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Autore: eleCorti    28/09/2015    1 recensioni
E se ChiChi, dopo la morte di Goku, si fosse risposata? Goku come prenderà la notizia? Cosa accadrebbe una volta che il sayan è ritornato in vita? Troverà ChiChi, che una volta mollato il suo nuovo marito, lo riaccoglierà a braccia aperte, oppure dovra conquistarla di nuovo? Oppure sarà costretto a farsi pure lui una nuova vita?
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un’altra giornata era appena iniziata nella cittadina di Satan City, il Sole era appena sorto, e le prime persone si stavano risvegliando da una lunga notte di sonno.
Un ragazzo di sedici anni e dai capelli neri era già in piedi, quella mattina si era svegliato prima del solito. Era nervoso, oggi avrebbe finalmente chiesto alla sua ragazza di uscire per la prima volta; sebbene stessero insieme da una settimana o poco più, ancora non avevano avuto l’occasione di uscire insieme. Tutto a causa dei loro impegni da eroi, che li stancavano tanto, facendoli andare a dormire molto presto la sera.
Scese giù in cucina a fare colazione, trovandovi sua madre intenta a cucinare delle uova strapazzate con bacon, dei pancake, che piacevano tanto al suo fratellino.
“Buongiorno Gohan, ti sei svegliato presto stamattina” disse la madre, girandosi verso il figlio.
“Sì, non riuscivo a dormire” rispose il giovane, sedendosi a tavola.
“Come mai?” chiese Chichi, preoccupata.
“Oggi chiederò a Videl di uscire” replicò Gohan arrossendo.
Parlare di Videl con sua madre lo metteva sempre in imbarazzo.
“Tesoro sono contenta, così è la volta buona che le chiedi di sposarti!” esclamò la mora.
Il giovane sayan arrossì ancora di più, perché sua madre era convinta che si sarebbe dovuto sposare a sedici anni?
“Mamma ma che dici! Siamo troppo giovani per sposarci!” ribatté.
“Non essere ridicolo caro, io e tuo padre ci siamo sposati giovanissimi” controbatté.
“Sì e hai visto com’è finita!” esclamò.
Poi si mise la mano davanti alla bocca, che aveva detto? Si girò verso la madre che si era incupita, parlare del suo ex la metteva sempre in soggezione.
“Scusa mamma non intendevo” si scusò.
La donna non rispose, si limitò a togliere la colazione dalle padelle, metterla nei piatti e servirla a tavola. Gohan la imitò, non disse niente e iniziò a mangiare, sempre abbuffandosi, da buon sayan qual’era.
Poco dopo, si unirono a loro il piccolo Goten e Kenj, il bimbo prese posto accanto al fratello ed iniziò a mangiare, l’uomo si avvicinò alla moglie e le scoccò un lieve bacio a fior di labbra.
“Buongiorno tesoro” disse alla moglie.
“Buongiorno caro, qui c’è il tuo caffè” rispose la mora, porgendogli la tazza fumante di caffè.
Il castano la afferrò e si sedette a capotavola, seguito dalla consorte, che prese posto accanto a lui.
Dopo un’abbondante colazione, i due fratelli uscirono. Gohan accompagnò il fratellino a scuola e poi si diresse al liceo Orange.
Davanti all’entrata trovò la sua ragazza che, come ogni mattina, lo attendeva pazientemente.
Si avvicinò a lei e scoccò un bacio sulla guancia, a scuola evitavano troppe effusioni, perché erano vietate.
“Ciao, ci hai messo tanto oggi” esordì la ragazza.
“Scusa, ma ho dovuto accompagnare Goten a scuola” si scusò.
“Tranquillo non c’è bisogno di scusarsi” gli sorrise.
Poi afferrò la sua mano e insieme entrarono a scuola, pronti per affrontare l’ennesimo noioso giorno di scuola, salvo imprevisti, che quella mattina, per loro fortuna, non ce ne furono.
Alla fine delle lezioni, il sedicenne decise che era giunto il momento di agire, prese un bel respiro e raggiunse la sua fidanzata all’uscita della scuola.
“Videl aspetta!” le urlò da dietro.
“Che succede Gohan?” domandò la mora.
“Niente, volevo sapere se stasera ti andasse di uscire” disse in imbarazzo.
In questo momento avrebbe preferito affrontare un nuovo nemico del calibro di Cell, piuttosto che affrontare la sua ragazza! Strani i sayan, no?
Il volto di Videl s’illuminò.
“Certo, passi a prendermi alle 19:00?” domandò.
“Sì, allora a stasera” rispose.
“A stasera” disse la ragazza.
Lo baciò in guancia e se ne andò per la sua strada, felice perché finalmente sarebbe uscita da sola con il suo ragazzo.
Gohan volò verso la scuola del fratellino, che lo aspettava, pazientemente.
Poi si diresse a casa, quel pomeriggio decise che non si sarebbe visto con suo padre, perché voleva che quella sera fosse tutto perfetto. E Goku non aveva fatto nessuna obbiezione, anzi si dimostrò felice per il suo primogenito.
Il giovane decise di prenotare nel ristorante più chic e costoso della città, il cui nome era alquanto strano, una parola che suonava in francese, ma si mangiava benissimo e a Videl sarebbe sicuramente piaciuto.
Gli restava solo un problema da risolvere: il vestiario. Non sapeva che mettersi, il suo guardaroba era prevalentemente formato da tute da combattimento o, comunque, indumenti sportivi, inadatti per un appuntamento romantico.
A chi poteva chiedere aiuto? Si chiese, mentre chiudeva il suo armadio.
Poi gli venne un'illuminazione: avrebbe chiesto consiglio al suo patrigno,in quanto a gusti nel vestire, era un genio.
Per sua fortuna, quel pomeriggio era a casa, per cui dopo averlo chiamato, fu aiutato a scegliere il giusto outfit per quella bellissima serata.
Alla fine il castano gli fece indossare un pantalone nero, molto elegante, una camicia bianca, lasciando gli ultimi due bottoni sbottonati, una giacca nera e ai piedi delle scarpe nere, molto eleganti.
“Ma sei sicuro che vada bene?” domandò il sayan, dubbioso.
“Sì fidati di me” lo rassicurò il patrigno.
Era pronto, ringraziò il castano e scese giù, salutando il fratellino e la madre, per poi uscire da casa.
Si librò in volo e andò a prendere la sua amata. La sua casa non distava molto dalla sua, per cui non dovette volare molto.
Suonò il campanello e ad aprirgli fu Mr Satan.
“E non fare porcherie con la mia Videl!” lo ammonì il campione del mondo di arti marziali.
Il moro rise istericamente, parlare di Videl con Satan era più imbarazzante che farlo con sua madre.
“Papà ma che dici!” intervenne Videl.
Gohan si fermò a osservarla, era diversa dal solito, indossava un vestito nero, senza bretelle, molto attillato, che le fasciava bene il suo fisico perfetto, ai piedi portava dei tacchi, sempre neri, piuttosto alti, ma non troppo.
“Sei stupenda” riuscì a dire.
“Grazie” rispose lei, arrossendo.
Poi si librarono in volo diretti a questo ristorante molto chic.
Dopo una lussuosa e abbondante cena, specie da parte di Gohan, il sayan accompagnò la fidanzata casa, perché domani c’era scuola e dovevano svegliarsi presto e poi poiché Videl aveva il coprifuoco.
“Allora a domani” disse la ragazza.
“A domani” rispose lui.
Lei si avvicinò, dandogli un casto bacio, che il moro approfondì, attirandola di più a sé, facendo diventare il suddetto bacio passionale.
Videl passò le mani tra i capelli del sayan, mentre lui percorreva la sua schiena. Finché le sue mani giunsero sul suo fondoschiena, facendo bloccare entrambi.
“Aspetta, mio padre potrebbe guardarci” disse la mora, riprendendo fiato.
“Sì, hai ragione” la asserì.
“Allora ciao” disse, ancora visibilmente imbarazzata.
“Ciao” rispose lui.
Poi lei aprì la porta e vi sparì dentro, mentre il giovane era rimasto fermò lì, come in trance.
Si girò, ma prima di andarsene si rese conto che il suo amico lì giù era alquanto sveglio; ora sapeva come avrebbe trascorso il resto della serata.
Ma non era il solo ad essere in quelle condizioni.  
 
   
 
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