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Autore: eleCorti    11/10/2015    0 recensioni
Prequel di Once Upon a Digi-Time, in cui si narra dei primi digiprescelti e di come hanno sconfitto il signore oscuro di Digiworld.
Digiwolrd è in pericolo e dovrà chiamare i bambini prescelti, che vivono nella Los Angeles della metà degli anni '80.
La prima ad aprire gli occhi fu la ragazza dai capelli castani chiari, subito si rese conto che non era a LA, ma in una strana foresta subtropicale, si guardò intorno spaesata e subito fu aggredita da qualcosa.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agumon, Altri, Gatomon, Nuovo personaggio, Patamon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la loro avventura digitale, i tre prescelti tornarono alla loro vita normale a Berverly Hills e, grazie a quest' avventura, erano cambiati; non erano più i ragazzini viziati di qualche tempo prima, ma erano più maturi.
Per quanto riguarda Samantha, anche lei riuscì a tornare nel suo mondo, grazie al portale del castello dell’oscuro, ma purtroppo non ritornò a essere quella di prima: l’oscurità si era impadronita totalmente di lei.
Abbandonò per sempre il padre, trasferendosi da una sua zia, sempre a South Los Angeles e iniziò a lavorare in un panificio.
Ovviamente non dimenticò mai la sua missione: vendicare la morte del suo oscuro padrone.
Non sapeva, però, che Danny era vivo, anche se debole.
Infatti, era stato esiliato in un luogo oscuro, per mano dei Digivice, ma era ancora consenziente, ed anche lui voleva vendicarsi dei suoi nemici e di Gennai.
Era una notte come tutte le altre, la giovane ex prescelta dell’amore si era appena addormentata, non appena fece uno strano sogno.
Si ritrovò in un luogo oscuro, dove non si riconosceva niente, non c’erano né il cielo né la terra. Si sentì chiamare e si girò.
“Mio signore! Siete vivo!” esclamò inchinandosi.
“Sì, ma sono imprigionato qui, mi devi aiutare a vendicarmi dei prescelti!” tuonò.
“Come?” domandò la serva.
“Per liberarmi devi distruggere i digivice e uccidere i prescelti” rispose.
“Sarà fatto, mio signore!” disse la ragazza, ridendo.
Poi si ridestò; rise, sapendo che la sua vendetta era molto vicina.
Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo, per cui era ancora troppo presto per agire, a suo parere.
Erano passati cinque anni dalla loro avventura a Digiworld, i tre prescelti non avevano dimenticato le atrocità che avevo visto durante quel periodo; certi avvenimenti non si possono dimenticare, nemmeno dopo cinque anni.
Ormai erano tutti e tre, o meglio quattro, cresciuti: Samantha aveva diciotto anni, Rebecca e Timmy diciassette, infine Tommy sedici.
I loro digivice erano inattivi, e non se ne stupirono per niente, poiché Gennai aveva detto loro che non c’era più bisogno di loro, perché la pace era stata ristabilita. Perciò li avevano conservati, come ricordo dei giorni passati insieme ai loro amici che mai più avrebbero rivisto.
Samantha lavorava ancora nel panificio a South LA e faceva le consegne a domicilio, ma non sapeva che proprio quel giorno la sua vendetta sarebbe iniziata, e soprattutto non era a conoscenza del fatto che sarebbe stata piuttosto lunga da realizzare.
La consegna era piuttosto lontana a Beverly Hills, in una villa enorme con piscina.
Suonò il campanello ed entrò in quell’enorme casa. Vi era un sacco di gente, evidentemente vi era una festa.
La cosa che la colpì di più fu vedere un bellissimo ragazzo, che doveva avere pressoché la sua età: era alto e abbastanza muscoloso, i suoi capelli erano castani e ribelli, i suoi occhi erano marroni, il suo sorriso era di un bianco splendente. La fanciulla ne rimase colpita, ma persasi nell’ammirare cotanta bellezza, non si era accorta che davanti a lei vi era una ragazza, perciò l’impatto fu inevitabile.
Samantha cadde a terra e con lei la ragazza, ed entrambe si sporcano di farina e di pomodoro.
Il baldo giovane accorse in aiuto della fattorina, mentre un uomo più anziano aiutò a far alzare l’altra giovane.
“Oliver non aiuti la tua fidanzata ad alzarsi?” domandò l’uomo con un tono di rimprovero.
“Sì padre” rispose il giovane.
Poi raggiunse la ragazza e la aiutò a pulirsi.
Samantha spostò lo sguardo in direzione della fanciulla e, non appena vide chi era, sussultò.
Anche l’altra spostò lo sguardo verso quella giovane sbadata ed anche lei ebbe la sua stessa reazione.
“Samantha…” sussurrò.
“La conosci Rebecca?” domandò il suo ragazzo, che aveva sentito.
Ci pensò un attimo prima di rispondere; lei voleva correre e abbracciarla, ma non lo fece, innanzitutto perché era ad una festa per il suo fidanzamento, e poi poiché non sapeva se era tornata come prima.
“No, mi sono confusa con un’altra!” negò.
“Signorina lei ha combinato un disastro! Ha sporcato per terra ed anche la povera Rebecca! Per questo non la pagherò nemmeno un centesimo!” inveì l’uomo.
Samantha strinse i pugni; come si permetteva costui a trattarla in quel modo? Se avesse avuto la sua magia, lo avrebbe di sicuro ucciso.
“Come ti permetti! Non sai con chi stai parlando! Io so trasformare il filo per cucire in oro!” ribatté, sfidando il signore.
Tutti risero divertiti; non le credevano nemmeno un po’, eccetto Rebecca, che aveva visto con i suoi occhi ciò di cui era capace l’ex amica.
Tuttavia il ricco uomo volle stare al gioco della fattorina.
“Molto bene! Se riuscirai a trasformare il filo per cucire in oro, potrai partecipare al ballo di stasera e potrai ballare con mio figlio! Il futuro erede della mia compagnia di computer!” le propose il signore.
La giovane accettò la proposta, così fu condotta all’ultimo piano della villa e chiusa in una piccola stanza, dalla quale non sarebbe potuta uscire fino a quando non sarebbe riuscita nel suo intento.
Si sedette davanti alla macchina per cucire e iniziò la sua operazione, ma la sua magia non funzionò.
Perché? Si domandò, possibile che avesse già dimenticato? Si chiese.
“Non hai dimenticato, è solo che in questo mondo la magia non esiste, ma grazie a questo potrai usarla” disse la voce di Danny.
E al collo della fanciulla appari una strana collana e, grazie ad essa, riuscì a trasformare il filo in oro.
Il ricco imprenditore non appena vide l’oro non credé ai suoi occhi, ma comunque mantenne la sua promessa.
Così quella sera la giovane scoprì che Oliver aveva ventuno anni e che era il promesso sposo di Rebecca e già qui le venne in mente un’idea.
Nei giorni successivi si vide con Oliver e v'iniziò una storia in segreto, il suo piano stava funzionando, purtroppo le cose non vanno mai come si vuole.
Un giorno Oliver le diede appuntamento al gazebo della sua villa, ove si vedevano, e la lasciò, dicendole che era suo dovere sposare Rebecca, in quanto figlia di un ricco finanziere.
La diciottenne s’infuriò tanto; gliel’avrebbe fatto pagare alla castana, poiché le aveva rovinato la vita.
Nove mesi dopo, la fanciulla diede alla luce una bimba, che abbandonò in un orfanotrofio insieme al suo digivice, sicura che le suore l’avrebbero distrutto.
Iniziò la sua vendetta: avvelenò l’amica e distrusse il suo Digivice.
Distrusse anche quelli di Timmy e Tommy, dopo averli uccisi in un incidente stradale.  
Ma l’oscuro non fu liberato.
“Mio signore com’è possibile?” domandò la castana incredula.
“Perché voi non siete più i digiprescelti, tra qualche anno non so quando, Gennai ne selezionerà altri, saranno otto e verranno tutti da Tokyo” spiegò l’oscuro.
“Come fate a saperlo?” chiese ancora più stupita.
“Predico il futuro” confessò.
“Li devo uccidere?” domandò.
“No, sei sono appena nati, due no, quindi son inutili. Devi aspettare il momento giusto” replicò.
“E sarebbe?” chiese.
“Tra qualche anno darai alla luce una bambina. E sarà grazie a lei che io avrò la mia vendetta, ma per far sì che mi liberi, dovrai renderla spietata e senza cuore. Lancerà una maledizione che imprigionerà tutti i prescelti e Gennai e noi potremmo finalmente regnare incontrastati su Digiworld” predisse.
“Sarà per me un onore, mio signore” disse la ragazza.
Tutto ciò che l’oscuro predisse si avverò.
Qualche anno dopo Samantha diede alla luce, una bambina, che chiamò Jessica, avuta insieme a suo marito, un tale James Evilson, conosciuto poco dopo la sua delusione con Oliver.
Qualche anno dopo, furono selezionati otto prescelti giapponesi: coraggio, amicizia, amore, saggezza, purezza, sincerità, luce e speranza; queste erano le qualità che possedevano, inoltre erano un gruppo di amici dello stesso ceto sociale; erano più piccoli rispetto ai loro predecessori: il più grande aveva dodici anni, i due più piccoli otto.
Anche loro riuscirono a salvare Digiworld, ma Jessica era troppo piccola per lanciare la sua maledizione, prima doveva essere resa spietata; inoltre sembrava che i prescelti aumentassero, a causa della collisione tra i due mondi.
Un altro gruppo di prescelti fu convocato, erano sei, le qualità erano sempre le stesse; anche loro salvarono Digiworld.
Gli anni passarono e Jessica aveva tredici anni, per cui la madre decise d’iniziare la sua missione.
In un incidente uccise suo marito, al quale la figlioletta era molto legata, e qui iniziò il suo primo cambiamento.
Poi, a causa delle interferenze dell’oscuro, non ebbe amici e era trattata male da tutti; iniziò ancora a cambiare.
Quando si trasferirono a Tokyo nel quartiere di Odaiba, la missione di Samantha era quasi al termine.
La tredicenne si era creata degli amici, che guarda caso, erano i prescelti, ma anche questi sparirono grazie all’intervento dell’oscuro.
La fecero diventare una prescelta e una volta a Digiwolrd, la vera missione iniziò.
Tre anni dopo, finalmente la maledizione fu lanciata, e la madre di Jessica si godette lo spettacolo insieme all’oscuro liberato.
To be continued…
 
   
 
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