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Autore: ThisisAlice    19/10/2015    0 recensioni
“Can’t you see the love around you?
You know, you’re crazy not to take it
Under valued, I can’t be far from the truth.“
Cosa accomuna una ragazza non proprio comune con mille sogni nel cassetto e una popstar internazionale amata da milioni di fans? Niente. Assolutamente niente.
E se invece non fosse così? Pensateci e, mentre lo fate, prendete giusto un bel respiro!
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Due.





Ma perchè ho scelto di fare la facoltà di comunicazioni? Ma perchè non mi sono fatta gli affari miei quando mi sono iscritta a questo stage? Mi maledirei da sola per la mia stupidità e per la mia incapacità a dire di no.
Dopo 5 anni di università e due di specializzazione, ancora faccio gli stage. Mi sembra di essere tornata al liceo, cose da pazzi. Fortunatamente ho più un anno e poi potró finalmente dichiararmi una giornalista, se tutto procede come deve. E per farlo, ho bisogno anche di questo concorso, che io lo voglia o meno.
Sbuffo, per la terza volta nel giro di due minuti, ripensando alle parole dette dal professor Sborzacchi. "Devi presentarti già da domani agli studi di XFactor, così ti ambienterai. Poi dovrai intervistare i concorrenti, i giudici e chi ti sembra più opportuno, per poi scrivere una relazione finale e un articolo." Che schifo.
Gli altri compagni mi fanno i complimenti per aver ottenuto il posto e molti di loro, soprattutto ragazze, mi guardano con una sorta di invidia negli occhi, alla quale vorrei solo comunicare che di questo dannato stage non me ne importa assolutamente niente.
La mattinata procede così, tra sguardi di fuoco e sbuffi dalla sottoscritta, che non vede l'ora di andare a casa. Per fortuna la lezione dura solo due ore, cosicché posso riposarmi un po', dato che il mal di testa è tornato. Maledetti alcolici.
Mentre sono seduta al bar dell'università con le altre, mi si presenta un Christian sorridente seguito da alcuni suoi amici. «Buongiorno, bellissime» ci salutano.
Posso percepire il disagio di Giada, nel momento in cui Luca, un amico di Chris, si mette a sedere vicino a lei. Al che, alzo un sopracciglio sorniona, e sposto lo sguardo velocemente tra i diretti interessati.
Osservo il moro di fronte a me che mi mima un 'che succede tra loro?', ma che trova come risposta solo uno scuotimento di testa, visto che veramente non so nulla. «Com'è andata?» mi chiede, poi, Chris alludendo alle condizioni con cui sono andata a lezione stamane.  Provo a pronunciare un 'bene' ma vengo bloccata da Giada, che tutta pimpante annuncia l'inizio del mio stage.
Ho paura di quando dirà al mio coinquilino che dovró andare a XFactor. Lui ama Fedez, e di conseguenza stravede per il programma e per tutte le cose che sono collegate al rapper. Non so che ci trovi in lui, sarà che non ascolto cantanti italiani e soprattutto non il rap.
Nel momento in cui Giada glie lo dice, Chris si esibisce in una delle sue espressioni sorprese migliori, farfugliando un «Cooooosa? Allora potrai conosce Fede! Oddio non ci credo, posso venire con te?»
Lo sapevo io che era meglio non dire niente. «Allora, uno: perchè lo chiami Fede? Mica è tuo amico» rido, peró poi continuare «e due: no, non puoi venire anche se ti cederei volentieri il posto. Ma sai, com'è..» mi dispiace deluderlo, ma già non voglio fare tutto ció, non voglio creare anche altre ulteriori complicazioni.
Annuisce, sapevo che avrebbe capito e per grazia di Dio, aggiungerei, la conversazione prosegue senza più accennare a XFactor.





«Lasciami morire qui! Ti prego Bon» sono cinque minuti buoni che Benedetta ha deciso di rompermi le palle, visto che mi devo alzare per andare negli studi. Non la sento più parlare, e quando succede non è un buon segno. 
Neanche a dirlo, che sento le coperte scivolare da me e lasciarmi in balia del freddo milanese. Stronza. Mi alzo, visto che ormai è l'unica cosa da fare, e tutta indignata la guardo, schiaffeggiandola su un braccio.
«Sei un mostro» le dico, per poi alzarmi definitivamente, vedendola ridere mentre vado diretta in cucina per mettere qualcosa sotto i denti, visto che nel mio stomaco è in corso la terza guerra mondiale. Necessito urgentemente di cibo.
Appena finito, butto tutto nel lavandino, beandomi di come Bon si arrabbierà appena vedrà il casino che io e i ragazzi facciamo in cucina. Probabilmente caccerà uno dei suoi urli rompi-timpani e ci maledirà per il nostro disordine, tipico.
torno in camera, dopo aver fatto una breve doccia e mi trattengo ad osserarvare il mio riflesso allo specchio. Lo faccio tutte le mattine, ma non per vanità, solo perche mi piace vedere se qualche particolare in me cambia. Ma questo non succede quasi mai.
Respiro profondamente vedendo la mia immagine. Sono soddisfatta del mio aspetto fisico, non che sia niente di che, anzi sono piuttosto banale, ma non mi lamento. Carnagione chiara ereditata da mia madre, capelli castani misti al rame ereditati da mio padre e occhi castani ereditati da, beh, me stessa. Ovviamente vista la mia dote naturale di atturare le disgrazie, i miei hanno entrambi gli occhi verdi e io, la stronza di turno, sono l'unica in famiglia a non averceli.
Almeno, in compenso, sono abbastanza alta e magra per una ragazza della mia età : 1,75 m per 50 kg. E mangio come un bufalo, dalla mattina alla sera. No-stop. 
Guardo il polso e vedo l'ora: le 8:43, devo cambiarmi o rischio di fare tardi. Prendo al volo un paio di jeans strappati, un maglione rosso boreaux, le mie converse bianche e una borsa al volo, dove infilo tutto ciò che ho nella cartella dell'università.
In meno di mezz'ora sono pronta, così decido di aspettare insieme a Bon i nostri coinquilini, visto che ci tengono ad accompagnarmi.  Dio, mi sento come una bambina il primo giorno di scuola.
Finalmente, vediamo un Alex in tutto il suo splendore nel suo giacchetto di pelle e un Chris in camicia di jeans, che tutti sorridenti mi prendono in giro sul fatto che io non abbia voglia di andare a XFactor. È così difficile da credere? Non ho voglia, semplicemente. Non mi piace la folla, non mi piacciono le ragazzine urlanti e non mi piacciono i talent show, visto che è tutto una farsa. Quindi, di conseguenza, preferirei veramente scalare il K2 con solo la biancheria intima addosso.

Ok. Siamo arrivati. Sbuffo, apro lo sportello e scendo, farfugliando un 'ciao' o qualcosa di simile. Mentre mi incammino, sento gli altri abbassare un finestrino e chiamarmi. «Mi raccomando Bekah, fai per bene e non insultare nessuno!» mi urlano ridendo.
Stronzi. Mi giro ridendo e mandandoli a quel paese, ma continuando a camminare senza guardare avanti. Grosso errore.
Neanche il tempo di riportare l'attenzione su dove io stia andando, che ecco che vado a sbattere con qualcuno. Impreco mentalmente, e forse anche verbalmente, con l'energumeno privo di grazia che mi è venuto addosso.
«Oh my.. scusa, I'm so sorry» dice, o meglio balbetta, il tizio che un secondo prima mi ha spiaccicato al suolo. Vedo che mi porge una mano per aiutarmi. Respiro profondamente, maledicendomi per avere accettato di fare questa stronzata e per essermi fatta travolgere da un cristone di un metro e novanta.
Accetto la sua mano, che prontamente mi tira su. «I'm really sorry» continua a dire «come posso scusarme?» conclude, con un accento inglese. Lo riconosco subito, visto che io lo avevo identico quando mi sono trasferita da Liverpool a Milano. «Tranquillo, hai già fatto abbastanza» ribatto acida, per poi guardarlo in faccia per la prima volta.
Credo che la mia espressione sia un misto tra stupore, disagio, rabbia e shock. L'energumeno non è niente meno che Michael Holbroock Penniman Junior, o meglio, Mika.
Cazzo, iniziamo proprio bene! 
  
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