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Autore: bloodywimey    17/10/2015    4 recensioni
|Newtmas AU| OOC|
dal testo:"Sai una cosa Tommy?" Newt guardò a lungo il bruno come se non volesse mai lasciare quei bellissimi occhi marroni, "tu mi hai riportato in vita." Thomas sorrise e lo avvicinò a sè in un bacio e, in quel momento, Newt non poteva essere più felice di essere "diverso".
In sintesi la vita di Newt e Thomas nella società di oggi che disprezza gli omosessuali e vive di pregiudizi.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Quando penso alla felicità mi viene in mente il Natale.
E' risaputo che a Natale si è tutti più buoni: le persone con dei conti in sospeso li dimenticano, tutti i litigi, le parole orrende che si dicono giorno per giorno; ogni lato brutto della vita sparisce, rimpiazzato da un caloroso sorriso sul viso di tutti quanti.
No, non era Natale. Ma per Newt era come se lo fosse.
Di solito il Natale di Newt si limitava a una serata di film con Sonya, ma anche se può sembrare poco, per lui rimaneva la festa migliore.
Negli ultimi giorni il biondino si era sentito stranamente felice. Sorrideva a chiunque e il suo lato freddo e distaccato sembrava essere sparito.
Tutto questo era ovviamente dovuto alla presenza di Thomas.
Ormai passavano quasi ogni giorno insieme. Uscivano, ridevano, erano diventati migliori amici.
Avevano scoperto di avere molte cose in comune e molte di più da aggiungere.
In qualche modo Newt poteva essere se stesso quando era con Thomas, aveva iniziato a fidarsi di lui, e finalmente aveva un amico su cui contare.
Aveva scoperto che Thomas viveva in una grande villa a nord di Saltaire, in pratica dalla parte opposta della casa di Newt.
Comunque per loro non era stato un problema questa distanza, in quanto Sonya si era offerta volontaria ad accompagnarli ovunque.
"Devo sostenere questa vostra relazione, dopo tutto io ne ho dato l' origine" queste erano state le sue parole e Thomas aveva potuto notare il rossore sulle guancie del biondo.
A scuola ormai nessuno aveva più importunato i due ragazzi, e di Janson non si erano avute più notizie.
Newt non entrava nel bosco da un paio di settimane e la necessità di correre via era sparita. D'altronde non voleva rischiare di perdersi e , di conseguenza, far perdere Thomas.
Il biondino aveva anche smesso di vedere la psicologa, e le giornate passate chiuso in camera stavano diventando rare, quasi inesistenti.
Insomma, quelli che erano soltanto giorni qualunque, per Newt erano sempre Natale.

-"Sta migliorando. Thomas è come una medicina per lui. Sono orgogliosa di vederlo così felice, sembra come rinato." lo studio verde acqua della dottoressa Sanders era sempre stato troppo luminoso, come se il colore spingesse le persone a raccontare la propria vita a una sconosciuta.
Sonya non era lì per parlare della sua vita, ma di quella di Newt.
Anche se il ragazzo aveva deciso di smetterla con le sedute, la sorella voleva essere sicura della salute del più piccolo. Proprio adesso che andava tutto così bene, non avrebbe permesso una ricaduta.
"Me ne occuperò io di lui. Non vedrà mai più la madre."
"Sonya, quello che vuoi fare è molto nobile. Ma tu sei come una sconosciuta per lui."
"Legalmente intendo" aggiunse, quando vide la ragazza alterarsi.
"Tu non la conosci, quella donna lo ucciderà. Ne ha già passate troppe. Non le permetterò di rovinarlo ancora."
Perchè non capisce?
Non vede che è una pazza?
Se ne accorgerebbe chiunque.

Sonya si mise a piangere. Odiava non poter salvare il fratello.
"Lo terrò con me. Ad ogni costo."
Sbattè la porta dietro si sè e la dottoressa potè sentire un'ombra di tristezza, nonostante la stanza fosse luminosa come sempre.-

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UN MESE DOPO

Bellezza.
E' normale pensare che il proprio migliore amico sia bello? Non credo.
Eppure guardatelo. I capelli tutti spettinati, il viso ricoperto da piccoli nei, il naso all'insù. Tommy è semplicemente perfetto.
Per non parlare del suo fisico. Ok Newt, basta.


La campanella risuonò nella testa di Newt e lo riportò nel mondo dei vivi, dove la sua bocca aperta e lo sguardo fisso su Thomas erano stati, non poco, notati.
Si rimise subito in una posizione normale, sperando di non ricevere ochhiate da nessuno, specialmente da Thomas.
Uscirono da scuola insieme e , come al solito, Thomas accompagnò Newt a casa.
Parlarono delle solite stupidaggini e Newt si ritrovò più volte a fissare le labbra dell'amico.
Calmati Newt.
"Newt!" Thomas gli passò una mano davanti agli occhi. "Ehi! Mi stavi ascoltando?"
"Si Tommy." Newt potè notare lo sguardo ferito che si era formato sul volto del brunetto dopo che aveva detto questa bugia.
"In realtà no, scusa sono molto stanco. Vado da solo a casa, okay?Ci sentiamo per telefono." si scambiarono uno dei loro soliti abbracci e poi il biondino camminò di corsa verso casa.
Non salutò nemmeno Sonya e si chiuse in camera, stordito.
*
Non può piacerti così tanto, Newt.
Fai attenzione, ti stai innamorando.


Newt si sentiva strano. Quella che prima era una bella sensazione di fianco a Thomas, ora era un continuo imbarazzo e sguardi in posti dove non dovevano andare.
Il suo cuore perdeva un battito anche solo al suono della voce dell'amico, e tutto ciò stava diventanto strano. Sbagliato, forse.
Sbloccò il cellulare e vide innumerevli chiamate e messaggi da parte di Thomas.
"Newt, tutto okay?"
"Perchè non mi rispondi?"
"Newt, mi sto preoccupando."
"Okay, sono da te in un minuto."

Non fece neanche in tempo a leggere l'ultimo messaggio che la porta si aprì e il brunetto, presente nei pensieri di Newt, entrò nella stanza.
"Newt" gli corse quasi contro. "Non farlo mai più, okay?"
Erano vicini, troppo vicini. Newt poteva sentire il profumo al muschio che emanava l'amico. Adorava quell'odore.
"Non puoi andartene via tutto strano e poi non rispondermi." Thomas continuava a parlargli, gli occhi fissi su quelli del biondo.
"S-Scusami, Tommy." furono le uniche parole che riuscì a pronunciare, gli occhi che cercavano di guardare ovunque tranne Thomas.
Il brunetto sospirò e si allontanò, dando a Newt la possibilità di respirare.
"A proposito, cosa c'è che non va?" Thomas prese posto su una sedia lì vicino, pronto a comportarsi da papà della situazione.
"Niente Tommy, solo stanchezza."
"Non è solo stanchezza, lo capirei se tu fossi stanco."
Newt alzò lo sguardò e vide Thomas, preoccupato e bello come sempre.
Cosa poteva dirgli?
"Credo di amarti?" No, impossibile.
Thomas lo stava ancora guardano, impaziente, e tutto questo contatto visivo stava per far impazzire Newt.
"T-Tommy, ascolta. Mi sentivo a disagio in quel momento." potè sentire il calore ricoprirgli le guancie e spostò lo sguardo, capendo che quelle parole erano state abbastanza strane e sbagliate.
"A disagio? Con me? Ma se siamo migliori amici?"
Newt non resisteva più e decise di dire ogni cosa, anche a rischio di rovinare la loro fantastica amicizia.
Ma si fermò.
"Scusa, non è niente." non aveva altre parole, ma sapeva che quel discorso non poteva finire così. Lo sguardo di Thomas urlava "spiegazioni" che lui non poteva dare, non ancora almeno.
Non poteva rischiare di rovinare l'amicizia che si era costruita fra di loro. Non poteva svegliarsi la mattina sapendo che Thomas non gli avrebbe parlato a causa della sua stupida cotta. Non poteva perdere l'unica persona che stava diventando così importante per lui.
Non poteva.
Thomas fece l'ultima cosa che il biondo si aspettava facesse, rise.
Rise così tanto che si poteva sentire la tristezza che nascondeva quella risata.
"Ok Newt, penso che oggi ne hai dette di cazzate. E non ti degni neanche di darmi spiegazioni." si alzò e si diresse vero la porta.
"Chiamami quando torni in te."
Newt rimase solo.
In quel momento, sarebbe corso via volentieri.
*
Quattro giorni, 2 ore, 20 minuti e 40 secondi da quando aveva parlato con Thomas l'ultima volta.
L'inverno iniziava a farsi sentire e non solo nella natura ma anche nel cuore di Newt.
Il suo carattere era tornato freddo, confuso, caotico.
Vedeva Thomas per i corridoi, la maggior parte delle volte solo, a rimuginare del loro passato, alcune volte in compagnia di persone, che però lui non sembrava ascoltare.
Si mancavano. Si lanciavano sguardi pieni di voglia di corrersi incontro.
Il tempo che li aveva separati era troppo.
Newt decise che quel pomeriggio sarebbe andato da Thomas, dal suo Tommy. Preferiva raccontare la verità e mettersi in imbarazzo, piuttosto che non averlo al suo fianco.
Appena uscito da scuola corse in direzione di Thomas e lo fermò, spostandolo in un posto più appartato. Gli avrebbe detto tutto.
"Tommy, dobbiamo parlare" si trovavano non tanto distanti dall'ingresso della scuola, ma non c'erano persone vicino a loro. Almeno la figura dello scemo la faceva solo davanti all'indirizzato.
Thomas sembrò inizialmente confuso, ma poi sollevato di poter parlare con Newt.
"Senti, mi dispiace per l'altro giorno. Non intendevo dire che mi sento a disagio quando sono con te. E' che mi sentivo, mi sento, strano. Ogni volta che tu mi sei accanto il mio cuore impazzisce e improvvisamente mi viene voglia di abbracciarti, baciarti. Questo genere di cose non si dovrebbero provare per il proprio migliore amico. Ma io credo veramente di essermi innamorato di te. E' questo mi spaventa, non voglio-"
Quel caos di parole furono fermate dalle morbide e calde labbra di Thomas. Si stavano baciando.
Newt rispose subito al bacio, aveva aspettato questo momento da troppo tempo.
Si baciarono come se non si vedessero da anni, e in effetti per loro era stato così. Si tennero stretti come se potessero sparire da un momento all'altro. Non si lasciavano, per nessun motivo.
Era decisamente il miglior momento della vita di Newt.
Thomas fu il primo a rompere il bacio e fissò il biondo negli occhi, perdendosi in essi.
"Ti amo." quelle parole fecero fermare il cuore di Newt e quest'ultimo pensò che sarebbe morto se non le avesse sentite di nuovo.
"Ti amo." lo disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo e non aggiunse "anch'io" perchè era come un'obbligazione, spinta dall'urgenza rispondere e non dalla voglia di dire quelle parole veramente.
Restarono lì per molto, contro il muretto della scuola a perdersi nelle loro braccia e nei loro baci.
Erano valsi tutti i quattro giorni della loro attesa.
*
Si diressero verso casa di Newt, che era vuota. Sonya era fuori per lavoro e non avrebbe fatto ritorno fino al giorno seguente.
Camminarono di corsa verso la stanza del biondino, quasi cadendo per le scale data la frenesia del momento.
Newt pensò che, visti dall'esterno, dovevano sembrare una coppia di pazzi innamorati, e in effetti lo erano.
Raggiunsero il letto e ci si buttarono sopra, i loro corpi intrecciati da braccia e gambe.
Continuavano a baciarsi, prima sulle labbra, poi su tutto il viso, poi sul collo.
La situazione si faceva di volta in volta più intima. Entrambi si cercavano da troppo tempo per resistere alla tentazione.
Thomas guardò a lungo Newt per poi togliergli la maglia e dire due parole che Newt non si era mai sentito dire: "Sei bellissimo."
Il biondino diventò di un colorito così rosso che sembrava poter esplodere.
Non fece neanche in tempo a rispondere che la mano di Thomas si fece strada verso i pantaloni. E finalmente arrivò dove Newt stava aspettando.
Tutto l'amore che avevano nascosto l'uno all'altro, venne incanalato in quell'istante. E fu una continua sensazione di piacere.
*
Fidanzato. E' strano sentire questa parola di fianco al nome di Thomas.
Mano nella mano. Poteva abituarsi a quella sensazione.
Ormai non gli importava più degli sguardi dei compagni di classe quando lui e Tommy si baciavano, di vedere sua madre, di pensare a cosa passasse per la testa degli altri.
Ormai pensava solo a lui e Tommy e alla loro fantastica relazione.
Stavano insieme da soltanto una settimana ma era stata decisamente la settimana più bella della sua vita.
Quando vedeva le altre coppie non le vedeva così felici come lo erano loro, e si ritenne fortunato.
Potrebbero anche essere definiti sbagliati, ma cosa c'è di sbagliato nell'amare qualcuno? Nel svegliarsi la mattina col pensiero di vedere la persona che ami? Nel voler difenderla con tutto te stesso?
Quando le persone insultano i cosidetti gay, Newt iniziava a pensare a quanto sbagliato fosse il mondo. Le persone difendono la normalità ma non sanno cosa significhi essere normali. Difendono l'amore ma sono indefferenti al dolore degli altri.
Gli venne quasi voglia di gridare al mondo che era felice con Tommy, nonostante alle loro preoccupazioni verso a quanto facessero "schifo".
*

-Era la prima volta che entrava nella sua stanza. Era diversa da come le l'aspettava.
Nera, buia, ma con qualche macchia di colore qua e là.
Solo dopo si accorse del muro in fondo alla stanza e ai segni che lo ricoprivano.
Buchi, crepe e segni riempivano l'intera parete.
Potè scorgere due parole fra i segni: "Mamma" e "Papà", una serie di crepe attorno e sorpra di esse.
Si avvicinò al letto e vide una foto.
Potè riconoscere Thomas e un altro ragazzo. Biondo, alto, della stessa età del figlio. Si ricordò di averlo visto all'ufficio dello sceriffo.
Si ricordò di averli visti abbracciarsi e in questa foto si tenevano stretti l'uno all'altro.
Aveva pensato tutto di suo figlio, ma non che fosse gay.
Si sentì disgustata e in qualche modo tradita.
Decise che avrebbe messo fine alla loro relazione malata.-

Thomas e Newt erano sul divano a cercare di guardare un film, cosa impossibile quando Thomas inizia a farti il solletico ovunque.
Fortunatamente Sonya era da poco ritornata da lavoro e insieme avevano deciso di andare per negozi tutto il pomeriggio.
"Vi compro qualcosa di bello così potrete finalmente avere un appuntamento degno di essere chiamato tale." Sonya partì decisa e parlò per tutto il viaggio di quanto era importante avere un appuntamento e di avere un vestito adatto.
Arrivati al centro commerciale Sonya si lanciò da un negozio all'altro lanciando vestiti alla coppia e obbligandoli a provarli tutti.
Nel bel mezzo di una camminata disperata verso quello che era il decimo negozio in solo due ore, notarono Minho,da lontano ,con una ragazza al suo fianco.
Aspetta.
Una ragazza?!

Newt corse verso l'amico e quasi cadde alla vista della ragazza che lo accompagnava.
Aveva dei capelli corti e neri, era minuta ma formosa. Era bellissima, ma dall'aria alquanto mascolina.
"Newt! Anche tu a fare compere? Vedo che sei in compagnia!" disse il coreano lanciando un'occhiata a Thomas che li raggiunse imbarazzato.
"Si, Sonya ci ha accompagnato a comprare varie cose. Tu cosa ci fai qui?" chiese cautamente il biondino soffermando lo sguardo sulla ragazza.
"Ah, giusto! Lei è Brenda, la mia ragazza. Stavamo comprando un dolce per una cena di stasera." la ragazza sorride ai sue ragazzi e gli porse la mano.
"Resteremo volentieri con voi, ma siamo già in ritardo. Ci si vede." si salutarono tutti un'ultima volta e poi sparirono in lontananza.
Newt e Thomas si misero a ridere, increduli che il loro amico Minho avesse davvero una ragazza.
La giornata giunse alla fine e i due si ritrovarono con centinaia di borse, senza neanche sapere cosa Sonya avesse comprato.
*
A casa di Newt sembrava essere Natale.
Gli innumerevoli vestiti che avevano comprato erano sparsi per il salotto in un tentativo di provarli nuovamente.
Sonya stava preparando cena, mentre Newt e Thomas cercavano di dare alla casa un aspetto decente.
Tutto era perfetto.
Poco dopo venne l'ora di cena e i tre si misero a tavola contenti di godersi un sano riposo dopo i chilometri che avevano fatto di negozio in negozio.
Ad un certo punto qualcuno suonò alla porta. Chi poteva essere a quell'ora?
Thomas andò ad aprire e Newt potè solo vedere la sua espressione cambiare da felice a spaventata.
Lo raggiunse e vide la madre del brunetto fuori dalla porta, arrabbiata come se avesse scoperto la cosa peggiore del mondo.
Entrò in casa senza neanche averne avuto il permesso e guardò Sonya con tutto l'odio possibile.
"Voglio delle spiegazioni. Lei può spiegarmi da quanto stanno insieme? Sono spesso a casa sua quindi, posso chiederle perchè lascia che tutto questo accada?" alzò la voce, quasi urlò e puntò un dito verso la coppia con aria disgustata.
"Cosa intende con lascio? Non c'è nulla da fermare. Loro stanno insieme punto." Sonya a questo punto si era alzata dalla sedia, Newt sapeva quanto le dava fastidio quando si toccava quell'argomento. Diventata difensiva.
"E le sembra normale che loro, due ragazzi, stiano insieme? Non voglio che mio figlio sia sbagliato."
"Sbagliato? Ma davvero? Sa cos'è sbagliato? Che lei venga qui in casa mia a dirmi che cosa fare. "
"Sonya, basta." Newt stava per mettersi a piangere e già non ne poteva più di sentire quella discussione.
"Si, basta. Thomas tu vieni con me. Non vedrai mai più questo ragazzo, hai capito?" la madre prese Thomas per il braccio e si fece strada verso la porta senza fare caso ai tentativi di Thomas di scappare.
"NO!" Newt gli prese la mano un'ultima volta, non importava quanto lui e Sonya provassero a fermare la donna, lei ormai era fuori alla porta che si chiuse davanti a Newt, in segno di fine.
*
Newt era solo in camera sua a paingere, urlare, tremare.
Sapeva che Sonya era fuori dalla porta, ma non intendeva uscire o farla entrare.
Stava succedendo di nuovo.
Era di nuovo colpa sua.

Mostro.
Sbaglio.


Il suo cervello riusciva solo a pensare a parole del genere. A quanto fosse un pericolo stare con lui.
Non voleva vedere nessuno, nè sua sorella, nè i compagni di scuola, nè se stesso allo specchio.
Thomas. Lui voleva Thomas.

Perchè ci hai provato se sapevi di essere un pericolo?
Perchè lo hai messo in pericolo?


Gli vennero in mente tutti i momenti in cui avrebbe potuto salvare Thomas da se stesso e aveva fallito.

Sei stato egoista.

Si lo era stato. Aveva pensato solo a se stesso e non al bene di Thomas, la persona che dovrebbe amare.
Continuò a piangere, forte, sempre più forte.
Il suo subconscio continuava a formulare frasi che lo spezzavano sempre di più. Ma da una in particolare decise di prenderne insegnamento:
"Puoi amare, ma non rischiare di essere amato. E' meglio far del male a se stessi che non agli altri."





A/N: note dell'autrice:
Salve pivelli,
eccomi di nuoco qui, finalmente con un po' fluff. Mi scuso già da subito per il ritardo nel postare
questo capitolo, ma la scuola non mi lascia molto tempo libero.
Credo che d'ora in avanti aggiornerò ogni due settimane e mi dispiace.
Come al solito ringrazio tutti coloro che aggiungono alle seguite,preferite questa storia e per tutti 
coloro che recensiscono.
Un grazie va ovviamente alle Culopesche a cui voglio molto pene.
Mi scuso anche per il finale angst.
Baci e Newtmas.

Dalia.

 
   
 
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