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Autore: Lucyvanplet93    02/10/2015    3 recensioni
Dal testo:
"Sei come un fiore nato fra le macerie." Glielo sussurrò sulle labbra per poi trascinarla contro il suo petto mentre si sistemava su un fianco abbracciandola forte.
Si strinse a lei affondando il capo fra il petto e l'incavo del suo collo e come al solito evitò qualsiasi contatto fra la sua pelle e il metallo del suo braccio, stringendola per la vita senza superare la barriera rappresentata dalle lenzuola. Le accarezzò la schiena con la mano libera mentre se la stringeva addosso.
Chiedo scusa per il titolo, non mi è venuto in mente niente di meglio.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai scappare era diventato parte della loro routine, avevano sperimentato di tutto, fughe in macchina, in treno a piedi, e addirittura a nuoto.
Solo che ora intrappolati in quel tunnel sotterraneo pieno di negozi e persone, si trovavano in trappola e l’unico modo per uscire da lì era quello di tornare da dove erano venuti.
Peccato però che quei maledetti soldati avevano continuato a pedinarli a pochi metri di distanza ostacolando la loro unica via di fuga e conducendoli lentamente ad un vicolo cieco e così alla fine Il soldato era stato costretto a strattonare bruscamente la sua compagna celandola alla vista di chiunque.
James la strinse su di se avvicinando i loro corpi così come i loro volti. Respirò il suo profumo facendo del suo fiato il suo ossigeno mentre la spingeva delicatamente contro la parete del negozio davanti al quale erano passati prima che lui si accorgesse dei due uomini che li seguivano già da un po'.
La schiacciò contro la parete di cemento avvertendo la morbidezza di quel corpo adattarsi perfettamente al suo.
Confondendosi fra la folla erano riusciti a depistarli, ma ora i due erano di nuovo a poca distanza da loro, fortunatamente non li avevano ancora riconosciuti, per questo James aveva avuto la brillante idea di quel non del tutto ortodosso diversivo.
Si era perso a baciarla. Stordito dal suo sapore,  stentava addirittura a ricordarsi il perché di quel gesto, lasciandosi andare a quel bacio che ormai non era niente di diverso da ciò che sembrava. Un ragazzo ed una ragazza presi dalle loro effusioni.
James la strinse di più beandosi del dolce tocco delle sue mani sul suo petto, la baciò ancora mordendole le labbra e godendo della carezza vellutata che le loro lingue si scambiarono.
La sentiva leggermente tremante contro di se mentre gli stringeva le braccia al collo, sbilanciandolo contro di se.
Si staccò solo quando si trovò in debito di ossigeno separandosi di malavoglia da quelle sue labbra così fresche e morbide. Avrebbe volentieri smesso di respirare.
"Cos'era quello?" Le domandò dopo alcuni istanti Alexis.
Un bacio. Fu l'unica risposta che balenò in mente al soldato, che faticava a tornare lucido avendola così vicino, tanto vicino da poter distinguere ogni singola piega di quelle labbra così lucide.
"Un diversivo." Rispose invece indicando i due uomini che si allontanavano.
Alexis sorrise appena, un sorriso che ormai James aveva imparato a riconoscere mentre sorrideva continuando ad abbracciarlo, impendendogli di allontanarsi definitivamente.
"Di piuttosto che non puoi stare troppo tempo senza baciarmi." La provocazione della ragazza non si fece attendere, così come l'occhiata minacciosa che lui le rivolse. Forse più perché si era sentito pungere nel vivo piuttosto che per un reale rimprovero nei suoi confronti.
"Andiamo, dobbiamo allontanarci da qui." Affermo secco, ignorando la lieve risata di lei mentre se la trascinava dietro.
La verità era che ormai ogni pretesto diventava buono per avere un contatto fisico con lei, per sfiorarla, respirarla o anche semplicemente toccarla durante la giornata facendo sembrare il tutto casuale e non voluto.
La verità era che gli piaceva averla vicino, sentire il suo calore durante la notte quando gli si stringeva contro, adorava sentire il suo sapore sulla sua bocca quando si svegliava, gli piaceva sentire l'odore dei suoi capelli quando l'abbracciava.
Stava accusando gli effetti di una malsana dipendenza da lei, dipendeva dal suo corpo quando facevano l'amore o più semplicemente dipendeva dal suo modo di amarlo, senza freni, senza remore. Ogni volta gli offriva il suo cuore, senza difesa alcuna.
James non si era mai sentito così con nessuna nella sua vita, e se c'era stata in passato allora quella era l'unica cosa di cui non aveva recuperato memoria.
Non c'era bisogno di molte parole fra di loro, la maggior parte del tempo che avevano passato insieme era composto prevalentemente da silenzi. Lui non era un tipo di tante parole e lei sembrava averlo accettato e inoltre non sembrava dare importanza alla questione, e poi fra di loro non c'era mai stato tanto bisogno di parlare.
La cosa che più lo terrorizzava di Alexis era la capacità che aveva sempre avuto di leggerlo nei suoi occhi quello che gli passava per la testa, era terrorizzato da questo lato del suo carattere perché poche volte si era sentito vulnerabile davanti a qualcuno e fin dalla prima volta era stato così con lei.
Con lei abbandonava ogni difesa quando si lasciava andare fra le sue braccia, era certo che lei in nessun modo l'avrebbe mai ferito, paradossalmente era proprio questo a terrorizzarlo, non era più abituato a fidarsi di qualcuno.
Si infilarono nei tunnel della metropolitana salendo su uno dei primi vagoni fermatosi alla stazione più vicina a loro, si sedettero vicino al finestrino tenendo d'occhio i marciapiedi. Sembrava non esserci nessuno.
Cercò di rilassarsi lasciando andare la schiena sullo schienale del sedile, lanciò uno sguardo alla ragazza seduta al suo fianco ancora intenta a guardare fuori dal finestrino. C'erano poche persone a bordo e la loro carrozza era quasi vuota, ascolto il rumore delle ruote metalliche mentre sfrecciavano sui binari, era un rumore quasi rilassante.
"James..." Alexis lo chiamò attirando la sua attenzione sfiorandogli una mano. Il soldato di voltò nella sua direzione guardandola interrogativo.
Lei lo guardò a sua volta un po' titubante prima di decidersi a parlare. "Quello di prima... Si insomma... Era davvero solo un diversivo?" James sapeva che Alexis non avrebbe fatto altro che pensare a quella stupida scusa che aveva usato poco prima per giustificare il suo gesto, anche se si era dimostrata spavalda lui sapeva di averla in qualche modo ferita. E il suo sguardo deluso era troppo da sopportare.
Scosse il capo facendoglisi più vicino e unendo poi le loro labbra in un unico e casto bacio. Quando si separarono Alexis gli sorrise per poi appoggiare il capo sulla sua spalla probabilmente rinfrancata da quel semplice quanto difficile gesto d’affetto.
Perché per quanto cercasse di risultare naturale in quei momenti, i semplici gesti d’affetto che aveva nei suoi confronti gli costavano uno sforzo enorme, sforzo che però diventava sopportabile quando lei gli regalava quei sorrisi così sinceri e carichi di stupore, sapere che in parte era suo il merito della sua felicità, anche se breve, lo faceva sentire bene.
Sospirò cercando a sua volta di rilassarsi contro il sedile, mentre Alexis gli si aggrappava al braccio stringendolo piano attraverso la stoffa del giubbotto, chiuse gli occhi abbandonandosi a quell’abbraccio a metà e in tanto che il suono del treno che sfrecciava sulle rotaie e che li avrebbe ricondotti alla base riempiva il silenzio intorno a loro, si ritrovò a pensare che in fin dei conti quella loro particolare solitudine non gli dispiaceva affatto.

 
 
 
Angolo  “autrice”
Saaaaalve.
Forse vi chiederete perché ho deciso di mettere mano nuovamente a questa storia, e in particolare quelli che seguono la mia long si chiederanno, e a ragione, perché io stia perdendo tempo con questa schifezza (uscita fuori mentre cercavo di rimediare al casotto che vi spiegherò qui sotto XD) invece di lavorare al prossimo capitolo della suddetta.
Beh diciamo che visto che sono stupida… La settimana scorsa, dopo che il capitolo era già bello che finito, io lo abbia accidentalmente cancellato e che poi per via di vari impegni  (dentista, lavoro, iscrizione all’università.) non abbia potuto rimetterci concretamente mano. E di questo non posso fare altro che scusarmi e promettere che farò in modo di rimediare in questi giorni. *Si inchina implorando perdono*
Comunque ora credo sia ora di chiudere, sperando che qualcuno mi faccia sapere il suo parere su questa cosa che è uscita fuori dal nulla e che ho deciso di provare a pubblicare. Fatemi sapere cosa ne pensate, se sia il caso di toglierla e lasciare il tutto com’era prima o se questa mini shot non è poi così terribile.
Ora chiudo perché come al solito parlo troppo. Alla prossima, baci Lucy <3
  
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