Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: ThorinOakenshield    24/09/2015    6 recensioni
Una ragazzina si sveglia in un prato. Non sa dove si trova né come ci sia finita. Sta di fatto che, ciò che inizialmente considera un incubo tremendo, si trasformerà nel sogno più bello della sua vita.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa è una di quelle notti che definirei spartana: mantelli e zaini utilizzati come materassi, ambiente pieno di polvere – visto che stiamo dormendo vicino ai bastoni, lì dove i nani stavano svolgendo i loro lavori – e un freddo della malora. Gli spifferi si incuneano attraverso le fenditure dell’algida roccia e non posso certo dire che questo fatto mi renda infervorata: amo il freddo, ma così stiamo esagerando.
Dwalin e Balin si erano offerti di cedermi la loro camera per questa notte, così perlomeno avrei dormito su un letto morbido; ma non mi entusiasma eccessivamente l’idea di dormire sola, isolata dentro questa montagna. Senza contare che Thorin è in giro chissà dove, potrebbe tranquillamente infiltrarsi nella mia stanza e stuprarmi durante la notte. Al solo pensiero, mi viene la pelle d’oca.
Per buona sorte, Thorin ha tanti pensieri per la testa, quindi non si prende neanche la briga di molestare una ragazzina di sedici anni.
In ogni caso, ho deciso di dormire con gli altri nani, così mi sento più al sicuro.
Certo, dormire per modo di dire: non riesco a prendere sonno. Ora che la parte più buia e difficile di quest’avventura è prossima, i pensieri si affollano plurimi nella mia mente, non dandomi pace. Non faccio altro che rigirarmi in questo giaciglio improvvisato. Prendo in considerazione l’idea di non dormire proprio: voglio essere pronta per la battaglia, sempre all’erta. Ma non vorrei stancarmi troppo proprio in questo periodo, forse sarebbe meglio dormire almeno un po’.
Chiudo gli occhi, accompagnata dal rumoroso russare di Bombur. Dopo un po’, il ronfo del nano non è l’unico rumore che si ode in quest’ambiente silenzioso: qualcuno comincia a trafficare con qualcosa.
Volto di poco la testa e vedo Bilbo munirsi di una lunga corda. Abbasso velocemente le palpebre e faccio finta di essermi addormentata, sperando che non venga da me.
A questo punto lo hobbit dev’essersene andato, visto che il silenzio è tornato a regnare sovrano nella Montagna Solitaria.
“Glenys.” Mi sento toccare la spalla.
Maledetti gli hobbit e la loro innata capacità di non produrre il minimo rumore mentre camminano! Per fortuna non ho aperto gli occhi!
Affondo lentamente la faccia nello zaino di Gloin.
“Glenys” mi chiama un’altra volta Bilbo, tastandomi nuovamente.
Così sciocca e inopportuna che sono, mi viene da ridere per l’ennesima volta da quando ho iniziato questo viaggio. Mi mordo le labbra, sperando che questo possa bastare per impedire a questa stupida ragazza di nome Glenys di scoppiare a ridere, dando platealmente mostra di essere più che sveglia.
Sento il mio amico sospirare, poi se ne va.
Apro un occhio per accertarmi della sua partenza e, in effetti, sta scendendo dai bastioni.
Non mi pento della decisione che ho preso: se dovesse venire fuori che sapevo che Bilbo aveva l’Arkengemma e che l’avrebbe data a Bard e a Thranduil, sarebbe la fine per me!
 
Come immaginavo, ho dormito un’oretta scarsa e la mattina è arrivata presto, per fortuna, visto che la notte mi rende ancora più inquieta e pensierosa, come se l’oscurità fosse in sintonia con il mio stato d’animo.
Nessuno si è accorto della misteriosa scomparsa di Bilbo, a parte Bofur, che stamattina ha chiesto che fine abbia fatto. Io mi sono limitata ad alzare le spalle.
In questo momento siamo tutti sui bastioni, l’aria gelida intorno a noi.
Mi strofino le braccia, mentre osservo Bard e Thranduil avanzare verso la Montagna.
Thorin è accanto a me e mi riempio i polmoni della sua fragranza. All’improvviso, il nano scaglia una freccia contro i due alleati a cavallo.
L’Ammazzadraghi fissa stupito la freccia, mentre il re elfico mantiene sempre quella sua famosa aria altezzosa e distaccata, fredda come il ghiaccio. Non si lascia impressionare dai modi bruschi di Scudodiquercia.
“La prossima ve la conficco negli occhi” afferma Thorin con quella sua spavalderia che mi fa impazzire.
I nani cominciano ad esultare come se fossero allo stadio e ridacchiano, imitati da me. Come ho già avuto modo di ostentare, gli elfi non mi stanno esattamente simpatici, quindi non mi faccio problemi nell’unirmi alla presa in giro dei miei amici. Spero soltanto di non accaparrarmi le antipatie di qualcuno, potrei essere trafitta da una freccia da un momento all’altro.
Thranduil sfoggia un sorrisetto insopportabile che vorrei levargli dalla faccia a suon di schiaffi, subito dopo gli elfi preparano i loro archi in un modo talmente sincronico da far invidia ai nuotatori di nuoto sincronizzato.
Io e i nani ci abbassiamo in men che non si dica, a parte Thorin, che rimane fiero a fissare Thranduil senza timore.
Ma quanto lo stimo quel nano?
Ad un cenno del re del Reame Boscoso, gli elfi, sempre simultaneamente, mettono a posto le loro armi e restano buoni per un po’.
“Siamo venuti a dirvi che il pagamento del vostro debito è stato offerto e accettato” ci informa Thranduil con la sua voce soave, come se stesse recitando una poesia di Dante.
“Quale pagamento?” esplode repentinamente Thorin, facendomi prendere un colpo, visto che si trova vicino a me. “Io non vi ho dato nulla, non avete nulla!”
L’elfo alza le sopracciglia con aria di scherno, dopodiché guarda Bard tirare fuori la gemma, titubante.
“Abbiamo questa” dice a voce alta l’uomo, ostentando l’Arkengemma, la quale splende azzurrina nella sua mano, con dei riflessi rosati, sotto al cielo invernale.
Thorin sgrana gli occhi e, piano piano, mette via l’arco, mentre Kili urla rabbioso: “Come avete ottenuto il cimelio della nostra casata? Quella pietra appartiene al re!”
Vorrei dire qualcosa, dare ragione al giovane nano, ma forse è meglio se sto zitta e che non mi metta troppo in mostra.
“E il re può averla, con la nostra benevolenza.” L’Ammazzadraghi si rimette la pietra dentro alla giacca e osserva Scudodiquercia con insistenza. “Ma prima deve onorare la sua parola.”
Thorin scuote il capo. “Ci considerano stupidi” sibila facendomi avvertire i brividi dappertutto. “È un’astuzia, una lurida menzogna.” Il suo tono si alza e i suoi occhi si fanno ancora più feroci. “L’Arkengemma è in questa Montagna! È un trucco!”
“Non è un trucco” interloquisce Bilbo, balbettando. “La gemma è vera, gliel’ho data io.”
Dopo aver superato un po’ lo stupore, Thorin si volta lentamente verso lo hobbit e lo guarda malissimo. Ben presto, la sua espressione minacciosa, si trasforma in una delusa: Bilbo è un suo grande amico, l’unica persona di cui si è fidato veramente in questo periodo. Probabilmente il nano si sente come se gli fosse cascato il mondo addosso.
Il signor Baggins è fermo davanti a Scudodiquercia, con la faccia contrita. Sembra un bambino colto dal genitore mentre sta combinando qualcosa di grave.
Guardo Bilbo con stupore, giusto per fare un po’ di scena. Dentro di me continuo a sentirmi una stronza, ma che potevo fare? Come potevo aiutare lo hobbit? Penso che nessuno vorrebbe essere travolto dall’ira di Thorin, non sono così masochista.
“Tu?” chiede il nano, mentre i suoi occhi si fanno sempre più lucidi. In questo momento mi fa una pena pazzesca.
“Era la mia quattordicesima parte,” si giustifica inutilmente Bilbo Baggins, esitante, come se questa frase possa in qualche modo impedire l’inesorabile cazziatone di Scudodiquercia.
“Tu mi deruberesti?” sussurra Thorin triste e, allo stesso tempo, arrabbiato.
Lo hobbit sorride, come se la domanda dell’amico fosse estremamente divertente, sciocca, con una risposta lapalissiana. “Derubarti? No, no, sarò uno scassinatore ma mi piace pensare di essere onesto,” risponde.
Thorin si avvicina leggermente e lo guarda sempre più sconvolto e amareggiato.
“Sono disposto a lasciare che sia la mia unica pretesa.”
“La tua unica pretesa” replica Thorin facendo un sorrisino sarcastico, un sorrisino che me lo fa desiderare ardentemente nonostante la gravità della situazione.
Mi allontano, conscia dell’imminente sfuriata del nano.
“Non hai alcuna pretesa su di me, miserabile mezza tacca!” grida rabbioso Scudodiquercia, accostandosi pericolosamente al vecchio amico.
Futile precisare che ho perso vent’anni di vita quando il mio amore ha urlato. Ma sorvoliamo.
“Avevo intenzione di dartela,” dice Bilbo con rinnovato coraggio, “ma…”
“Ma cosa, ladro?” lo interrompe Thorin con una voce che non sembra neanche la sua, una voce malata, da folle, esattamente come il suo sguardo.
“Tu sei cambiato, Thorin!” afferma con ardore lo hobbit, per niente spaventato dagli occhi furiosi del nano. Finalmente sputa fuori tutto quello che si è tenuto dentro, tutto quello che avrebbe voluto dirgli già da tempo. “Il nano che ho conosciuto a Casa Baggins non si sarebbe mai rimangiato la parola, non avrebbe mai dubitato della lealtà dei suoi familiari!” Ha alzato la voce. Mi piace quando è così deciso e con carattere; Bilbo sarà pure timido e gentile, però le cose le dice, se vanno dette.
Thorin, per tutto questo tempo, è rimasto in silenzio. Ho avuto l’impressione che le parole del signor Baggins l’abbiano toccato, come se fosse stato sul punto di rendersi conto di cos’è diventato.
Purtroppo la pazzia è più forte della ragione, in questo frangente. “Tu non venirmi a parlare di lealtà” ringhia Thorin tra i denti. “Gettatelo giù dal bastione!”
Bilbo ha improvvisamente alzato il capo. Se prima era audace e risoluto, ora è tornato ad essere il coniglietto terrorizzato che tanto amo.
Per la prima volta da quando ho memoria, i nani non obbediscono immediatamente al loro re e indugiano dinanzi all’ordine di Thorin.
Scudodiquercia è sempre più furibondo, soprattutto dopo essersi reso conto che i suoi uomini non hanno alcuna intenzione di gettare lo scassinatore giù dai bastioni. Ammiro la loro lealtà e la loro amicizia verso Bilbo.
Il mio amore si guarda intorno, contrariato. “Non mi avete sentito?!” Afferra Fili, costringendolo ad obbedire, ma il nipote non vuole saperne di fare del male al signor Baggins. “Lo faccio da solo.” Alla fine, Thorin solleva Bilbo di peso, mentre i nani cercano di fermarlo.
Non vorrei che lo hobbit pensasse che non me ne importi niente di lui, visto che sono ferma e non sto muovendo un dito per salvarlo, ma tanto so che il nano non gli farà niente. Senza contare che, se solo osassi mettermi in mezzo, probabilmente mi ritroverei senza un arto.
Proprio mentre Scudodiquercia sta per uccidere l’amico, interviene Gandalf, salvando lo hobbit con il suo tono imperativo.
Vorrei dire tre a zero per me, ma non è proprio il momento.
“Non stai facendo una splendida figura come Re sotto la Montagna, dico bene? Thorin, figlio di Thrain.”
Le parole dello stregone mi hanno fatto ricordare il padre di Thorin che, nella versione estesa del secondo film, prima di morire, aveva detto a Gandalf di riferire al figlio che gli aveva voluto bene. Spero che Scudodiquercia verrà messo a conoscenza di questo fatto, nella versione estesa della Battaglia delle Cinque Armate.
Il nano dai lunghi capelli corvini lascia andare lo hobbit.
Bilbo si allontana rapido da Thorin, raggiungendoci, mentre quest’ultimo continua a gridare come una donna mestruata.
Aiuto il signor Baggins a fuggire, così, giusto per ricordargli che gli voglio bene e che ci tengo a lui.
“Abbiamo risolto?” domanda Bard a gran voce, attirando nuovamente la mia attenzione. “La restituzione dell’Arkengemma per ciò che è stato promesso.”
Scudodiquercia fissa un punto lontano, preoccupato di non veder arrivare suo cugino.
Non si ode il rumore di un esercito in avvicinamento, la vallata è silenziosa.
“Dacci la tua risposta!” aggiunge l’uomo del lago. “Avrai pace, o guerra?”
L’umore del mio tesoro si rialza non appena giunge da lui un corvo nero. Il nano sorride lievemente, successivamente osserva l’orizzonte con speranza. “Avrò guerra” risponde con decisione.
Ecco che diventano sempre più percepibili i passi di marcia dei nani dei Colli Ferrosi. In lontananza compaiono innumerevoli figure minute armate di lancia, guidate da un nano a bordo di un cinghiale.
Dain.
Nel film il cugino di Thorin mi sta molto simpatico, sarà che si è fatto stimare per come ha parlato agli elfi e agli Uomini del Lago. Anche se mi ha fatto storcere il naso il fatto che si sia rifiutato di accompagnare Scudodiquercia nella riconquista di Erebor.
I miei amici gridano euforici non appena scorgono Piediferro e il suo esercito. Mi unisco a loro.
Devo dire che il cugino di Thorin è proprio buffo mentre avanza a bordo del suo fido destriero, sembra più un personaggio dei cartoni animati che un ricco Signore dei Nani ornato di oro e di argento.
“Buongiorno!” esclama Dain. “Come andiamo tutti?”
Gli Uomini del Lago sono pronti all’attacco, così come gli elfi, eppure Dain è tranquillo, rilassato, spavaldo. Lo amo.
“Ho una piccola proposta, se non vi dispiace concedermi qualche momento del vostro tempo,” inizia il signore dei Colli Ferrosi con ironica cortesia, “potreste considerare di andarvene in malora?”
Ancora una volta mi ripeto che devo fare di tutto per salvare Thorin, Fili e Kili, così festeggeremo, saremo tutti contenti e potrò parlare con Dain senza il pensiero della morte del mio amore che mi pesa nel cuore. Non vedo l’ora di conoscere il cugino di Thorin! Spero di stargli simpatica.
Dopo la provocazione di Piediferro, i guerrieri di Pontelagolungo sono indietreggiati.
Nel frattempo, io e i miei amici stiamo ridendo della grossa, specialmente dopo che Dain ha chiamato Thranduil indifferente folletto dei boschi e ha minacciato di spaccargli la testa. Oltre a ridere, fischio e alzo il pugno verso il cielo, come se stessi facendo il tifo per la mia squadra del cuore.
Anche Thorin si sta divertendo e non riesco a smettere di pensare che la sua risata sia la cosa più bella che io abbia mai udito in vita mia. Potrei ascoltarla per ore e ore senza mai stancarmi.
Dopo aver riso e scherzato, gli elfi e i nani si preparano per darsele di santa ragione, quando una specie di terremoto ci fa sobbalzare tutti quanti.
Un altro monito dell’imminente battaglia, quella a cui non riesco a smettere di pensare da quando sono capitata accidentalmente nella Terra di Mezzo.
Dalla terra compaiono dei mostri che somigliano tanto a dei vermi giganti, con una bocca spaventosa e bizzarra, dalla quale escono dei ruggiti raccapriccianti.
Stringo il braccio a Balin, mentre quest’ultimo mi abbraccia, per infondermi coraggio.
I battiti del mio cuore accelerano non appena nell’aria rimbomba il rumore del corno di guerra degli orchi, un suono che ha il potere di destare in me tutte le paure e preoccupazioni che cerco sempre di allontanare.
La Battaglia dei Cinque Eserciti è appena cominciata.
“Io scavalco il muro, chi viene con me?” chiede Fili con coraggio e voglia di combattere.
Gli altri nani sono dello stesso avviso del nano biondo, ma Thorin ordina: “Tiratevi indietro.”
Sinceramente mi piacerebbe che i miei amici non scendessero in battaglia, almeno avrei la certezza dell’incolumità dei miei tre pupilli.
Scudodiquercia ritorna dentro la Montagna e non vuole sentire obiezioni.
Dopo un po’, noialtri lo seguiamo e io mi domando cosa farò quando i miei amici andranno a combattere contro gli orchi. Ho bisogno di Bilbo, ho vinto la scommessa, ha promesso che mi avrebbe aiutata; però lui si trova fuori dalla Montagna Solitaria e andare a cercarlo con la battaglia che infuria intorno a me è fuori discussione.
Se non ricordo male, tra non molto Thorin dovrebbe tornare in sé. Gli ripeterò di stare alla larga da Collecorvo, poi farò qualcosa.
In qualche modo, impedirò la tragedia.
 
Angolino autrice:
 
Come avevo già avvisato, eccomi con l’inevitabile ritardo, eh eh.
Il prossimo capitolo lo pubblicherò la prossima settimana, se tutto andrà bene. Purtroppo ho una marea di robe da studiare e mi dispiace ritrovarmi con così tanti impegni proprio adesso che sono quasi alla fine. Vorrei scrivere gli ultimi capitoli con calma, e invece.
#Fuckschool.
Siamo in mezzo alla Battaglia dei Cinque Eserciti… siete contenti? Io sì, onestamente muahahah. Credo proprio che mi divertirò a scrivere quella parte.
Vi mando un grosso bacio e vi ringrazio di tutto.
Con affetto
Lucri <3

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: ThorinOakenshield