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Autore: Voldemortslostnose    24/09/2015    2 recensioni
-Remus?-
-Mh?-
-Siamo ancora vivi?-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Disclaimer: i personaggi citati in questa storia sono proprietà degli aventi diritto. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

 
IL TRENTADUESIMO GIORNO

Remus e Sirius erano stesi scompostamente per terra, i volti scuriti dalla fuliggine e le ossa doloranti. Attorno a loro, il caos.
-Remus?-
-Mh?-
-Siamo ancora vivi?-

Dopo l'esplosione, Remus aveva seriamente temuto per la sua vita, e tutto neanche venti minuti dopo aver fatto colazione... Doveva immaginarselo: quella giornata era iniziata malissimo. Era una delle mattinate in cui neanche James riusciva a scherzare, Sirius aveva delle occhiaie da far paura e Peter non smetteva più di piangere. Tutto era iniziato così: il giorno prima era arrivata una lettera da parte della madre di Sirius, nella quale la megera - come il moro la definiva - comunicava l'improvvisa quanto inopportuna morte del prozio Alphard, l'unico familiare a cui Sirius avesse mai voluto bene, che aveva lasciato al nipote una discreta eredità di cui poter vivere una volta lasciata la famiglia, cosa che  Sirius si era premurato di fare già l'anno prima. Sirius era sprofondato nella depressione più totale, perché non aveva avuto modo di salutare un'ultima volta il prozio, e perché non poteva tornare a casa per difendere a bacchetta tratta il defunto, insultato senza mezzi termini nella breve lettera speditagli dalla madre, anche a costo di essere Cruciato o persino ucciso dalla genitrice. Inutile dire che per un po' era stato preso dalla rabbia più nera (e a farne le spese era stato il povero Peter, che si era trovato con tre braccia in più e nessuna possibilità di farle sparire).
Quando erano entrati nella classe di Pozioni, Sirius senza dire nulla si era accostato al calderone di Remus ed aveva iniziato a tagliuzzare le radici di Asfodelo per la pozione accanendocisi sopra nemmeno avesse sotto mano la cara Walburga in persona. Il moro era stato taciturno e chiuso nel suo mondo per i venti minuti che avevano preceduto lo strano fumo nero che ad un certo punto si era levato dal calderone in peltro del Licantropo, precedendo la più colossale esplosione che le mura della classe di Pozioni avessero mai cercato di arginare.

Remus aveva sollevato lievemente la testa dal pavimento dove si era ritrovato dopo l'esplosione, osservando sconsolato le pareti annerite, le scorte sparpagliate, le ante dell'armadio divelte e i loro compagni di classe nel panico.
Lumacorno li avrebbe uccisi.
-Temo di doverti dare una brutta notizia, Sirius, ma purtroppo nessuno dei due è morto.-

Angolo autrice
Ok, Sirius e Remus sono un po' come me quando non ho fatto un compito per ragioni sulle quali è meglio non indagare
Un GRAZIE! grosso come una casa va alla mia beta (le farò spedire il tutto dal mio gufo sì magari ne avessi uno), che è la personcina grazie alla quale questa schifezza storia è leggibile.
Ogni tipo di commento sarà ben accetto.
   
 
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