Cap.44 MirrorBulma avanza
Bulma si appallottolò
su se stessa, mentre le gocce di
pioggia le ticchettavano sul viso. Si riparò con il braccio,
continuando a
dormire. Il principe dei saiyan socchiuse gli occhi, si deterse le
labbra e
mugolò. Il macchinario collegato alla sua coda mandava
deboli scariche
elettriche a contatto con la pioggia, facendogli bruciare la schiena.
Le
braccia e le gambe intorpidite tremavano e Vegeta si lasciò
sfuggire un gemito.
Si alzò in piedi, massaggiandosi la testa e cercò
di regolare il respiro. Guardò
a destra e a sinistra, non percependo l’aura di Goku,
aggrottò le sopracciglia
e si voltò verso il focolare. Vide i legni anneriti e
bruciacchiati, umidi di
pioggia e dai loro resti si alzava un fumo grigiastro.
Percepì l’aura di
MirrorBulma avvicinarsi e si voltò verso la moglie, la
raggiunse le
s’inginocchiò accanto scuotendola.
“Donna, svegliati,
ora” ordinò con tono duro. Bulma
biascicò, allungò le gambe e si coprì
il viso con le braccia. Vegeta la
strattonò per una spalla e la guardò svegliarsi.
“Nasconditi”
le intimò ringhiando. La Briefs sgranò gli
occhi, le iridi azzurre erano liquide. Annuì,
gattonò allontanandosi da lui e
dalla tasca estrasse una capsula oplà. La lanciò
e dal suo interno apparve un
masso, dietro cui la donna si nascose. Vegeta distolse lo sguardo
dall’azzurra
e fissò davanti a sé, vedendo la Mirror avviarsi
verso di lui.
“E’ lei!
E’ quella brutta racchia!” gridò Bulma.
Vegeta
roteò gli occhi ed espirò rumorosamente.
MirrorBulma guardò il capo della sua
controporta che faceva capolino da dietro le rocce e si
voltò verso il
principe.
“Oh, ma che bella
coppietta” sussurrò. Si mise una ciocca
dietro l’orecchio, le gocce di pioggia brillavano rimanendo
impigliate tra le
ciocche azzurre. Vegeta
strinse i pugni
e allargò le braccia, piegando i gomiti.
“Donna, vai a cercare
Kakaroth” ordinò il Briefs. Bulma
si mordicchiò il labbro e avvertì una fitta al
cuore.
“Io non ti
lascio!” ribatté. Una venuzza pulsò
sulla
fronte di Vegeta, i capelli a fiamma gli ricadevano
all’indietro umidi.
“E poi osi chiedermi da
chi ha preso Bra. Ascoltami per
una volta!” si lamentò.
Bulma annuì, ci fu uno
scoppio e il masso fu avvolto da
una nuvola. La
pioggia stava diminuendo
d’intensità. MirrorBulma guardò il fumo
diradarsi e inarcò un sopracciglio.
- E’ scomparsa con tutto
il masso -
rifletté. Vegeta cercò di raggiungerla con
un calcio al viso, la donna schivò spostandosi di lato.
“Ti ricordi che il
dispositivo blocca il tuo potere?”
chiese con tono gelido. Vegeta atterrò in piedi e
digrignò i denti.
“Che
credi di fare?” chiese il riflesso,
schivando la serie di pugni dell’avversario. Creò
una sfera d’energia con la
punta dell’indice, allungò il braccio e
sparò verso la terrestre. Vegeta sgranò
gli occhi e scattò con la supervelocità.
“Bulma!”
ululò. La donna si voltò e
s’immobilizzò, vedendo la sfera di energia volare
verso di lei. Il marito le si
mise davanti, abbracciandola e il colpo lo raggiunse alle spalle. Il
principe
ululò di dolore, mentre l’onda esplodeva sulla sua
schiena. Bulma si lasciò
sfuggire un gemito, mentre Vegeta le crollava addosso privo di sensi.
Il fumo
prodotto dall’attacco si diradò, sulla tuta si era
aperto uno strappo di forma
sferica che lasciava vedere gli squarci che si erano aperti sulla
schiena del
principe.
“Ve
… Vegeta” farfugliò la donna. Cadde in
ginocchio, sostenendo il marito, lo scosse vedendo che era incosciente.
“Vegeta!”
gridò, appoggiandolo contro di
sé. Il riflesso cominciò ad avanzare verso di
loro. “Non osare avvicinarti a
lui!” urlò Bulma, graffiandosi la gola.
Cercò di sollevare la testa del
coniuge, continuando a stringerlo con l’altro braccio.
MirrorBulma incrementò l’aura,
l’onda d’urto fece volare all’indietro la
terrestre che perse la presa sul
marito, rotolò lungo il terreno di vetro vermiglio. La falsa
Bulma guardò
Vegeta inerte sul terreno e si leccò le labbra.