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Autore: Himeko _    17/10/2015    2 recensioni
[Lily/James accennato | ambientata durante il settimo anno a Hogwarts | One shot di circa 1048 parole]
Estratto:
«Oh? Sul serio, Evans? Sei sicura di non avere la febbre?» mormorò James poggiandole una mano sulla fronte.
A quel contatto Lily arrossì e il diciasettenne dilatò lievemente i bulbi oculari, fissandola nelle iridi verdi con una scintilla che non aveva mai visto prima.
«Sei innamorata di me?»
La domanda aleggiò fra loro come un’affermazione e Lily scosse violentemente il capo, «No».
«Non sembri convinta» ribatté chinandosi leggermente sulla sua figura minuta. «Se io mi avvicinassi, tu cosa faresti?»
• Terza classificata e vincitrice del Premio Miglior Pairing al Head Canon Contest – Fin dove si spinge l'Immaginazione indetto da Maiko_chan sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Autore: Himeko Kuroba 
Titolo: Profumo di neve. 
Head Canon: Ho sempre pensato che Lily non si fosse innamorata di James tutto ad un tratto, ma che si fosse accorta di lui pian piano; subito dopo il litigio che ha avuto con Severus al quinto anno [vorrei ricordarvi, come se ce ne fosse bisogno, che l’ha chiamata Mezzosangue davanti a tutta la scuola]. Ecco, ho sempre immaginato che James avesse provato a farla stare un po’ meglio, sempre con il suo solito modo esuberante, e che la Evans avesse cominciato a vederlo sotto una luce diversa, ma il cambiamento di Potter durante il settimo anno deve averla lasciata di stucco, motivo per cui ha deciso di accettare un suo invito. Ovviamente, come prima uscita, mi sono immaginata qualcosa che avesse a che fare con la scuola, quindi la mia mente mi ha condotta a Scrivenshaft, negozio in cui vendono pergamene, piume e calamai. Ho provato a raccontare una sorta di inizio, un punto di partenza per i loro futuri appuntamenti. 
Fandom: Harry Potter – ambientato durante l’Era dei Malandrini, prima della Guerra Magica, settimo anno a Hogwarts. 
Personaggi: James Potter, Lily Evans. Alice Paciock, ma viene solamente nominata. 
Pairing: Lily/James accennato. 
Genere: Introspettivo, Slice of life. 
Rating: Verde. 
Avvertimenti: lieve OOC, Missing Moments. 
Introduzione: «Oh? Sul serio, Evans? Sei sicura di non avere la febbre?» mormorò James poggiandole una mano sulla fronte. 
A quel contatto Lily arrossì e il diciasettenne dilatò lievemente i bulbi oculari, fissandola nelle iridi verdi con una scintilla che non aveva mai visto prima. 
«Sei innamorata di me?» 
La domanda aleggiò fra loro come un’affermazione e Lily scosse violentemente il capo, «No». 
«Non sembri convinta» ribatté chinandosi leggermente sulla sua figura minuta. «Se io mi avvicinassi, tu cosa faresti?» 
Note: questa One shot partecipa al “Head Canon Contest – Fin dove si spinge l'Immaginazione” indetto da Maiko_chan sul forum di EFP.
 
  
 
  
  
Profumo di neve 
  

Lily lanciò un veloce sguardo all’orologio che campeggiava al centro del piazzale magico e, sospirando, affondò maggiormente il volto – arrossato a causa del freddo invernale – nella sciarpa di lana che le avvolgeva dolcemente il collo, soffermandosi ad osservare il proprio fiato condensarsi in una nuvoletta color avorio prima di dissolversi nel grigiore della giornata. 
Infilò le mani, intorpidite dal gelo, nelle tasche della pesante giacca e prese ad incamminarsi verso High Street, lasciandosi incantare dal paesaggio. Alice aveva ragione: Hogsmeade tinteggiata dalla neve, che era scesa imperterrita per tutta la settimana rischiando di annullare la consueta uscita al Villaggio, appariva più magica del solito. Un delicato silenzio animava le vie del paese, facendolo sembrare disabitato, in netto contrasto con le numerose orme che ricoprivano il candido velo steso, quasi uniformemente, lungo le strade. 
Rabbrividendo per un’improvvisa follata di vento, Lily si fermò poco prima di voltare l’angolo, osservando ancora una volta, in una vana speranza, l’ora che appariva sul quadrante del campanile. 
Con un sospiro sconsolato abbassò gli occhi scuotendo lievemente la testa, – alcune ciocche rubiconde fuoriuscirono dal tepore della sciarpa –, cercando di scacciare il senso di delusione che l’aveva sopraffatta: James non sarebbe venuto. 
In fondo, cosa si aspettava? Che il ragazzo, proclamatore – a gran voce – dell’amore che provava nei suoi confronti da sei anni, l’aspettasse per sempre? Che si presentasse a Hogsmeade con quel freddo, solo per accompagnarla a comprare delle pergamene nuove? 
Immersa nei suoi pensieri svoltò il cantone e la suola dello stivale affondò nel soffice strato niveo, toccando una lastra troppo liscia. Immediatamente allargò le braccia alla ricerca di un equilibrio che non trovò. Conscia che sarebbe capitolata a terra, chiuse gli occhi in attesa della sensazione di bagnato ed i brividi di freddo che l’avrebbero colta tra pochi istanti. 
L’impatto non avvenne; tutto ciò che riusciva a percepire era una ferrea stretta attorno al gomito ed un caldo respiro poco distante dal volto. 
Lentamente sollevò le palpebre incontrando due iridi color nocciola, che la scrutavano con preoccupazione. 
«Tutto bene?» 
Provò a schiudere le labbra, ma queste non sembravano volere collaborare, come le corde vocali che parevano essersi ghiacciate, quindi – deglutendo a vuoto – annuì appena, udendo chiaramente l’intensità con cui il cuore le martellava nel petto, non riuscendo tuttavia a capire se per la mancata caduta o per la vicinanza con il ragazzo. 
Quest’ultimo sospirò e, dopo essersi assicurato che la ragazza riuscisse a reggersi in piedi da sola, le porse l’avambraccio. 
Lily scrutò per alcuni secondi il braccio che le si parava davanti, spostò poi lo sguardo sul viso del suo salvatore ed infine nuovamente sull’arto superiore che le tendeva. 
«Non vorrai cadere ancora» spiegò, notando l’espressione perplessa che le aleggiava sul viso. 
La diciasettenne arrossì e si affrettò a cingergli il braccio coperto dalla giacca scura, mantenendo però una certa distanza tra i loro corpi. 
James sorrise, mosse appena le labbra pronto a stuzzicarla, ma preferì tacere guidandola verso Scrivenshaft
  
  
  
«Non dovevi pagare» la rossa interruppe il silenzio che li attorniava, stringendo maggiormente la busta al petto. 
«Non ti avrei mai fatto pagare, primo perché sono un Gentiluomo e secondo perché ti ho fatta attendere in balia di questo vento freddo. Mi dispiace avere tardato, ma la McGranitt non mi lasciava andare». 
«La McGranitt?», domandò Lily circumnavigando un cumulo di neve. 
«Sì, voleva parlarmi…», rispose vagamente il moro. «Pensa che mi ha congedato solo quando le ho detto che dovevo incontrare te», continuò guardandola di sottecchi. 
La diciasettenne arrossì, stringendo la presa sul sacchetto marrone che teneva tra le braccia, udendo la carta accartocciarsi lievemente coprendo il veloce tamburellio del suo cuore che, inspiegabilmente, aveva accelerato i battiti. 
Sicuramente l’insegnante – una delle sue preferite – aveva pensato che loro due, conosciuti per le loro discussioni, stessero uscendo insieme. E l’idea, se doveva essere sincera, non le dispiaceva. 
Scosse lievemente il capo, sentendo le guance bollire. 
Quello non era un appuntamento. 
Lei aveva solamente prestato una pergamena, l’ultima per l’esattezza, a James e quest’ultimo si era proposto di accompagnarla a Hogsmeade per acquistarne una riserva. 
E lei aveva accettato; le era bastato guardarlo negli occhi per capire che non c’era alcun secondo fine in quella richiesta. 
Nei giorni precedenti aveva pensato di annullare quell’uscita, ma in quel caso avrebbe dovuto darla vinta ad Alice, la quale da un po’ di tempo insinuava che le piacesse James. Come poteva pensare che s’infatuasse di quel ragazzo un po’ presuntuoso? 
«Ti va di passare davanti la Stamberga Strillante?» propose il ragazzo cambiando argomento, senza distogliere le iridi dalle gote deliziosamente arrossate della ragazza, che annuì senza dare adito di averlo sentito. 
Dopo qualche minuto di silenzio, interrotto solamente dallo scricchiolio delle loro scarpe sulla neve, decise di interrompere il silenzio che stava diventando sempre più pesante. «Cosa c’è che non va?» 
Lily sussultò e senza guardarlo negli occhi mormorò: «Niente». 
«Andiamo Evans» disse il moro fermandosi accanto alla staccionata di legno, «è tutto il giorno che ti comporti in modo strano». 
«Non è vero.» 
«Dici?» le domandò e la rossa sollevò il volto, «ti ho offerto il braccio e non hai detto niente, ho fatto una battuta sul commesso della cartoleria e non mi hai rimbeccato. Ti sei isolata, di solito non perdi l’occasione per rimproverarmi di qualcosa». 
«Oh», sussurrò la ragazza spalancando gli occhi. 
«Oh? Sul serio, Evans? Sei sicura di non avere la febbre?» mormorò James poggiandole una mano sulla fronte. 
A quel contatto Lily arrossì e il diciasettenne dilatò lievemente i bulbi oculari, fissandola nelle iridi verdi con una scintilla che non aveva mai visto prima. 
«Sei innamorata di me?» 
La domanda aleggiò fra loro come un’affermazione e Lily scosse violentemente il capo, «No». 
«Non sembri convinta» ribatté chinandosi leggermente sulla sua figura minuta. «Se io mi avvicinassi, tu cosa faresti?» 
«Io non… Potter stammi alla larga!» urlò la ragazza chiudendo gli occhi, tremando leggermente senza motivo. 
James si abbassò ulteriormente e le soffiò sulle labbra – che prima o poi avrebbe sfiorato con le proprie –, dopodiché si allontanò sorridendole sornione. 
«Dovremmo uscire insieme. Non dico necessariamente per un appuntamento» – per quello ci sarà tempo, pensò –, «ma per una semplice ronda notturna o per una ricerca in biblioteca. Oppure potresti semplicemente aiutarmi in pozioni, Lumacorno non mi vede di buon occhio da quando ho rovinato la sua pressoché perfetta Amortentia».
 

  
  
  
  
 
 
Note dell’Autrice: 
Buonasera, 
entro in punta di piedi, quasi nascondendomi sotto un Mantello dell’Invisibilità, all’interno di questo meraviglioso Fandom. Devo confessare che questa Saga mi sta accompagnando da quando avevo sei anni, ma sino ad ora – eccetto un primo tentativo – non ho mai trovato il coraggio di pubblicare qualcosa. Poi, tutto ad un tratto mi sono imbattuta in questo Contest indetto da Maiko_chan e ho deciso che era giunta l’ora di lanciarsi, di affrontare una delle mie paure più grandi all’interno del sito. 
Oh, scusatemi, non mi sono presentata: sono Himeko, come avrete capito anche senza il mio intervento, e bazzico da un po’ in questa sezione. Uhm, non so mai cosa dire, non amo parlare molto di me. 
Con molta nonchalance torniamo a parlare di questa One shot. 
Dunque, ho inserito l’avvertimento OOC perché non mi sento sicura sulla caratterizzazione che ho dato ai due protagonisti della vicenda. Più alcuni personaggi mi piacciono e più faccio fatica a scrivere su di loro. In questo caso, poi, si sta parlando della mia OTP. 
Per quanto riguarda il titolo, Profumo di neve, mi sono ispirata all’Amortentia, una potente pozione d’amore in grado di illudere colui a cui è stata somministrata di provare, appunto, amore. Ogni persona che ne viene in contatto sente un odore differente e ho pensato che la neve fosse perfetta per loro due: cosa c’è di meglio di questo evento climatico per una prima, memorabile, uscita? ;) 
Ho, inoltre, cercato – per quanto possibile – di variegare i termini, ma temo di avere combinato qualche disastro. Per quanto riguarda la ripetizione della parola pagare, è voluta: volevo sottolineare questo atto per proseguire la frase, leggermente presuntuosa, di James. 
Non ho voluto creare momenti troppo intimi perché non credo che si siano baciati al primo appuntamento-non-appuntamento. Tutta questa scena mi serviva solo per introdurre il loro avvicinamento, una sorta di Missing Moment, e – lo ammetto – mentre scrivevo avevo la sensazione di essere… acerba. Sia nel Fandom che nella scrittura. 
Vorrei riportare la vostra attenzione su un elemento: Lily, fatta eccezione per la frase finale, ha sempre chiamato il “compagno” per nome. E questo fatto, a parer mio che mi immagino la Evans chiamarlo solo per cognome, rappresenta una sorta di consapevolezza. Un passo in avanti verso la presa di coscienza, da parte della ragazza, di provare qualcosa nei confronti del moro. 
Infine ho voluto provare ad utilizzare un finale diverso da quelli delle mie altre storie: in questo caso vi lascio immaginare ciò che è avvenuto in seguito. Insomma, volevo proporre il mio Head Canon e fare in modo che questo ne scaturisse alcuni a voi. 
Dato che le note si stanno allungando e comincio ad avere mal di testa, passo agli ultimi appunti. 
Sono abbastanza soddisfatta di ciò che ho scritto, sono consapevole di potere fare di più, ma quello che ho fatto, l’impegno che ci ho messo mi ha aiutata a fare un passo in avanti, verso la luce, sconfiggendo un po’ della mia paura per quanto riguarda lo scrivere su una Saga così importante per me. 
Non smetterò mai di ringraziare Maiko_chan per l’opportunità che mi ha dato facendomi partecipare al suo meraviglioso Contest, che ha funto un po’ da trampolino di lancio. Mi dispiace per voi, ma credo che non vi libererete più di me. 
In ogni caso io sono estremante felice perché il mio obiettivo l’ho raggiunto: scrivere qualcosa su una delle mie OTP, ma soprattutto scrivere nella sezione di Harry Potter come fanwriter
E niente, ringrazio tutti coloro che leggeranno, capiteranno qui per sbaglio, mi lasceranno un commento, mi daranno consigli e mi aiuteranno a migliorare. Grazie!  
Himeko 

 
  
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