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Autore: AlexiaKH    22/09/2015    1 recensioni
Questo più che un racconto introspettivo è una sorta di testimonianza e un consiglio a chiunque leggerà queste righe. E' una questione che mi sta molto a cuore e ringrazio già qui chi aprirà questa storia.
Dal testo:
Mi svegliai di soprassalto, tutta sudata, ansimante e spaventata.
Inutile dire perché: avevo avuto un incubo. Non un incubo qualunque, quelli che ti capitano solo una volta per poi sparire per sempre, ma uno di quelli che non ti danno mai pace… uno di quelli che vengono ogni singola notte, facendoti dimenticare il significato del termine “sogni d’oro”.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai di soprassalto, tutta sudata, ansimante e spaventata.
Inutile dire perché: avevo avuto un incubo. Non un incubo qualunque, quelli che ti capitano solo una volta per poi sparire per sempre, ma uno di quelli che non ti danno mai pace… uno di quelli che vengono ogni singola notte, facendoti dimenticare il significato del termine “sogni d’oro”.
Mi chiamo Alexia, e questo mio incubo è tutto incentrato su una singola e semplice cosa: un riflesso.
Ma partiamo con ordine.
Tutto ebbe inizio quando avevo ancora solo quattordici anni, 5 anni fa. E’ un età dove sogniamo il nostro futuro, viviamo nella spensieratezza e cominciamo finalmente a sperimentare quella che poi chiameremo “adolescenza”.
Ma non tutti.
Potreste trovare, in un angolo di un edificio scolastico per esempio, quel ragazzo o ragazza che se ne sta in disparte, con uno sguardo annoiato e triste. Tutti definiscono questi tipi di ragazzi degli sfigati, finendo di essere le loro vittime preferite per i loro pettegolezzi, scherzi e divertimenti.
Io ero una di loro, una di questi “sfigati”. Uso ora il passato perché a 19 anni, nel contesto universitario, certe bambinate non esistono più… ma questo non significa che ne sia uscita. In quegli edifici scolastici la mia “adolescenza” non è stata rovinata, non è proprio mai esistita.
Tutto ciò ha fatto nascere questo incubo, che puntualmente mi tormenta: sono da sola, a fissare uno specchio d’acqua e mi vedo felice e bella; dopo qualche istante mi volto e vedo tante ombre che ridono di me, a quel punto mi volto ancora e vedo un riflesso che non mi rispecchia per quello che sono, rispecchia quello che gli altri mi hanno sempre detto con le loro cattiverie.
 
Corsi in bagno, accesi la luce, mi guardai allo specchio e scoppiai in lacrime… di nuovo.
Perché, ogni volta che mi volto per guardare allo specchio, finisco per odiare così tanto il mio aspetto? Eppure mi dicono che sono cambiata… che sono migliorata, eppure perché continuo ad vivere quell’incubo e odiare il mio riflesso?
 
Dovresti crepare, così almeno ci liberi tutti dal vedere ogni giorno la tua brutta faccia.
Una sfigata come te non potrà mai stare con un tipo come lui.
Dai sui nervi, vedi di andartene a fanculo!
 
 
Me le ricordo tutte, una per una, quelle frasi così piene di cattiveria. Ammetto di essere diversa ma… devo per forza essere continuamente rifiutata ed allontanata per questo? Giuro che seriamente non lo capisco, ma una cosa la so: ormai è troppo tardi per tornare indietro e, per quanto mi sforzi, ora come ora, non riesco nemmeno ad avvicinarmi alla realtà giovanile dove tutti si divertono, hanno una vita sociale ed escono il sabato sera…
 
 
Specchio, specchio delle mie brame,
Chi è la persona più disperata del reame?
Oh specchio, a te rivolgo questa preghiera,
Osserva e va oltre la mia barriera:
Il mio cuore può salvarsi da questa bufera?
 
Specchio, specchio delle mie brame,
Chi è la persona più triste del reame?
Oh specchio, a te rivolgo questo pensiero.
Ti prego: sii sincero.
Puoi nascondermi dal mondo intero?
 
Io sono la persona più disperata del reame,
Io sono la persona più triste del reame.
 
Che possa il mio cuore di ghiaccio ritrasformare,
Che possa essere salvata da ciò che devo vedere.
Ma se sola non voglio restare,
Da quest’incubo devo prima evadere.
 
Tento di ripetermelo ogni santissima volta, in modo che riesca in qualche modo a far cicatrizzare per sempre queste inguaribili ferite.
Il mio riflesso non cambierà mai se continuerò a guardarlo rassegnata, ma è difficile vedersi sotto una nuova luce se comunque ti ritrovi leccare le tue ferite e a piangere da sola.
Alla fine chiedevo solo di non essere rifiutata per la mia diversità caratteriale e, anche se ora quell’Inferno è finito, è ormai troppo tardi per rimediare. “L’adolescenza” che non ho mai avuto sta volgendo al termine. Ormai quella che sono diventata non era ciò che volevo diventare anni fa, forse è proprio per questo che faccio questo incubo… forse è proprio per questo che non riesco ancora a non odiarmi quando mi vedo allo specchio.
 
 
A te, che stai hai letto questa Slice of life vorrei comunicarti una cosa. Semmai ti fossi ritrovata nella situazione della protagonista, fai un favore a te stessa: aiutati prima che sia troppo tardi, non arrenderti come ha fatto la protagonista, non rassegnarti e per favore lotta. La vita è una sola e nella vita reale non esiste il punto di salvataggio dove puoi sempre ritornare indietro, in caso di errore. Smetti di fissarti allo specchio, non pensare a quello che ti è stato detto e va avanti a testa alta… prima o poi la vita ti regalerà qualcuno/a che ti farà vedere il bello del nostro mondo.
A te, che hai letto questa Slice oh life vorrei comunicarti una cosa. Semmai tu conoscessi una persona nella stessa situazione della protagonista, fai un favore a te stessa: aiutala prima che sia troppo tardi. Perché è un favore a te stessa? Perché diventeresti una persona migliore. Semmai dovessi in contrare qualcuno in quella situazione, ti prego almeno di darle la tua mano… prova almeno ad aiutarla e a comprenderla. Ma non restare nell’indifferenza e nell’ignoranza della massa, sii una persona migliore di loro.
Una semplice mano, sorriso o anche una semplice foto possono essere sciocchezze, per te che sei abituato/a, ma per gli “sfigati” vuol dire veramente tanto.
 
 
  
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