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Autore: Spensieratezza    01/10/2015    6 recensioni
La storia di Jared e Jensen è come una favola romantica. Jensen, principe, si innamora del giovane Jared, il fratello della sua promessa sposa. Quando le cose cominciano ad andare male però, il cuore di Jensen comincia a soffrire e si ritrova a porsi delle grandi domande su cosa sia l'Amore e quanto in là ti spinge ad andare, per salvarlo, per curarlo, proteggerlo ed amarlo. Quanto può sopportare il vero amore?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jensen si era ripreso anche da quell’azione piuttosto avventata ed entrambi i giovani stavano cercando di ritornare alla loro vita.

Era però il turno di Jared di stare male. Sempre più spesso appariva debole, affaticato, depresso e andava ad ubriacarsi nei pub, camuffandosi per non farsi riconoscere.

Jensen fingeva di non essere più innamorato di lui, perché non era piacevole farsi deridere dietro da tutti, ma di nascosto, lo andava a recuperare quando beveva un po’ troppo.

“Adesso basta, ragazzo. Mi stai facendo preoccupare seriamente ora. “ gli diceva Jensen, mentre lo invitava con la forza a lasciare quel bancone.

“ Lasciami stare.” Disse Jared, ma non aveva la forza di reggersi in piedi da solo.

Jensen approfittò di quella debolezza per spingerlo dentro la macchina con i vetri neri che aveva preso per venire a prendere Jared e disse al suo autista di riportarlo al castello.

“Sono stanco di venirti sempre a recuperare in ogni bar della città, sempre sbronzo e vacillante, stanco! Hai capito??” lo aggredì Jensen una volta tornato  a casa.

Jared stette zitto.

“Quindi se hai intenzione di autodistruggerti, io non sarò tuo complice in questo!” disse.

Jared aveva sperato per un breve momento che Jensen si fosse finalmente arreso e l’avrebbe lasciato in pace, ma Jensen rispose:

“Se non tornerai a comportarti come si addice a un VERO sovrano, mi costringerai a chiuderti nel castello, ti avverto.” Disse.
 
 
 
 
*

Jensen non si era davvero arreso con Jared. Aveva smesso di cercare di riconquistarlo, ma in biblioteca, inconsciamente, cercava ancora a volte informazioni su malefici e cose simili. Parte di lui non si era ancora arresa.

Jared d’altrocanto, sembrava un’altra persona.
 
“Perché non ami più tuo marito? È stato sempre così buono e gentile con te.” Dicevano le dame di corte del re Jared.

“ Questo non basta…per tenere vivo l’amore, purtroppo. Io e Jensen non siamo più in sintonia. La fiamma si è spenta, mi dispiace, Marie, ma è la vita e non è dura e crudele. È la vita e basta e bisogna solo accettarlo. Quando Jensen lo capirà, potremmo tornare ad essere amici.” Disse Jared, sfogliando il suo giornale.
 
 
 

*

Jensen sembrava averlo capito. Cominciò a trattare Jared con cordialità e rispetto senza pretendere da lui niente altro e gli disse anche con gentilezza che potevano avere due stanze separate senza che ci fosse astio tra di loro, anzi, lui poteva avere la sua camera.

“Dovresti fare qualcosa per quell’influenza, però. Mi pare che ce l’hai da un bel po’ ora o sbaglio?” gli chiese gentilmente Jensen, vedendolo tossire a più riprese.
 
 


*

Un giorno, un nobile convinse Jensen a vedere sua figlia. Aveva saputo della crisi di Re Jensen con il re Jared e pensava che avrebbe dovuto almeno valutare di poter cambiare idea. Poteva andarne della sua reputazione e delle sorti del regno.

Il re respinse quella richiesta. Una volta, due volte, alla terza accettò di vedere la ragazza.
 
“Jensen sta per vedere la principessa Domitilla?” chiese Jared, a una domestica, mentre era a letto un po’ febbricitante.

La domestica annuì e gli spiegò il motivo della visita.

Jared si lamentò più duramente, tenendosi la mano sul petto, come se il cuore gli dolesse molto. Mandò via la domestica che lo lasciò solo, non prima di avergli chiesto se aveva bisogno di qualcosa, magari un impacco di camomilla.

“Jensen, non farlo…ti prego….AHHHHH!” gridò Jared e altre lacrime gli rigarono la faccia, sentendo il suo stesso corpo intrappolarlo. Il suo era un maleficio vero e proprio e ogni volta che tentava di opporsi, avvertiva dolori tremendi. Quello stesso maleficio comandava le sue azioni, le sue parole, come se fosse una marionetta, anche i suoi stessi pensieri.

Nelle rare occasioni in cui tornava in sé, se provava ad opporsi, gli pareva di essere all’inferno e sottoposto alle peggiori torture.

Erano mesi che faceva soffrire il suo amato Jensen e a stento riusciva a ricordare le frasi sprezzanti che gli diceva per farlo soffrire.

Sapeva che Jensen aveva lottato per non arrendersi ed era dilaniante il fatto che avrebbe voluto scongiurarlo di non mollare, di non arrendersi con lui, ma non aveva parole da gridare, perché era costretto a tenerle dentro.

Ora chiunque aveva attuato questo maleficio per dividerli, stava per arrivare al raggiungimento del suo scopo. Jensen, spezzato, si stava arrendendo. Convinto che Jared non lo amava più, avrebbe anche potuto accettare di sposare qualcun altro per…

NO. Questo non poteva accettarlo.

E va bene, se il dolore era il prezzo per far finalmente arrivare a Jensen la verità, fargli sapere che non era stato un pazzo visionario ad immaginarsi tutto, avrebbe sofferto.

Si alzò a fatica dal letto, sentendo il corpo pervaso da mille scariche di dolore.

Prese la vecchia candela e si fece scendere la cera ancora bollente sul braccio.

“AHHHHHH!” gridò.

Il dolore era enorme, ma aveva funzionato. La costrizione mentale lo aveva abbandonato. Era quella la strada.

Sospirò e cominciò a correre. Sapeva che quella libertà sarebbe durata poco e aveva davvero pochissimo tempo per raggiungere Jensen.
 
 

Jensen stava ricevendo la delicata Domitilla dai lunghissimi capelli biondi, nella sala del trono, tenendole la mano.

“ Le andrebbe di fare una passeggiata con me, sua altezza?” chiese la ragazza.

“Io…io…”

Jensen era combattuto. Credeva di essere andato avanti, ma il pensiero di Jared era semplicemente troppo. Non poteva, non poteva rinunciare a lui!
 


STUMP

Il rumore fece sobbalzare tutti quanti, compreso Jensen, anzi di più lui, perché era sovrappensiero.

Si voltarono tutti e videro la pianta poggiata vicino alla scalinata riversa a terra, probabilmente caduta a causa di Jared, che nella foga di scendere la scalinata, l’aveva urtata, facendola cadere.

“Jensen….io…” disse Jared, annaspando, tenendosi una mano sul petto, mentre tutti lo guardavano.
 
 















Note dell'autrice: 

Eccomi qua! Qualcuno aveva già sospettato del maleficio :p :p

Ho cercato di tirarla più per le lunghe per quanto ho potuto, perchè volevo davvero che foste convinti come il povero Jensen che Jared non lo amava più ma poi non sono riuscita più a infierire xd

E niente, vi lascio così perchè....sono sadica, ecco perchè! :p

Ciao!!

(dai che sono buona a non avervi fatto soffrire troppo ahhahh ) 

Ps sento di dovermi giustificare sulla macchina xd ovviamente se Jensen viaggia in incognito non può arrivare con la carrozza reale, in più non ho specificato in che tempo sono e considerato che questo è un AU, lunga vita alle macchine anacronistiche!!! :)
   
 
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