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Autore: ShiNear    26/09/2015    2 recensioni
Il mondo sembra lo stesso, dalla fine di Ashura. Ma l'arrivo di un nuovo ragazzo alla Shibusen, metterà in bilico vecchie e nuove alleanze, mentre vecchi e nuovi nemici tramano per riportare indietro il Signore dei Kishin. Il mondo è in pericolo e contano tutti sui maestri d'armi e le loro armi. Come si salverà la DWMA, in una battaglia fra entità... divine?
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair, Medusa, Nuovo Personaggio, Tsugumi Harudori, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Soul Eater 2: I colori di un'Anima'
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31. AFFANNI, RITORNO E REDENZIONE. IL CUORE GUIDA IL NOSTRO DESTINO O VICEVERSA?

 
Manuel si ritrovò in una stanza lattiginosa, piena di pallini colorati e quant’altro. Non capiva, mentre andava in avanscoperta per trovare Holmes, insieme a Teony, Hiro e Odessei, aveva trovato il detective in difficoltà evidente contro Mifune, ma prima di partire all’attacco Teony gli aveva preso la mano con la destra, mentre la sinistra era stretta da Odessei, e in un attimo tutto sembrava essersi fermato, mentre Lucy era come scomparsa dalla sua presa.
Chiese, sfiorando la superficie di quel muro inesistente:- Che cos’è, questo posto?-
La voce di Teony lo fece voltare, mentre lei spiegava:- Teoricamente sarebbe l’immagine di questa stanza in ogni universo. In pratica, sarebbe come se avessi chiesto a Odessei di rallentare il tempo fino allo spasmo. Ma non durerà che qualche minuto.-
Manuel sorrise lievemente:- Ora capisco da chi ha preso Tsugumi a nascondere tutto, anche i propri problemi. Era una fissa del NOT nascondersi a dirsi le cose, per caso?-
Teony non sembrava in vena di sorridere:- Ti sorprenderai, quando Medea ti dirà tutto quello che Shinigami non ha mai voluto dire. Però, non incolparcene, di questo: abbiamo avuto tanto da penare intorno a certi segreti, che nemmeno Kid sapeva dei prigionieri che Shinigami rinchiuse. Ma non ho chiesto a Odessei di fermare tutto per parlare di questo; passiamo alle priorità...-
Manuel la interruppe con un gesto:- Calma, signora Sfinge, finiamo in un attimo. Prima di tutto, mi sai dire tu chi è questa persona che sa portare indietro il tempo che Tsugumi non vuole citare?-
Lei continuò a fissarlo con quello sguardo vacuo, ma lo stregone sembrò leggervi un accenno di disperazione:- La conoscemmo anni fa, prima che ci costringesse a giurare di non dirti nulla. Se vuoi sapere qualcosa da lei, dovrai parlarne alla Regina delle Streghe. Che in questo momento, sta pensando di allearsi con Karkadoom.-
Manuel si spaventò seriamente e lo espresse anche ad alta voce:- Cosa? Vuoi dire che Mabaa vuole dichiararci guerra?-
Teony si girò intorno velocemente, quasi volesse accertarsi della situazione intorno a loro, poi tornò a fissarlo:- Manuel, non c’è tempo, ascolta. La frase di Zodiaco, quella che Sid ha trovato sul biglietto, nelle parole della lingua divina vuol dire solo una cosa: cielo. Medea ha preso possesso del castello delle Gorgoni, che viaggia oltre le nubi. Dovete cercare in alto, a Milano!-
Lo stregone annuì, poi chiese, dubbioso:- E mi spieghi come la raggiungiamo in poco tempo? Solo per starvi dietro e ottenere informazioni abbiamo perso più della metà del nostro tempo.-
Lei gli mise in mano un biscotto della fortuna e lui chiese:- Grazie. Eeeee sarebbe...?-
Teony rispose veloce:- Raduna tutti intorno a te e spezza il biscotto.  Pensa a Milano e ci arriverai. Il biscotto contiene il potere di Aisu. Attento, mi è rimasto solo questo! Non sprecarlo. E porta con te Odessei, se lo perdete siete spacciati!-
Il giovane Desper inarcò le sopracciglia, chiedendole:- Che vuoi dire?-
Tengan strinse di più le sue mani:- Lo so che è rischioso, ma mi farà da collegamento nella Risonanza dell’Anima tra Hiro e Kid, per riportare qui i demoni delle quattro regioni infernali di Aisu.-
Manuel annuì, poi disse:- Perfetto. In quanto a Mifune, potrei bloccarlo con il Black Pyton, ma non ha ombra.-
Teony fece cessare ogni dubbio, dicendo:- Gli Onryo sono ombre di per se stessi. Fallo senza problemi.-
Una vocina irritante risuonò nella stanza, voce senz’altro attribuibile a Odessei:- Insomma, piccioncini, vi volete sbrigare? Non sono un cesso pubblico e non ho tutta la notte e non soffro d’insonnia!-
Manuel infilò il biscotto in tasca, poi esclamò:- Pronto.-
Teony gli disse, mentre la stanza cambiava colore, in fretta e furia:- Oh, ricordati, Dolcetto non è come appare!-
Manuel voleva chiedere spiegazioni, ma in un attimo il tempo riprese a scorrere normalmente, mentre correva e si ritrovava a stringere Lucy, che aveva capito il suo piano già dall’inizio. Lo stregone lo capì da come lo Scettro Nero tremava d’impazienza.
In un attimo, i due gridarono:- Black Pyton!-
 
Holmes era in evidente svantaggio contro Mifune, tredici ferite di striscio e cinque emorragie interne. Sarebbe morto, se non fosse ricorso all’eco dell’Anima più di una volta. Mifune aveva tutto il vantaggio e per pro non c’era un filo di luce che favorisse gli attacchi di Watson, ma almeno lo aveva costretto a rivelarsi: era lui l’informatore dell’Organizzazione Zodiaco. Era la prima volta, però, che si sentiva prossimo a morire. Black*Star gli aveva detto che valeva, a detta di Shinigami, l’equivalente di novantanove anime umane, ma ora che era Onryo e le sue spade erano prolungamenti della sua anima, era bastato una sola pioggia di katane per metterlo alle strette.
Mentre Desper urlava il suo attacco, Mifune fece partire il nastro giallo che usava per delimitare il campo, allo scopo di colpirlo a tutta velocità.
Manuel capì subito il suo piano e interruppe il suo attacco per scomparire nella sua ombra, urlando:- Shadow Pass.-
Teony superò Hiro in velocità, facendo uscire due lame perfettamente rettangolari dagli avambracci, per poi spiccare un salto arrivata a un passo dal nastro, finendo esattamente sopra Mifune.
Ma mentre Mifune si preparava a respingerla con due katane, sentì un urlo esattamente sotto di lui:- Eco dell’Anima: Dark Explosion!-
Mifune mise entrambe le lame sotto per istinto, mentre l’attacco partiva alle sue spalle. Manuel era riuscito a ingannarlo con il ventriloquo.
Ciò nonostante, una spada cadde proprio alle spalle di Mifune, fermando il colpo con un rimbombo sinistro.
Poi, si alzò in alto sfruttando le spade messe sotto come molle piantate nel terreno, saltando verso Teony e recuperando una terza spada da terra. Le lame si scontrarono con un fruscio simile alla caduta di una foglia d’autunno sull’erba: impercettibile ma letale per uno dei due.
Caddero di spalle, a un tiro di sasso di distanza l’uno dall’altro. Ma solo Mifune cadde a terra, accusando il colpo. Teony lo raggiunse subito, ponendogli delicatamente la testa in grembo, quasi potesse davvero essere solido e Manuel dovette intuire che il legame con Aisu l’aveva fortificata anche contro i fantasmi e le loro difese.
Teony chiese, quasi prossima alle lacrime:- Mifune... di tutti i possibili colpevoli, perché tu? Perché? Aisu mi aveva detto di poter diffidare di te, ma mai avrei...-
Mifune la tacitò con un sibilo prolungato, mentre il suo corpo e la sua anima si scomponevano lentamente:-
Silenzio, piccola. Hai fatto il tuo dovere e niente dovrebbe renderti più fiera. Ma un po’... la Shibusen se l’è meritato, per essersi lasciata scappare Angela. Oltre ad avere valore per me... lei è fondamentale per la pace tra streghe e Shinigami. E, d’altra parte me la merito: un guerriero non cambia mai sponda, né vivo né morto, né per famiglia né per se stesso. L’unico rimpianto è... non rivedere né Black*Star né la mia piccola. Ma credo di doverci fare l’abitudine, stavolta. La terza volta è buona per morire.-
Teony sembrò ridacchiare, improvvisamente tranquilla:- Tanto tempo in silenzio e a far finta di obbedire... per poi uscire con un discorso con più di una frase? Lei è un mito Sensei.-
Poi, si rabbuiò:- E dire che l’ho uccisa io del tutto...-
Mifune le mise un dito sulle labbra:-
Shhht. Non rimpiangere un Sensei. Onora un guerriero, piuttosto. Che abbia cambiato bandiera o che stia per morire ha poca importanza. So di avere fatto quello che in cuor mio sapevo fosse giusto.-
Poi chiuse gli occhi, mentre il suo corpo si sgretolava un ultima volta. Un solo petalo finì tra le mani della ragazza, che raccolse intorno al suo cuore, prima di rialzarsi e fissare Manuel, che guardava inebetito la scena.
Il ragazzo si riscosse, raggiungendo in corsa Hiro e prendendogli il braccio:- Tutto finito. Era Mifune la spia. Holmes l’ha appena scoperto a sue spese.-
Hiro sospirò:- Grazie al cielo! Gopher non c’entra nulla! Se mi dici che Holmes è morto, sarà una magnifica serata.-
Manuel rispose a lui e ad un’inespressiva spada magica (Excalibur), mentre uscivano:- Beh, non esattamente. Ho paura che sarà ancora capace di nuocere per un bel po’.- terminò, indicando il detective malridotto e appoggiato alla parete, con la pipa malridotta in bocca, che sogghignava alla volta del biondo.
Il giovane Shimono esclamò, fingendosi arrabbiato, le mani sui fianchi:- Ma si può sapere cosa cacchio ci vuole per ucciderti?-
Watson, imbronciato, sbuffò alla volta del Meister:- Buffo; me lo chiedo spesso anch’io!-
Lucy mise fine ad un possibile battibecco mettendosi tra i due:- Basta voi due! Abbiamo già abbastanza problemi e troppo poco tempo. Dobbiamo andare subito dagli altri!-
Poi assestò un pestone all’alluce di Holmes, facendolo ululare dal dolore e dicendo:- Questo è per aver fatto tutto senza dirci nulla come tuo solito!-
Il detective si rivolse con lo sguardo a Manuel, Watson e Teony che li aveva raggiunti e chiese dolorante:- Beh? Non le dite nulla?-
I tre risposero all’unisono:- Ci stavamo trattenendo dal farlo noi!-
Come ciliegina, Excalibur commentò semplicemente:- Cretino!-
Manuel riprese tutti con un gesto, avviandosi verso il corridoio:- Lucy ha ragione, non abbiamo tempo!-
Hiro rimase lì, dicendo:- Io resto qui. Devo fare una cosa!-
Manuel si fermò, sospirando:- Hiro, dannazione, qualunque cosa tu debba fare, non abbiamo tempo! Se riguarda Gopher, puoi rimandarla a dopo...-
Il biondo lo interruppe urlando:- Diamine, non sappiamo nemmeno se ci sarà un dopo! Se può aiutarci, tanto vale tentare.-
Teony gli si parò davanti, con il cappuccio in testa. L’occhio bluastro brillava con insistenza e le parole le uscirono con gravità:- Posso permettertelo, Hiro, ma voglio che tu non commetta lo stesso errore di Eibon. Anche lui credeva di fare del bene con il BREW, ma il risultato è stato peggiore del normale.-
Odessei, in disparte, non poté trattenersi dal sogghignare malignamente:- Uao! Non so sentirmi chiamato in causa, preso in giro o semplicemente lusingato.- Lo ignorarono bellamente.
Il ragazzo a cui Teony aveva rivolto queste domande, nonostante fosse teso, era sicuro nella sua decisione:- Li raggiungerò in tempo, ne sono sicuro. Non intralcerò il piano, potete scommetterci.-
Manuel annuì, convinto che sarebbe stato inutile convincerlo del contrario. Poi, si trascinò dietro Holmes, seguito a ruota da tutti eccetto Excalibur.
Il quale rimase con lui, borbottando:- Cretino come il padre. E cocciuto come lui.-
Si udì la voce di Manuel in lontananza che urlava:- Non dirlo nemmeno, questo paragone! Hiro ha l’accortezza di avvisare, almeno.-
Excalibur avrebbe voluto corrugare la fronte, se avesse potuto, quando pensò: “Mph! Pure il moccioso è tale quale alla madre!”
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Gopher stava contando i sassi neri sul pavimento. Dopo essere stato liberato quasi in fretta e noia da Mifune, era rimasto lì, a fluttuare leggermente sulla balconata a fare il suo passatempo preferito, osservare le scaglie nere che spuntavano dal terreno, quasi a chiedersi se almeno loro lo rispettassero per quello che era.
I sassi bianchi gli ricordavano rabbiosamente il fratellino d’oro, Hiro-hotutteleattenzionidipapà-Shimono! Lo odiava per questo! Certo, quando erano sull’isola gli aveva voluto bene, nonostante fosse stato creato da una semplice peccato di Eibon, Noah, creato a sua volta da Arachne, la donna che aveva carpito ogni suo segreto. Erano fratellastri di marca più costosa o scadente, a giudicare dall’etichetta, ma Hiro non lo odiava. Anzi, scherzava volentieri, con lui. Con Shaula, poi, i due avevano quasi creduto di avere una madre... prima che precipitasse nella follia di Ashura, prima che Arachne li abbandonasse per quella stupida guerra di famiglia, prima che l’isola finisse risucchiata nel vortice del tempo e dello spazio, prima che lo stesso Eibon li abbandonasse... Già, Eibon. Preferiva le macchine a loro. Loro, che avevano dovuto cavarsela con bacche, radici e legumi acerbi, arrancando nella tempesta, rischiando seriamente di svanire, prima di raggiungere finalmente la linea di confine e scoprire di essere rimasti lì dentro ben ottocento anni! Dannati squilibri temporali del cacchio! Poi, non sapeva cos’era successo, ma l’animo malato che aveva sepolto da tempo aveva preso il sopravvento, e Hiro, piuttosto che confortarlo e stargli accanto, lo aveva abbandonato a sé stesso. Certo, una persona normale glielo avrebbe concesso, era pazzo, ma lui era stato creato dal grande Noah! Nessuno gli voltava le spalle! Nessuno poteva anche solo interromperlo, figurarsi...
- Gopher, ti devo parlare!-
Lui scosse la testa, irritato, pensando: “Quando parli del diavolo...”
Scese giù lentamente, scandendo bene le parole e ciò nonostante impedendo a Hiro di proferirgli alcunché:- Non mi importa un fico secco, so di non essere l’Onryo spia, non mi importa niente della tua compassione, ergo puoi lasciarmi in pace, ergo voglio stare tranquillo, ergo puoi fare come hai fatto in passato, DIMENTICARMI!- Le ultime parole, sebbene i fantasmi avessero voce sottile, furono riudite in tutto il portico.
Hiro aspettò pazientemente che Gopher finisse, poi gli chiese placidamente:- Voglio solo soddisfare una mia curiosità, tutto qui. Perché sei tornato?-
Gopher corrugò la fronte, arrabbiato:- Che accidentaccio di domanda è questa? Sono tornato perché non volevo morire.-
La spada magica si limitò a sbuffare:- Cretino anche lui!-, mentre Hiro sbottò, sempre con tono tranquillo:- Bugiardo! Dicevi che saresti morto piuttosto che vivere con la vergogna di essere stato sconfitto da un inferiore. E da quel che ho capito, ultimamente hai così un’alta stima di te stesso da considerare gli altri uno schifo.-
Gopher non si voltò, solo chiese a sua volta beffardamente:- E allora, monsieur, che cosa ne deduce da questo?-
Hiro si avvicinò piano a lui da dietro, sussurrando:- Non mi sono dimenticato quella promessa, quindi devo saperlo. Gopher, sei tornato per me?-
Gopher non sapeva veramente cosa dire, in quel momento. Era furioso, irritato, forse per influenza di Excalibur, ma gli veniva qualcosa che non sentiva dall’ultimo fallimento con Noah: lacrime, lacrime sincere, lacrime che un fantasma non avrebbe potuto versare, normalmente, ma non era tipo da rispondere ad etichette. E non lo fece, seppur vergognosamente, neanche questa volta.
Si lasciò andare, come un fiume in piena che riesce a sfondare la diga per un minuscolo buco nel legno. Credeva di essere implacabile e con il cuore di pietra e credeva che Hiro fosse come Eibon, capace di dimenticare tutto quello che per lui non era importante. E ora aveva la conferma di lunghi anni di puro dubbio: Hiro non lo aveva dimenticato.
Pianse a dirotto e tra un singhiozzo e l’altro riuscì a formulare:- L’ho sempre... sperato... anche in punto di morte... te lo avrei chiesto una volta tirato fuori dal Libro, se ci fossi riuscito. Io... io...- Gli avrebbe buttato le braccia al collo e lo avrebbe abbracciato stretto, con il solo risultato di fargli male. E poi, non sapeva nemmeno che dire. Diamine, che il cuore gli si fosse davvero pietrificato a tal punto?
Hiro allungò una mano, commosso e felice, aspettando che lui si girasse a fissarlo, prima di chiedergli:- Sei pronto a farlo?-
Il corvino sussultò lievemente: non pensava si sarebbe davvero spinto a tal punto! Era pericolosa come tecnica ed era riuscita una volta sola.
Excalibur espresse la stessa opinione ad alta voce, stavolta evitando di insultare:- Figliolo, nessuno è mai riuscito a legare a sé un doppelgänger. Lo sai vero?-
Hiro si limitò a sorridere fissando il fratellastro e quello si asciugò gli occhi, prima di ridere sprezzante ed esclamare:- Ed ecco un’altra leggenda smontata davanti al tuo nasone, tappetto!-
Le mani si unirono e dopo un paio di minuti, un bagliore immenso invase l’intero portico, davanti ad un Excalibur che commentava, rabbioso:- Doppel-cretini!-
E i sassi neri del selciato, sembrarono sbiancare.
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Manuel aveva appena riassunto la situazione generale a tutti i presenti nella sala, e tutti ora fissavano il biscotto appoggiato sul tavolo.
Kid era l’unico con una domanda diversa dalle altre e non mancò di chiedere:- E Hiro?-
Lucy scosse la testa, sbuffando:- Deve chiarire un paio di cose con Gopher, a quanto pare.-
Il professor Sid, fino ad allora in silenzio, si alzò lentamente, dichiarando:- Ottimo. Voi andate, baderò io a lui.-
Stein cercò di farlo ragionare:- Sid, proprio non è il caso di dividersi ulteriormente...-
Sid era sicuro, però:- Devo restare per tre motivi. Primo, non lascio da solo un alunno, anche se con due Shinigami, sono pur sempre un Sensei. In secondo luogo, non sappiamo se ci sono altre spie e potrebbe volerci perché Holmes si riprenda. Infine, se ci muoviamo in gruppo contro di loro potrebbe essere controproducente. Vi raggiungerò più tardi.-
Manuel s’intromise, preoccupato:- Non avremmo tempo per questo, prof. Lei potrebbe non sapere dove ci troviamo e comunque ne avevamo già discusso a quel capanno a Brooklyn, non ci serve un ulteriore divisione del gruppo.-
Holmes si rialzò di scatto, sotto lo stupore generale, esclamando:- Al diavolo, Sensei! Se devo schiattare, schiatterò dal sonno più tardi. Non ha nulla da sorvegliare. E poi, Hiro è in più che buone mani.-
Azusa finì il discorso una volta per tutte:- Senza contare che, contro degli assassini, è più utile un coltello che non una balestra. Credo che IO resterò qui con i Vasi di Kiri... cioè, di Manuel fino al vostro ritorno. Le mie statistiche di aiuto, in questa battaglia sono molto scarse a questo punto.-
Fire e Thunder esclamarono all’unisono:- Ah, no, questo no! Non siamo venuti fin qui solo per grattarci la pancia.-
Manuel gli si inginocchiò davanti prendendo la mano destra dell’uno e la sinistra dell’altro, sussurrando:- Ragazzi, al momento non posso chiedervi di aiutarmi. Nemmeno io so come usarvi correttamente e quello che voglio evitare è farvi male per un attacco come è successo a Lucy. Vi prego, restate con Azusa.-
Odessei si lamentò di nuovo:- Signorine, non abbiamo tutta la notte, dobbiamo muoverci!-
Si misero tutti in posizione, Azusa e i gemelli esclusi, tenendosi le mani in circolo, mentre Odessei e Kid poggiavano, rispettivamente a sinistra e a destra, una mano sulla spalla di Manuel, che spezzò con forza il biscotto della fortuna esclamando:- Milano, Piazza Duomo!-
Mentre un vortice luminoso si formava sopra di loro, Soul si limitò a dire in farsetto:- “Dlin dlon! I signori passeggeri sono pregati di allacciarsi le cinture. Atterraggio previsto tra sette min...”-
- OTTO minuti, Soul!- gli urlò addosso Kid.
Odessei finì, mentre venivano risucchiati:- Oh, morirò dalle risate oggi!-
 

Angolo dell’Autore: Benritrovati! Pensavo non ci saremmo sentiti per un po’, invece SORPRESA!
Bello avere la faccia in queste cose. Il capitolo forse è un po’ più lungo, ma ne è valsa la pena. Non sono molto convinto dello sviluppo del trapasso di Mifune, ma non avevo molto tempo.
Ora, vorrei ringraziare chi mi segue di buon cuore: ShinigamiGirl-Sensei e Teony-Sensei, temporaneamente scomparse, ma confido nel loro ritorno, e BBola, che segue il mio lavoretto da tempo su Soul Eater.
Alla prossima! Joma joma dabarasa!
   
 
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