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Autore: cricrifanficlover01    10/10/2015    2 recensioni
A Berk ci sono i vichinghi...ognuno è simile all'altro, per un certo senso, anche solo per un dettaglio. Due ragazzi però sono diversi; sono estremamente intelligenti e hanno doti eccezionali, come la lettura delle menti e la previsione del futuro, che gli altri non hanno.
Questi due ragazzi hanno sempre vissuto l'uno lontano dall'altro, si sono visti poche volte e non si conoscono bene. Il nome del primo è Hiccup, quello della seconda è Astrid. Hanno entrambi 15 anni, sono molto simili tra loro.
Stoick, con altri anziani del villaggio, ha deciso di farli conoscere e vedere la loro reazione, anche perché Hiccup è il suo figlio adottivo. Cosa succederà quando si parleranno per la prima volta in vita loro?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10.

“Cosa siete? E cosa volete da noi?” chiese Jacob, rigido. Si sentiva la pressione nell'aria, li teneva tutti ansiosi. Non era possibile che essi fossero umani, o uno di loro sarebbe già stato ferito.

“Noi vogliamo solo che voi moriate tutti.” disse una voce oscura e profonda. Non subito si capì da dove provenisse, quegli individui erano mischiati tra loro, tutti coperti da mantelli neri, inoltre coperti dall'oscurità della notte, come se non bastasse.

Hiccup si divincolò ancora, cercando di fuggire. Sentiva delle mani sulle sue braccia, ma allora cos'erano? Perché non potevano essere feriti? Mentre quello che teneva il giovane differente stretto e imprigionato a sé si girava lentamente verso i suoi compagni, Jacob avanzò, cercando in ogni modo di arrivare a Hiccup, senza però riuscirci.

Un altro incapucciato bloccò Jacob. Gli altri differenti arretrarono, spaventati dalla forza dei nemici. Tenere fermo Jacob non era cosa da niente, era un ragazzo forte e anche pesante, quindi in qualche modo riusciva sempre a svignarsela, battendo gli avversari con la forza o bloccandoli sotto il suo peso. Ma in quel momento sembrava quasi che non ci riuscisse.

Lara avanzò, scagliandosi contro l'uomo nell'oscurità. Tutto ciò era incredibile...incredibile di come l'amore poteva far scomparire tutto il timore in una ragazza o semplicemente, in generale, in una persona; spingerla a fare di tutto pur di lasciar vivere la persona amata.

Ella cercò di colpire la figura, ogni volta i suoi pugni venivano sferrati per nulla, inutilmente. Poco dopo, però, l'uomo lanciò un'imprecazione, come se infine un colpo l'avesse ricevuto. Lara spalancò gli occhi, continuando a colpirlo. In effetti ora riusciva senza minimi sforzi a provocargli dolore. Cos'era cambiato da poco prima? Altre figure si avvicinarono a lei, prendendola per le braccia e portandola verso un albero qualsiasi della foresta. Le legarono le mani dietro alla schiena, legandola poi al tronco dell'albero, passando una fune intorno al suo bacino.

I differenti non sapevano che fare. Il loro capo era bloccato insieme alla sua ragazza e al nuovo ragazzo il quale li aveva portati in quella situazione.

L'uomo si abbassò all'altezza del terreno. Teneva in mano un pezzo di ramo piuttosto grosso infuocato sulla punta. Allungò il braccio, fino a quando il fuoco non toccò il terreno, appiccandosi al suolo e prendendo a bruciare le foglie e il muschio a pochi passi dalla ragazza.

“Lara!” urlò Jacob, cercando di liberarsi una volta per tutte. Strattonò così forte il braccio bloccato che riuscì finalmente a liberarsi, tirando una gomitata in pancia alla persona la quale l'aveva tenuto bloccato per vari minuti. Una volta fatto ciò ordinò agli altri di farsi avanti e attaccare anche loro, usando anche i poteri per comunicare e creandogli dei fastidi. Il ragazzo scattò in avanti, prendendo il ramo infuocato, fino a quel momento a terra, quasi interamente consumato, e lanciandolo direttamente contro la figura responsabile della situazione di Lara. Saltò sopra il fuoco, scavalcandolo; poi tagliando le funi con un pugnale di ricambio a quello perso, sistemato allacciato alla sua cintura. Lara gli sorrise per un secondo, poi uscirono da quel piccolo pezzo di terreno circondato da un cerchio di fuoco, il quale stava diventando sempre più spesso.

Gli altri ragazzi stavano colpendo ripetutamente gli altri uomini. Avevano già liberato Hiccup, tornato in piedi immediatamente, pronto e scattante. Jacob cercò di imprigionare uno degli uomini, di tenerlo fermo con l'aiuto di altri differenti. Alla fine ci riuscì, allontanandolo dagli altri e avendo in mente come piano l'usarlo come ostaggio. Forse tenevano di più di quanto sembrasse a uno di loro.

“Se non ci dite da dove veniamo e perché ci cercate, lo faccio fuori.” disse Jacob, cercando di essere il più credibile possibile.

Uno di loro si fece avanti, scoprendo alla fievole luce lunare il suo volto. Non era nient'altro che un ragazzo, non molto più grande di Hiccup o Astrid, a occhi quasi della stessa età di Jacob.

“Voi venite da un altro mondo, nient'altro...siete stati portati qui quando eravate piccoli per sfuggire a noi, i cacciatori di differenti. Però non hanno tenuto a conto della nostra forza, così abbiamo usato il tuo stesso piano : usare una persona come ostaggio. Nel nostro caso era stata la madre di Hiccup.” lanciò un'occhiata all'Haddock, il quale si chiedeva come facesse a sapere il suo nome.

“Perché volete ucciderci? Cosa vi abbiamo fatto di male?!” chiese Hiccup. Il ragazzo rimase qualche minuto in silenzio, poi aprì finalmente bocca.

“Siete pericolosi per noi. Ogni volta che usate i vostri poteri, causate forti mal di testa a noi. Un uso troppo concentrato può addirittura portarci alla morte. Come potrete intuire, non ci rimaneva altro che uccidervi, in modo tale di poter vivere finalmente una normale vita. Peccato che ancora siamo al punto di partenza.” disse, fissandoli. Il suo sguardo facevano percepire solo una cosa ai differenti : odio. Ma cos'erano allora loro? A nessun umano dava fastidio le loro doti, a nessun umano un pugnale attraversava il corpo come se fosse di carta.

“Perché allora ci avete seguiti fino a qui? Non potevate rimanere nel vostro mondo senza crearci ulteriori problemi?” chiese ancora Hiccup. Jacob lo osservava, quasi dandogli ragione.

“Vendetta. Vari anni fa, alcuni dei vostri antenati cominciarono a usufruire delle loro doti in stretta presenza a nostri antenati. I nostri chiesero gentilmente di smetterla, almeno per un attimo, ma loro non accettarono. Si scatenò una vera e propria guerra, ma mentre i nostri morivano di dolore i vostri continuavano a usare i loro poteri senza preoccuparsene. Purtroppo, non chiedermelo neanche, anche se noi ci spostiamo da voi, le onde che usate per comunicare, come quelle della lettura della mente o della previsione del futuro, vengono percepite da noi a moltissimi chilometri di distanza. Se voi ve ne sareste andati in un altro mondo, sarebbe stato meglio per tutti. Ma chi vorrebbe lasciare la propria casa dopo tanto tempo di vita lì? L'avete fatto solo quando ormai noi abbiamo iniziato a cacciarvi, come vendetta. Però ovviamente vi abbiamo seguiti qui. Fa male, ogni giorno riceviamo onde di doti in uso da varie parti di questo mondo, ma bramiamo la nostra vendetta come voi bramate la vostra libertà.”

Il suo racconto nascondeva ogni minimo segno di gentilezza nei loro antenati. Non volevano crederci. Hiccup lasciò stare quella parte del racconto, la quale poteva benissimo essere stata inventata di sana pianta, concentrandosi sulle parole precedenti.

“Mia madre è ancora viva?” chiese, anche se non poteva essere sicuro della risposta.

“Si, i tuoi genitori sono entrambi vivi. Come i suoi.” disse, puntando il dito su Astrid. Come faceva a conoscerli tutti?

Hiccup fece un passo avanti. “Senti, se noi ce ne andiamo e vi lasciamo in pace una volta per tutte, ci lascerete in pace una volta per tutte?”

“No.” la risposta fu secca, quasi data con naturalezza, preparata da molto tempo prima per stampargliela in faccia e ridere delle loro facce. In effetti non erano delle migliori.

Jacob spalancò gli occhi, correndo stranamente velocemente verso il ragazzo incapucciato. Gli saltò addosso, atterrandolo e colpendolo in faccia. Hiccup e Astrid si chiedevano cosa stesse facendo, cosa avesse in mente. In ogni modo, anche gli altri ragazzi sembravano alquanto confusi, a parte Lara, la quale sapeva sempre cosa fare, dove stare e chi aiutare.

Invece che unirsi a Jacob però corse via. Fu quasi come se avesse previsto il futuro. Infatti, un secondo dopo, un urlo da parte di Jacob squarciò l'aria : “Correte!”

I ragazzi non ci pensarono su più di tanto, seguendo quello che era un consiglio, non un ordine.

Hiccup e Astrid si separarono dagli altri, correndo verso il villaggio. Sapevano di aver preso un'altra strada, ormai, ma quella era la loro casa. Era l'unico posto nel quale potevano essere al sicuro.

“Non usare le doti, scopriranno dove siamo!” disse Hiccup, non fermandosi un attimo. Quando arrivarono al villaggio la luce del giorno cominciava a comparire, mentre l'oscurità scompariva. Non si rifugiarono in una capanna, rimasero fuori, seduti con la schiena contro una parete di legno di una capanna.

“E quando ci troveranno?” chiese Astrid.

Hiccup si voltò verso di lei. “Non ci troveranno.” disse Hiccup. “Ora è meglio se ritorniamo a casa.”

Astrid lo guardò, sorpresa. Non si sarebbe aspettata di ritornare a casa dopo tutto quello che avevano passato. In ogni modo, dopo vari passi nella semi-oscurità, aprì quella porta a lei tanto familiare e si tuffò sulle scale, salendo velocemente sul soppalco.

La stessa cosa accadde a Hiccup, il quale si buttò sul suo letto, felice di poter stringere un cuscino tra le braccia. Dopo pochi secondi si addormentò, sfinito dopo tutte quelle corse, dopo aver rischiato di perdere la vita.



ANGOLO AUTRICE :

I was thinking about you, thinking about me, thinking about us, what we gonna be, I opened my eyes, it was only just a dream...

Weeelaaaaaaa!!! Ma quanto tempo è che non vi sento, per tutti gli Dei?!?! No, se ve lo state chiedendo non sono morta, solo che sono iniziate le verifiche e le interrogazioni e quindi resto a studiare che è meglio...XD

No, Hiccup non è morto...io non sono diabolica come Stormfly 77 u.u Quello non è essere diabolica, quello è essere SADICA. Puramente. Sadismo nel DNA.

Cosa potrei dirvi? Per me sta andando tutto bene...si insomma, finalmente ho iniziato a conversare con un po' tutti nella mia classe e beh...penso pure di trovarmi meglio rispetto alla mia ex classe. E....seh...sono al punto di partenza con x...x....ma sapete voi chi è x? Sapete, quel ragazzo di cui vi ho parlato ^_^ LOL BOH Quello mi guarda. Mi guarda sempre * faccia sorpresa e impaurita al tempo stesso e impazzita * ( spero voi abbiate capito quale XD ) Perché sih...lasciate stare l'h, le mie compagne di classe mi hanno contagiata con l'h finale...in ogni modo...non riesco a fingere di niente, io mi giro e comincio a dire sottovoce : perché perché perché tipo per tremila volte! Cazzo!

Please steal my heart cause it's freaking out, freaking out, right now. XoX Che poi..prima pensavo fosse incazzato perché lo fisso sempre, ma poi è stato lui a fissarmi tre secondi dopo! Cosa ti passa per la testa, ragazzo dalla mente diabolica?!?! Dimmelo! OK?!?! Se solo sti ragazzi non fossero così difficili da comprendere XD LOL

Mi è venuta una super idea stratosferica per una ff, spero che nel tempo per finire questa qualcuno non mi fotta l'idea. -.-

Ora vi saluto, non ho particolari cose da dire, sennò starei qui a scrivere papiri, ma nessuno se li legge poi XDXD

Al prossimo capitolo, che pubblicherò il giorno del mio compleanno. Se non sarà così perdonatemi, sarà il mio compleanno per la miseria, avrò anche dei compiti da fare! XD

By cricrina01.

Ps. W la X LOL

   
 
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