Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: BrokenArrows    26/09/2015    1 recensioni
Dimenticate vampiri, licantropi e ibridi. Ma non le streghe.
Catapultati nel mondo di Harry Potter, i protagonisti di The Vampire Diaries e The Originals, vedranno le loro azioni svolgersi nell'insidioso castello di Hogwarts.
Preparatevi a incantesimi, pozioni, filtri d'amore e intrighi oscuri!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Finalmente siamo arrivati!- esclamò Davina sorridente, tenendo per mano Kol.
Hogsmeade era una delle gite preferite dai ragazzi perché segnava la fine del primo periodo scolastico e l’inizio delle vacanze invernali. 
Kol la guardò, sorridendo di risposta e baciandola sulla fronte –Sono contento che tu sia felice- disse teneramente, mentre passeggiavano per le strette vie di quella città –Cosa ti va di fare?-
La ragazza ci pensò su qualche attimo, poi rispose decisa –Andiamo da Stratchy & Son!- guardò poi di fianco a lei, dove Danielle e Damon stavano parlando di qualcosa –Voi due cosa fate?- domandò loro, interrompendoli.
-Forse andiamo a fare un giro alla Stamberga Strillante- informò Damon, guardando Danielle per sapere come la pensava. Quella annuì di risposta, un po’ preoccupata per ciò che sarebbe potuto succedere tra loro, che dal posto stesso.
-Va bene!- esclamò un po’ stranita la piccola Corvonero –Noi andremo a comprare qualcosa da vestire-   
-Sicura? E se prendessimo qualcosa da bere?- a Kol non andava proprio di entrare in un negozio di abbigliamento con Davina. Una volta, durante l’estate, era andato a fare shopping con lei ed era rimasto traumatizzato da quanto tempo avevano passato tra gli scaffali di almeno dieci negozi babbani. 
-No tesoro, mi serve qualcosa da mettere per Capodanno, se si farà una festa- 
Kol annuì, sapendo che quella discussione l’aveva già persa in partenza –Ci vediamo dopo ai Tre Manici di Scopa, Damon?- domandò sconsolato.
-Certo, Kol. Recupera anche tuo fratello… in teoria dovrebbe essere in giro con Edith, Rebekah e Matt- gli disse, prima di prendere sotto braccio la sua dama e incamminandosi per la strada verso la Stamberga Strillante. 
Camminarono alcuni minuti per un sentiero che andava in salita, silenziosamente. Nessuno aveva niente da dire all’altro. O meglio, entrambi avevano troppi pensieri per la testa. Danielle si sentiva quasi confusa. Non sapeva come avrebbe reagito in caso Damon avesse provato a baciarla. Non era sicura di ciò che provava, e prima di fare qualcosa con lui voleva essere sicura. Non si era accorta di come era assorta nei suoi pensieri fino a quando il ragazzo le rivolse la parola:
-A cosa stai pensando, Payne? Pensieri profondi da Corvonero?- 
-Cosa? Ah no, mi ero persa guardando il… paesaggio- fece un gesto con la mano indicando la neve intorno a lei –Già-
-Già- 
Calò di nuovo il silenzio. Era ovvio che nessuno dei due aveva idea di come gestire la situazione. 
-Me ne torno a casa per Natale- la informò Damon –Ci vedremo a Gennaio, dunque- aggiunse poi, con un tono un po’ malinconico. 
-Come mai? Pensavo che tu e tuo fratello vi odiaste- Danielle lo guardò mentre il ragazzo faceva spallucce.
-Non ci odiamo. È solo la tipica tensione tra fratelli- chiarì, facendo il suo solito sorrisino ironico
 –Tu resterai ad Hogwarts?- 
Erano ormai giunti in cima alla collina, mancavano solo pochi metri alla Stamberga Strillante, casa isolata dal centro di Hogsmeade. La neve lì era ancora intatta, nessuno era passato quella mattina. 
-Sì, sto ad Hogwarts con Davina. Ancora tempo fa mi aveva chiesto se passavo con lei il Natale, dato che i suoi non saranno a casa- spiegò semplicemente. Non sapevano ancora cosa avrebbero fatto di preciso, ma di sicuro qualcosa si sarebbero inventate. 
-Non divertirti troppo- le fece l’occhiolino, mascherando il suo disaccordo. 
Lei si stupì, non capendo cosa intendesse dire –In che senso?- domandò, leggermente scocciata –Saremo costretti a passare le feste seduti nella Sala Grande a far nulla e a stare con persone noiose- 
-Sperando che effettivamente queste persone siano noiose…- 
-Sei forse geloso?- chiese non sopportando quell’atteggiamento infantile –Come se tra di noi ci fosse qualcosa- affermò, pentendosi subito di ciò che aveva detto. 
Damon rimase a bocca aperta. Non sapeva come reagire a quella costatazione saltata fuori dal nulla –Adesso sono io che proprio non ti seguo, Danielle- 
La ragazza cercò comunque una valida spiegazione per ciò che aveva detto -È ormai da tempo che ci “frequentiamo” e sinceramente non ho capito quali siano le tue intenzioni- 
-Sai bene che non mi piace etichettare le cose!- esclamò, sentendo la rabbia crescere dentro di lui – Se tu vuoi una relazione, lo dici. Se non la vuoi, fa lo stesso. Ma non verrò mai a chiedertelo io. Sì, lo so, sono un egoista! Ma so prendermi ciò che voglio quando voglio- 
-Quindi io sono solo una specie di ripiego?!- sbottò, incredula e infuriata –Per quando ti senti solo e annoiato? Questo spiega la tua superficialità, mio caro Damon. Spero che queste vacanze ti facciano riflettere sul tuo comportamento da idiota!- girò i tacchi, facendo per andarsene –E faresti bene ad essere geloso adesso!- esclamò per poi sparire dalla sua vista. 


Edith e Klaus avevano lasciato Matt e Rebekah in un negozio di pozioni magiche, non lontano dal centro.
-Odio Hogsmeade- affermò con disprezzo la ragazza, guardando le vetrine pressoché vuote che si trovavano lungo la via principale del paese –Non c’è letteralmente nulla da fare. I negozi sono vecchi, polverosi e… orrendi- si fermò davanti alla vetrina di Stratchy & Son, dove videro Kol che rincorreva Davina. La Corvonero aveva tra le braccia così tanti capi che non riusciva a vedere dall’altra parte. 
-Vuoi entrare?- domandò Klaus, annoiato. 
La bionda sbuffò –No no, tranquillo. Non credo ci sia qualcosa di decente in questo posto-
-Andiamo a bere qualcosa ai Tre Manici di Scopa?- le domandò, indicando il locale poco lontano da loro –Sembra ci sia gente-
-Certo!- esclamò Edith sorridendo –Finalmente abbiamo trovato qualcosa di decente da fare- 
-Fire Whiskey?-
-Fire Whiskey sia!- 
Quando giunsero al locale che, come Klaus aveva notato, era gremito di studenti, ordinarono due Fire Whiskey. Un po’ lontani dalla calca di studenti del terzo e del quarto anno, che continuavano a ridere e a parlottare fra di loro, trovarono un tavolino adatto a loro. Si sedettero, finalmente al caldo, e aspettarono che arrivassero i loro cocktail. 
-Cosa farai a Natale?- le domandò Nik gentilmente, per fare conversazione. 
-Sono ad Hogwarts- rispose lei, contenta che il ragazzo si interessasse dei suoi programmi. Allungò le maniche del maglione, che teneva sopra il mantello pesante, coprendosi le mani fredde, senza accorgersi di averle avvicinate a quelle di Klaus, appoggiate anch’esse sul tavolo. 
-Quindi potremmo vederci. Anch’io e i miei fratelli staremo ad Hogwarts- sorrise e per poco Edith non morì lì. I sorrisi di Niklaus erano rari e ogni volta che ne vedeva uno era un balzo al cuore.
I Fire Whiskey arrivarono –A voi due, ragazzi- la cameriera passò loro i bicchieri, per poi andare a prendere ordini ad un altro tavolo. 
-Non passate mai le vacanze con i vostri genitori?- domandò Edith, che non aveva mai scoperto il motivo del profondo contrasto tra loro e Mikael ed Esther. 
-No- rispose seccamente, prima di bere un sorso dal bicchiere –Li vedo già troppo durante il periodo scolastico- detto questo non aggiunse altro. 
-Cos’è successo tra voi?- domandò Edith, incosciente di ciò che avrebbe potuto scatenare.
Niklaus la guardò, improvvisamente adirato –Non ti è dato saperlo- disse in maniera fredda.
La ragazza cercò di sdrammatizzare. Litigare con lui era l’ultima delle cose che voleva –Oh suvvia, chissà cos’è stato- gli sorrise e avvicinò la mano alla sua, cercando di calmarlo.
-È più grave di quello che tu creda. Probabilmente il- s’interruppe, accorgendosi che ciò che stava per dire non avrebbe dovuto nemmeno pensarlo in quelle occasioni. Non posso nominare il Signore Oscuro pensò, mentre cercava qualcosa da dire –Probabilmente noi due non dovremmo nemmeno essere amici- 
-Cosa?!- Edith non capiva ciò che stava dicendo –E questo cosa c’entra?- 
Il ragazzo fece per alzarsi dalla sedia ed andarsene, ma lei lo prese per la mano e lo fermò, facendolo voltare –Klaus, ti prego, non capisco quello che stai dicendo-
Stava per dire qualcosa ma qualcosa lo fermò. La guardò negli occhi, sapendo che probabilmente quella frase gli sarebbe costata molto –Edith, dimenticami. Non voglio più avere a che fare con te- 
Lei lasciò la presa, non capendo nulla di quello che stava succedendo. Lo guardò mentre usciva dal locale, indossando il mantello. 



Quell’anno aveva sperato di passarlo insieme ad un ragazzo che fosse stato importante per lei. Ma evidentemente il destino non aveva riservato ad Elena Gilbert una chance. Se ne stava da sola, seduta su una panchina, a pochi metri dai Tre Manici di Scopa, a guardare come gli stivali delle persone lasciassero le impronte sulla neve fresca, caduta da poco.
Non aveva voglia di parlare con nessuno. Quello che era appena successo le era bastato per quella giornata. In silenzio cercava di pensare a qualcosa che non fosse Stefan. Si sentiva così male per quello che era successo. Ma forse era inevitabile. La loro storia era andata bene nei primi mesi, ma poi le loro differenze si erano cominciate a sentire. Lui più tranquillo, lei più frenetica. A quel punto sperava solo non ci fosse strano imbarazzo tra di loro. 
Bonnie apparve all’improvviso, mano nella mano con Jeremy, dietro di loro spuntava Caroline con una borsa che probabilmente arrivava da un negozio di abbigliamento.  
-Elena!- esclamò Caroline, sedendosi di fianco a lei –Come mai quel broncio?- domandò, guardando poi la coppia, per sapere se loro ne sapevano qualcosa. 
-È successo quello che probabilmente doveva accadere da molto tempo- fece spallucce, osservandosi intorno.
Bonnie fu l’unica a  capire –Aspetta… Vuoi dirmi che tu e Stefan vi siete lasciati?- chiese, forse troppo direttamente. 
La bionda le lanciò un’occhiata storta –Ma  cosa stai dicendo? Ti sembra che loro due possano lasciarsi?- le portò un braccio intorno alla spalla –Vedrai che si sistemerà tutto- la rassicurò.
Elena scosse la testa –Sono certa che non è così. Vi spiego com’è successo- 


Poco prima…
-Stefan!- urlò la ragazza da qualche metro dietro di lui, cercando di attirare la sua attenzione -Stefan, fermati! Ti prego!-
A quel punto il ragazzo si fermò e si voltò di scatto -Cosa vuoi adesso? Credo che tu abbia già parlato abbastanza-
-Ti prego, mi dispiace- mormorò quella in risposta -Non dovevo dirlo-
-Esatto, Elena. Non dovevi, ma volevi! Non è vero?-
La Corvonero abbassò lo sguardo, sconfitta -Sono davvero dispiaciuta. Non volevo che finisse così fra noi. Volevo che continuassimo a vederci come due amici-
Stefan sbuffò, evidentemente furioso -Perché vorresti essere amica di un "noioso e sempre preoccupato" ragazzo?- domandò ironico -Certo che no, vero? Ma visto che le cose stanno così... Ok, Elena, fa pure come ti pare! Lascia il ragazzo che si preoccupa troppo per te e cercane uno a cui non frega assolutamente niente. Magari potresti cominciare proprio con mio fratello!Allora sì che sarai contenta-
Lei stava per ribattere, ma le dure parole del suo ormai ex ragazzo, l'avevano colpita nel profondo e qualsiasi cosa avesse detto non avrebbe avuto nessuna importanza, e di sicuro non gli avrebbero fatto cambiare idea. Stefan Salvatore se n'era andato per sempre. 



L’uomo si materializzò nel buio della stanza, ghignando quando vide quanto era stato semplice superare le barriere di Hogwarts. Davanti a lui si presentava l’aula di Difesa contro le Arti Oscure. 
Fece alcuni passi cercando la bacchetta nel mantello nero –Lumos- pronunciò una volta trovata. 
Illuminò così la stanza e l’altro individuo, in fondo alla sala, che subito riconobbe. 
-Fratello- parlò quello, compiendo alcuni passi verso di lui –Sei sempre il benvenuto ad Hogwarts, Finn. Prego, accomodati nel mio ufficio dove potremmo parlare dei nostri affari privati- 
Finn annuì, osservando attentamente intorno a sé –I nostri fratelli?- 
-Non ci raggiungeranno purtroppo- sussurrò, aprendo la porta dell’ufficio e facendolo accomodare - Sono già nei guai per aver infranto il coprifuoco, se qualcuno li vedesse in giro non sarebbe una buona cosa- ora potevano parlare senza problemi, nessuno avrebbe potuto udirli -Dimmi, Finn... Come sta il Signore Oscuro?-
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: BrokenArrows