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Autore: IreneDiAngelo    24/10/2015    1 recensioni
Questo tuo sentimento è inutile: l'amore è cieco e lui ti ama. Non vedrà mai quanto io sia migliore di te.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Come ogni mattina, ieri ho preso l’autobus per raggiungere la mia scuola.
Come ogni mattina, su quell’autobus vi ho trovato Giacomo.
Come ogni mattina, non appena i miei occhi sono caduti nei suoi e i suoi nei miei, non mi sono potuta impedire un’elettrizzante stretta allo stomaco, uno sprizzo di amara felicità.
Come ogni mattina, la consapevolezza della realtà delle cose mi ha colpita come un macigno.
Io lo amo.
Lo amo mio malgrado. Non voglio questo sentimento devastante, non voglio che le mie giornate scorrano allegre se lui mi sorride e d’inferno se lui m’ignora. I miei pensieri ormai gli gravitano costantemente intorno e, per quanto io provi a distrarmi, la mia mente se ne ritrova spesso assorbita; ho io mai chiesto un tale disagio?
La scomoda verità, però, è che per quanto queste emozioni nuove e disorientanti mi nuocciano, io non posso fare altro se non bramarle e goderne, nonostante il dolce dolore in cui mi annegano.
Io lo amo.
Lo amo da quando, in un frenetico pomeriggio d’aprile, condivise con me il terribile peso che gli opprimeva il petto. L’animo debole e ferito che mi mostrò, spogliato della quotidiana maschera di fittizia serenità, mi mosse il cuore ed in uno scambio di sguardi io m’innamorai.
Io lo amo.
Lo amo per quanto lui non sia mio, per quanto lui sia altresì tuo. Non sono le mie carezze a riscuoterlo dalle sue funeste riflessioni, non sono i miei abbracci a riunire i cocci del suo spirito spezzato e non sono i miei baci ad acquetare i tumulti che gli imperversano dentro. Sono i tuoi.
Eppure, io lo amo.
E ieri, come ogni altra mattina su quel bus, la consapevolezza di ciò mi ha colpita con forza nuova.
Con un sorriso inebetito, l’ho salutato e lui ha ricambiato, facendomi cenno di venirmi a sedere al posto a fianco a lui, che aveva tenuto occupato con lo zaino. Raggiuntolo, ci siamo lanciati nelle nostre usuali conversazioni: abbiamo spaziato dai test di chimica all’aborto, dal mio insospettabile animo da rockettara ai diritti degli omosessuali e dal suo cappello serioso a quale fosse per noi il senso della vita. Nulla di strano per noi, giovani ingenui a cui piace improvvisarsi filosofi.
Ad un certo punto, però, mi ha interrotta. Doveva confessarmi qualcosa, ha detto. Qualcosa che mi ha pregato di tenere per me. Qualcosa che la mia superbia mi aveva imposto già da tempo di sospettare.
Tu sei gelosa.
Il mostro dagli occhi verdi di Shakespeare ti tiene nelle sue grinfie ed ha instillato in te il seme della paura.
Paura di me.
Sono una persona fantastica, ha detto, così fantastica che tu temi lui mi possa preferire a te.
Non conosco vocaboli per descrivere il peccaminoso e crudele piacere che tali parole mi hanno procurato.
Be’, pensandoci, come darti torto?
Sono più brava di te in tutti campi che ti stanno più a cuore: nella danza, nel teatro, nella scrittura. Ho voti più alti a scuola e risultati più soddisfacenti nell’attività fisica. I nostri amici si rivolgono a me quando hanno bisogno di consigli, mentre a stento sopportano la tua logorroicità e la tua costante ricerca di attenzioni. Sono più intelligente e, nonostante io lo ritenga un parametro poco valido, più bella di te. Il mio fisico snello è sempre fasciato in vestiti che rispecchiano il mio stile, mostrando molta più personalità dei jeans e delle magliette che sempre contengono le tue curve formose. Il mio viso acqua e sapone incorniciato dalla mia chioma curata spicca se confrontato con i tuoi lineamenti truccati e la tua perenne coda di cavallo.
E’ comprensibile perciò, che tu sia gelosa.
E’ comprensibile che tu ti stringa Giacomo forte al braccio ogni volta che sono con voi, è comprensibile che tu non mi rivolga il saluto quando mi vedi arrivare in sua compagnia ed è comprensibile che tu lo assalisca di baci ogni volta che mi si avvicina per conversare. Per quanto i chiari moniti che lanci mi raggiungano come coltellate al cuore, il tuo comportamento è comprensibile.

Questo tuo sentimento è però inutile: l’amore è cieco e lui ti ama. A differenza tua, non vedrà mai quanto io sia migliore di te.

   
 
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