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Autore: Jade Tisdale    30/09/2015    2 recensioni
La storia si ambienta dopo l'episodio 46 dell'anime, in cui Pam capisce che la presenza di Mark nella squadra da' molto fastidio a Ryan. Quest'ultimo è confuso, non riesce a capire quali siano i suoi veri sentimenti per Strawberry: all'inizio ne è molto geloso, ma poi, con il tempo, sembra quasi che non gli importi più di lei. E di certo, il fatto che si avvicini a Pam non migliora le cose.
Intanto, Mina fa di tutto per attirare l'attenzione della modella, che si dimostra sempre gentile con tutti meno che con lei. La Mew Blu non capisce se l'amica la odi, o semplicemente non noti i suoi segnali.
Mina e Ryan sono confusi. Entrambi tengono molto alla stessa persona -che, purtroppo, è difficile da capire- e non sanno come comportarsi. Riusciranno a farle comprendere i loro veri sentimenti?
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chiarimenti

 

 

Mina sorseggiò il suo frullato alla fragola, beandosi del lieve venticello che le accarezzava il viso.
«Fammi capire bene» esordì, posando il bicchiere sul tavolino «Shirogane ti ha chiesto di nuovo di andare a cena, e tu gli hai detto di no?»
La modella annuì, iniziando a giocherellare con la cannuccia colorata. «Non sono riuscita ad accettare. Dopo quello che è successo l'ultima volta...»
La Mew Blu sospirò sommessamente. «Non me ne intendo di faccende di cuore, ma il fatto che lui ti abbia “baciata”» sottolineò la parola, mimando le virgolette con le dita «e poi non ti abbia più rivolto la parola, non significa nulla. Sai com'è fatto: se si alza con il piede sbagliato, non guarda più in faccia nessuno. Probabilmente era stressato per altri motivi, o semplicemente, quel bacio per lui non ha significato niente.»
Pam si rigirò il bicchiere ormai vuoto tra le mani. «Però ha comunque una bella faccia tosta.»
Per un paio di secondi, il vento le scompigliò i lunghi capelli viola, facendole provare una sensazione di pace e tranquillità.
«Perché ho l'impressione che ci sia qualcos'altro sotto?»
La Mew Lupo alzò lentamente lo sguardo, incrociando quello serio di Mina: «Gli ho raccontato delle cose, e-»
Mina la precedette. «E ti angoscia la consapevolezza di aver mostrato un lato nascosto di te ad una persona della quale non sai se puoi ancora fidarti.»
Pam rifletté per qualche secondo sulle parole dell'amica. «Sì.»
La ballerina si mise comoda sulla sedia e lasciò andare la testa all'indietro, sorridendo alle nuvole bianche che compivano il loro tragitto sopra di lei.
«Anche io mi sono sentita così» rivelò, incontrando nuovamente gli occhi zaffiro di Pam «quando hai detto che saresti partita per l'America.»
La viola deglutì. «Mi dispiace.»
«Non scusarti. Lo hai già fatto. L'ho detto così, giusto per fare un esempio.»
La cameriera del bar mise i bicchieri vuoti in un vassoio e se ne andò lasciando il conto sul tavolo.
«Il punto è che voi due vi piacete. Forse tu dubiti dei sentimenti di Ryan, ma se ci pensi, non si è mai comportato così gentilmente con altre ragazze.»
La Mew Wolf non rispose, continuando a fissare un punto nel vuoto.
«Dovresti andare a quella cena» proseguì la ballerina, con un tono di voce pacato «magari vuole chiarire con te.»

 

 

«Buonasera, Pam. Posso fare qualcosa per te?»
La modella si strinse nelle spalle, e la tentazione di fare retromarcia fu il suo primo pensiero quando incontrò lo sguardo allegro del castano.
«Ciao, Kyle» rispose cordialmente. «Sono venuta a parlare con Ryan.»
Il pasticcere accennò un sorriso: «Sì, certo. Te lo chiamo subito.»
Quando Kyle scomparve lungo la scalinata, Pam sbuffò sonoramente. Si era già pentita di essersi presentata. Al diavolo Mina e i suoi consigli.
Infilò le mani nelle tasche del cappotto rosso: aveva caldo, ma non le andava di toglierselo. Se lo avesse fatto, avrebbe mandato un segnale, come per dire che aveva intenzione di trattenersi. E lei, dopo aver detto a Ryan che avrebbe accettato il suo invito, non avrebbe fatto altro che tornarsene a casa.
Il diretto interessato terminò l'ultimo gradino proprio in quel momento, seguito dall'amico: quest'ultimo sparì in cucina subito dopo, il solito sorrisetto stampato in viso.
L'americano, prima di parlare, la scrutò coi suoi occhi di ghiaccio. «Che c'è?»
Pam rimase impassibile, senza spostare lo sguardo da un'altra parte. «Accetto.»
«Uhm?»
«Accetto di venire di nuovo a cena con te» soffiò, prendendo un respiro profondo «a patto che tu mi dica cosa ti è preso in questi giorni.»
Il biondo alzò leggermente il sopracciglio destro, dopodiché, sospirò.
«Kyle, puoi portarci il sushi e due paia di bacchette, per favore?»
«Subito, Ryan.»
Il pasticcere ricomparve in un attimo, come se fosse rimasto per tutto quel tempo ad aspettare di essere chiamato con i vassoi in mano.
«Buon appetito!» esclamò con allegria, scomparendo subito dopo nei sotterranei dell'edificio.
La modella dedicò nuovamente tutta la sua attenzione all'ideatore del Progetto Mew, inarcando entrambe le sopracciglia. «Adesso?»
«Adesso.»
«Qui?»
«Sì, qui. Siediti se vuoi sapere cosa mi ha turbato.»
La Mew Viola si trattenne dallo sbuffare ancora. Poggiò con cura il cappotto nello schienale della sedia, dopodiché si mise comoda.
Ryan prese in mano le bacchette e cominciò a mangiare una serie indefinita di uramaki (*) sotto lo sguardo attento della Mew Lupo.
«Allora?» chiese ad un tratto, spazientita dal suo continuo temporeggiare.
L'americano mandò giù il quarto, forse il quinto boccone: si pulì la bocca con il tovagliolo, tenendo gli occhi fissi sulla sua cena per un paio di secondi.
«Non mi andava di parlarti.»
Riprese in mano le bacchette e si portò alla bocca un futomaki (*). La ragazza iniziò a sua volta a mangiare, senza degnare di uno sguardo il biondo.
«Tutto qui?»
«Sì. Tutto qui.»
«Sei veramente contorto, lo sai?»
«Ah sì? Perché, tu sei normale per caso?»
Non erano state le parole che aveva usato a farle provare uno strano sentimento di odio nei suoi confronti: era stato il tono strafottente con cui le aveva pronunciate a farle storcere il naso.
Il ragazzo si accorse di quel gesto, e subito dopo scoppiò in una sonora risata. Pam bloccò l'onigiri (*) a mezz'aria, e congelò Ryan con lo sguardo. «Ti stai prendendo gioco di me.»
Il ragazzo si passò distrattamente una mano tra i capelli, riuscendo finalmente a smettere di sghignazzare. I suoi occhi si ridussero a due fessure tristi, e sul suo volto non rimase altro che l'accenno di un lieve sorriso.
«Come ti ho già detto, sono rimasto orfano.»
La viola annuì leggermente. «Me lo ricordo.»
«Io...» sospirò, passandosi una mano tra i capelli «non ho pensato ad altro da quella sera.»
Pam percepì qualcosa dentro di sé incrinarsi. Si era sentita la causa del silenzio di Ryan per diversi giorni, dando per scontato che il biondo avesse anche i suoi pensieri, i suoi problemi. Si sentì terribilmente egoista.
«Tutte le volte che incrociavo i tuoi occhi, mi veniva in mente il modo in cui è morto tuo padre, e inevitabilmente, ripensavo ai miei genitori. Mi spiace averti trascurata, ma quando me ne sono reso conto, ormai era tardi: ho capito di averti offesa, e lo accetto. Il mio non è stato un comportamento gradevole. Scusami.»
«Non devi scusarti. Non mi sono sentita né trascurata, né offesa: semplicemente, non riuscivo a capire cosa ti fosse preso.» Fece una pausa, bevendo un sorso d'acqua. «Va meglio, adesso?»
«Sì, parlarne mi è stato d'aiuto. Grazie per averlo chiesto, Fujiwara.»
La viola accennò un sorriso, poggiando con cura il bicchiere sul tavolino del Caffè.

 

***

 

«Lasciatelo dire: il tuo piano è veramente penoso.»
«Vuoi ricominciare a litigare, Ghish?»
Il verde lanciò un'occhiata al fratello maggiore, lasciandosi poi cadere all'indietro. La sua schiena aderì perfettamente al pavimento verdognolo di quella dimensione, donandogli un po' di fresco.
«Combattiamo contro le Mew Mew da oltre un anno, abbiamo raccolto l'Acqua Cristallo con molta fatica, e adesso che abbiamo capito che Profondo Blu è solo un bastardo, tu vuoi-»
Bastò l'occhiata severa che gli dedicò Pie a farlo bloccare di colpo.
Tart comparve in quel momento con uno schiocco, a gambe incrociate. Si passò una mano sugli occhi stanchi e sbadigliò, segno che si era appena svegliato.
«Di che parlavate?»
Ghish si mise seduto, e scambiò un rapido sguardo con il viola prima di riprendere la parola: «Ci chiedevamo se avessi voglia di stuzzicare un po' le nostre amichette preferite.»

 

***

 

Il suono della campanella fu il segnale che la fece scattare in piedi con rapidità: si stiracchiò goffamente le braccia, e nel mentre una ragazza bionda le scattò una fotografia col cellulare.
«Megan, giuro che se non la cancelli immediatamen-»
«Strawberry, risparmia il fiato. Se mi fai copiare i compiti di matematica per domani, non la farò vedere a Mark.»
«Cosa!? Sei matta per caso?»
La ragazza scosse la testa, con un sorrisetto furbo stampato in viso.
«Megan, non ce la faccio! La scuola è appena iniziata, e io ho anche il lavoro al Caffè... e poi lo sai che i compiti li copio sempre da Mimi!»
«Già, anche io, peccato che Mimi sia a casa con la febbre.»
La rossa abbassò istantaneamente le spalle, le lacrime di ironica disperazione pronte a cadere. «Non è giusto» mugugnò, prendendo la cartella tra le mani e avviandosi lungo le scale assieme all'amica.
«Tranquilla, capisco i tuoi impegni. E poi con tutto quello che- Oh, ciao, Mark!» esclamò la biondina, facendo sobbalzare la Mew Gatto.
«Buongiorno, ragazze» ricambiò lui, abbozzando un sorriso.
Il cuore di Strawberry aumentò velocità in un batter d'occhio. Megan le lasciò una rapida pacca sulla spalla prima di dileguarsi nel corridoio, lasciandola completamente sola con Mark e la sua immensa vergogna.
«Ciao, Strawberry» ripeté lui, ancora sorridente.
«C-Ciao Mark...» balbettò la Mew Neko, le guance leggermente rosate.
Perché ti fai tante paranoie? Ormai tu e Mark state insieme da mesi e conoscete l'uno il segreto dell'altro, non c'è bisogno di essere così agitata. Stupida, stupida, stupida! pensò, mentre il moro pronunciava delle parole che, alle sue orecchie, parvero come un suono insensato.
«Mi stai ascoltando oppure no?»
«Eh?»
Non riuscirono a prevederlo. Strawberry avvertì un formicolio ormai abituale sulla testa e, in men che non si dica, le spuntarono orecchie e coda da gatto. E l'atrio era pieno di ragazzini.
Mark si affrettò a coprire le orecchie della ragazza con la propria sciarpa, mentre la rossa nascose la coda legandosi la felpa intorno alla vita. Il volto di lei divenne rosso peperone per la vergogna.
Il campione di kendo scoppiò in una sonora risata: la Mew Mew, al contrario, gonfiò le guance.
«Che hai da ridere?! Sai che mi succede sempre!»
Mark le lasciò un tenero buffetto sul naso. «Lo so, ma sembri veramente una gattina. E sei dolce quando ti imbarazzi» sussurrò, mentre le guance della ragazza si tingevano nuovamente dello stesso colore dei suoi capelli.

 

 

Pochi minuti dopo -non appena le parti feline di Strawberry furono scomparse, per la precisione- i due si ritrovarono a passeggiare per le strade di Tokyo, mano nella mano.
«Ma oggi non avevi gli allenamenti di kendo?»
Il moro scosse lievemente la testa. «Oggi ho detto al mio istruttore che non sarei andato.»
La Mew Rosa sussultò lievemente. «Cosa? E perché?»
«Perché questa mattina sono passato dal Caffè e Shirogane mi ha detto che questo pomeriggio non avresti lavorato. Così ho deciso di approfittarne per stare un po' in tua compagnia.»
Strawberry ruotò leggermente la testa di lato. «Che storia è mai questa? Ho sempre il turno di pomeriggio, io!» sbottò, cominciando a sentirsi più confusa che mai.
Mark soffocò una risata. «È stato proprio lui a dirmi che ti avrebbe concesso un giorno di riposo. Ci ha anche offerto il pranzo in un ristorante vicino alla metropolitana: ha già prenotato, e mi ha lasciato la sua carta di credito. Infatti è lì che ti sto portando.»
Strawberry lasciò andare la mano del ragazzo, bloccandosi nel bel mezzo del marciapiede. Estrasse il cellulare dalla tasca, e prima che Mark riuscisse a fermarla, Ryan aveva già risposto alla chiamata.
«Pronto?»
«Da quando in qua mi concedi giorni di ferie? Manco me le paghi, le ferie!»
Per una manciata di secondi, dall'altra parte non si udì altro che il silenzio. «Strawberry?»
«No, Babbo Natale!» ironizzò la rossa. Mark la osservò divertito, conscio dell'espressione che avrebbe contornato il viso della ragazza non appena sarebbe venuta  a conoscenza della vera natura di quell'appuntamento.
«Si può sapere che problemi hai? Se vieni al lavoro, ti lamenti. Se ti concedo un pomeriggio libero, ti lamenti comunque. Non puoi pensare che, per una volta, una soltanto, anche io possa comportarmi da amico?»
Strawberry percepì un brivido attraversarle la schiena. Aveva ragione.
Ryan, all'apparenza, era da sempre uno sbruffone antipatico, ma più di una volta le aveva dimostrato di essere estremamente gentile. Sentì lo stomaco contorcersi per il senso di colpa.
«Mi dispiace, io...» Sospirò, lasciando spazio ad un sorriso sincero. «Sono senza speranze, ormai mi conosci. Scusami, avrei dovuto capire subito che si trattava di un gesto fatto con buona volontà. Grazie di cuore, Ryan.»
«Figurati. Ah, prima che me ne dimentichi, è da ieri sera che i nostri computer segnalano una forte presenza di Acqua Cristallo nella zona circostante la metropolitana. Potresti dare un'occhiata più tardi? Goditi il pranzo.»
La Mew Gatto strinse con forza il telefonino tra le mani, e chiuse lo schermo con poca grazia. La sua espressione scocciata era impagabile.
«Mi sembrava strano che Ryan fosse diventato improvvisamente un gentiluomo.»

 

 

Mina si portò in fretta entrambe le mani all'altezza dello stomaco, nel tentativo di nascondere il brontolio provocato dalla sua pancia.
Paddy trattenne a stento una risata, mentre la diretta interessata la fulminò con lo sguardo.
«Non è divertente!» sbottò, diventando rossa come un peperone.
«Oh sì che lo è!» esclamò la Mew Gialla. «Non è un comportamento adeguato per una signorina come te!»
«Dai Paddy, non essere scortese» s'intromise Lory, nel tentativo di reprimere l'imminente lite. «In fondo nessuna di noi ha ancora messo qualcosa sotto ai denti.»
Mina incrociò le braccia, irritata. «Chissà perché Shirogane ha offerto il pranzo solamente a Strawberry» sbuffò.
«Perché se le avessimo detto che doveva andare in missione subito dopo essere uscita da scuola, probabilmente sarebbe corsa a casa e si sarebbe chiusa in camera sua» ironizzò Pam, abbozzando un sorriso. «In fondo regalarle un appuntamento con Mark è un buon metodo per obbligarla a portare a termine i suoi compiti.»
Mina cercò di controbattere, ma si bloccò poco prima di aprire bocca. L'ennesimo brontolio interruppe quel momento, e le tre amiche scoppiarono a ridere di gusto, facendola sentire ulteriormente in imbarazzo.
La Mew Blu accelerò il passo: «Sbrighiamoci a raggiungere quella popolana scansafatiche» sibilò a denti stretti, sperando con tutta sé stessa di trovare un fast-food nel tragitto.

 

 

Strawberry si passò una mano sulla nuca con fare pensieroso: «Ci sono così tante prelibatezze in questo ristorante che non so cosa scegliere!» ammise, continuando a sfogliare il menu. «Magari prendo del pesce... oppure le lasagne? Però anche una scodella di riso non mi dispiacerebbe. C'è troppa scelta, maledizione...»
Mark sorrise lievemente di fronte a quella scena. «Secondo me dovresti optare per il pesce. Da quando ti sei fusa con il Gatto Selvatico Iriomote ne vai matta!»
La rossa ruotò leggermente la testa di lato. «Già, ma proprio per questo lo mangio molto spesso. Nell'ultimo mese mia madre ha cucinato sushi almeno dieci volte! Forse dovrei cambiare- Mark?»
Il moro teneva lo sguardo fisso alla sua sinistra, un'espressione indecifrabile stampata in viso.
«Guarda laggiù» disse ad un tratto, convincendo Strawberry a voltarsi. «Quelle persone stanno scappando. Sta succeden-»
Non riuscì a finire la frase.
Una potente scossa fece tremare la terra sotto ai loro piedi, e i due non udirono altro se non le grida impaurite dei presenti e un forte boato. Le persone che stavano scappando provenivano dalla stessa zona, e questo permise loro di individuare il punto preciso in cui si trovava il chimero.
«A occhio e croce, dovrebbe essere nel Parco Rikugien» ipotizzò la Mew Rosa, estraendo la spilla Mew dalla tasca.
Il ragazzo annuì leggermente: «Andiamo.»

 

 

Il chimero generato da Tart era una rana dalla pelle verde a chiazze blu, grande quanto un essere umano. Colpiva le sue prede con la lingua, che si allungava e provocava lividi ad ogni colpo: inoltre, ogni volta che saltava da un punto ad un altro, generava delle scosse nel raggio di qualche centinaia di metri.
Mew Mina, a differenza delle sue compagne che attaccavano il nemico in lontananza, decise di combattere a distanza ravvicinata, e fu colpita numerose volte. Nonostante il dolore, però, si rialzò dopo ogni caduta.
Mew Lory e Mew Pam cercarono di aiutarla, ma l'unica mossa che riusciva a provocare delle lesioni nel corpo del chimero, era proprio il Fiocco d'Azione; di conseguenza, le due si preoccuparono di coprire le spalle dell'amica qualora il nemico avesse tentato di attaccarla.
«Fiocco d'Azione!»
La rana evitò prontamente la scia rosa, saltando sopra ad un albero. Mew Mina scagliò un'innumerevole quantità di frecce in direzione del nemico, ma quest'ultimo riuscì ad uscirne illeso.
La Mew Lorichetto era troppo stanca -di certo lo stomaco vuoto non aiutava-, e di conseguenza era troppo lenta nei movimenti.
La rana aprì di scatto la bocca, e subito dopo la sua lingua si diresse in direzione della Mew Mew.
«Fiocco d'Acqua!»
«Fiocco d'Energia!»
Il colpo della Mew Verde andò a segno, riuscendo così a distrarre il nemico: nel mentre la modella agganciò la frusta alla vita di Mina, trascinandola nella loro direzione.
«Devi prendere fiato» disse Mew Pam, mentre la blu cadeva in ginocchio a causa della stanchezza.
«Se non combatto... io...» sussurrò, inspirando profondamente «sono l'unica che può farlo fuori... non posso fermarmi proprio ora...»
Mew Lory le accarezzò la spalla con fare rassicurante. Erano bastati pochi minuti di lotta per far stremare l'amica, e questo fatto fu la causa dell'espressione preoccupata sul suo viso.

 

 

«Maledetta scimmia... levami le mani di dosso!»
Al sentir quelle parole, sul volto di Paddy andò a formarsi un piccolo sorriso furbo: «Ti fa male, eh?» ironizzò, aumentando la presa sui due codini castani dell'alieno.
«No... non mi fai male» sibilò l'alieno a denti stretti.
A lungo andare, però, i suoi occhi si inumidirono. Riusciva a sentire la radice dei capelli pronta a staccarsi dal modo in cui la bionda glieli stava stritolando.
Trattenne il respiro per un minuto buono, ma poi, scoppiò.
«Basta! Lasciami andare!» urlò, cominciando a solleticare la pancia della sua nemica.
La Mew Scimmia scoppiò in una sonora risata e senza rendersene conto, lasciò andare i codini del piccolo Ikisatashi, liberandolo da quella tortura.
Nonostante ciò, Tart continuò a farle il solletico, e dopo non molto anche lui cominciò a ridere di gusto.
Si accasciarono a terra, uno di fianco all'altra, continuando a ridere per un tempo indefinito, fino a quando la voce di Paddy ruppe il silenzio.
«Perché continuiamo a combattere tra noi? Perché non la finiamo qui?»
Tart osservò con malinconia la bimba accanto a lui, ma gli bastò un secondo per ritornare alla realtà.
«Non posso smettere di combattere. Ci serve l'Acqua Mew per risanare il nostro pianeta. Devo andare avanti per la mia famiglia, per il mio popolo. E ora, se permetti» disse, alzandosi in piedi «dobbiamo tornare ai nostri ruoli. Siamo nemici, ficcatelo bene in testa.»

 

 

«Fiocco d'Azione!»
«Fiocco d'Acqua!»
Entrambi gli attacchi andarono a segno, e sul braccio del chimero si formò un taglio profondo, causato dalla freccia di Mew Mina. Nell'arco di qualche secondo, però, la ferita scomparve completamente.
Mew Pam sussultò lievemente di fronte a quella scena. Com'è possibile?
Subito dopo, la rana saltò nella sua direzione. La Mew Lupo schivò appena in tempo il colpo nemico, ma la scossa che seguì le fece perdere l'equilibrio, facendola cadere a terra.
Pam sentì due braccia cingerle la vita, e non appena aprì gli occhi, si ritrovò faccia a faccia con il Cavaliere Blu.
«Abbiamo aiutato i civili ad allontanarsi dalla zona, prima di venire qui. Siamo in ritardo?»
Non appena Mark la lasciò andare a terra, la modella si voltò alla sua destra, incontrando lo sguardo serio e determinato di Mew Berry. Accennò un sorriso: «No, giusto in tempo. Non riusciamo a battere il chimero» rivelò, spostando nuovamente la sua attenzione sul nemico che, qualche decina di metri più in là, stava combattendo contro Mew Mina e Mew Lory. «I nostri attacchi sono inutili. L'unica che è riuscita a tenergli testa per un po' è stata Mew Mina.»
La Mew Rosa annuì leggermente, dopodiché, con un balzo, raggiunse le amiche.
«Fiocco di Luce, Massimo Splendore!»
L'attacco andò a segno, ma il chimero non presentò alcuna lesione fisica.
La leader sussultò: «Che cosa?!»
«Te l'ho detto» proseguì Mew Pam, che nel mentre l'aveva affiancata. «Soltanto le frecce di Mew Mina riescono a neutralizzarlo, ma ora è troppo stanca per combattere, e i suoi colpi sono praticamente inefficaci.»
Strawberry sospirò sommessamente. «Dobbiamo trovare un modo per sconfiggerlo, e al più presto.»
«Che mi sono persa?» trillò Mew Paddy, sbucando all'improvviso fra le due.
«Dov'eri finita?» domandò la viola, inarcando un sopracciglio.
«Non ha importanza» rispose la bambina. «Beh, direi che ora posso rimettermi in gio- Ehi! Che stai facendo? Lasciami subito andare!»
Mew Berry aumentò la presa sulla sua coda: «No, è troppo pericoloso. Questo chimero è troppo potente per noi, ti faresti solo del male. Dobbiamo escogitare un piano prima di agire.»
«E lasciare che Lory e Mina combattano da sole?» protestò la Mew Scimmia.
«C'è il Cavaliere Blu a proteggerle» spiegò la rossa, indicando Mark con lo sguardo, intento a contrastare il nemico con la sua spada. Ma, come previsto, anche i suoi attacchi si rivelarono inutili.
«Ragazze, state bene?»
Mew Pam abbassò lo sguardo sulla sua spilla: «Sì, più o meno. Questo chimero ci sta creando dei problemi.»
«Già, abbiamo captato le scosse di terremoto dai computer» proseguì Kyle, un pizzico di preoccupazione nel tono di voce.
Un urlo attirò l'attenzione dei presenti. Il chimero aveva colpito Mew Lory con la sua lingua, e la ragazza era stata scagliata via: il Cavaliere Blu riuscì a bloccarla in tempo prima che andasse a sbattere contro un albero, dopodiché, con la Mew Focena tra le braccia, si avvicinò al gruppetto con un balzo.
«Lory, stai bene?» domandò Mew Berry, avvicinandosi all'amica.
Quest'ultima annuì, delineando un sorriso. «Sì, ho solo qualche graffio. Non preoccupatevi.»
«Ma adesso Mina oneechan è sola!» esclamò Mew Paddy, in ansia per l'amica.
Le ragazze si scambiarono degli sguardi nervosi. Non avrebbe avuto senso continuare a combattere, date le circostanze, ma quando Mew Mina si metteva in testa qualcosa, era difficile convincerla che era la scelta sbagliata. In un momento come quello, trovare una soluzione era davvero difficile.
All'improvviso, la voce di Ryan spezzò il silenzio che si era creato.
«È vicinissima all'Acqua Mew.»
Mew Lory sussultò lievemente: «Come?»
«Il frammento è esattamente nel punto in cui è situata Mew Mina. Di conseguenza, o si trova sottoterra, o è dentro di lei» spiegò velocemente Ryan.
La teoria dell'americano fu confermata in quello stesso istante. Una luminosa luce celeste avvolse la Mew Blu, rigenerando tutte le sue forze nel giro di pochi secondi.
Mina strinse per l'ennesima volta il suo arco tra le mani, puntandolo contro il chimero. Scoccò tre frecce contemporaneamente, sentendo crescere dentro di lei una forza sconosciuta.
«Fiocco d'Azione!»

 

 

Kyle porse del ghiaccio a Lory, che si era ferita al ginocchio durante la battaglia. Quest'ultima ringraziò il pasticcere, che ricambiò con un sorriso.
«È stata una giornataccia» soffiò Paddy, accasciandosi con nonchalance sulla sedia.
Mina le lanciò un'occhiataccia: «Come se tu avessi fatto molto» la punzecchiò, bevendo un sorso di tè.
Ryan si massaggiò distrattamente il collo, chiudendo gli occhi per un paio di secondi. «Prima che mi facciate venire l'emicrania con un litigio di qualsiasi tipo, vorrei fare il punto della situazione. First of all, come ti senti, Mina?»
«Bene. Perché, l'Acqua Mew dovrebbe farmi stare male, per caso?»
«Si può sapere perché sei sempre così acida?» sbottò Strawberry.
«E tu perché non cogli mai il sarcasmo?» ribatté la ballerina.
Pam si schiarì la voce, con l'intenzione di prendere la parola. «C'erano due frammenti di Acqua Mew: uno è stato assorbito da Mew Mina, uno dal chimero. È corretto?»
La Mew Neko annuì: «Sì. Quando il Fiocco di Gocce si è impossessato dell'Acqua Cristallo presente nel corpo di Mina, ne ha rilevata dell'altra nel Para Para.»
«Probabilmente è per questo che le sue ferite si rigeneravano» azzardò Mark, incrociando le braccia.
«Questo mi pare ovvio» disse Ryan, con l'abituale aria da sbruffone che assumeva quando Aoyama era nei paraggi.
«Quindi questa volta c'erano due gocce?» chiese la Mew Verde, sistemandosi gli occhiali sul naso.
«No, ce n'era una sola» spiegò l'americano. «Molto probabilmente si trovava già all'interno del corpo della rana che è stata fusa con il Para Para, per questo il chimero ha dimostrato di avere una forza nettamente maggiore rispetto ai precedenti fin dal momento in cui è stato creato. Quando l'Acqua Mew ha avvolto Mina, lei era molto vicina al chimero, così vicina da essere riuscita ad assorbire parte del cristallo.»
«Ok, non ci sto capendo niente» ammise la Mew Scimmia, accoccolandosi sulla spalla di Mew Lory. «So solo che ho sonno, che mi fanno male gli occhi e che il momento più bello della giornata è quando ci riuniamo tutti qui dopo una battaglia, anche se sono sempre stanca» disse, sbadigliando.
I presenti si scambiarono delle occhiate intenerite, mentre Lory iniziò ad accarezzare dolcemente i capelli biondi di Paddy, che si era appena addormentata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(*)= Sono dei diversi tipi di sushi.

 

 

 

 

Voi non ci speravate più, e invece... ta-daaan! Sono ancora viva gente!
Chiedo immensamente perdono per il ritardo, ma tra gli impegni estivi, l'inizio della scuola e vari contest, ci ho messo parecchio a concludere il capitolo -che non mi piace neanche molto, a dirla tutta. Cercherò di farmi perdonare presto... ;)

   
 
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