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Autore: AlekHiwatari14    24/10/2015    1 recensioni
I nostri eroi sono cresciuti e si sono sposati. Hanno la loro vita adulta, piena di impegni, ma anche piena di sofferenze per cose mai dette. Fic ambientata prima del 2027, quando i nostri eroi erano alle prime imprese e impegni della vita quotidiana, vita che pian piano, come al solito, li sconvolgerà lasciandoli nel dubbio di ciò che accadrà. Tra odio e cose che verranno poi scoperte, Tai dovrà decidere il dafarsi poichè ancora nel cuore ha la sua amata. Buona lettura.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Un po' tutti, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5



Eccomi qui ad abbracciare Tai. E' la prima volta che lo faccio da quando ci siamo lasciati quella volta. Se lo sto abbracciando è solo perchè volevo sostenerlo, ma questo abbraccio invece sostiene il mio cuore. E' strano. E' come se calmasse ogni tempesta dentro me. Siamo tutti dispiaciuti per ciò che abbiamo saputo, ma lui probabilmente lo nega e lo negherà ancora a se stesso. Sua moglie ha la leucemia, una grave malattia che non può essere curata semplicemente. 

"Ehi, ragazzi. Che avete? Sora?"Chiede facendomi staccare. Sento il cuore a pezzi quasi quanto lui. Immagino la sua sofferenza. Dopotutto l'ama veramente.

"Mi spiace molto."Sussurro con un filo di voce e gli occhi lucidi, ma Tai ancora non capisce.
"Dispiace? Per cosa?"
"Abbiamo saputo di tua moglie."Riferisce Joe avvicinandosi.
"Anche se Matt non è qui ci ha detto di starti vicino anche da parte sua."Aggiunge Izzy e Tai sembra ancora più confuso.
"Vicino? Per quale motivo? Dopotutto mia moglie sta bene. E' solo in ospedale per controlli." Eccolo. Continua a negare a se proprio come quella volta che gli dissi che non volevo stare più con lui. Negava che ci eravamo lasciati. Probabilmente è un modo per non sentirsi male, ma sa la verità. Sa che sta male veramente. Davanti a quelle parole, io e Mimi non resistiamo e gli buttiamo in faccia la realtà senza pensarci minimamente a ciò che può provare lui.

"Non è vero. Lo sai bene."Gli urla Mimi.
"Ha la leucemia! Gliel'hanno diagnosticato stamattina."Sbraito anch'io, ma la sua reazione non è come mi aspettavo. Mi sarei aspettata che mi contrabbattesse come il suo solito, invece si limitò a spalancare gli occhi deglutendo e chiedere con un filo di voce:"Cosa?"
"Mi dispiace."Sussurra T.K.
"Fratellone, noi siamo con te."Aggiunge Kari, ma tutte le parole non posso colmare il vuoto che sta per subire Tai. 

Mi sento una vera stupida. Non avrei dovuto dirglielo così crudamente. Senza aprir bocca, si allontana da noi incominciando a correre sempre di più. Le lacrime sui suoi occhi sono inevitabili. Senza esitare e senza sapere cosa mi sta spingendo a farlo, mi precipito dietro di lui.

"Sora!"Chiama Mimi, ma non mi fermo. Devo correre da Tai. Devo chiedergli scusa.  Questo è il pensiero che ho nella mia testa.
"Fermati, Tai!"Urlo, ma sembra non sentirmi. Corro ancora più velocemente fino a quando non riesco a raggiungerlo e lo prendo per il braccio.

"Fermati! Non fare sciocchezze."
"Perchè? Perchè?" Sbraita piangendo dando un pugno contro il muro.
"Tai...."Sussurro con un filo di voce abbracciandolo nuovamente per poi aggiungere:"Ti sto vicino. Non dimenticarlo."

Quelle parole mi vennero dal profondo del cuore. E' tutto così strano. Come se il mio cuore non riuscisse a trattenersi. Tai si stacca e mi guarda.
"Va a casa."Mi dice con sguardo spento andandosene via. Sicuramente, questo sole che batte non lo aiuta minimamente. Lo avverto guardando il suo dolore. Anch'io vorrei camminare sotto la pioggia se avessi saputo una cosa del genere. Magari perchè laverebbe via tutta la tristezza, come quel giorno che lui mi diede buca. Pioveva ed io me ne andai dopo aver aspettato fino a quasi mezzanotte. Non avevo ombrelli con me, nulla dove ripararmi, ma sicuramente se avessi avuto qualcosa non l'avrei neanche preso. La pioggia, in quel giorno, lavava via ogni mia lacrima e dolore. Quando tornai a casa ricordo le urla di mia madre e la febbre che mi venne. Quando lui mi richiamò dopo averlo tempestato di chiamate, mi arrabbiai e gli attaccai il telefono in faccia. Da quel giorno decisi di approfondire l'amicizia con Matt per indispettirlo e mi sono ritrovata sposata con lui. Sicuramente la rabbia e l'orgoglio fa fare cose che nessuno di noi vorrebbe fare, ma le fa ugualmente sopratutto se c'è di mezzo l'amore. Così, senza pensarci due volte, torno indietro a riprendere mio figlio e, invece di andare a lavoro, lascio tutto nelle mani di Piyomon e mi diriggo a casa di Tai. Lui non c'è ancora, ma sotto lo zerbino lascia sempre una chiave di riserva per gli amici. Così la prendo ed entro.

"Mamma? Perchè non stiamo a casa nostra?" Mi domanda non sapendo il motivo.
"Jun, per un pò staremo con Tai e suo figlio. Hanno bisogno di supporto e poi non posso lasciarti da solo ora che papà è a lavoro."Rispondo, ma egli contrabbatte.
"E se papà chiama a casa e non ci trova?"
"Tranquillo. Ci troverà, anche perchè sa il numero di cellulare ed anche la situazione in cui stiamo."Rassicuro mentre incomincio a mettermi a mio agio e cucinare qualcosa visto l'orario che si è fatto. Qualche ora più tardi rientra Tai con suo figlio rimanendo meravigliato dalle pietanze cucinate e dal fatto che io fossi in casa sua.

"Sora?Che ci fai qui?"
"Pensavo che, siccome tua moglie è in ospedale e Matt starà via per un pò, magari possiamo stare insieme e prenderci cura dei nostri figli dandoci degli orari.Che ne pensi?"Propongo, anche se non sapevo cosa realmente mi spingeva a stargli vicino. Tai annuisce e con un sorriso falso fa allontanare suo figlio.
"Takeru, va a lavarti le mani con Jun. Dobbiamo mangiare."
"Ah...finalmente si mangia qualcosa di buono. Non ne potevo più della solita cucina."Mormora andando verso il bagno con mio figlio. Tai entra togliendosi le scarpe e la giacca per poi sedersi a tavola contrariato.

"Potevi anche evitarlo. Apprezzo molto il gesto, ma non credere che questo possa tirarmi su."Mi dice con un fare acido che non è da lui. Mi siedo al tavolo con la sedia accanto la sua mettendogli la mano sulla mano per confortarlo, ma lui me la tira.
"Perchè ti comporti così?" Domando, ma probabilmente era meglio se non gliel'avessi chiesto. Mi guarda minaccioso. Quello sguardo arrabbiato non l'avevo mai visto prima. Impulsivamente incomincia rimproverandomi: "Mia moglie sta male e tu vieni in casa mia facendo la finta mogliettina. Secondo te che dovrei fare?"
"Ma quale finta mogliettina?"Incomincio a chiedere non capendo cosa stessi facendo di sbagliato.
"Certo. Cucinare la cena, sederti accanto a me e prendermi per mano non ti sembra abbastanza per fare la finta moglie?"
"Ma che dici?"
"Sappi che questa tua intrusione non mi aiuta per niente!"Esclama alzandosi di scatto diventando stranamente nervoso. Quelle parole proprio non le capisco, come non capisco il tono alto che non ha mai usato con me. Abbasso la testa e con un filo di voce chiedo:"Scusa. Non volevo."Per poi alzarmi mentre i due bambini escono dal bagno. 

Mi sento una totale idiota. Non avevo pensato che potessi dargli così fastidio, come non pensavo minimamente di agire così. Mi allontano dalla tavola andando verso la porta, ma lui mi blocca prendendomi per il braccio.
"Dove vai?"
"Tolgo il disturbo! Andiamo Jun." Ordino facendo allontanare mio figlio dal suo, ma alcune sue parole mi presero letteralmente alla sprovvista.
"Scusa. Non volevo. Pensavo avessi capito come stavano le cose."Spiega facendomi voltare per poi aggiungere:"E' un periodo difficile per me e per Takeru e... vedere la persona che ho sempre amato a casa mia e fare le cose che avrei voluto che facesse a me, non aiutano per niente in una situazione del genere."

Quella confessione mi lascia letteramente spiazzata. Non credevo che lui provasse ancora qualcosa per me. Abbassa lo sguardo e lascia la presa. Così, dopo averci pensato un'attimo, faccio sedere mio figlio e mangiamo tutti insieme. Non so perchè, ma questo paesaggio e quest'atmosfera felice mi sembra quasi un sogno. Anch'io, come lui, avrei voluto cucinare per lui e aspettarlo a casa con i miei figli che tornava da lavoro. Ma tutto questo non è possibile. Lui è sposato proprio come lo sono anche io e poi... Matt è così dolce e non me la sento di lasciarlo. Non ha mai fatto nulla di sbagliato con me, ma probabilmente lo sto facendo io con lui in questo istante senza accorgermene perchè il mio cuore batte all'impazzata all'idea di stare accanto a Tai e sembrare una famiglia felice. Lo vedo sorridermi. E' strano. Chissà a che pensa, ma non voglio neanche chiederglielo. Ho troppa paura che quel sorriso, in realtà, è qualche pensiero di derisione nei miei confronti. Non sopporterei una cosa del genere. Finiamo di mangiare e incomincio a lavare i piatti. Tai è seduto sul divano e le due pesti si rintanano in camera di Takeru. Mi sento osservata e mi giro. Eccolo che mi guarda dal divano come se volesse dirmi qualcosa. Cos'ha in mente? Scopritelo nel prossimo capitolo.
   
 
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