere sarei dovuto resistere a tutto.
Nel
primo pomeriggio ci avrebbero comunicato in che classe eravamo e
quale prof ci avrebbe infuso sapere.
Oliver
mi diede un leak dicendomi che non ero nel livello più
basso.
Bensì,
mi disse "I tried to lower your score, but damn, it was too
high."
Non
capii che disse, forse qualcosa riferita al fatto che ero bravo, o
qualcosa riferito al fatto che puzzavo di ceci e aglio.
Ero
preparato a più o meno tutto, da un invasione di polpette mutanti a
ben due studenti cinesi in classe.
Gli
studenti cinesi non sono una vera e propria piaga come lo sono le
polpette mutanti, ma si avvicinano di molto.
La
loro propensione ad essere teoricamente migliori di te e la loro
effettiva superiorità teorica te li rende immediatamente antipatici,
anche se non meritano per forza il tuo disprezzo.
Riaprendo
il libro delle avventure del 2013, io e Charlotte eravamo in classe
con due ragazzi cinesi.
Wally era un ragazzo di quindici, forse sedici anni, che aveva
totalizzato il punteggio migliore di tutti al test, ma ad ogni
domanda che gli si poneva rispondeva con un "WHAT" ben
urlato.
Fortunatamente,
non successe nulla di tutto ciò.
Ci
dissero che la classe era la Red 2 (non chiedetemi perché si chiami
così, era l'ultima classe in un corridoio verde) e che la
nostra prof avrebbe tardato dieci minuti.
Mi
sedetti in classe e mi guardai attorno.
Due
svedesi, un maschio e una femmina, troppe danesi, un
finlandese.
Alla
mia destra, Freddie.
Freddie
era questa ragazza di Copenaghen fin troppo alta un metro e
ottanta, a quanto pare allergica al profumo e così interessata
ad informarmi di ciò che mi picchiò nei seguenti giorni in caso ne
avrei messo, sostenendo che stavo tentando di ucciderla.
Ma
questa è un'altra storia.
Quando
Sara, la prof, entrò, ebbi un dubbio esistenziale.
Sono
cresciuto nella media borghesia piemontese, dove il "conformarsi"
era d'obbligo.
I
ragazzini vanno in discoteca, si fumano le canne e si infilano
oggetti negli orifizi solo per conformarsi.
Ma
in Inghilterra, "conformarsi" significa "non
conformarsi".
Meno
uno era conformista, più era cool.
L'esatto
opposto della mentalità media piemontese.
Ma
questo vi starà facendo ancor più andare in confusione,
nevvero?
Il
fatto è che Sara era un hipster.
In
Inghilterra, gli hipster escono dalle pareti.
Non
è che sia una cosa brutta, semplicemente, mette a disagio.
Non
perché Sara fosse particolarmente brutta, ma semplicemente non si
conformava agli standard di "insegnante".
Non
era né particolarmente alta né aveva delle tette particolari.
Ma
era interessante.
Dall'outfit
e dal caffè in mano si poteva evincere quanta voglia di stare in
quel posto aveva, e quanto poco la pagavano.
I
pantaloni da uomo [6] lasciati larghi non rivelavano forme
particolari, ma il risvolto lasciava intravedere un gusto per i
calzini veramente raffinato.
Mi
accorsi soltanto una volta uscito dalla classe quanto in realtà
volessi anche io dei calzini così cool.
[1]
Politicante ignorante di destra, ricordato, appunto, per la sua
ignoranza.
[2] Una Lecture è una lezione
tenuta a mo' università. Tanti posti a sedere,
un solo prof, tutti che prendono appunti in una sala enorme.
[3]
Due dei più famosi college di Oxford.
[4]
Parafrasi suggerita da un lettore: "Come evincevo che
nessuna teoria potessi avanzare sarebbe stata plausibile"
[5]
Catena di supermercati inglese.
[6] Sono
sicuro che fossero da uomo, perché me li provai il giorno prima da
Topman
Sei ore dopo mi svegliai in una spiaggia della Liguria con quarantasei chiamate perse dalle mie amiche.