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Autore: Naomi Haruna Chan    05/10/2015    3 recensioni
Il padre di Kagome l'ha promessa in sposa a una persona e lei arrabbia uscì dallo studio del padre senza sapere di chi si tratta e pensa subito che sia uno che non conosce. La madre le dice che se si trovasse un fidanzato, allora il matrimonio combinato potrebbe essere annullato. Allora Kagome si dovrà dare da fare!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dubbi e Domande



–Ehi, Miroku, mi stai ascoltando?– chiese Inuyasha vedendo l'amico fissare Sango che parla con Kagome.
–Sì, ma certo!– rispose –stavi dicendo di tuo padre.–
–Esatto! Trovo la sua decisione sbagliata.– disse, ma l'amico continuava a guardare da un'altra parte –Ok, ora mi dici cos'è che non va.–
–Niente.– disse girandosi, ma siccome Inuyasha non gli voleva credere alzò un sopraciglio –Ok, va bene, te lo dico. Ieri io e Sango abbiamo discusso, perché quando eravamo in centro mi ero girato a guardare una tipa e lei si è arrabiata.–
–Beh, ha pienamente ragione. La devi smettere di guardare le altre, ora stai con lei!–
–Lo so, ma lei dovrebbe capirmi di più, voglio dire deve essere più comprensiva con me, fino a una settimana fa ero single e guardavo sempre tutte.–
–Già, brutto maniaco. Hai anche la faccia tosta di andarlo a dire!– lo rimproverò –Comunque, ora hai lei e non puoi fare come prima.–
–Sì, ho capito le vado a chiedere scusa.– e si girò per andare a parlare con Sango, ma lei gli si era già avvicinata.
–Senti ti devo parlare.– dissero all'unisono ed erano tutti e due rossi in volto.
–Scusami.– ancora una volta avevano parlato insieme.
–Sono carini insieme non è vero?– disse Kagome che si era avvicinata al suo banco.
–Eh? Ah, sì, stanno proprio bene insieme.– rispose lui –Però strano che anche Sango abbia chiesto scusa, voglio dire è Miroku che ha torto.–
–Ah, allora parli alle spalle del tuo amico!– lo accusò lei scherzosamente.
–Non esattamente, gliel'ho appena detto in faccia! Comunque ha torto.–
–Sì, non c'è dubbio, ma Sango ha esagerato, secondo me bastava un schiaffo.– e vedendo faccia interrogatiga del ragazzo si spiegò meglio –Sango era quasi arrivata a lasciarlo.–
–Ah, sì. Era giusto un po' esagerata.–
–Ma comunque l'importante è che hanno chiarito.– commentò infine Kagome.
La campanella della fine ricreazione era appena suonata, così tutti gli alunni andarono al proprio posto. Avevano un'ora di storia e una di giapponese antico, i due ragazzi si annoiavano tantissimo e per poco non si addormentavano. La professoressa aveva un tono di voce addato per cantare la ninnananna, anche chi soffriva di inssonia ascoltandola sarebbe crollata subito. Poi, per loro fortuna, ci fu la pausa pranzo.
–Inuyasha, grazie.– disse Miroku
–E per cosa?–
–Beh, per avermi dato un strigliata.–
–Oh, sì. È stato in piacere!– e fece un sorriso che pareva più un ghigno, ma a quanto pare Miroku non se ne accorse.
–Se ti serve aiuto...–
–Senti, pensi che sia giusto? Voglio dire del piano di cui ti ho parlato prima.– lo interuppe lui impaziente e dubbioso della propria scelta.
–Davvero vuoi il mio consiglio? E poi anche se di dessi consigli tu non mi dai mai retta.–
–Ma stavolta...–
–Ascolta, è perché ti piace o il motivo è tuo padre?– chiese guardandolo attentamente, ma lui distorse lo sguardo.
–Va bene, passiamo a un'altra domanda, non sai nemmeno chi è, perché non provi a conoscerla?– chiese Miroku dal momento che non riceveva risposta.
–No, sarebbe come darla vinta a mio padre e non lo farò mai!– e si mise con le braccia conserte.
–Su, Inuyasha. Le scelte sono due o metti da parte l'orgoglio o il tuo stupido e sciocco piano.–
–Ehi, il mio piano non è affatto sciocco o stupido!– replicò lui alzandosi in piedi.
–Sì, perché è entrambe le cose.–
–Ma come ti permetti! Un'altra offesa e le prendi.– disse con fare minaccioso.
–Ma quanto siamo scontrosi? Volevo solo scherzare!– si difese Miroku –Comunque come si chiama la ragazza?–
–Non ne ho idea, so solo che il suo cognome è Higurashi.– quando disse quel cognome si voltò verso Kagome che era appena entrata in sala mensa con Sango.
–No, non credo, voglio dire non credo che Kagome sia di famiglia ricchissima.– disse interpretando lo sguardo dell'amico.
–Magari, come te, nasconde questo aspetto della sua famiglia, del resto non ne ha mai parlato in classe.– ipotizzò Miroku.
–Nah, lo escluderei.–
–Se lo dici tu.–

–Ci possiamo sedere qui?– una voce famigliare interruppe la loro conversazione, era Kagome con Sango al seguito.
–Ma certo.– rispose Miroku.
–Ciao, amore.– lo salutò Sango dandogli un bacio sulle labbra.
–Di cosa stavate parlando?– chiese Kagome curiosa.
–Niente di che, cose da ragazzi.– rispose Inuyasha.
–Ah, ok.– e continuò –Cosa fate sta sera? Pensavamo che potremmo andare tutti e quattro al cinema.–
–Sì, è una buona idea.– commentò Miroku.
–Va bene, ci sto.– rispose Inuyasha dopo averci pensato un po'.
–Bene allora è deciso. Tutti al cinema. Scegliete voi quale film, ragazzi.–propose la corvina.
–Già sorprendeteci.– la sostenne l'amica.
I quattro ragazzi pranzarono parlando della professoressa d'italiano e si lamentarono della enorne quantità di compiti.
La sera era ormai giunta, Kagome e Sango erano a casa della prima per prepararsi.
–Kagome, credi che sia una buona idea?– chiese l'amica che non era affatto contenta dell'idea che aveva.
–Sango, non vorrai ripensarci? Avevi detto che mi avresti aiutata.–
–Sì, ma non in questo modo. Non lo trovo corretto.– e continuò vedendo l'espressione che si era formata sul volto dell'amica –Dai, ammettilo, anche tu hai dei dubbi.–
–Già, a te non si può nascondere niente.– disse pensierosa.
–Allora che farai?–
–Beh, poi glielo dirò, ma prima voglio, o meglio, devo risolvere il problema "papà".– affermò Kagome cercando di essere il più convincente possibile, cercava di convincere l'amica, ma sopprattutto se stessa.
–No, non sei convincente. Ho capito che l'idea infondo non ti piace, non è vero?– disse dando voce ai suoi pensieri.
Silenzio.
Dopo le parole dell'amica, Kagome non aprì bocca, rimase in silenzio. Sango aveva ragione, lei non era certa di questa scelta, sarebbe come giocare con i sentimenti, anzi lo era. –Cosa credi che debba fare?– disse alla fine rompendo il silenzio. Si sedette e prese un cuscino a forma di cuore e stringendolo a sé.
–Beh, non so proprio cosa dirti. Forse non così brutta la tua idea, ma ricorda gli dovrai raccontare di tutto questo.– le disse l'amica incapace di trovare una soluzione.
–Sì, farò come dici...– disse alla fine ancora incerta.







Angolo dell'Autrice:
*Me con in mano un ombrello pronta aparare i pomodori*
Ok... che dire... non sta venendo come speravate, giusto? Beh, in un certo senso avevo avvertito che io la consideravo un'idea assurda e ora credo abbiate capito perché.
*Me che scappa via a gambe levate*
Ah, ringrazio Maria76, IleniaCerrone02, coloro che hanno messo la storia tra i Preferiti/Ricordati/Seguiti e chi legge solamente.
Chiedo ancora scusa se la storia non è come vi aspettavate: scusate!

   
 
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