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Autore: littlegiulyy    24/10/2015    1 recensioni
Miley è una ragazza di 18 anni, fa parte del branco della tribù dei Wintu che hanno origini Californiane. Lei e il suo branco stanno per partire per un'avventura che la legherà a moltissime persone a La Push e alcune persone le sconvolgeranno la vita a partire da Embry Call. Il nuovo branco sta per raggiungere La Push per aiutare i licantropi di Forks e i Cullen nello scontro con i Volturi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Embry Call, Nuovo personaggio, Quileute, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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CAPITOLO 12 "Mistero svelato"

POV MILEY

Esco dalla doccia e mi avvolgo nell’asciugamano caldo. Mi guardo allo specchio, i miei capelli ricadono sulle spalle bagnati e la mia faccia finalmente dopo tanto tempo non mostra segni di stanchezza.
Dopo essermi pettinata esco dal bagno e aprendo l’armadio inizio a pensare cosa potrei mettermi.
Il vestito blu che ho preso mi piace tantissimo, ma anche quello giallo mi fa impazzire… sono davvero indecisissima. Il mio occhio cade su un vestito tutto nero attillato fatto a tubino, abbastanza corto ma non eccessivo, delle paiette bianche sparse sulla parte superiore del vestito gli danno un tocco di luminosità. Ecco fatto, ho trovato!
Piuttosto contenta della mia scelta, tiro fuori il vestito dall’armadio e lo appendo lì affianco.Mi volto per tornare in bagno, quando il mio occhio cade sul braccialetto appoggiato sul mio comodino.
Accendendomi una sigaretta, mi siedo sul letto e rigiro tra le mani il braccialetto analizzandolo meglio. Non c’è alcun particolare di importanza che mi possa dare qualche indizio in più su tutta questa storia... ma a chi può appartenere? E perché c’è proprio il mio nome?
Queste domande mi girano in testa da tutto il giorno, non capisco che collegamento io possa avere con questa persona, non so neanche chi è, e non ne ho la minima idea!
Faccio l’ultimo tiro e dopo aver spento il mozzicone nel posacenere, entro in bagno e mi asciugo i capelli. Mi guardo allo specchio e non mi convinco più di tanto, sono sempre uguale, cosa potrei fare? Forse potrei farmi liscia questa sera…gioco per un po' con i miei capelli e infilandomi le mutande e il reggiseno, ritorno in camera e mi avvicino alla scrivania per controllare il telefono e vedere se ho ricevuto messaggi. Non appena blocco il display nessuna notifica appare sotto le mie dita.
Appoggio l’iphone sul ripiano, quando una stretta fortissima, sicuramente maschile, mi blocca da dietro e voltandomi velocemente verso di lui mi spinge contro il muro. Per un attimo ho davvero paura ma non appena le sue braccia calde vengono a contatto con la mia pelle nuda e il suo profumo raggiunge le mie narici, riconosco subito a chi appartiene questa stretta. Come potrei non riconoscerlo?
I miei occhi si alzano su quelli di Embry e ci fissiamo per qualche minuto in silenzio.
-“Cosa ci fai qui? Non sai stare neanche per un’ora e mezza senza di me?”- gli chiedo con tono derisorio.
-“Sono venuto qui solo per dirti che… beh…”- inizia lui molto poco convinto continuando a tenermi bloccata tra il muro e le sue braccia.
E’ appoggiato con i palmi delle mani al muro affianco alla mia testa, i nostri corpi si toccano e questa situazione mi ricorda terribilmente il nostro primo bacio. Quell’aria così sfacciata che ha sul viso che mi è sempre piaciuta.
-“Poche scuse. So che sei venuto solo perché avevi voglia di vedermi Embry.”- continuo ridacchiando.
-“E va bene mi hai scoperto… mi sei mancata Ley, odio discutere con te. E odio ancora di più quando scappi da me lasciando a metà quello che hai iniziato”- inizia avvicinandosi sempre di più al mio collo. Fa aderire perfettamente i nostri corpi e la sua mano destra, staccandosi dal muro, inizia a percorrere la linea dei miei fianchi, abbassandosi sempre di più fino ad arrivare sui miei glutei.
-“Cos’avrei interrotto scusa?”- gli chiedo molto scettica, cercando di non cedere sotto il suo tocco così caldo e leggero ma allo stesso tempo possessivo. Lo guardo meglio e non vedendo un accenno di risposta, capisco che non ha nessuna intenzione di fermarsi.
-“No amore, devo prepararmi, davvero non ho tempo…”- inizio tra un bacio e l’altro sul collo. I suoi baci si fanno sempre meno casti e staccando anche l’altra mano dal muro arriva fino al gancio del reggiseno e lentamente, dopo averci armeggiato un po’, lo slaccia.
-“Em…bry…”- provo a fermarlo ormai quasi fuori di me, ma velocemente mi stacca dal muro e alzandomi fin troppo facilmente, mi porta fino alla scrivania facendomici sedere sopra. Continua a dedicarsi al mio collo e dopo un po’ decide di impossessarsi delle mie labbra. Mi lascio andare anche io, pur sapendo che è davvero molto tardi, appoggio una mano sulla sua spalla iniziando a passare lentamente la mano sopra i suoi muscoli, mentre con l’altra lo prendo per la nuca e lo tiro con più forza verso di me. Le nostre lingue danzano appassionatamente insieme e ci facciamo prendere dal desiderio. Lentamente mi toglie anche l’ultimo indumento che mi è rimasto e riprende a baciarmi con più foga di prima. Abbasso le mani cercando di sfilargli i pantaloni che ricadono ai suoi piedi e di cui si libera facilmente. Sento la sua pelle calda a contatto con la mia e i nostri cuori che battono all’impazzata. Il suo tocco si fa più pesante, più possessivo. I suoi capelli sono tutti spettinati e le sue labbra sono così morbide che potrei non lasciarle più. Cosa potrei avere di meglio? Lo guardo come se fosse la cosa più bella al mondo, ed effettivamente per me è davvero così. Sorrido appena quando improvvisamente il mio telefono inizia a suonare rumorosamente. Inizialmente non ci facciamo caso, ma notando che lo squillo insiste ci fermiamo.
Ancora con il fiatone, appoggio la mia fronte contro la sua e stiamo per un attimo così, ancora affannati e stretti l’uno all’altra.
-“Scusa…”- riesco solo a sussurrare io prima di alzarmi in piedi e dirigermi verso il telefono. Vedo il suo sguardo attento seguire il mio corpo finché non arrivo al telefono.
Rispondo ancora scossa da questo brusco ritorno alla realtà.
-“Pronto…”- dico con voce ancora non del tutto ferma appoggiando la fronte contro il muro e cercando di calmarmi in qualche modo.
-“Si… ho capito, alle 8.30 da Jared, lo sapevo già… no non ho niente perché?... ma va figurati tranquillo! A dopo allora”- chiudo velocemente la chiamata e sbatto il telefono sulla scrivania. Martin dio mio, sempre nei momenti meno opportuni.
Senza aspettare neanche un attimo, le mani di Embry circondano velocemente la mia vita e facendomi sedere nuovamente sulla scrivania piuttosto rudemente, inizia a baciarmi con foga. Avvolgo le gambe intorno alla sua vita, le sue labbra calde non mi lasciano un momento per respirare ed io perdo definitivamente la testa. Improvvisamente, puntando i suoi occhi nei miei e stringendomi i fianchi, entra in me senza preavviso e con una forza incredibile. Un gemito che non riesco a trattenere esce dalla mia bocca. Ma cos’ha oggi? Lo guardo per un attimo e sorrido vedendolo così preso. La lontananza deve avergli fatto davvero male, ridacchio tra me e me. Mi aggrappo alle sue spalle e lo guardo negli occhi, inizia a spingere sempre più forte e veloce tornando a cercare la mia bocca.
Ha un ritmo spaventoso che faccio quasi fatica a sostenere perfino io, mi muovo con lui ma sono davvero sfinita, mi chiude la bocca con dei baci ma non riesco comunque a trattenere dei gemiti che vengono su dalla mia gola. Stringo sempre più forte la presa sulla sua schiena, così forte da graffiarlo e stringo le mie gambe intorno alla sua vita appoggiando la fronte sulla sua spalla. Stringendomi la coscia con una mano spinge ancora più forte dentro di me, baciandomi preso dal desiderio. Mi faccio trasportare nel vortice del piacere insieme a lui senza capire più niente. Sento le mie gambe farmi quasi male dallo sforzo che sto facendo ma non riesco a fermarmi. Tutto è velocissimo e le emozioni che mi attraversano sono talmente tante che non mi permettono di pensare.
 Le sue mani iniziano a tremare, lui inizia a tremare fin troppo forte. In un attimo, riacquistando la razionalità per un momento, capisco cosa sta per succedere e prendendo il suo viso tra le mani cerco di calmarlo come posso.
-“Embry. Calmati. Davvero, devi calmarti. Sai cosa sta per succedere quindi rilassati e calmati. Mi faresti del male lo sai…”- cerco di riportarlo alla calma, se si dovesse trasformare sarebbe un bel problema. Con il cuore che batte a mille e tanta paura cerco di guardarlo negli occhi ma il suo sguardo sfugge dal mio continuando a spingere dentro di me. Sembra fuori di testa, ma so che non mi farà del male… non so cosa fare, cazzo. Il piacere non mi consente di essere totalmente razionale in questo momento. Gemo ancora una volta sotto il suo tocco cercando comunque di concentrarmi sull'effettivo problema e tentando di calmarlo in qualche modo.
-“Amore, ascoltami ti prego…Em…bry…”- lo richiamo un’ultima volta quando improvvisamente smettendo di tremare, rallenta anche il suo movimento fino a fermarsi dopo avermi strappato un ultimo gemito involontario. Appoggia le mani al lato del mio corpo sulla scrivania, e nasconde la faccia nell’incavo del mio collo.
Sento il suo respiro caldo, ancora molto affannato dallo sforzo, che soffia sul mio collo. Con la mano lentamente inizio ad accarezzargli tutta la schiena e la testa e gli do baci leggeri sulla guancia. Ce l'ha fatta. Sorrido felice, ero sicura che avrebbe riacquistato il controllo.
-“Scusami… non so cosa mi sia preso, io… dio Ley, stavo perdendo il controllo…”- sussurra con voce rotta.
-“Non devi preoccuparti, siamo lupi Embry, è normale che succeda…”- gli rispondo io con molta calma facendo alzare il suo viso verso il mio. Mi guarda per un attimo e tornando a baciarmi riinizia a muoversi in me molto più lentamente. Mi tocca come se avesse paura di rompermi, con una delicatezza che probabilmente ha avuto solo la prima volta che abbiamo fatto l’amore. Con dei baci molto dolci e delle spinte decisamente ponderate, veniamo insieme. Fa cadere la sua testa sulla mia spalla e per un po’ rimaniamo così.
Lo stringo forte, fortissimo.
Non appena si allontana da me si siede sul bordo del letto davanti a me, lasciandomi ancora lì nel posto in cui abbiamo appena fatto l’amore.
-“Scusa Miley, davvero…potevo farti del male, non me lo sarei mai perdonato, è che quando si tratta di te perdo totalmente la testa”- mi dice guardando in basso per non incrociare i miei occhi e prendendosi la testa tra le mani. Di cos’hai paura amore mio? Mi avvicino lentamente e rimettendomi i miei indumenti, mi siedo affianco a lui. Appoggio la testa sulla sua spalla e gli prendo una mano tra le mie.
-“Non devi neanche scusarti. Può succedere, sai che io ti capisco, quando perdiamo il controllo è difficile controllare la trasformazione. Lo so bene…”- lo rassicuro.
-“Si ma se tu non mi avessi fermato… non voglio neanche immaginare come sarebbe andata a finire…”-
-“Beh ma ti ho fermato, quindi perché farsi tanti problemi?”- gli rispondo sorridendogli. Finalmente si volta verso di me e vedo i suoi occhi terribilmente lucidi. Eh no, non puoi farlo. Gli prendo il viso tra le mie mani e gli do un bacio a fior di labbra, un bacio molto dolce, iniziando poi a dargliene altri mille sulle guance.
-“Stupido la smetti? Non voglio vederti così. Piantala. E’ stato bellissimo, come ogni volta con te. Adesso piuttosto vai a casa e preparati, tra mezz’ora dobbiamo essere da Jared, ce la faremo secondo te?”- ridacchio infine. Vedo finalmente un sorriso aprirsi sul suo viso, e il cuore diventa improvvisamente più leggero.
-“Hai ragione… dovrei andare a prepararmi… ci vediamo dopo allora, ok?”- inizia dirigendosi verso la finestra. Userà mai la porta? Sorrido a questo pensiero e punto i miei occhi su di lui. Lo vedo voltarsi improvvisamente e venire verso di me, chinandosi alla mia altezza mi da un veloce bacio a stampo.
-“Ti amo Ley”- mi dice molto seriamente. Il mio cuore perde un battito come ogni volta che glielo sento dire. Lo osservo meglio, le occhiaie portate dalla stanchezza sono ancora ben visibili sul suo volto, i capelli gli sono leggermente cresciuti e la sua pelle ambrata è perfettamente liscia priva di qualsiasi difetto.
-“Ti amo anche io Embry”- gli dico mentre si alza e si volta verso dalla finestra, sparendo con un sorriso stampato in faccia.
 
POV EMBRY

Mi guardo un’ultima volta allo specchio, mi sistemo la camicia bianca e mettendomi la giacca elegante nera volo fuori di casa. Sono le 8.30 ed io sono ancora a casa. Cazzo, dovevo essere 15 minuti fa da Miley. In un attimo prendo il sentiero che mi porta a casa di Sam ed Emily e dopo poco arrivo.
Salgo con un balzo gli scalini che fanno accedere al porticato in legno, e una volta davanti alla porta busso.
La porta si apre velocemente e mi ritrovo davanti Sam ed Emily tutti tirati.
-“Sam, Emily…”- li saluto velocemente.
-“Sei venuto a prendere Miley? Tra poco l’avremmo portata via con noi, che modi sono Embry? Far aspettare una ragazza venti minuti, e poi arrivare in ritardo al compleanno di uno dei tuoi fratelli… non va affatto bene sai”- mi rimprovera Emily molto seriamente. Abbasso lo sguardo imbarazzato, in effetti non posso proprio dirle il vero motivo per cui ho fatto tardi quindi non posso neanche giustificarmi. Beh tanto Sam verrà a sapere tutto. Una risata rischia di uscire dalle mie labbra, ma vedendo lo sguardo duro che mi rivolge Sam, cerco di trattenermi.
-“Ehmm… si Emily… hai ragione, non ritarderò più… voi andate pure, dite a Jared che tra qualche minuto arriveremo anche noi due”- cerco di scusarmi. O andiamo dai, Jared sarà così impegnato a sbaciucchiarsi con Kim che non si accorgerà neanche se ritardiamo di qualche minuto.
Non appena Sam ed Emily spariscono dietro l’angolo, un rumore richiama la mia attenzione.
Mi volto subito e… mio dio.
Le braccia mi ricadono lungo i fianchi e la mia bocca si schiude involontariamente. Sono rapito dalla figura che sta scendendo le scale con un’eleganza e un portamento da far invidia a chiunque.
-“Embry sei in ritardo.”- mi rimprovera subito con tono duro Miley. Ma io non la sento neanche, sono troppo impegnato a guardarla per bene.
Ha dei tacchi neri molto alti che le fanno due gambe ancora più belle di quanto non siano già, un vestito piuttosto stretto ma non troppo corto, elegante e sexy ma per niente volgare, delle paiette bianche risaltano sulla parte superiore del vestito molto stretta che risalta le sue forme e i suoi capelli neri cadono lisci sulle sue spalle.  E’ truccata leggermente, ma le sue ciglia sono lunghissime e le sue labbra sono dipinte di rosso e non posso far altro che pensare quanto siano perfette.
Il cuore inizia a battermi forte, fin troppo forte. L’istinto mi dice di prenderla e abbracciarla, e non lasciarla più allontanarsi da me.
Da un momento all’altro, senza che io me ne accorga, me la ritrovo a pochi centimetri da me con le mani appoggiate sui fianchi visibilmente alterata.
-“Ma mi ascolti quando parlo?! Dovevi essere qui più di 20 minuti fa! Dov’eri finito?”- mi chiede alzando il tono di voce. Non riesco neanche a risponderle. La guardo più volte dall’alto al basso, perdendo la testa ad ogni sguardo che le mando.
-“Sei…bellissima…”- riesco semplicemente a dirle incantato da quella visione. Vedo la sua espressione passare in un attimo da decisamente arrabbiata a sorpresa.
-“G…grazie…”- mi risponde sussurrando. Si avvicina lentamente a me e mi da un leggero bacio a fior di labbra. Non contento, appoggiando una mano sul suo fianco e spingendola dalla schiena con l’altra verso di me, approfondisco il bacio. Dopo qualche momento, ci stacchiamo e torniamo ad osservarci. Adesso, un sorriso regna sul suo viso ed io ricambio.
a stringo forte a me e le do un bacio sulla fronte.
Con i tacchi è molto più alta, non quanto me certo, ma decisamente non scherza.
-“Allora… andiamo?”- mi chiede dolcemente all’orecchio.
-“Andiamo ragazzina”- le rispondo ancora sorridendo e prendendola per mano la trascino fuori di casa.
Non appena usciamo la vedo in difficoltà a camminare sulla terra quindi, sollevandola molto facilmente, la prendo in braccio e inizio a camminare tranquillamente.
-“Non c’è bisogno, davvero!”- mi dice ridendo come una stupida.
-“Ma dai, ti ho vista, non negare l’evidenza non ci sai camminare”- rispondo ridendo a mia volta.
-“COSA? NON E’ VERO, E’ CHE IN QUESTO POSTO C’E LA TERRA E NON IL CEMENTO.”- mi urla dietro iniziando ad innervosirsi.
Oh Miley, non rendermi tutto ancora più eccitante…
-“Non sono io quello che stava per cadere dentro una pozzanghera di fango appena usciti di casa”- rispondo io molto tranquillamente.
-“E non sono io quella che ti ha chiesto di essere portata in braccio!”-
-“Ah no? Cazzo… mi sarò sbagliato allora, avrò fatto confusione”-
-“CHE COSA?”-
Scoppio a ridere senza più riuscire a trattenermi, continuando a camminare con lei tra le mie braccia.
-“Vuoi stare zitta una buona volta Ley? Basterebbe un grazie ogni tanto sai”- le dico ancora ridacchiando.
-“Grazie Embry…”- mi dice alla fine guardandomi negli occhi e facendomi innamorare ancora una volta.
 
POV MILEY

Arriviamo alla festa e in un attimo tutti si disperdono. Faccio gli auguri a Jared non appena lo vedo ed Embry si allontana da me per parlare con i suoi amici.
Mi guardo intorno e analizzo la situazione, dopotutto non è per niente male. Ha deciso di fare la festa in casa sua, dato che fuori faceva troppo freddo, molta gente sta ballando in salotto, altri si riempiono i bicchieri, c’è chi parla e chi urla per farsi sentire sopra la musica.
Non appena vedo Logan in un angolo che parla con Martin mi avvicino.
-“Ciao ragazzi!”- li saluto subito con un grande sorriso.
-“Ciao Ley, mi mancava vederti tirata, sei sempre bellissima. La California mi manca anche per questo”- afferma Logan. Ridacchio per niente imbarazzata dal suo commento, dopotutto ci sono abituata no? Quando si è l’unica donna in un branco di soli uomini è così.
-“Buonasera carissima, come stiamo? Sono approvato questa sera?”- mi chiede Martin molto più sciolto di Logan, dandomi un bacio sulla guancia e facendo una giravolta con il bicchiere in mano. Lo guardo meglio, ha una camicia bianca, dei jeans blu un po’ strappati, scarpe beige e una giacca elegante blu sopra, mi piace sì.
-“Si. Questa sera ti approvo dai – gli dico facendogli l’occhiolino – cosa c’è da bere?”- chiedo subito dopo.
Martin e Logan si scambiano uno sguardo complice e ridacchiano.
-“NO. NON DITEMI CHE C’E…”- inizio ridendo, quasi emozionata.
-“Eh si Ley, questa è la tua serata! Tequilaaaaa!”- mi urla all’orecchio Martin prendendomi per mano e trascinandomi al bancone con le bibite.
Ci guardiamo per un attimo e prendiamo la bottiglia di tequila in mano, iniziamo a bere ed a divertirci come solo noi sappiamo fare. In un attimo mi ritrovo a ballare, non so come, con Embry in mezzo a tutti gli invitati che ballano senza curarsi minimamente di quello che succede intorno. Tutti si stanno divertendo, davvero una festa stupenda! La musica è bella e tutti sono molto simpatici.

Dopo molto tempo che balliamo e che le mani di Embry sono attaccate al mio corpo, inizio a sentire davvero troppo caldo.
-“Esco un attimo fuori”- urlo all’orecchio di Embry, che mi da un bacio sulla guancia prima che io esca a prendere una boccata d’aria.
Esco sul retro della casa, vicino all’entrata della foresta, non c’è anima viva fuori. Ovviamente con solo qualche grado sopra lo zero chi uscirebbe? Mi accendo una sigaretta e sedendomi sotto il portico, inizio a fumare tiro dopo tiro. In mano ho ancora la mia bottiglia di tequila, inizio ad alternare un tiro e un sorso. Devo stare attenta a non esagerare però… l’ultima volta non è andata troppo bene.
Ridacchio a questo pensiero.
Improvvisamente sento un rumore nel bosco. Scatto in piedi e mollo la bottiglia li vicino, per terra.
Un altro rumore proviene da un punto esattamente davanti a me. Ci risiamo. Sicuramente è il lupo misterioso. Ma questa volta non mi scapperai, eh no caro mio, ti sei avvicinato troppo al mio territorio. Mi tolgo le scarpe per prepararmi.
Con uno scatto improvviso balzo in avanti e inizio a correre in quella direzione. Voglio sapere chi è.
Non aspettandosi una mia reazione, la persona, presa alla sprovvista, inizia a correre troppo tardi. Sono esattamente dietro di lui. Ancora qualche metro e riuscirò ad afferrarlo anche rimanendo in forma umana.
Continuando a correre però, mi accorgo che è molto veloce, forse non riuscirò a prenderlo. Presa alla sprovvista da questo improvviso svantaggio e volendo a tutti i costi conoscere la sua identità, prendo il primo sasso che mi capita e lo tiro con forza verso di lui. Tanto se tutto va bene li farà solo un graffio.
La sagoma davanti a me, sorpresa dal colpo, inizia a rotolare per terra fermandosi ai piedi di un albero.
Il buio non mi permette di vedere l’aspetto della persona che mi trovo davanti, ma sto ferma lì, impalata senza avvicinarmi. Il mio cuore martella per la paura, e adesso cosa faccio? Forse avrei dovuto chiamare gli altri o trasformarmi subito...
-“Ahia Ley!!!! Ma sei impazzita????? Tirare i sassi dietro alla gente, robe da pazzi! L’ho sempre detto che tu non sei in quadro porca miseria. Che male accidenti!”-  
Non appena sento la voce che proviene dalla sagoma, il mio cuore perde un battito, la riconosco e mi avvicino come attirata da una forza invisibile, per accertarmi che sia effettivamente lui…
No, non può essere.
Cammino sempre più velocemente e nervosamente ed abbassandomi per terra alla sua altezza, lo guardo meglio e lo riconosco.
-“RYAN!!!!!!!”- urlo sconvolta coprendomi la bocca con le mani totalmente sconvolta.
Ma cosa…?  Non riesco a dire neanche una parola. I miei arti sono paralizzati, che ci fa lui qui?!
-“Si sono io… ti devo qualche spiegazione, si lo so…”- afferma mettendosi in piedi e alzandomi con lui.
Ci guardiamo per un attimo e mi accorgo delle sue mani appoggiate sulla mia vita, mi scosto immediatamente e abbasso lo sguardo sentendo quel contatto improvvisamente come molto sbagliato.
Che bella situazione di merda.
-“Miley io…”- inizia lui, ma la rabbia tutto d’un tratto mi assale e inizio a sputargli addosso tutto quello che penso.
-“Come ti permetti di presentarti qui eh?! Dove sei finito per tutto questo tempo? Te ne sei andato da un giorno all’altro Ryan! Stavamo insieme da un anno e mezzo, UN ANNO E MEZZO, e tu insieme a quel coglione di mio fratello te ne sei andato! Mi avete lasciata da sola ad affrontare tutta quella merda. Avete deluso tutti; Luke era disperato per aver perso due dei suoi lupi migliori, Martin è stato chiuso nella sua cazzo di stanza per giorni perché i suoi due migliori amici con cui è cresciuto lo avevano abbandonato all’improvviso senza avvisarlo, IO SONO STATA MALISSIMO. Ho pianto per giorni quando mi sono resa conto che le due persone più importanti della mia vita se n’erano andate. E adesso tu osi venire qui e ti presenti così come se nulla fosse successo? Eh no caro mio, tu parti dal presupposto che io ti voglia ascoltare, ma non è assolutamente così.”- concludo urlando e infine cercando in tutti i modi di respirare e calmare il mio tremito che prelude la trasformazione.
Come ha potuto presentarsi davanti a me dopo 8 mesi che se n’è andato?! Lo guardo con odio.
-“Miley ascoltami per favore. Tu devi ascoltarmi!”-
-“No Ryan, io non voglio ascoltarti e non ho alcun dovere nei tuoi confronti.”-
-“Miley aspetta – dice prendendomi per un braccio e avvicinandomi a lui pericolosamente – tu non sai quello che stai dicendo, c’è un motivo se ce ne siamo andati, e ti spigheremo tutto. Devi solo darci la possibilità!”-
-“Dovrei darvi la possibilità? Ryan forse non ti è chiara la cosa, io sono andata avanti, non me ne frega niente del perché voi siate andati via. L’avete fatto e basta, ve ne siete fregati altamente di tutto e tutti. Siete andati via senza darci un briciolo di spiegazione.”- rispondo allontanandomi di un metro da lui.
-“Hai ragione abbiamo sbagliato ma…”-
-“Ma?! Come fai solo a pensare per un momento che io possa perdonarti? Stavamo insieme Ryan, io ti amavo. Ti amavo cazzo. Ti ho dato tutta me stessa, e tu te ne sei andato, mi hai lasciata lì senza alcuna spiegazione”- urlo infine scoppiando e liberando tutte le lacrime trattenute per mesi.
-“Ley… se mi darai la possibilità… io… potrei rimediare. Te lo giuro, sarò il ragazzo più perfetto che tu abbia mai avuto al tuo fianco…”- sentendo le sue ultime parole il mio pensiero va ad Embry ed il mio cuore è come se si spezzasse a metà.
Imprinting... ormai Ryan è troppo tardi anche se sei tornato.
Cosa devo fare? La mia testa è piena di confusione, non ci capisco più niente. 
-“Cosa sta succedendo qui?”- una voce decisa proviene da qualche metro di distanza da noi.
Le mie lacrime, il tempo e lo spazio non appena sento quella voce si bloccano. Tutto si blocca intorno a me.
Mi volto di scatto dopo qualche attimo e lo vedo davanti a me. Un ragazzo con lineamenti molto simili ai miei ma con due occhi azzurri che risaltano nel buio se ne sta in piedi accanto ad un grande sasso.
Ci osserviamo con sguardo perso entrambi.
-“Jason…”- sussurro molto lentamente. So che mi sentirà, in fin dei conti è un lupo no?
-“Miley…”- lo sento dire sottovoce, più a sé stesso che a me.
Mio fratello. Mio fratello è qui. Jason è davanti a me. Le lacrime iniziano a scendere ancora più forti di prima, non riesco più a fermarle, sono scossa dai tremiti e nessuno dei due osa dire niente.
Improvvisamente mi volto di scatto ed inizio a correre, corro senza una meta, corro solo per allontanarmi da quel posto, per allontanarmi da tutta quella confusione che non mi permette di essere razionale. Le lacrime continuano a scendere impetuosamente. Il mio corpo è attraversato da scossoni che non mi permettono di respirare, quello che provo adesso è così doloroso che non saprei neanche spiegarlo.
Dopo 8 mesi li ho rivisti entrami. Tutti e due davanti a me.
Hanno riaperto la ferita che, con molta fatica, ero riuscita a chiedere.
Perché sono tornati?
Le lacrime non mi permettono di vedere dove sto andando ma mi accorgo di essere vicina a casa di Sam ed Emily. Corro sempre più forte cercando di arrivare a casa, non è vero quello che ho visto questa sera, no. Devo aver bevuto troppa tequila. Voglio andarmene da questo posto, voglio ritrovare le certezze che ho costruito in questi giorni qui e che sono miseramente crollate in un attimo.
La mia testa è un insieme di idee scollegate; Jason, Ryan, Embry, il braccialetto, la loro scomparsa da un momento all’altro, i giorni seguenti la loro fuga… improvvisamente tutto mi torna in mente velocemente ed è come rivivere quei giorni da incubo.
-“MILEY”- sento urlare dietro di me. Mi volto appena continuando a correre, mio fratello e Ryan mi stanno inseguendo.
Non voglio fermarmi, non voglio vederli adesso. Con il cuore in mille pezzi finalmente vedo casa in lontananza.
-“Miley aspettaci per favore! Ti prego”- sento urlare un’ultima volta mio fratello prima che io spalanchi la porta di casa.
Con mia sorpresa tutti e due i branchi sono lì, probabilmente hanno deciso di continuare la festa da Sam ed Emily con i più stretti.
Mi guardo intorno e vedo tutti gli occhi puntati su di me. Per un attimo vedo lo sguardo di Embry posarsi su di me interrogativo e subito dopo mutarsi in uno sguardo estremamente preoccupato. 
Seguo in linea d’aria dove va a finire il suo sguardo, e guardo per un attimo il mio corpo. La mia vista è sfocata dalle lacrime, ma posso vedere tutto il fango di cui sono ricoperta e il mio corpo che trema scosso dai singhiozzi. Sento tutto il trucco sbavato sulla mia faccia e un buco nel petto all’altezza del cuore.
Mi fermo per un attimo cercando conferma negli occhi di Martin.
Nessuno fiata e quando arriva la mia tacita conferma, le lacrime riprendono a scendere all’impazzata sul mio viso.
Corro su per le scale senza dire niente sotto lo sguardo allibito di tutti gli altri che non capiscono cosa stia succedendo.
Cosa c’è da capire ragazzi? Sono stata pugnalata, dritta al petto 8 mesi fa quando mio fratello e il suo migliore amico, nonché mio ragazzo da un anno e mezzo, sono scappati improvvisamente senza alcuna spiegazione. E adesso, si sono ripresentati qui dal nulla con chissà quale pretesa.Pensando a tutto questo riassunto della situazione per cercare di fare chiarezza, entro in camera mia e chiudendo la porta sento la voce di mio fratello che proviene dal pian terreno.
-“Miley!!!”- sento urlare un’ultima volta, prima di chiudere a chiave la porta e di accasciarmi sfinita sul letto.
E adesso cosa succederà? Cosa devo fare?

POV JASON

Entro dalla porta spalancata seguito da Ryan, vedo la figura di Miley scomparire su per le scale.
-“Miley!”- provo a chiamarla un’ultima volta con le lacrime prossime a scendere.
Erano 8 mesi che non la vedevo, non credevo reagisse così, non credevo che mia sorella potesse odiarmi.
Le braccia mi ricadono lungo i fianchi e lentamente alzo la testa. Tutti gli occhi della stanza sono puntati su di me. Il branco di La Push mi studia, ma gli sguardi più pesanti e accusatori sono quelli dei miei fratelli, quelli della mia famiglia che ho abbandonato per otto mesi senza spiegazioni. Ragazzi vi prego... non fate così fratelli miei...
Spostando gli occhi uno ad uno arrivo ad incrociare quelli che mai avrei voluto vedere in quel modo.
Martin ed io ci osserviamo in silenzio. Non ci diciamo neanche una parola. I suoi occhi mi trapassano come se fossi aria, questo è quello che vedo nei suoi occhi, pura indifferenza. Mia sorella mi odia. Il branco mi odia. Il mio migliore amico, il mio fratello acquisito, prova pura indifferenza guardandomi dopo otto mesi. Perché sono tornato?
-“Jason…Ryan…bentornati…”- interrompe il silenzio Luke alzandosi in piedi. 

Ciao a tuttiiiiiiiiiii :)
Eccoci qui, svelato il mistero! Il misterioso lupo era Ryan, ormai ex ragazzo di Miley, che otto mesi prima insieme a suo fratello Jason era scappato via senza dare spiegazioni. Quale sarà il segreto che nascondono Jason e Ryan? E tra Miley ed Embry adesso che è tornato Ryan cambierà qualcosa? Martin adesso cosa farà?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! ;) Spero vi sia piaciuto e mi auguro di non aver deluso le vostre aspettative.
Vi lascio qui sotto delle immagini di Jason, Ryan, Martin e Miley per farvi un'idea di come me li immagino io!

Aspetto le vostre recensioni che mi aiutano sempre molto a capire s eho fatto un buon lavoro o no! Buona lettura :) 

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