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Autore: dontletmedrown    23/09/2015    2 recensioni
Per Tom era tutto più facile, in un solo minuto era capace di farsi amico l intera scolaresca, mentre io invece, ero l escluso, il diverso, tutti mi evitavano, ma non si rendevano conto di quanto facesse male.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Era il primo settembre. Il giorno del nostro diciottesimo compleanno quando Tom decise che si sarebbe trasferito a casa di Sienna, la ragazza con la quale stava da qualche anno. Mio fratello non era mai stato uno da relazioni serie, gli piaceva divertirsi, provare cose nuove. A lui non piacevano le ragazzine che sbavavano per lui, no, lui preferiva andare a caccia di donne, sceglieva le più fredde, quelle che odiavano gli uomini, o che comunque erano piuttosto disinteressate a lui, le faceva innamorare e poi se le portava a letto. Potrebbe sembrare che fosse solo un bastardo costantemente arrapato che sfrutta le donne solo per guadagnare qualche scopata occasionale, utilizzando futili mezzucci e qualche occhiatina ammiccante. Ma Tom non era così. No, lui semplicemente puntava una ragazza, le si sedeva accanto ed iniziava a conversare; le chiedeva della sua giornata, ascoltava le sue lamentele, si interessava a lei insomma, e poi, prima che le lingue dei due si aggrovigliassero vorticosamente l una all’ altra, Tom chiariva che non voleva una relazione seria, ma semplicemente aveva bisogno di un po’ di svago. Nonostante ciò queste ragazze non si tiravano indietro, anzi volevano sempre di più, godendo fino all’ ultimo della sua compagnia poiché sapevano che quella sarebbe stata l unica notte che avrebbero passato con lui. Nessuna era durata più di un giorno con lui. Ma con Sienna era stato diverso, si erano conosciuti ad una festa, non ricordo precisamente quale. Tom era vestito come al solito, jeans larghi che si tirava su ogni cinque minuti per non restare in mutande, maglia a mezze maniche, anche quella bella larga che nascondeva il suo fisico scolpito e un berretto in testa. Quel look non gli si addiceva molto, anche perché uno col suo fisico avrebbe potuto benissimo vestirsi attillato, come fa la maggior parte dei figli di papà che girano per la nostra città, ma Tom non amava mettersi in mostra, anzi si nascondeva nel buio cercando il momento opportuno per uscire fuori e stupire tutti. Io invece nel buio ci vivevo. Ritornando a quella fatidica sera, Tom stava cercando di rimorchiare la ragazza più bella dell’ intero istituto, quella che con uno schiocco di dita aveva tutti i ragazzi della scuola ai suoi piedi, e stava quasi riuscendo nel suo intento di portarsela a letto; quando alzò lo sguardo e la vide. Lei, bellissima e super sexy, stretta nel suo abitino nero aderente, lei con i suoi capelli biondi ossigenati lunghi fino al fondoschiena, raccolti in un elegantissima coda di cavallo; lei, con quegli occhi azzurri come il cielo nel primo mattino, così penetranti, così intensi; lei, Sienna. Fu amore a prima vista e da quel giorno non si separarono più. Iniziai a detestarla non appena la vidi per la prima volta, sapevo che era pericolosa, che avrebbe provato a portarmelo via, così iniziai a fare di tutto per separarli, ma niente sembrava funzionare. Ogni volta che litigavano dopo dieci minuti Tom correva a casa di lei per fare pace. La cosa continuò per parecchio tempo, fin quando non mi stufai e decisi di lasciar perdere. Fu una mossa sbagliatissima perché ora lei, quella brutta strega di Sienna mi stava portando via Tom. Il mio Tom. Non appena seppi la notizia ne rimasi distrutto; non poteva andarsene, non poteva abbandonarmi anche lui. Mi sentivo tradito, dalla persona che amavo più di ogni altra cosa. Le lacrime mi bruciavano negli occhi, la gola era terribilmente secca e il cuore continuava a martellarmi all’ impazzata dentro il petto. Istintivamente corsi fuori di casa, non volevo farmi vedere in quello stato, non volevo farmi vedere così da lui; distrutto, indifeso. Tom provò a seguirmi, urlando il mio nome, chiedendo di fermarmi. Ma non lo feci. Continuai imperterrito a correre, nonostante le gambe iniziassero a cedermi, nonostante non avessi più fiato, io continuai a scappare. Finché ormai esausto mi fermai, non riuscivo nemmeno più a reggermi in piedi. Mi guardai intorno cercando di capire dove le mie gambe mi avessero portato. Davanti a me si innalzava uno dei locali più famosi di tutta Berlino. Senza pensarci due volte entrai. note: ciao a tutti. Vi chiedo scusa se vi ho fatto aspettare tanto ma non ho avuto il tempo di scrivere. Spero vi piaccia la storia. Buona lettura
  
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