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Autore: cricrifanficlover01    16/10/2015    2 recensioni
A Berk ci sono i vichinghi...ognuno è simile all'altro, per un certo senso, anche solo per un dettaglio. Due ragazzi però sono diversi; sono estremamente intelligenti e hanno doti eccezionali, come la lettura delle menti e la previsione del futuro, che gli altri non hanno.
Questi due ragazzi hanno sempre vissuto l'uno lontano dall'altro, si sono visti poche volte e non si conoscono bene. Il nome del primo è Hiccup, quello della seconda è Astrid. Hanno entrambi 15 anni, sono molto simili tra loro.
Stoick, con altri anziani del villaggio, ha deciso di farli conoscere e vedere la loro reazione, anche perché Hiccup è il suo figlio adottivo. Cosa succederà quando si parleranno per la prima volta in vita loro?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11.

Un secondo dopo Hiccup era con Astrid. Erano in una di quelle spiagge piccole e rare di ciottoli, nelle vicinanze di Berk. Nulla di strano, fino al momento in cui realizzò di star stringendo la sua mano destra nella propria sinistra. Hiccup alzò lo sguardo, incontrando gli occhi di ghiaccio della ragazza accanto a lui. Mentre molte volte quando li vedeva erano semplici occhi, freddi, distaccati, che non lasciavano trasparire nessuna emozione, in quel momento erano il contrario. Lo guardava con occhi diversi dal solito, quando di solito sembrava quasi lo odiasse, in quel momento era tutto diverso. Non le aveva mai stretto una mano, l'aveva solo sfiorata, le aveva afferrato il polso per fermarla, ma mai per qualcos'altro. Cosa stava accadendo in quel momento?

“Hiccup, cosa mi sta succedendo?” chiese Astrid. Hiccup rimase a guardarla quasi incantato, non capendo la domanda all'istante. Non gli interessava molto la domanda, rimaneva solo fermo a guardare incantato le ciocche bionde sollevate verso destra dal vento leggero.

Poi Hiccup non fece nient'altro che avvicinarsi a lei e baciarla. Tutto ciò non era possibile, loro non stavano insieme. Smise di pensarci subito.

E un attimo dopo si ritrovò nel suo letto, dopo aver spalancato gli occhi. Rimase a fissare il soffitto, con la testa dolorante. Si chiese dove fosse, cosa ci faceva lì. Fino a quel momento era con Astrid e poi...si tirò su sedendosi, cercando di fare il punto della situazione.

“E' stato solo...un sogno?” chiese.

Era sembrato così reale, vivo...non aveva nemmeno avuto un attimo la sensazione di star vivendo un sogno. Anche se sapeva perfettamente di non essere nulla più di un amico per Astrid, in quel momento non ci aveva pensato. Rimase lì, bloccato per vari minuti. Poi alzò lo sguardo, guardando verso la finestra. Non c'era luce da lì fuori, solo oscurità. Gli venne naturale pensare fosse notte profonda e in effetti era così.

Poi capì cosa aveva fatto la notte precedente : era corso via dal problema causato proprio da lui. Non era giusto, avrebbe dovuto combattere al fianco di Jacob, ma invece aveva agito come un codardo.

Si alzò dal letto, correndo fuori dalla sua camera, poi giù per le scale. Continuò a correre fino ad arrivare alla casa di Astrid. Svegliare i suoi molto probabilmente non sarebbe stata un'ottima scelta, quindi optò per arrampicarsi fino alla finestra, al piano superiore. Certo, non era esattamente un'ottima idea, ma doveva almeno provarci.

Dopo vari tentativi riuscì a entrare nella camera della ragazza e, senza pensarci un solo secondo, la svegliò immediatamente.

“Cosa...cosa ci fai qui? E che ora è?” chiese lei, con voce molto diversa da quella di Hiccup appena svegliato. Sembrava fosse stata sveglia tutta la notte, una voce squillante.

“Non so che ora sia e noi dobbiamo andare.” spiegò velocemente Hiccup.

Astrid si alzò dal letto, con aria ben poco assonnata ma abbastanza confusa. “Andare dove?”

“Abbiamo lasciato Jacob lì. Dobbiamo tornare indietro, a quest'ora potrebbero essere tutti morti.” disse lui, dirigendosi verso la porta.

Astrid scattò in avanti, prendendogli il polso. Hiccup sussultò. Certo non aveva dimenticato il sogno di poco prima. “Sanno cavare a sé stessi. Quelli che rischiano di morire siamo noi.” disse Astrid, ma la sua mente diceva tutt'altro, e Hiccup lo sapeva bene. Sapeva della sua ragione, ma non poteva lasciare che fosse. Erano loro amici, forse anche loro parenti. Il sangue di differenti scorreva in tutte le loro vene.

“Preferisco andare a vedere come stanno, dove sono.” disse lui, lasciando stare tutto il resto e dirigendosi fuori dalla casa, cercando di essere il più silenzioso possibile.

Una volta fuori si incamminarono verso il bosco. Nella mente di Hiccup piombò un altro pensiero : Sdentato. Non sapeva dove fosse. Era corso via anche da lui.

Quando giunsero al luogo della sera precedente non trovarono nessuno, il posto era isolato.

“Dove sono finiti?” chiese Hiccup, girando intorno a un abete dal tronco spesso. Si bloccò, con gli occhi spalancati.

“Hiccup? Perché ti sei fermato? C'è qualcosa che non va?” chiese Astrid, camminando verso di lui. Per un secondo cominciò a pensare che sarebbe stato meglio starsene a casa. Qualcuno li stava cercando, ma non per semplice vendetta, per farli tutti fuori.

Davanti a loro c'era il corpo inerme di Lara; gli occhi chiusi, stesa sul terreno ancora umido. Il mantello nero caratteristico dei differenti era strappato in due, la maglia sulla schiena aveva un grosso taglio, ovviamente prolungato direttamente sulla pelle, ancora macchiata da sangue fresco. Scorreva fuori dalla ferita, ma molto probabilmente in quantità ridotte rispetto tempo prima.

La cosa più evidente, sorprendente e disgustosa al tempo stesso era però la spada conficcata direttamente nella schiena della ragazza. Hiccup non aveva il coraggio nemmeno di sfiorarla, era disgustato e dispiaciuto al tempo stesso.

Quale genere di persona avrebbe fatto tale cosa a una ragazza così innocua? Forse qualcuno che voleva ferire Jacob. In quel modo ci era molto probabilmente riuscito alla perfezione. Certo, quella spada era forse stato qualcosa di eccessivo.

“Non voglio immaginare nient'altro. Voglio solo sapere dove sono gli altri.” disse Hiccup, liquidando rapidamente la faccenda. Si girò, ritornando sui suoi passi e camminando verso l'interno del bosco.

All'improvviso si ritrovò a terra, con una mano sulla bocca, la quale gli impediva di gridare.

Aprì gli occhi meglio, per capire chi fosse e realizzò che si trattava di Jacob. Ma cosa stava facendo?

Tolse lentamente la mano, lasciandolo respirare e poi parlare.

“Jacob! Cosa...mi hai spaventato!” disse Hiccup, ma non riuscì nemmeno a continuare, venne interrotto immediatamente da Jacob stesso.

“Andatevene via di qui subito. Non c'è più posto per voi qui, ho bisogno solo di cacciatori esperti. Andatevene. Ora o mai più.” disse. La sua voce era diversa da quella di poche ore prima. Tralasciava una nota grave di malinconia.

Astrid guardò dietro a Hiccup e Jacob, notando il gruppo intatto di differenti. C'era qualcosa di strano però in loro. Se ne accorse solo vari minuti più tardi. A ogni coppia mancava uno dei due, erano stati letteralmente dimezzati.

Jacob si avvicinò a Hiccup, mentre si alzava da terra. “Siete gli unici rimasti. Capite ora perché Diana sarà l'ultima?” chiese.

Il ragazzo guardò alle spalle del capo dei differenti, notando il forte cambiamento. Capì tutto in una frazione di secondo.

“Oh.” fu il suo unico commento. Era successo tutto così velocemente...prima sembravano così innocui e poi...tutto ciò.

“Correte via. Salvatevi.” disse per ultima cosa.

Hiccup guardò Astrid, prima di correre via, con lei subito dopo.

“Dove stiamo andando?” chiese Astrid, dopo pochi passi. Hiccup sembrava spinto dalla mente, camminava veloce come sapendo dove andare. Ma dove voleva andare, esattamente?

“Non lo so, voglio solo correre via, okay?” disse Hiccup, guardandosi intorno nel bosco. Poi si fermò un attimo, guardandola negli occhi. “Qui non si tratta di salvare i differenti, qui si tratta di non morire. E io non voglio che ti succeda nulla di grave. Non m'importa niente dei differenti.” disse, prima di riprendere a camminare spedito. Astrid lo seguì, con le sue parole che rimbombavano nella sua mente. Cosa significava?

Prima che potessero dire nient'altro, rimasero bloccati con la bocca aperta davanti a qualcosa di davvero strano : uno strano portale si era aperto davanti a loro.

“Che cos'è?” chiese Astrid, arretrando.

“Non ne ho la più pallida idea.” disse Hiccup, ma la sua attenzione venne attirata da qualcosa, qualcuno. Quel qualcuno stava attraversando il portale, dirigendosi verso di loro.

“Chi è quello?” chiese Hiccup.

“Quella, vorrai dire.” lo corresse Astrid.

La figura continuò ad avvicinarsi, per niente minacciosa. In ogni caso, Hiccup e Astrid erano spaventati.



ANGOLO AUTRICE :

Happy birthday to meeeehhh!!! XD LOL

Chiarimenti sulla ff :

Lo so, è molto simile alla mia prima ff “un mondo diverso”...

Hiccup dovete immaginarvelo come quello della serie tv “Dragons : i paladini di Berk. ”, mentre Astrid è la stessa del primo film...lo so, è uno strano milkshake, ma davvero Hiccup o preferisco lì e Astrid lì XDXD Sono stramba :D

Lara è morta e anche metà dei differenti :D

Cose molto più importanti :

Muhahaha...certo. Ho preso 5+ in latino :D subito dopo aver preso 9 e mezzo i matematica...nono, il voto non l'ho fatto vedere ai miei, non avrebbe avuto senso XD E se ve lo chiedete no, non usano il registro elettronico, lo uso io :D

Ma secondo voi se una vi dice “verifica sui verbi” significa anche verifica sulle declinazioni? No, stavolta io non c'entro, i verbi eran da studiare, i verbi ho studiato! T_T

E...sto diventando vecchia, cazzo! XD 14 anniiii LOLOLOLOLOL OK, basta.

Lo sapete, potrei morire in questo istante. Di attacco cardiaco...heart attack...muhahaha...la sottoscritta ha assunto troppa droga visiva. C'è che poi io mi guardo intorno e vedo tutti i miei amici fidanzati...arrivo a scuola e vedo un certo figone riconosciuto dalla lettera x...come cazzo fa a non essere fidanzato? 1. E 2 com'è che guarda me?? Svegliaaaaa, stiamo parlando di questa tipa che passa il tempo a sclerare 10 ore al giorno ( anche a scuola ) e ha un cespuglio al posto dei capelliii??? Non lo so, io la sua mentalità non la capisco. Ci sono 10000 ragazze più belle di me...beh...magari potremmo discutere sull'intelligenza. XD

E poi in classe sento la mia compagna di banco : “Guardaloo, sta studiandooo!”

Io : “okay, ci sono due opsioni. 1 E' un bravo ragazzo e studia. 2 Non ha fatto i compiti e li fa al cambio d'ora perché è una cattiva persona.”

Lei : “si, come te!” [ no questions, please ]

Io : “*facepalm* In entrambi i casi non mi dispiacerebbe.” XDXDXD

Anyway...oggi è stata forse una delle giornate più belle della mia vita...certo, all'inizio stamattina ero caduta in depressione, perché nessuno e dico nessuno dei miei amici del mio paese si era ricordato del mio compleanno. Io non ho parlato, non glie l'ho detto poi. Odio attirare l'attenzione su di me e in ogni modo erano loro quelli che dovevano ricordarsene.

Ma poi...la mia migliore amica è venuta a casa mia alle 17....e io non la vedevo dagli esami perché non abitiamo vicine e frequentiamo due scuole diverse ( io liceo scientifico, lei linguistico per i ficcanaso che vogliono sapere XD ) e...boh, è stata una cosa troppo bella. Partendo dal fatto che mi ha regalato un poster di Dragon trainer.

D'estate, un giorno, mia mamma mi disse che una volta iniziato il liceo avrei dimenticato tutti i miei compagni delle medie. Mio fratello mi tormentava dicendo le stesse cose sulla mia migliore amica. Perché? Perché è questo che è successo a mia sorella, ma lei, a differenza mia, aveva bisogno di una migliore amica. Io no. Alle medie ho trovato qualcuno in grado di salvarmi dalla tristezza che mi assaliva nei mille momenti da sola in cui mi trovavo alle elementari. Ho trovato qualcuno in grado di farmi sorridere, con cui condividere i miei sogni, le mie fangirlate, i titoli dei miei libri preferiti, le sclerate sui ragazzi...certo, all'inizio non eravamo molto unite, ma con il passare del tempo ho imparato ad apprezzarla.

Mentre gli altri continuano a non capirla e a giudicarla continuamente, io sto lì a insultarli nella mia mente.

Gli amici veri, durano per sempre, nonostante la lontananza.

Bene, ora la finisco con la mia ennesima discussione/riflessione filosofica XD

By cricrina01.

   
 
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