In fondo, che sei mai?
Colline, treni, neve.
Tutto è silenzio, eccetto gli schizzi di sangue
Dal mio cuore offuscata melodia ventricolare
Ti cerca sotto ardori rincuorati, usati, dimenticati
Fino a farti esplodere nei mille colori dell’inverno
Lungo inverno che mai più lunghi ce ne furono sulla Terra.
Apre di spalle il mio sudore strade mai pensate
Colline abbandonate, sentieri che intravedo a tarda notte
Passa e soffiando mormora parole che non ricordo
Parole che sento spirando dolcemente sul fare del giorno
E che non ricordo, impedito da una soffice reticenza che
oggi vola.
Dice il cuore mormorando soffici calori tra atrio e
ventricolo
“ Fuggi amore, oltre il colle, ché la neve si scioglierà
Primavera arriva tra mille singulti di gelo ed apprensione
Non è questo compito di mille risposte congelate”
Ti giri e le trovi sulla neve, perché in fondo sono sempre
contese
Tra gelo, giorno e notte avanzi titubante e il piede poggia
su strade mai pensate.
Lo sapevi, lo sapevi, lo sapevi. Esistevano. Esistevano.
Esistevano come categorie di scelte mai comprese
Abbracci di catene infine rivelate, di cerchi soltanto
disegnati
Spezzoni di anima abilmente rivisti e reinterpretati
Sentieri interrotti che ricuci col mito immancabile e
sforzato
Di una trentina di colli imbiancati e con sapienza sgualciti
Sono anni che segui questi miti, immancabili ardori
Sepolti, lo sai, sotto coltri impenetrabili d’amore.
Esiste una strada, la vedi dal finestrino
Giace come un bimbo ritrovato in fasce e un po’ sperduto
Sui gradini di una chiesa dove sua madre ha abbracciato la
morte di un ricordo.
Scendi giù dal treno, ferma la carrozza, uccidi i
controllori, violenta questa notte
Perché non hai paura, scendi sulla strada, tocca il freddo
ferro
Assaggia quelle ghiaia che procede sull’asfalto del tuo
cuore
Mughetto impavido sotto coltri di catrame, non morire
dissanguato
C’è linfa in questa notte, c’è strada dietro il bosco
Ferma questo treno, uccidi questa strada, massacra
quell’idea
Seguirai la spavalda compagnia del tranello questa notte
Rimorsi sono dolci marmellate di lacrime schiantate contro
un finestrino
Guarda sotto il vento, c’è un calore che arriva inaspettato
Lo senti? Sale nell’aria e pare proprio sussurrare
“ Cercami sul fondo della strada, cercami negli occhi del
bambino
che assaggia dal sangue del destino, mordimi se chiedi di
aprire il finestrino
gioco in casa se chiedi di fermare questo treno in una notte
di neve
non abbraccio venti da ogni direzione
se attaccato rifuggo ogni violenza e mi caccio su, sui
monti”
accarezza l’asfalto del furore, ti dilania questa notte
uno strano nuovo ardore, che sembra nuovo nato
ma non ti ha mai abbandonato, riconosci il suo candore?
Neanche a dirlo, uomo che mai sei? Che non conosci
Ventoso fervore / accompagna nella notte, languente un dolore
Cercami sotto ogni pietra, Amore.