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Autore: _Lightning_    05/10/2015    6 recensioni
Dal Capitolo 2, "Odio gli indifferenti": Il mio era un mondo dorato che mascherava qualcosa di molto più turpe di cui non volevo curarmi minimamente. Ero corazzato dietro l'indifferenza perché, tanto, non sarei stato io a subire i risultati del mio stesso lavoro. Mi sarei limitato a coglierne i frutti.
È facile parlare quando sei dalla parte sicura, quando il tuo punto di vista è l'unico che conosci.

Dopo Iron Man 3 troviamo un Tony diverso, cambiato dagli eventi nella mente e nel fisico, con una realtà del tutto nuova con la quale confrontarsi... e con una gran voglia di parlarne con qualcuno, meglio ancora se quel qualcuno è il suo migliore amico improvvisatosi controvoglia psicologo.
Non si parla però solo di Iron Man 3: si torna alle origini, al giorno in cui è nato Iron Man, alle scelte e alle decisioni che hanno portato Tony ad essere ciò che è adesso.
E tra un capitolo e l'altro qualche filosofo -e non- dice la sua.
[pre-Iron Man // Afghanistan // post-New York // Serie: Newborn]
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bruce Banner, Tony Stark, Yinsen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Newborn'
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4

Una casa dove la famiglia ti aspetta

 

 

 

"Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne perdiamo molto."

[Seneca da De Brevitate Vitae]



"Essere rinchiusi in una grotta per tre mesi ti spinge a cercare dei momenti di normalità. Dopo un po' cerchi di non pensare più a quanto sia scomodo dormire per terra, ma a quanto sia stranamente bello starsene vicino al fuoco a chiacchierare fingendo che vada tutto bene. Avevo anche molto più tempo per pensare. Improvvisamente, scoprivo di avere sensi di colpa e rimpianti che avevo sempre ignorato. La mia vecchia vita non mi sembrava più così idilliaca."

 

*

 

«Attento.»

«Lo so.»

«È passato troppo tempo.»

«Mi lasci fare il mio lavoro?»

«Dottore, il tuo lavoro è tenermi in vita...»

«E ci sto riuscendo egregiamente.»

«... perciò dovresti lasciare a me il comparto tecnico, vista la tua scarsa dimestichezza,»

«Un magnete collegato a una batteria mi sembra un livello tecnico ragguardevole.»

«Permettimi di dissentire.»

«Scusa, dimenticavo che non ho una laurea al MIT come te.»

«Non serve una laurea summa cum laude al MIT per cucinare un po' di couscous.»

«Infatti ci sto riuscendo egregiamente.»

«Si sta per scuocere. E tieni quella pentola lontana dalla mia batteria.»

«Taci e cuoci le verdure.»

«Sissignore, ma se mandi in fumo il mio primo pasto decente in tre settimane giuro che ti lascio l'onore di saldare tutti i circuiti del Jericho da solo

«Non ti agitare, che ti fa male al cuore.»

«Si sta scuocendo, quindi mi agito.»

«Perché adesso sapresti anche cucinare.»

«Ci sono poche cose che non so fare. E so cucinare. Le omelettes mi vengono benissimo, per esempio.»

«Pensavo che avessi una schiera di cuochi e camerieri ai tuoi ordini.»

«Sono un miliardario playboy, non uno sceicco. Ma so riconoscere un couscous scotto.»

«E io so riconoscere delle verdure carbonizzate... da' qua.»

«Fai pure, avvelenaci con roba cruda. Chissà dove l'hanno rimediata... sei proprio sicuro di volerla mangiare?»

«Non sarà quello a cui sei abituato tu, ma non hanno alcun vantaggio ad avvelenarti. E ho fatto notare al nostro "boss" che una dieta a base di soli fagioli non ti avrebbe permesso di vivere a lungo, quindi è nel loro interesse tenerti in salute.»

«Ciò mi rassicura. Comunque sia sto benissimo, magneti a parte. Come li hai convinti?»

«Ho detto loro che eri a rischio di scorbuto.»

«Molto credibile, ma i miei denti sono ancora tutti al loro posto.»

«Ho mentito. Loro non hanno una laurea in medicina.»

«Mh. Buon per te, ma adesso il couscous lo stai bruciando. Mi ridaresti la padella?»

«So quel che faccio, Stark.»

«Sta iniziando a fumare. Come sei sopravvissuto finora? Mangiando radici?»

«Era mia moglie a cucinare.»

«Questo spiega molte cose... e scommetto che ti teneva lontano dai fornelli.»

«In effetti cucinava molto meglio di me.»

«Non le stai facendo un gran complimento, visto il tuo talento. Dov'è adesso?»

«A casa.»

«In Afghanistan?»

«A Gulmira.»

«Oh. Brutto posto. Lei è da sola?»

«I miei figli sono con lei.»

«Almeno ha compagnia. Ti staranno aspettando.»

«Già da molto tempo, ormai. Voilà, la cena è pronta.»

«Sembrerebbe commestibile. Assaggia tu per primo, però.»

«I tuoi non ti hanno insegnato a mangiare quello che hai nel piatto senza fiatare?»

«No, non c'erano mai per dirmelo.»

«Questo spiega molto sul tuo caratteraccio.»

«Prenditela con mio padre, ovunque sia.»

«Ti sta aspettando?»

«È morto.»

«Mi dispiace.»

«Fa niente. Non era decisamente il tipo da perdersi in sentimentalismi.»

«Era tuo padre. Ti avrebbe aspettato.»

«È un po' tardi per pensarci. Comunque non c'è nessuno che mi aspetti se non i giornalisti.»

«Non hai famiglia?»

«Ho un'industria. Le due cose difficilmente coesistono.»

«Anche essere Tony Stark ha degli svantaggi, allora.»

«Quando produci cose che sparano ed esplodono tendi a non stare troppo simpatico alla gente.»

«Concordo.»

«Ammettilo: se non fossi la tua unica speranza di uscire di qui mi avresti lasciato morire.»

«Il pensiero mi ha sfiorato.»

«Ah! Apprezzo la franchezza. Fai così con tutti quelli che conosci?»

«Non conosco molta gente, a parte i nostri amici dei Dieci Anelli.»

«Consolati, almeno non hai sempre a che fare con dei ricconi viziati che si ricordano che esisti solo quando organizzi una festa.»

«Gente simpatica.»

«Per loro potrei anche chiamarmi "Gatsby".»

«Organizzi feste per ritrovare una vecchia fiamma?»

«Non sono così ossessivo. E di "fiamme" ne ho anche troppe.»

«Perché, allora?»

«Ho un sacco di tempo libero.»

«Immagino.»

«E una villa enorme.»

«Lo so.»

«Con un sacco di auto di cui vantarmi, un laboratorio iper-accessoriato e un'intelligenza artificiale che si chiama Jarvis come il defunto maggiordomo dei miei.»

«Non dà l'idea di una casa allegra.»

«A volte è un po' vuota.»

«Anch'io mi sento solo, a volte.»

«... ti mancano?»

«Da morire.»

«Anche a me manca casa mia. E Rhodey e Happy. E Pepper.»

«Allora qualcuno che ti aspetta c'è.»

«Non so, quei due mi sopportano a forza da decenni... preoccuparsi a morte per me è una specie di routine mensile. E lei è solo la mia assistente. Sarà preoccupata per me, forse. Credo. È difficile.»

«Solo se vuoi renderlo tale.»

«Oh, non attaccare coi tuoi discorsi esistenziali. E non guardarmi con quell'aria da strizzacervelli.»

«Non oserei mai.»

«Ti stai divertendo un mondo, vero?»

«Stai facendo tutto da solo.»

«Appunto. Ti ho detto che è difficile.»

«Proverò a comprendere.»

«Cavoli, le soap-opera devono proprio esserti mancate.»

«Io non ho detto nulla.»

«È una mia dipendente. In pratica è sul mio libro paga.»

«Se pensasse solo ai soldi non sarebbe preoccupata per te.»

«È puro... affetto professionale. No, non intendevo...»

«Ti sta aspettando.»

«... lo spero.»

«È tutto ciò che conta, allora.»

«Immagino di sì.»

«Da quanto lavorate assieme?»

«È diventato un terzo grado, questo?»

«Parliamo del Jericho che dobbiamo assemblare?»

«Saranno... quasi dieci anni, anno più, anno meno.»

«Dieci, eh?»

«Già.»

«A cos'è che serviva una laurea summa cum laude?»

«Oh, chiudi il becco.»

 

*


«Comunque, il couscous era ottimo.»

«Ricetta di famiglia.»

 



 

  Note dell'Autrice:

"Ho già tutti i capitoli pronti, oh oh oh!" [cit. scorso capitolo]
Se... su un quaderno. Avevo dimenticato che mi ci vogliono diciotto ore per trascrivere una pagina. E sono venti pagine.
Vabbè, eccolo qua, seppur in ritardo.


Ho ricominciato a scrivere da poco, mi sento audace e me ne esco con esperimenti del genere. Ho sempre voluto scrivere una scena portata avanti dai soli dialoghi, anche se l'ho trovato molto arduo. Però mi sono anche divertita, quindi spero sia uscito fuori qualcosa di leggibile e magari anche divertente :)
Per quanto riguarda il rapporto Tony-Yinsen, non arriverei a definirlo un'amicizia, piuttosto un sentimento di rispetto reciproco in cui la fiaccola morale è ovviamente il dottore. Nonostante il periodaccio che Tony sta passando, ha pur bisogno di qualcuno con cui sfogare il suo sarcasmo, soprattutto dopo aver capito che le guardie non sono buoni interlocutori... e niente, mi andava di alleggerire un po' la raccolta.
Il titolo si rifà al quello di un capitolo del manga Fullmetal Alchemist e sta là perché ascoltavo la colonna sonora dell'anime a loop mentre scrivevo. E Seneca sta là perché mi perseguita.
Altre note puntigliose: 1)La battuta su Gatsby è lì perché nella mia testolina esiste un parallelismo tra lui e Tony; 2)La laurea di Tony è da 110 e lode, ma sembrava più altisonante summa cum laude, che è il corrispettivo anglosassone ufficiale. Francamente non l'ho mai sentito in Italia, ma potrei sbagliarmi.

Chiudo il papiro, grazie ad
_Atlas_ (intrepida fedele <3) che ha recensito lo scorso capitolo!
All my loving,

-Light-

   
 
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