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Autore: IsaMor    21/09/2015    5 recensioni
Cosa potrebbe combinare Stiles con un libro d'incantesimi?
(...)Quando Deaton prestò il suo primo libro da druido a Stiles e vide un sorriso diabolico allargarsi sul suo volto, una brutta sensazione gli percorse la schiena.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la sfuriata mattutina con un Isaac altrettanto arrabbiato, Stiles decise di vendicarsi del licantropo per il capello sbagliato.
Se si fosse trattato di un incantesimo per qualcosa d'importante, sarebbe finita molto male. La fortuna aveva voluto che fosse semplicemente finito a farsi le coccole con l'uomo del suo migliore amico. Doveva ricordarsi di fare la ramanzina a Scott per la sua scelta in fatto di uomini.
Intanto, doveva vendicarsi per l'errore del licantropo.

PRIMO INCANTESIMO VENDICATIVO

Come tormentare un licantropo.

Io non oso immaginare come andrà a finire...
Schiaccia tutto insieme: pelle di serpente, un pizzico di strozzalupo e molta valeriana. Metti tutto in un sacchetto di canapa e portalo in casa del licantropo. Recita le parole in lingua antica qui sotto se ci riesci e aspetta una notte per vederne gli effetti.
Assicurati che il licantropo viva da solo o saranno guai.
L'incantesimo viene spezzato solo quando il licantropo accetta il tormento.
Sappi che questa è magia potente.
Peccato... Speravo che vivessi a lungo per istruirti meglio.


Stiles aveva fatto tutto per bene. Si era anche assicurato che al loft ci fosse solo Isaac. Derek sembrava via per affari personali.
Quella sera andò a letto, con la consapevolezza che Isaac ci avrebbe pensato due volte prima di infuriarsi con lui per un proprio errore.
La mattina dopo si svegliò sentendosi molto più leggero, forse la sensazione era dovuta al fatto che si era vendicato finalmente.
Si gratto la testa sentendo i capelli più lunghi di cinque centimetri, non gli diede importanza, sarebbe passato dal barbiere in mattina.
Andò in bagno per fare pipì, ma quando cercò con la mano sotto all'elastico del pigiama la parte del corpo che serviva ad urinare, non la trovò.
Una strana sensazione di panico lo colpì e cercò con più attenzione come se quella parte potesse essersene andata a spasso durante la notte, prima di abbassare lo sguardo e vedere due enormi...
"HAAAAAAA!!!!"
Le urla arrivarono fino all'orecchio di Scott a poche case di distanza, ma il primo ad intervenire fu lo sceriffo che si trovò davanti qualcosa che aveva considerato impossibile: una ragazza nel bagno di suo figlio.
"Signorina, sta bene? Perché urlava? Stiles dov'è?"
La ragazza sconvolta si lasciò scivolare a terra e disse solo con una voce delicata e spaventata: "Papà, sono io!"
Dopo qualche minuto passato a spiegare il tutto a Scott, a suo padre e ad Lydia chiamata per cercare una soluzione, visto che Deaton era fuori città, Stiles stava meditando il suicidio.
Lydia prese la parola, dopo aver levato il bicchiere di alcool dalle mani dello sceriffo e aver dato una gomitata ad uno Scott che non tratteneva le risate: "Allora, dobbiamo trovare Isaac e capire quale senso può avere questa cosa, visto che chiaramente il tormento del biondo non sono le ragazze!"
Stiles sospettó che Lydia sapesse della cotta per Scott.
"Ma prima di tutto dobbiamo darti una sistemata!"
I tre uomini, anzì i due uomini e la neo-ragazza sbiancarono a quell'affermazione.
Stiles o per meglio dire Sabrina, il nome l'aveva scelto Lydia perché secondo lei più esotico alle orecchie di Isaac, venne tirata a lucido dalla ragazza. Anche se i capelli corti non permettevano grandi acconciature riuscì a farli ricadere sulla fronte in un ciuffo mosso che attirava l'attenzione sui bei occhi color miele truccati perfettamente. Per andare sul sicuro Lydia le -o gli- aveva fatto mettere un vestitino corto e scollato e un tacco otto, il dodici sarebbe stato da frattura multipla.
Trascinò Sabrina al loft dove viveva Isaac sotto la custodia di Derek e bussò alla porta di metallo.
Solo un secondo dopo si aprì, mostrando Derek.
Lydia sconvolta domandò: "E tu che ci fai qui?"
L'altro guardò entrambe le ragazze soffermandosi su quella mai vista come se cercasse di ricordare dove avesse sentito il suo odore sotto tutto quel profumo e rispose sgarbato: "Ci abito!"
"Isaac dov'è?"
"Non lo so, sono tornato ieri e non e rincasato stanotte."
Lydia ebbe un'illuminazione e prima che anche Stiles barra Sabrina potesse averla l'afferrò: "Lei è Sabrina, deve studiare con Isaac quando torna. Trattala bene!", la spinse leggermente dentro facendola cadere sui tacchi contro il petto di Derek e chiuse la porta.
"Ma che...", non ebbe il tempo di ringhiare.
Guardò la ragazza che sollevò il capo dal suo petto e mostro due occhi stupendi e stranamente famigliari.
La rimise dritta, sembrava avere problemi con le scarpe.
"Derek, Derek Hale.", disse a disagio, per poi tornare in cucina a fare altro.
Stiles/Sabrina, rimase qualche secondo ferma all'ingresso, capendo che la presenza di Derek significasse che in quella forma era il tormento di Derek e non di Isaac.
"Puoi accomodarti.", fece l'uomo educato.
Stranamente educato, pensò.
Non si era girato e continuava a fare qualcosa nello spazio della cucina.
La ragazza camminò traballante fino al centro della stanza e si sedette vicino alla scrivania illuminata dall'ampia vetrata, rabbrividendo per due occhi che la seguivano.
"Tieni.", Derek le aveva portato da bere.
Rimase sconvolta per la gentilezza: "Grazie, sour... Sei gentile."
L'altro la guardò, nervoso, ma non fece caso alla parola che le stava per sfuggire.
Qualche ora dopo, di Isaac nessuna traccia, Stiles sospettava che fosse stato intercettato da Lydia o Scott e costretto a restare fuori casa.
Derek stava discutendo animatamente con la bella ragazza, senza mai sospettare chi fosse. Ogni tanto rideva pure, quando Sabrina lo provocava e lo irritava pur d'averla vinta su un argomento e se fosse stata nelle vesti di Stiles, sarebbe gia stato sbattuto contro il muro.
Avevano pranzato insieme e anche lavato i piatti insieme.
Alle quattro di pomeriggio, Derek aveva un'espressione tesa. I suoi occhi si fermavano spesso sulle labbra della giovane -troppo giovane- ragazza. Si sentiva inquieto, ansioso e leggermente eccitato, Sabrina era attraente, di quella bellezza magnetica per cui ci si lascerebbe andare completamente ad una nuova relazione, ma purtroppo con le donne di cui Derek si era innamorato nel corso della sua vita, non aveva avuto molta fortuna.
Aveva deciso di cercare relazioni d'altro tipo e una ragazza cosi giovane non era proprio quello che voleva, eppure era lì a godersi la sua compagnia.
"Non dovresti tornare a casa? Isaac non credo si vedrà per ora.", affermò, sperando che lei volesse restare ancora.
Si morse le labbra prima di rispindere: "Io non sono qui per Isaac.", disse nervosa, doveva restare con Derek finchè l'incantesimo non si fosse spezzato.
Derek, a quelle parole non resistette ad allungarsi sulla sedia e baciarla lievemente.
Si ritrasse, sentendosi in colpa per aver fatto una cosa del genere ad una ragazza di a malapena diciassette anni. Doveva comportarsi da persona seria e responsabile, ma vide le guace di Sabrina colorarsi di un piacevole rossore.
"Ti accompagno a casa. Non puoi restare qui con me... Non riuscirei a resistere...", affermò, tormentandosi i capelli con una mano.
"Non posso andare via Derek.", si avvicinò al licantropo in piedi.
"Io... Non sono una brava persona... Ma non voglio approf...", venne interrotto delle labbra di Sabrina.
Stiles aveva capito che il tormento del licantropo potesse essere solo una bella ragazza troppo giovane e pura per lui, quindi doveva insistere.
Era strano baciare Derek, ma in più di un'occasione aveva desiderato assaggiare quelle labbra e ora intendeva godersele.
Dopo mezz'ora di quelle attenzioni, riuscì a convincere il licantropo a distendersi sul letto e fu allora che notò lo sguardo combattuto dell'uomo. Era il tipo di tormento di cui parlava il libro.
"Derek, va tutto bene. È quello che voglio."
Derek allora non si trattenne più. Feceró l'amore e Stiles sperò di poter mantenere quelle sembianze per almeno qualche ora. Non si ritrasformò, godendo del piacere che l'altro donò al suo corpo femminile.
Sabrina non credeva che potesse far male il sesso in quella forma, ma non se ne pentì quando Derek si dimostrò attento e premuroso.
Era mezzanotte e dopo un breve sonnellino tra le braccia di Derek, Stiles si svegliò nella sua vera forma.
Doveva fuggire prima di essere visto da Derek. Scese dal letto e inciampò nelle stramaledette scarpe di Lydia, ritrovandosi di faccia a terra.
"Tutto bene, piccola?", domandò assonnato.
"Sì!", esclamò, prima di sentire un ringhiò spaventoso.
"STILES!!!", urlò.
Per fortuna Scott e Isaac avevano passato la serata in macchina nelle vicinanze in attesa di Stiles, impegnando il tempo in modo piacevole.
Quando entrarono a causa delle urla, dovettero sfilare Stiles dalle grinfie di Derek, prima che gli aprisse la gola.
"Dai, sourwolf... Non è stato così terribile!", scherzò.
"Stiles, questa me la paghi!" Stiles dovette dormire con un occhio aperto e un cerchio di sorbo intorno casa.
Derek passo una settimana a perseguitarlo con sguardo assassino, però Stiles sapeva che fosse arrabbiato perché non poteva riavere l'affetto e la complicità di quel giorno.


NOTE DELL'AUTRICE
Un po' di sterek non guasta mai! Scusate la lunghezza.
   
 
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