Scritta sentendo: Tempesta di Simona Bencini.
Cap.40 Mente violata
Vegeta
strinse gli occhi, una ruga era comparsa al centro delle sua fronte.
Un ticchettio di gocce si ripeteva ritmicamente e gli rimbombava nelle
orecchie, ogni volta che il rumore si ripresentava una venuzza grande
quanto l’unghia
di un pollice pulsava sulla tempia del principe dei saiyan.
Un
tintinnio si ripeteva
regolarmente, gli occhi dalle iridi rosse di Freezer brillavano nel
buio e si
sentivano dei passi oltre la porta, cadenzati, continui ed altri
strascicati.
Vegeta
rabbrividì, strinse gli occhi e deglutì a vuoto.
Intravedeva sagome
oscure su sfondo nero davanti a sé e le proprie iridi color
ossidiana erano
liquide.
-
Quanto tempo è passato dall’ultima volta che
è venuto il riflesso di
Bulma? Probabilmente in questa dimensione nemmeno scorre come nel
nostro mondo.
Non ha importanza, ho studiato una tecnica. Farò il vuoto in
mente e non
riuscirà a ottenere niente di utile da me –
rifletté. Odore di bruciato e
umidità gli pungevano le narici, la coda era circondata da
scariche elettriche
prodotte dal macchinario e sentiva qualcosa premergli contro il petto.
Il
battito cardiaco del principe era irregolare e vedeva le pareti
avvicinarsi, i
suoi muscoli erano rilassati, ma le sue vene erano gonfie e pompavano
adrenalina.
-
Devo scappare da questo falso, se voglio trovare la vera Bulma
–
rifletté.
“Donna,
maledizione, dove sei? Se questa pazza ti ha torto solo un capello,
subirà la mia ira” ringhiò a bassa voce.
***************
Goku
colpì ripetutamente la barriera invisibile davanti a
sé, digrignò i
denti tirandole una serie di pugni con entrambe le mani. La raggiunse
con delle
testate e delle ginocchiate.
“Bulma!”
gridò. L’azzurra dall’altra parte della
barriera vi appoggiò le
mani sopra, guardando l’amico d’infanzia negli
occhi.
“Non
riesci proprio a passarla?” domandò. Il Son
negò con il capo, facendo ondeggiare
le ciocche nere a cespuglio.
“Allora
non è questione di potenza. Evidentemente l’ha
creata il mio
riflesso e fa passare solo me, scambiandomi per lei”
sussurrò la Briefs. Goku
digrignò i denti, abbassò lo sguardo e si
osservò gli stivaletti.
“Urca,
allora devi andare tu. Fai scappare Vegeta e raggiungetemi
subito”
disse. Bulma impallidì e socchiuse le labbra, mettendo le
mani sui fianchi.
“Insensibile!
Tu e Yamcha mi avete serenamente lasciato da sola in covo
nemico” ringhiò. Goku la guardò negli
occhi e le sorrise.
“Da
bambino mi dissi che eri partita per quell’avventuroso
viaggio, solo
per trovare il tuo principe. Vai a salvartelo, allora”
sussurrò. Bulma avvampò,
sorrise e scosse il capo.
“Attento,
potrei credere che stai crescendo, scimmietta”
ribatté.
******
“Come
va la tua claustrofobia? Ti manca l’aria? E le tue forze? Non
vedi
come stai rimanendo chiuso?” chiese MirrorBulma. Vegeta
assottigliò gli occhi e
schioccò la lingua sul palato, le ferite sui suoi arti
pulsavano ritmicamente.
“Tutto
qui quello che sai fare? Pensavo che avresti rimpicciolito la cella,
come minimo” ribatté gelido. Il riflesso
ridacchiò, mostrando i denti candidi,
socchiudendo le labbra rosse. Stringeva al petto una scatola di legno e
stava
tra la porta della cella e il principe dei saiyan.
“Per
stare scomoda? Assolutamente no. Ho una sorpresa più
accurata”
ribatté. Vegeta inarcò un sopracciglio e vide la
donna aprire la scatola di
legno, impallidì lasciandosi sfuggire un gemito vedendo che
ne strisciava fuori
un serpente dalla pelle luminosa. L’essere le
strisciò lungo il corpo niveo,
proseguì sul pavimento ed iniziò a risalire lungo
il piede e la gamba del
principe dei saiyan.
“Via!
Pussa via orrore … via! Richiama questa oscenità,
pazza malata!”
sbraitò Vegeta, la sua pelle divenne bluastra con punti
verdastri. La donna
ridacchiò e piegò il capo di lato, facendo
ondeggiare i lunghi capelli blu. Il
saiyan si dimenò, facendo tintinnare le catene e fu
raggiunto da una scossa
elettrica più forte, il suo corpo fu colto da uno spasmo e
si abbandonò lungo
la parete di pietra.
“Forse
non lo diresti, perché è cucciola, ma
è un incrocio tra un anaconda
e una vipera aliena. Abbiamo molti anni davanti a noi, per crescerla
insieme.
Probabilmente Lourth mi permetterà di tenerti, se uccido
tutti i miei amichetti”
sussurrò. Socchiuse gli occhi e unì le mani.
“Certo,
se vuoi rendo anche più intima
la cella” sussurrò seducente. Vegeta
ansimò, osservando il muso del
serpente ondeggiare davanti al suo.
“Che
… combini?” farfugliò, guardando le
fauci spalancate della bestia da
cui colava saliva. Il rettile gli si attorcigliò intorno al
petto e avvicinò di
più il capo a quello dei saiyan. Vegeta strinse le labbra
fino a farle
sbiancare e si dondolò avanti e indietro, sbattendo la
creatura contro la
parete. La bestia affondò le sue zanne lattee, aguzze e
ricurve nel collo del
principe dei saiyan. Vegeta ululò di dolore, sentendo la
ferita bruciare e
qualcosa di denso penetrare dentro di lui dai denti della bestia. I
suoi arti
furono scossi da spasmi, il suo corpo s’irrigidì e
la testa gli scattò all’indietro,
rimase con la bocca aperta e gli occhi sgranati. MirrorBulma gli
accarezzò il
ventre e ghignò, sentendo i muscoli tesi e la pelle gelida.
“La
tua volontà verrà meno e mi dirai tutto quello
che voglio sapere. Vero?”
domandò.
“S…
sì” farfugliò Vegeta. I suoi occhi
divennero bianchi, boccheggiò e la
vista gli si oscurò. MirrorBulma prese il viso di Vegeta con
entrambe le mani,
premendogli contro le guance e lo guardò.
“Vediamo
Vegeta, inizia con il farmi vedere la debolezza della saiyan che
sola ha sconfitto Devil” mormorò il riflesso.
Appoggiò la fronte su quella di
Vegeta, attivando il legame.
La
porta della palestra si aprì e Vegeta si voltò,
vedendo
sua figlia Bra entrare nella stanza, teneva i denti e I pugni stretti.
Elly
smise di colpire Gohan e si voltò, vedendo
l’azzurra avanzare verso di lei con
il capo chino e gli occhi socchiusi. Il Son deglutì
guardando la principessa
dei saiyan avanzare piegata in avanti, digrignando I denti, con
l’aura al massimo.
“Che
sta succedendo?” chiese Gohan. Bra si deterse le
labbra con la lingua, le sue guance erano arrossate ed ondeggiava.
Vegeta
impallidì sentendo odore di alcool pungergli le narici.
“Hai
bevuto?” ringhiò.
“Voi
non immischiatevi!” sbraitò Bra, raggiungendo Elly.
“
Sei una stupida! Goten è
morto per colpa tua! “ le gridò contro. La
raggiunse con un calcio in volo alla
testa, facendola finire a faccia in giù sul pavimento.
“Bra
sei impazzita?!” gridò
Gohan. Elly alzò il braccio, mostrandogli la mano, si mise
in ginocchio e negò
con la testa.
“Aspetta”
mormorò la bionda.
Vegeta incrociò le braccia e si appoggiò contro
la parete, curvando la schiena.
"Io
ti odio, hai
capito?! Ti odio!" gridò Bra, la sua gola era graffiata e I
suoi occhi
erano colmi di lacrime.
Elly si rialzò in piedi, sul volto le era comparso un
livido e il labbro le si era spaccato, gocciolando sangue.
"Sta'
zitta"
ribatté.
Bra
avanzò verso di lei, gli occhi sgranati emanavano
fiamme, le diede uno spintone, rischiando di cadere in avanti. I
muscoli le
pulsavano e le gambe le cedevano, il corpo di Elly era solido,
massiccio e i
suoi piedi piantati per terra. Ritentò a farla cadere
spingendola all’altezza
della schiena.
"Non
dirmi di stare
zitta, idiota! Guarda cos'hai combinato! Sarebbero morti tutti per
colpa
tua!".
Vegeta
avenzò di un paio di passi, raggiungendo la figlia.
Bra cercò di tirare uno schiaffo alla bionda e il padre le
fermò la mano.
“Lei
è il motivo per cui siamo vivi, questa volta nemmeno
Kakaroth ce l’avrebbe fatta. Non darle colpe non
sue” ribatté gelido. Bra si
divincolò e raggiunse il padre con una serie di calci
all’altezza del petto,
lasciandogli dei lividi.
“Io
non voglio essere seconda a una che si è fatta
ingannare come una sciocca! Ha permesso che Devil facesse a pezzi
Goten!”
sbraitò Bra. I suoi occhi erano arrossati e i capelli
azzurri le ricadevano
arruffati davanti al viso.
“Non
fare la ragazzina. Non hai avuto nemmeno il coraggio
di partecipare alla battaglia” ribatté gelido
Vegeta. Gohan rabbrividì e si
portò la mano alla bocca. Le lacrime rigarono il viso di Bra
che singhiozzò
ripetutamente, fu colta dal singhiozzo e i suoi occhi brillavano
febbricitanti.
“Lo
so che Goten è morto per colpa mia!”
gridò Elly.
Alcune lacrime le rigarono le guance gelide, se le pulì con
il dorso della mano
insieme al sangue che colava dal labbro.
“Però
lui tornerà! Junior no!” gridò la
bionda. Bra si
divincolò liberandosi dalla stretta del padre e si
trasformò in supersaiyan di
secondo livello, voltandosi verso Elly.
“Allora,
la prossima volta, sarò al tuo fianco. Al primo
cenno di sacrificare qualcuno, ti staccherò la
testa!” promise.
“Ora
calmatevi!” gridò Gohan. Vegeta raggiunse Elly e
la
guardò in viso, la pelle della giovane era pallida.
“La
morte di Junior non è stata colpa tua”
sussurrò con
voce inudibile. Elly lo spintonò.
“Pensa
a badare a tua figlia, piuttosto” sibilò.
“Senso
di colpa, la paura di non
riuscire a salvare gli altri la immobilizza. Perfetto, grazie per
l’aiuto”
mormorò MirrorBulma.