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Autore: Tigre p    29/09/2015    1 recensioni
E se i nostri pivelli fossero degli semidei?
Se il labirinto servisse a tenerli lontani dal resto del mondo?
Se la Wicked fosse guidata dalle creature malvagie che mirano a distruggere le divinità?
I nostri pivellini dovranno affrontare mille difficoltà nel tentativo di scappare da quella prigione e avere delle risposte ai loro interrogativi..ma dovranno fare i conti con le creature che vogliono la loro morte.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno dopo, il ragazzo fu brutalmente svegliato all'alba. La sua testa sbucò da sotto la coperta, i capelli un po sparati in aria, gli occhi ancora mezzi chiusi mentre uno sbadiglio comparì sul volto.
Sembrava che si fosse addormentato da poco, si sentiva letteralmente stanco, come se non avesse dormito per nulla

< Cos..> farfugliò mentre si sedette, stropicciandosi gli occhi per poi guardare il “colpevole”.

< Muoviti fagiolino, devo spiegarti un po di cose oggi. Mangia e poi raggiungimi ai campi > disse velocemente Newt, lanciandogli un pezzo di focaccia < L'ho preso di nascosto per te, i ringraziamenti li voglio dopo > e dopo avergli sorriso, andò via, dirigendosi verso i campi.


Il ragazzo mangiò velocemente il pezzo di focaccia e si guardò un po intorno, quel campo sarebbe stata la sua nuova “casa” da adesso in poi. La testa non gli doleva più e la sua memoria non era ancora tornata. Pazienza, Alby aveva detto che avrebbe ricordato il proprio nome dopo un paio di giorni. Eliminò l'idea di essere l'unico sfigato a rimanere senza un nome e si alzò, notando che Chuck non era li. Erano tutti mattinieri da quelle zone?
Dopo essersi lavato un po la faccia, il ragazzo si diresse ai campi, raggiungendo cosi Newt. Tra tutti quelli che aveva conosciuto, Newt era simpatico, non parlava molto come Chuck, non era antipatico come quel Gally ed era molto più alla mano rispetto ad Alby. Chissà, forse lui avrebbe risposto alle sue mille e più domande. Non poté fare a meno di guardare il labirinto, la voglia di scoprire qualcosa di più su quel posto era enorme, come potevano rimanere indifferenti gli altri?

< Eccoti qui, fagiolino. Allora, prima di tutto, devi sapere che qui ognuno ha un proprio compito, nessuno resta a far niente o muore. Ci sono delle regola che bisogna rispettare ma, prima di tutte le altre, ricordati: mai entrare nel labirinto. Intesi? > disse Newt, alzando un sopracciglio , come per far capire al ragazzo che non accettava compromessi

< Si...voglio essere un Velocista! > esclamò subito il ragazzo, da quel che aveva capito, era l'unico modo per poter entrare nel labirinto
< Fagio, non è semplice. Non tutti possono farlo, può essere pericoloso e devi saperti orientare bene e, sopratutto, non devi perderti. E, prima che tu dica altro, no. Ci sono molti altri lavoretti che potresti fare, di velocisti ne abbiamo e presto troveranno una via che ci permetterà di lasciare questo posto. Ora, ti spiegherò un po di cosette. Come ben sai, oltre i Velocisti, abbiamo chi si occupa dei campi, tra cui ci sono io. Di solito sono i figli di Hermes a farlo ma anche i figli di Demetra. Il nostro compito e assicurarci che voi pive non moriate di fame. Poi ci sono i Costruttori, di cui capo è Gally, che hanno il compito di costruire ripari per noi, ci sono i Medicali che sono impegnati a curare le nostre ferite , gli Squartatori che allevano gli animali e provvedono per la carne e..>
< Ci sono anche i Velocisti > si intromise il ragazzo, ormai si era fissato per quel ruolo, sembrava che fossero legati l'uno all'altro
< Sei una vera testa di Caspio, fagiolino. Si, ci sono i Velocisti, che come sai, provvedono a trovare una possibile via d'uscita da questo posto >
< Avete mai provato con altre vie? Tipo arrampicarvi o scendere da dove siamo saliti oppu..>
< Si, fagiolino, abbiamo provato tutto, l'unica soluzione e uscire attraverso il labirinto> concluse Newt, dando una leggera pacca al ragazzo < Seguimi, ti faccio vedere il resto >


Il ragazzo trascorse la mattinata insieme a Newt e imparò un po di cose di quel campo. Seppe che erano ormai da due anni che i pivellini si trovava li senza aver trovato una via d'uscita, ogni mese saliva un pive dalla Botola insieme ad alcuni alimenti e oggetti espressamente richiesti dai pivelli, molti non avevano poteri o avevano difficoltà a usarli. Inoltre, molte volte avevano cercato di usare i loro poteri divini per rompere quelle mura ma , invano. Le mura sembravano risucchiare i loro poteri, senza farsi nemmeno un graffio. La “porta” del labirinto si apriva all'alba e si chiudeva al tramonto, in modo da non far passare le creature che si annidavano al suo interno. Potevano sentire i loro versi, i loro passi o ruggiti ma, nessuno sapeva con esattezza che cosa fossero. Nessuno era mai riuscito a passare una notte nel labirinto e chi l'aveva fatto, non era mai tornato per raccontarlo. Il ragazzo, però, non cambiò minimamente la sua idea, voleva assolutamente essere un Velocista e non smise nemmeno una volta di insistere

< Come posso diventare Velocista? >
< Fagiolino, sei proprio sicuro? > chiese Newt, nemmeno dopo le sue parole il ragazzo aveva cambiato idea, sembrava determinato a raggiungere il suo scopo.

< Si >
< Va bene... vedrò cosa posso fare ma > Newt si mise davanti a lui e poggiò le mani sulle spalle del ragazzo, guardandolo dritto negli occhi < Devi fidarti di me, okay? Non fare nulla, non metterti nei pasticci e lo diventerai molto presto, Siamo intesti?
< Certo! Farò tutto quello che vuoi! > esclamò felice il ragazzo e guardò Newt con un misto di ammirazione e adorazione, quel ragazzo non era come tutti gli altri, lo stava veramente aiutando.


Il ragazzo andò a pranzare, pensando tra sé e sé. Pensò a tutto quello che aveva imparato da Newt e a cosa servisse rimanere li, insomma, qual'era lo scopo di tenere dei ragazzi rinchiusi nel campo?
Cercò di pensare ad altro e osservò per un po gli altri pivelli, soffermandosi su Newt, intento a parlare con Alby.
La mattinata era passata in modo molto piacevole, quel ragazzo era simpatico e sembrava veramente disponibili nei suoi confronti oltre ad aver avuto la pazienza di ascoltare tutte le domande.
Come se Newt avesse sentito il suo sguardo e i suoi pensieri, si girò verso di lui. Il ragazzo, rosso in viso, si affrettò a guardare il piatto, sperando di non essere stato scoperto.
Dopo aver pranzato, senza più alzare il viso in direzione di Newt, iniziò a giocherellare distrattamente con una mollica di pane, erano accadute cosi tante cose in quei due giorni che doveva sistemare un po le sue idee. Era finito in quel campo insieme ad altri ragazzi, o meglio pive, come lui. Tutti erano semidei e tutti sapevano solo due cose: il proprio nome e il proprio genitore divino. Volevano scappare da li ma l'unica via d'uscita era il labirinto e, nessuno era mai riuscito a uscire dal labirinto. Il ragazzo si domandò chi c'era dietro a tutto questo e cosa volevano da loro.
Perchè erano chiusi in quel campo?
Chi c'era dietro a tutto questo?
I suoi pensieri vennero interrotti da Gally, il quale, si posizionò dietro di lui e avvicinò le labbra al suo orecchio

< Io so chi sei. Tutto questo è per colpa tua. Apri bene gli occhi, fagio, o la tua vita finirà in un secondo > sibilò con rabbia Gally, allontanandosi poi dal ragazzo come se nulla fosse, raggiungendo i suoi amici.

Il ragazzo rimase con il cuore in gola, cosa significavano quelle parole?
Perchè era colpa sua?
Mille domande e nessuna risposta.

Dopo aver passato un pomeriggio ad aiutare Chuck, calò la sera. Il ragazzo vide finalmente alcuni che faceva parte dei Velocisti e la voglia di essere uno di loro era enorme. Seguì con sguardo curioso la chiusure del labirinto, quelle mura fredde e grigie sembravano volessero tenerli al sicuro ma al tempo stesso, tenerli prigionieri per sempre.
Il cielo iniziò a oscurarsi lentamente, stelle iniziarono a comparire e un gran fuoco spuntò al centro del campo, seguito dalle risate e dai canti dei pivelli. Il ragazzo iniziò ad avvinarsi a loro, curioso di capire cosa stessero festeggiando di tanto importante da creare tutto quel casino. Si fermò a qualche metro di distanza da loro. Le fiamme danzavano allegramente e illuminavano i pivellini, in quel momento impegnati a mangiare e bere uno strano liquido, parlando tra di loro e cantando felicemente. Già, erano bravi a essere felici e spensierati in tutta quella situazione. Il ragazzo non era ancora del tutto abituato alla sua nuova vita, a differenza di loro. Andò a sedersi dietro a d'un tronco, guardando il cielo stellato e pensando alla sua vita precedente. Aveva avuto una famiglia?
Andava a scuola?
Aveva degli amici?
E, soprattutto, sarebbero mai usciti da li?
I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo di Newt, il quale, si sedette vicino a lui, tenendo in mano un bicchiere pieno di quel liquido strano che girava tra i pivelli

< Ehi fagiolino, come mai tutto solo? La festa è soprattutto per te , sai? > disse Newt, porgendosi appena per guardare il viso del ragazzo
< Stavo pensando...e poi c'è Gally che vuole farmi fuori > disse con borbottio il ragazzo, girandosi per guardare Newt
< Non far caso a lui, ha un carattere particolare. A cosa pensavi? >
< Se usciremo da qui un giorno > si limitò a dire il ragazzo, sospirando per poi tornare a guardare davanti a sé.

Neewt lo guardò per un attimo in silenzio, dal primo giorno aveva notato che quel ragazzo era diverso dagli altri. Aveva accettato tutta quella realtà senza batter ciglio mentre altri ci mettevano anche mesi. Inoltre, si era testardamente messo in testa di diventare Velocista per trovare una via d'uscita. In due anni, nessuno ci era riuscito ma questo non sembrava influenzasse particolarmente il pensiero del fagiolino. Ammirava la sua determinazione nel raggiungere il suo scopo. Non gli erano sfuggiti gli occhi curiosi e svegli del fagiolino e, nemmeno la sua voglia di sapere. Le sue mille domande lo divertivano e non voleva vedere il ragazzo isolato e pensieroso

< Certo che usciremo, che domande sono fagiolino. Un giorno, i Velocisti troveranno una via d'uscita e tutti noi potremmo andar via da qui. Arriverà quel giorno fagiolino ma , per adesso, limitiamoci a festeggiare e bere > e porse il bicchiere al ragazzo, il quale lo guardò con occhi curiosi, facendogli capire che doveva spiegare quello che stava offrendo < Non so cosa sia, se vuoi saperlo. Ricetta segreta di Gally, tranquillo, non è velenoso > e, sorrise.

Il ragazzo prese il bicchiere e bevve un po. Subito sentì la gola bruciare, sembrava avesse appena bevuto delle fiamme. Sputò il liquido, sentendo alcune lacrime uscire dagli occhi e la gola andare letteralmente in fiamme

< Mi vuoi morto! > sussultò il ragazzo con voce roca
< Scusa fagiolino, non vol..> tentò di dire Newt ma , ormai incapace di resistere ancora per qualche minuto, iniziò a ridere < Sei uno spasso, fagiolino! >

Il ragazzo diventò rosso come un peperone e borbottò altre parole tra sé e sé mentre un sorriso comparve sul volto e si unì alla risata di Newt.

< Andiamo fagiolino, uniamoci agli altri > disse, dopo essersi calmato, Newt.

Il ragazzo annuì e si alzò insieme a Newt, dirigendosi verso il falò. Notò Alby parlare animatamente con Jeff e Clint, altri erano vicino al fuoco intenti a scaldarsi o mangiare un po di carne ma, la maggior parte di loro, era radunati a veder qualcosa. Curioso, il ragazzo si unì a loro con Newt, cercando di capire cosa stessero guardando tutti. In mezzo al cerchio c'era Gally, aveva appena mandato a terra uno dei pive e aveva un braccio alzato in segno di vittoria, gridando di essere invincibile .
Il ragazzo guardò Newt, il quale si limitò a sollevare le spalle

< Ehi fagiolino, vieni qui, vediamo cosa sai fare! > gridò a d'un tratto Gally, indicando il ragazzo con l'indice.

Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di dire qualcosa che fu trascinato dagli altri pive nel cerchio. Cercò di trovare una via d'uscita ,lui non sapeva combattere e poi, era molto più magro di lui, sarebbe stato sconfitto in un niente! Cercò di uscire ma nulla, i pive lo tenevano nel cerchio, incitandolo a scontrarsi con Gally. Il ragazzo guardò Gally e , quando lo vide correre verso di sé, si spostò di lato, facendo scontrare Gally con gli altri pive.
Sorrise, Gally era forte ma il ragazzo era piuttosto agile e veloce nei movimenti. Continuò cosi per altri secondi ma alla fine, Gally riusci a colpire con un pugno il fianco del ragazzo, il quale sentì l'aria mancare per alcuni secondi. Notò un bastone che teneva uno del “pubblico” e, senza pensar due volte, corse per rubarcelo. Tese il bastone e, quando Gally si avvicinò per tirargli un altro pugno, il pive riuscì a colpirlo sulla palmo con il bastone. Tutti furono meravigliati, come ci era riuscito?
Nemmeno il ragazzo seppe dare una risposta, non aveva mai usato un bastone come arma e,in cuor suo, sapeva che era portato per quelle cose.
Gally si avvicinò ulteriormente e il ragazzo diede un colpo di bastone sul fianco e poi su una delle due ginocchia, facendolo cadere a terra. Tutti iniziarono a gridare e fischiare contro Gally e il ragazzo sorrise, credendo ormai di aver vinto. Non fece in tempo a girarsi che Gally si alzò velocemente da terra e diede un pugno dritto sulla testa del ragazzo, il quale, cadde a terra e svenne.

< La C.A.T.T.I.V.O è buona >
< Dobbiamo farlo..>
< Thomas!>
< Tutto sta per cambiare >
< Thomas svegliati! >

Il ragazzo aprì lentamente gli occhi, la testa gli doleva terribilmente per il colpo subito e sentì chiaramente i vari bisbigli dei suoi compagni ma, soprattutto, la voce di Newt che sgridava Gally

 

< Per caso hai dello sploff in testa o cosa? Potevi ucciderlo! > gridò Newt contro Gally e , appena si accorse che il ragazzo si stava svegliando, corse da lui < Tutto bene fagiolino?> chiese con un po di preoccupazione
< Thomas..> sussurrò il ragazzo, mettendosi a sedere
< Eh..? >
< Il mio nome...il mio nome è Thomas > disse ad alta voce, cosi da farsi sentire da tutti

Newt sorrise e aiutò Thomas ad alzarsi da terra mentre tutti brindarono, gridando “Thomas”. Dopo il brindisi, tutti guardando attentamente Thomas, sembravano aspettare qualcosa in particolare.

< Perchè mi gu- guardate? > chiese un po imbarazzato Thomas verso Newt
< Strano...di regola, quando si ricorda il nome, spunta un simbolo sulla testa del pive che indica il suo genitore divino >
< Oh bene, è spuntato anche a me, allora? > domandò con curiosità Thomas
< No..non è apparso nulla..> mormorò Newt.

Dopo un paio di minuti, tutti tornarono a festeggiare. Nessun simbolo era uscito su Thomas, il quale, deluso dalla cosa, andò a dormire.
Perchè il suo genitore divino non l'aveva riconosciuto?
Forse era normale e non un semidio?
Forse era odiato dal suo genitore divino?
Inoltre, chi era la ragazza che aveva gridato il suo nome?
Alcune lacrime uscirono dal volto di Thomas, non riusciva a capire perchè non sapesse il suo genitore divino a differenza di tutti gli altri.
Pieno di rabbia e dubbi, il ragazzo si addormentò.


 

Nessun simbolo apparso nel soggetto A2.
Sospetto affermato sul suo genitore divino.
Primi scontri tra A2 e A9, tutto secondo i nostri piani.
Fase due, appena attivata.

  
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