Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: S i a    03/10/2015    3 recensioni
Ciel Phantomhive, giovane ragazzo di vent'anni, riceve una lettera dalla prestigiosa università di Oxford. Emozionato, preso dalla situazione, racconta tutto ai genitori e al suo migliore amico, pronto a prendere parte alle lezioni.
Purtroppo, il viaggio nel train express gli cambierà radicalmente la vita.
"Il cuore di un diavolo, l'inferno. "
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Rachel Phantomhive, Sebastian Michaelis, Un po' tutti, Vincent Phantomhive
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciel sentì la mano del demone accarezzargli la schiena, lambire il suo collo con le labbra, mordendolo. Gli occhi blu mare si fecero lucidi, il corpo scosso da piccoli brividi. Non sapeva dire di no a quelle attenzioni, non poteva farlo, orgoglio a parte, il piacere lo accecava. 
— Mhm..— L'unica cosa che riuscì a fare fu mugolare, in una muta richiesta. Voleva che continuasse, il suo corpo voleva essere posseduto, ridotto in brandelli da Sebastian.  
Come se si fosse risvegliato da un "brutto" sogno la voce di quel Claude rimbombò per il corridoio fermando il corvino. — Vedi di levare quelle luride mani dal suo corpo. Deve restare puro, innocente. E se Lucifero sapesse di questo fatto la tua fine non tarderebbe ad arrivare. — Il viso corrugato dalla rabbia e dal ribrezzo. Per anni aveva cercato di convincere il suo Re a mettere fine alla vita di quell'essere spregevole. Sebastian era sempre stato il demone ribelle, che difficilmente sottostava agli ordini del "capo". Questo suo comportamento a volte aveva delle conseguenze: quali punizioni. Non semplici punizioni, ma vere e proprie torture. Il corvino dagli occhi cremisi aveva svariati tagli sulla schiena, segni, cicatrici, sul tutto il corpo; eppure non aveva smesso un secondo di comportarsi a quel modo. 
E Lucifero provava un certo rispetto per lui, coraggioso e testardo, due aggettivi che gli si addicevano. 
— Tsk..— Si staccò da Ciel, mentre quest'ultimo ancora era in estasi. 
Tanto voleva che continuasse che la domanda gli venne spontanea:  
— ....Perché non hai continuato? — Sussurrò. Le mani sottili si posarono sul petto grande del demone, tastandone i muscoli, con gli occhi pieni di una passione mai avuta.  
Si leccò le labbra in modo osceno, mentre pensieri poco casti si insinuavano nella sua mente. Non capiva che incantesimo gli avesse fatto, si sentiva confuso, emozioni provate mai prima, quali forse eccitazione, lo mandavano in tilt.  
— Ma come siamo impazienti, caro Ciel. La lussuria è regina di questo regno, dopo averla provata non potrai più farne a meno. — Tolse gentilmente quelle mani dal suo petto, per spostarle poco più giù.  
— E tu sei un bambino molto affamato. — Phantomhive sorrise, stringendo la mano attorno la sua intimità.  
A quel punto il ragazzo in fondo al corridoio lanciò qualcosa, forse un vaso, sulla testa del più grande, avvicinandosi poi a grandi passi verso di loro. 
Con un braccio scaraventò Ciel più lontano possibile da quel mostro. 
— Cosa non ti è chiaro?! —  
— Come la fai lunga Claude.. Lui voleva. — Claude digrignò i denti; l'ospite non poteva sapere che effetto faceva stare in quel posto. Il girone della Lussuria era ovunque, i demoni non potevano farne a meno. 
— Non è la sua vera volontà tsk.. — Sebastian sorrise, avvicinandosi ancora al ragazzo a terra e porgendogli una mano, che l'altro accettò volentieri.  
— Peccato, sarà per un'altra volta mia piccola preda.  
— Claude prese di polso dell'umano tirandolo a se; lo trascinò per tutto il resto del tragitto, fino ad arrivare avanti una porta bluastra con rifiniture in oro.  
— Vedi di non fare brutti scherzi o ti chiudo dentro a chiave! — Aprì l'anta con nonchalance e dando un colpetto alla schiena del blu, facendolo entrare a forza nonostante le sue lamentele.  
 
Ciel, sconfitto, cercò di calmare gli spiriti bollenti riacquistando la lucidità che aveva quasi perso del tutto. Sapeva di aver fatto qualcosa di "sporco" ma non si sentiva affatto in colpa, anzi. Voleva ancora quelle dita lunghe e sottili sul proprio corpo, che ne accarezzavano i posti più segreti e inaccessibili.  
Era un ragazzo in piena crisi ormonale; non aveva mai fatto atti coscosì osceni, mai si era toccato, ma era stato toccato. Si poteva dire perfino che a malapena aveva dato il suo primo bacio!  
Unico e solo bacio, dato ad una ragazza per gioco. 
Il classico gioco della bottiglia. 
 
«Ciel! Ciel! Gioca anche tu! raquo; La voce di Alois sembrava più quella di una gallina che cantava alle prima ore del mattino. Il povero bambino non ne poteva più dei modi e dei giochi dell'amico. 
Già non sopportava di essere alle elementari, in quella scuola poi, dove vi erano solo persone antipatiche. Non che lui fosse di meglio! 
« Che gioco? »Domandò. 
« Il gioco della bottiglia! dai! » In quel momento quei due occhi oltremare ebbero un lampo di curiosità, cosa mai poteva essere un gioco del genere?  
 
Da quel giorno Ciel non diede più ascolto al biondo. Non solo gli era toccato baciare Anne, la ragazza più inquietante che esistesse, ma dovette perfino esibirsi in un balletto ridicolo; perché ovviamente in quel gioco c'erano le penitenze. 
 
Cercò in tutti i modi di non pensare a qualcosa legato con rapporti d'amore, o rapporti intimi. 
 
Eppure la sua testa vagava su pensieri poco casti o su ricordi poco piacevoli. 
 
Come quella volta in cui dovette esporre in un interrogazione l'argomento assegnatogli dalla professoressa di Anatomia. 
 
♦ 
 
« Oh Ciel caro! Parlaci del corpo umano! Quello maschile su. » Il quattordicenne sbiancò letteralmente; andò verso la cattedra con passi lenti e corti, e il cuore in subbuglio. 
 
Il problema non era il corpo umano in se, ma la parte "intimità" che era quella più lunga. 
 
« Allora..Il corpo maschile è caratterizzato...» 
 
 
 
Non poté non ridere a quel pensiero! Aveva fatto una gran figuraccia verso la fine, visto che arrivato ad un certo punto aveva urlato un " IO NON PARLERÒ DEL MIO ASNDNANJDN " e sotto lo sguardo divertito di tutti tornò a posto, con un bel cinque e mezzo! 
 
E poi arrivò il giorno in cui dovette confessare il suo piccolo segreto ai genitori. 
 
Convinti che loro figlio fosse perfetto sotto ogni aspetto non potevano di certo immaginarsi che fosse...omosessuale. 
 
La notizia li sconvolse parecchio, ma le domande che ne vennero a seguito furono le peggiori che ebbe mai sentito. 
 
♦ 
 
« Omosessuale? E come? Da cosa l'hai capito? Ciel! Dio Santo! Non dirmi che hai.... » Ne seguì un secco " NO " da parte del maggiorenne, che all'improvviso arrossì. 
 
« E allora? Hai guardato il tuo "attrezzo" e te l'ha detto lui?! » Chiese il padre ironico. 
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Non solo lo stavano mettendo con le spalle al muro, ma di certo Ciel non poteva dirgli la verità. 
Ovvero che si era accorto di tutto ciò nel momento in cui osservando un ragazzo dai capelli ramati si accorse di un piccolo rigonfiamento. 
 
Da lì capì la sua " piccola " attrazione verso il suo stesso sesso. 
 
 
La sua mente era un misto di cose perverse a volte, e in quel momento Sebastian era il protagonista di quegli atti osceni. 
 
— Accidenti! Ma cosa mi prende?! Ciel riprenditi! Sei all'inferno! Non in un sito porno! — Detto ciò si rigirò nel letto, dove si era steso, e cercò di addormentarsi senza che quei pensieri lo disturbassero. 
 
Solo una domanda lo rendeva nervoso. 
 
Lucifero aveva detto che era lì per vendetta. 
 
Vendetta verso chi?
 
 
/ Angolino autrice. / 
 
Gnaaaw okay okay 
 
Non so se questo capitolo è lungo o corto. Mi scuso lo stesso. 
 
In pratica faccio tutto da telefono e devo mettere i codici per l'html DA SOLA e sigh. È una cosa complicatissima
   
 
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