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Autore: Just a Shapeshifter    30/09/2015    2 recensioni
Odiava il giorno, odiava la notte.
L'unica cosa che apprezzava? Il crepuscolo, forse, quando giorno e notte si univano, diventando un tutt'uno, per poi sparire.
Ed andava avanti, di giorno in giorno, fumando sigarette, inghiottendo nicotina, giorno dopo giorno, standosene rintanato in casa a giocare a videogiochi il giorno, e girando di locale in locale la notte, per distrarsi.
Ogni notte una donna diversa...
Mai, mai avrebbe pensato di innamorarsi di lui...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Attenzione: visto che siamo oramai sulle 62 recensioni e visto che sono una malata mica male volevo indire una piccola sfida/lotteria/premio per voi.
A partire da ora, il fortunato che effettuerà la 69° recensione If you know what that number means potrà avere in cambio un particolare regalo -che però resterà segreto ancora per un poco, bwahahah. Sarà una sorta di sfida per me e spero un piacere per voi-
Ergo, ora vi lascio alla storia :3

“Non può essere vero, mi state prendendo tutti in giro.” Scott alzò le spalle e sogghignò.
“Se è ciò che credi bella, chi sono io per fermarti? Nemmeno a me garba l'idea che il tuo ex ed il mio attuale migliore amico se la faccia con Trent, okay? Primo perché dietro quella faccia angelica si nasconde un peperino mica male, secondo perché ehi: se c'è qualcuno che vuole bombarsi Duncan sono io.” Si vedeva lontano un miglio che la seconda frase del rosso era ironica, eppure Courtney tirò il labbro da un lato, infastidita.
“E va bene, forse non voglio farci chissà che cosa, però devi ammetterlo che sa come muoversi, almeno in preliminari...” Il sogghigno di Scott si fece ancora più esteso. “Hai capito la Perfettina? Se li sceglie bene, i compagni.” Courtney sbuffò, disegnò una parabola con il cuscino il quale atterrò addosso a Scott e procedette verso la cucina, per una volta i due stavano parlando da amici di cose generali e non di affari.

C'era un'aria frizzante, quella sera. Trent non stava più nella pelle, ancora non ci credeva: un appuntamento, lui e Duncan, da soli.
Si morse il labbro e rapido rilesse gli ultimi sms, erano le otto e venti e lui un perenne ritardatario... di solito, perché per l'occasione si era impegnato al massimo, col risultato di ritrovarsi sotto casa ben dieci minuti prima dell'incontro. Sospirò e si strinse nel giubbotto verde militare, guardando ancora il display dello smartphone in cerca di notizie, trovando il nulla.
Ah, se solo avesse potuto avere un pacchetto di sigarette ed un accendino, di sicuro il tempo sarebbe volato via. Sbuffò divertito dal proprio pensiero e non ci fece caso, lui odiava fumare, era una cosa inconcepibile per il moro.
Un rombo dal cielo gli fece alzare gli occhi, scuri cumulonembi avanzavano voraci sulla città, tentò di non farci caso e sperò che il posto dove Duncan aveva intenzione di portarlo fosse al chiuso, per lo meno.
“Cantastorie? Smettila di fissare il cielo e questo messaggio, pensa piuttosto ad alzare gli occhi verso la macchina davanti a te, che forse è meglio.”
Trent ci mise poco ad arrossire ed alzò lo sguardo, la lucente carrozzeria scura della vettura del moro davanti a sè, come avesse fatto a non sentirla ancora non l'aveva capito. Lasciò perdere la risposta virtuale e si precipitò in macchina, sorridendo piano al punk.
“'Sera.”
“Ehi Dun...”
Il Saggio ancora non ci credeva, Duncan non poteva essere lì e quello non era un appuntamento, al massimo era uno dei suoi sogni.
Eppure, la sgommata che risuonò per il vicolo poco dopo e il sogghigno divertito di Duncan mentre prendeva la superstrada e sfrecciava sull'asfalto resero un poco più conscio Trent su ciò che stava avvenendo.

L'ispanica sospirò, questa volta per il puro piacere e non per sconforto, rabbia o delusione, appoggiando successivamente la testa sul petto dell'altro. Forse aveva sbagliato a mollarlo, tempo addietro.
“Da quando così tenere, avvocato?” Scott sorrise malizioso ma non le diede modo di scappare, le cinse con un braccio la schiena e prese ad accarezzarle lascivamente il fianco.
“Da quando così apprensivi, Devious?”
“Touche.”
La Iena la tirò meglio sopra di se, capelli arruffati e vestiti dispersi per la stanza a parte, quella situazione iniziava a piacergli. Mai, mai avrebbe detto che una come Courtney, una donna così attenta nel mostrare solo la parte migliore di sé avesse accettato di divenire la propria amante. Nel senso, non che avesse ragazza o ancora peggio, robe come moglie... semplicemente non si aspettava che la Perfettina accettasse una storia di solo sesso e poi amici come prima, tutto qui. Ma, per ora si godeva quell'after sex, la castana sapeva farci, sotto le coperte.
“Stavo pensando...” L'ispanica rise.
“Pensi anche?” Si zittì appena uno schiaffo schioccò sulle proprie natiche, ma non perse quel sorriso malizioso, mentre lo fissava in un muto permesso di farlo andare avanti.
“Nessuno di noi crede a questo nuovo Duncan, quindi che ne dici se io mi lavoro Trent e tu il punk? Vediamo se è tutto fumo e niente arrosto o se effettivamente la carne c'è, che ne dici?” Scott avvicinò pericolosamente le labbra a quelle della ragazza, la quale in tutta risposta gli saltò letteralmente addosso, suggellando quel patto e procurando altri attimi di piacere per entrambi.

“Una spiaggia. Con i nuvoloni che incombono, un freddo cane e la tempesta in arrivo lui ti porta su una dannata spiaggia... lo adori, non è vero?” Quella vocina sussurrava all'animo di Trent mentre il ragazzo si chiedeva il perché di quel posto, oltretutto abbastanza isolato, al momento... beh, date le circostanze c'era da aspettarselo, solo un pazzo verrebbe qui con questo tempaccio.
Un pazzo, oppure loro due. O meglio, Duncan.
Elvis prese coraggio e seguì il Piercing lungo la banchina di sabbia, non capendo il motivo di quel posto... Duncan non era per niente tipo da spiaggia, a meno che non si trattasse di conquistare belle ragazze in bikini o in topless o di dar fastidio a dei nerd... perché allora si trovavano li?
Scorse un sottile rivolo di fumo e capì che l'altro si era acceso l'ennesima sigaretta, non ci diede tanto peso e si strinse nel giubbotto e lo affiancò, affrontando le correnti gelide che provenivano dal grande blu.
“Duncan?”
“Mh?”
“Perché siamo qui?”
A quella domanda seguì solo un lungo silenzio, interrotto solo dal rinsacco delle onde e da un paio di acuti strilli di gabbiani che volavano a latitudine decisamente bassa, anche loro in cerca di un riparo.
“Duncan...” Trent si ritrovò con le spalle strette in una salda presa e i propri occhi color foresta immersi nell'oceano dell'altro, ora non capiva più se l'acqua era alla propria sinistra o davanti a lui, il cervello troppo occupato ad analizzare la situazione. Non ci fu molto da dire, in effetti nessuno dei due parlò.
Il mozzicone finì tra i granelli di sabbia e le labbra precedettero di qualche secondo le lingue e li, Trent iniziò a sentire meno freddo, ora che era avvolto tra le braccia di Duncan.

Sbadigliò, quella serata era stata a dir poco fantastica, nulla di sconcio a parte il bacio in perfetto film da teenager, ma non avrebbe saputo chiedere di meglio. Però la porta veniva ripetutamente battuta da delle nocche sconosciute, così Trent si alzò e procedette verso l'entrata, si sistemò alla bell'e meglio i ciuffi di capelli ancora storditi da Morfeo ed aprì la porta, inarcando sorpreso un sopracciglio.
“Scott?”

Sbuffò irritato, quel coglione non poteva usare le chiavi come ogni volta, invece di citofonare come un demente? Oh, lo avrebbe pestato eccome Scott, Duncan. Mandò a fanculo il pensiero di dormire ancora un paio d'ore e cacciò via le coperte, si infilò un paio di pantaloni sopra i boxer e procedette a grandi passi verso la porta... gliel'avrebbe fatta pagare, eccome se gliel'avrebbe fatta pagare.
“Senti, o usi quelle cazzo di chiavi che ti ho dato o te le faccio ingoiare, sottospecie di co-principessa? Che ci fai qui?”


M's little nook:

Buonasera a voi, EFPniani, e bentornati su Cigarette! :D
Beh, in realtà dovrei dire un bel bentornato a Vick e alla sottoscritta, visto che è da tempo che non mi faccio viva ^-^”
Dannata scuola! Dannata quinta superiore! Voglio tornare piccola!(?)
Come stavo dicendo, in questo piccolo chapter possiamo notare cose awaw(?) e cose meno awaw(?)(?) ma giuro, giuro che nel prossimo aggiornamento -che avverrà appena dopo I'm confused- capirete tutto, lo prometto *sorride*
Okay, vi ho già rotto abbastanza, mi dileguo cari miei EFPniani :3
Sperando di aggiornare al più presto e di non intripparmi con lo spin off di TD,

~M

  
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