Crossover
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Autore: Crybaby    24/10/2015    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Tripla Battaglia Per Il Destino Del Mondo (Seconda Parte)

Sul cornicione del tetto di un palazzo, una figura fiera sovrastava la città ridotta in rovina.
-È spaventoso… Tutto il male accaduto nel mondo durante la mia assenza, per colpa di un gruppo di streghe assetate di potere, è spaventoso ed imperdonabile… Ma non resterà impunito ancora a lungo! Ora che il sottoscritto è tornato, coloro che hanno compiuto questi atroci crimini contro l’umanità la pagheranno, cara e salata! Niente potrà salvarle dalla mia furia, la furia del Campione dei Campioni, la furia del grande, inimitabile, incommensurabile, inesorabile Mister Sata… Ata… ATCIÙ!
Un soffio di vento particolarmente freddo investì il buon Mister Satan, facendolo rabbrividire e obbligandolo a stringersi nel suo accappatoio.
-Brrr… Maled-d-dizione, ma quelli che mi hanno trovato nella mia villa non potevano mettermi, che ne so, un pigiama o una tuta invece di lasciarmi così com’ero? Un po’ di rispetto, che diamine! Aaah, se solo avessi la mia gloriosa veste da combattimento…
-Cambierebbe poco o niente. Senta, ormai lo sanno tutti che lei è un gracile decrepito! Perché non la pianta con questa farsa e non se ne va in pensione per sempre?
Satan si girò verso colui che aveva parlato: trattasi dello sconosciuto uomo delle pulizie usato come cavia da Viluy, agli inizi della carriera di quest’ultima come segretaria di Trunks.
-Nessuno ha chiesto il suo parere… chiunque egli sia! E non le conviene farmi arrabbiare, anche se i miei muscoli non sono più quelli di un tempo posso ancora sottomettere gente come te a… aa… AAATCIÙ!
Un altro brivido di freddo ridusse il povero Satan a un ghiacciolo vivente. Ad alleviargli le sofferenze si preoccupò Majin Bu che, nonostante fosse ancora prigioniero della bolla di Petirol, cercò nel limite della sua mobilità di dare delle leggere pacche sulla schiena dell’amico.
-Ah, Bu! Per fortuna ci sei ancora tu a sostenermi!
Commosso, Satan abbracciò la bolla.
-Mi piange il cuore a saperti in questo stato, amico mio! Credimi, se gli altri non mi avessero costretto a restare qui al sicuro, niente mi avrebbe impedito di unirmi alla lotta per costringere quelle megere a liberarti!
Majin Bu sorrise, apprezzando il pensiero.
Il dipendente di Trunks invece sbuffò irritato e si allontanò verso il lato opposto del tetto.
-Bah, begli eroi che mi ritrovo. Sanno volare alla velocità della luce e non hanno tempo per darmi uno strappo a casa. Ho moglie e figli che mi aspettano, accidenti! Che cosa ci sto a fare bloccato qui?
-Come la capisco…- sospirò Shizune. Anche l’assistente di Tsunade e la suina Tonton, insieme al capo di polizia ancora svenuto, si trovavano costrette nello stesso posto -avrei davvero fatto meglio a correre dietro a Rock Lee! Oltre a salvarlo da fare pazzie, avrei potuto almeno assistere a una delle tre battaglie con le streghe! Qui invece, oltre a fare da… da balia a questi tizi, cosa posso fare? Mi sento così inutile…
Tonton grugnì, condividendo il dispiacere della padrona.
-Eh già. Se almeno sapessi come stanno procedendo gli scontri, mi sentirei più sicur…
Un botto improvviso proveniente da una zona poco lontana fece tremare il palazzo e quasi perdere l’equilibrio a Shizune, che si salvò dal cadere per miracolo.
-Okay… Okay… Hai ragione Tonton… Stiamo bene dove stiamo…

Senza lasciare a Eudial il tempo di capire la situazione, Gotenks era già partito all'assalto con uno spettacolare calcio piroettante in caduta.
Purtroppo per lui la strega fu comunque lesta a scansarsi, lasciando che il saiyan si schiantasse sull'edificio alle sue spalle.
-Ci sarà tempo anche per te, ora devo occuparmi di Naruto! Fatevi da parte, se non volete soffrire insieme a lui!
Come una belva Eudial balzò con gli artigli protesi verso Naruto, trovandosi la strada sbarrata da Gaara ed Hinata.
-Peggio per voi! Aaah...
-Eh no, bella! Non è educato ignorare il prossimo!
Eudial si sentì afferrata per le code e si girò, trovandosi ancora Gotenks davanti.
-Tu… Si può sapere chi sei e cosa vuoi da me?
-Pensavo di avertelo già spiegato: io non sono né Goten né… Sai una cosa? Tu non meriti che te lo ripeta! Siccome sei stata disattenta, verrai punita!
Eudial tentò di graffiare il volto di Gotenks per zittirlo, ma questi si librò in volo, roteò su sé stesso a velocità folle e lanciò la strega, che precipitò con un tonfo assordante in una zona più lontana della città.
-Avete misurato la distanza?- esclamò Gotenks fiero, scrutando l'orizzonte -credo di aver stabilito un nuovo record!
-Gotenks, non fare lo scriteriato!- lo ammonì Gohan -potresti aver ferito qualche innocente! Non sappiamo ancora se la città sia stata evacuata del tutto!
-Rilassati, Gohan! A parte la nostra, non ci sono altre aure! Ora, se volete scusarmi…
Incurante di tutto, il saiyan risultato della fusione volò via a razzo per raggiungere Eudial e continuare la lotta.
-Gotenks, torna subito qui! …aah, ora capisco cos'ha dovuto sopportare Piccolo quando lo ha allenato…
Seguito da Videl e Pan, anche Gohan si alzò in volo.
-Noi andiamo a controllare lo scontro più da vicino- disse agli altri -per adesso, sarà meglio che voi rimaniate qui a sorvegliare i feriti!
-D'accordo, faremo come dici- rispose Gaara.

Super C-17 si sgranchì le nocche, pregustando il momento in cui le avrebbe sporcate di sangue.
-Dunque, dolcezza, a che punto eravamo rima…
-MARS, FLAME SHARPSHOOTER!!!
Senza perdersi in chiacchiere Petirol tese un arco immaginario e scoccò la sua versione della freccia di Marte contro il cyborg, che la evitò spostandosi a una velocità tale da renderlo invisibile.
-Ma dov’è…
-Cucù.
Petirol si girò di scatto, appena in tempo per beccarsi un pugno in pieno volto ed essere proiettata all’indietro, dove sbatté con la schiena contro il cyborg che già l’aveva raggiunta.
-Cucù di nuovo…
17 partì con un nuovo pugno, ma questa volta la nemica fu lesta a bloccarlo.
-Io non mi faccio fregare due vo…
Il cyborg tentò un pugno con l’altra mano, ma fu bloccato anche quello. Urlando e sprigionando la propria aura multipla, Petirol strinse saldamente le mani di Super C-17 e con un doppio calcio al suo costato lo allontanò da sé, riuscendo a strapparli dalle braccia; la ragazza fece quindi per distruggerle, ma l’avversario le puntò contro entrambi i moncherini e rispose.
-HELL STORM!!!
I polsi del cyborg mitragliarono di proiettili d’energia la strega, che assorbì e restituì in forma potenziata al mittente. Super C-17 li evitò usando di nuovo la supervelocità e portandosi direttamente di fronte a Petirol, per colpirla con una ginocchiata e farle perdere le mani. Fece in tempo a riattaccarsene una, ma la strega gli restituì la ginocchiata facendogli perdere l’altra: tuttavia, controllata mentalmente dal cyborg la mano volò verso l’alto, tornò indietro e colpì dietro la testa la ragazza, che cadde in ginocchio.
Dopo essersi riattaccato anche l’altra mano 17 le spalancò entrambe per caricare uno dei suoi colpi migliori, ma anche lui come l’avversaria fu colpito a tradimento alle spalle da qualcosa: la freccia di Marte, anch’essa tornata indietro. Il cyborg rimase stordito, e Petirol ne approfittò per arretrare e riprendere fiato.
-A quanto pare ho avuto la tua stessa idea molto, molto prima di t…
-Per caso la freccia che mi ha colpito era fatta d’energia? Complimenti, era deliziosa.
Per nulla ferito, Super C-17 si massaggiò la schiena e fece qualche piegamento sul posto per innervosire la strega. Ruggendo di rabbia Petirol ripartì all’attacco e i due avversari ingaggiarono uno scambio ravvicinato di colpi fisici.

-Giù!
Gohan cinse sua moglie e sua figlia e si gettò in picchiata, per evitare diversi raggi di fuoco sparati alla cieca da Eudial. I tre atterrarono sul tetto di una delle tante casette a schiera della zona in cui la strega era precipitata, e la trovarono intontita ed incastrata nel cemento della strada.
-Che vi dicevo? Non c’è nuuuuuulla di cui preoccuparsi! Su un altro tetto Gotenks era intento a saltellare e ballare, per nulla preoccupato.
-Come potete vedere, la nostra “pericolosa” strega non è affatto una minaccia per la comunità!
-Ma infatti eravamo preoccupati di te…- lo rimbeccò Pan.
-Ehi! Guarda che AHIAHIAHIAHAI!!!
Un raggio di chakra infuocato perforò la casa su cui sostava Gotenks e lo sfiorò alla coda. Soffiandoci sopra per farla raffreddare, il saiyan saltò nel frattempo giù del tetto e si portò di fronte a Eudial.
-Fiuuuu, fiuuuu… TU! Perché non mi affronti volando come facciamo tutti, invece di ricorrere a questi sporchi trucchi?!?
Con fatica, la ragazza si disincastrò dal cemento.
-Perché… Prima di tutto… Io non so volare…
-Tu… Non sai…
Colto da violenti fremiti, Gotenks si rotolò in terra ridendo spietatamente.
-Tu… PFFFTAHAHAHAHAH!!! Non posso crederci! Ma quale minaccia! Non posso credere che la Terra sia in pericolo per causa tua!!! Per causa di una che non sa nemmeno volare!!!…
Il raggio di chakra innalzatosi in precedenza ricadde su Gotenks, colpendolo in pieno e generando un’esplosione.
-…e poi, non ne ho bisogno- concluse Eudial, incrociando le braccia -uff, questa dev’essere la mia serata sfortunata. Non ho ancora finito di mettere a tacere quel pagliaccio di Naruto, che subito devo avere a che fare con uno sbruffone di primo livello. Mh?
Seppur bruciacchiato, Gotenks si riprese rapidamente dal colpo subito e sprigionò la propria aura.
-Ti sbagli… Bella… Questo…
I capelli del saiyan divennero biondi di colpo.
-QUESTO È IL PRIMO LIVELLO!

Dopo un paio di minuti di rapide parate e schivate a vincere lo scontro fu Petirol, che approfittando di un’apertura riuscì ad assestare una violenta ginocchiata al torace di Super C-17, costringendolo ad arretrare e a tenersi la sezione colpita.
“Guarda guarda… Che abbia trovato il suo punto debole? Nel dubbio…”
Galvanizzata, la strega insistette sul torace dell’avversario seppellendolo di rapidi pugni, gli piantò un’altra ginocchiata e infine lo stese con un doppio pugno con tale violenza da farlo affossare nel terreno e fargli scavare un enorme cratere.
“L’ho indebolito a sufficienza. È il momento di accendere i fuochi d’artificio!”
Petirol si portò in aria, alzò una mano verso il cielo e creò un’instabile sfera di luce.
-WORLD SHATTERING!!!
La sfera precipitò sull’immobile cyborg, schiacciandolo in pieno ed allargando ancora di più le dimensioni del cratere nella successiva esplosione, che sollevò anche un denso polverone.
-Oooh, non ho tempo di aspettare!
Girando su sé stessa Petirol disperse la nebbia in pochi secondi, rivelando però una brutta sorpresa. Al centro del cratere Super C-17 era ancora carponi ma completamente senza ferite, ma non solo: i muscoli del suo corpo erano triplicati di volume, segno che aveva assorbito tutta la potenza del World Shattering sino all’ultimo goccio.
-Che tu sia dannato!!!
Petirol si gettò sul nemico a piedi uniti, per trafiggerlo da parte a parte con un doppio calcio. Ma, all’ultimo secondo, 17 si rimise in piedi e le afferrò le caviglie, tenendola ben stretta.
-Non… non oserai…
-Strapparti i piedi? Non ne ricaverei alcun vantaggio, considerato che non li usi quasi mai. Invece farò di meglio.
17 mantenne salda la presa per ancora un minuto, tempo che servì al suo fisico per assorbire del tutto l’energia e tornare alle normali dimensioni. Quindi, il cyborg cominciò a girare su sé stesso e far roteare la nemica. Più veloce, sempre più veloce, talmente veloce da generare un piccolo tornado. Infine mollò la presa: con la testa che le girava vorticosamente, Petirol si lasciò lanciare e schiantare contro un lontano traliccio che fu abbattuto in una pioggia di scintille.

Questa volta arrabbiato Gotenks seppellì Eudial di colpi ravvicinati, la scagliò in aria con un uppercut e la raggiunse con un salto; la strega si difese però girando su sé stessa per ustionare il nemico con le code, ricadde in piedi sulla strada e cominciò a correre per evitare una pioggia di sfere d’energia.
“Questo clown ha detto di chiamarsi Gotenks e di non essere né Goten né Trunks, ma cosa vuol dire? Chi è in realtà? Se solo lo capissi, potrei… ?”
La ragazza rallentò, accorgendosi solo in quel momento che stava correndo su tutti e quattro gli arti. Proprio come un animale.
“Ma… Ma che accidenti sto facendo?…” -AAAH!
Una delle sfere centrò Eudial, stordendola temporaneamente. Soddisfatto, Gotenks ridiscese a terra e si posizionò per raccogliere le energie per il colpo finale.
-Vediamo, come potrei distruggerti? Con il Mega Big Bang Kamehameha, o con il Final Genkiflash? E se invece ricorressi ai Fantasmi Kamikaze?…
-Goten! Trunks! Fermatevi!
I presenti si voltarono. Dal fondo del quartiere videro giungere trafelate Sailor Mercury e Sailor Venus.
-E-ehm, il discorso vale anche per voi, ragazze! Io non sono né Goten né Trunks, io sono…
-Abbiamo capito, basta!- gridò Pan, esasperata -Minako, Ami! Cosa è successo?
-I ninja… ci hanno appena detto… che Naruto sta morendo, senza il cristallo del demone volpe- spiegò Ami -e anche che non possiamo rischiare che Eudial venga uccisa, senza prima averlo recuperato!
-Purtroppo- aggiunse Minako -l’unico mezzo per estrarre i cristalli del cuore è andato perduto! Dovremo costringere Eudial a ridarcelo in un altro modo! …sempre che tu non l’abbia già uccisa nel frattempo…
-Eh? Oh no, ma stavo appunto per farlo! Se però avete un’idea migliore, ragazze, sono pronto ad ascoltarla!
-Come hai ascoltato mio papà poco fa, giusto?
-Sta zitta, Pan!

Mentre gli eroi discutevano, Eudial riaprì lentamente gli occhi. La prima cosa che vide furono le sue mani, che il chakra del Kyuubi stava ancora modellando per farle assomigliare a delle zampe irte di artigli.
“Temo di aver capito… L’istinto di sopravvivenza ha spinto il cristallo del demone volpe a prendere maggiore controllo sul mio corpo, per questo mi sono messa a correre a “quattro zampe”…”
La ragazza strinse le dita sull’asfalto, graffiandolo.
“Ho promesso a lui e in futuro al demone vero e proprio libertà di movimento e decisione… ma sarà davvero la cosa giusta da fare? Ora che ho il potere per dominare il mondo, non posso permettere di esserne sopraffatta!”
Eudial alzò un poco lo sguardo, vedendo i saiyan e le sailor ancora intenti a chiedersi come potessero fare per salvare la vita di Naruto.
“D’altra parte… Rinunciare al demone e costringerlo di nuovo a servire Naruto sarebbe un gesto davvero infame da parte mia, specialmente dopo tutto quello che il cristallo ha fatto per me…”
Pian piano, la ragazza si alzò in piedi. E prese infine una decisione.
“E va bene. Darò al potere del demone più libertà. Glielo devo, se voglio vincere questa battaglia. Devo avere fiducia in lui. …speriamo in bene.”
Preso un respiro profondo, Eudial rilassò i propri sensi.

-Potremmo costringerla con la forza, oppure… RAGAZZI, TUTTI QUI! PRESTO! SABAO SPRAY, FREEZING!!!
Sailor Mercury eresse in fretta uno spesso muro di ghiaccio. Venus, Gohan, Pan e Videl obbedirono subito; Gotenks si limitò invece a proteggersi incrociando le braccia di fronte al volto, ma in entrambi i casi nessuno riuscì a limitare gli imprevedibili, imminenti danni.
Una sferzata d’energia rossa si propagò dal corpo di Eudial, generando un’onda d’urto che scoperchiò le case vicine dei loro tetti e travolse i presenti, mandandoli tutti al tappeto.
Dopo qualche istante, Gotenks fu il primo e per il momento l’unico a riprendersi dal colpo. Il saiyan aprì la bocca per sparare un’altra delle sue frasi spavalde, ma quando vide il nuovo aspetto della sua nemica non riuscì ad emettere nemmeno un suono: una quarta coda si era aggiunta alle prime tre, mentre la pelle si era squarciata in vari punti scoprendo una carne rossa come il magma.

Nello spiazzo deserto in cui solo un’ora prima sorgeva il molo abbandonato, solo gli invisibili soffi di vento si frapponevano tra Kaolinite e Hotaru. L’avvento improvviso della sailor non aveva disturbato per nulla la strega, contenta invece di avere ancora una possibilità di portare a compimento la missione che Chaos le aveva affidato.
Ovviamente, la guerriera di Saturno era di tutt’altro avviso.
-Ti avverto, Kaolinite. Basta con i giochi, basta con gli scherzi! Questo sarà lo scontro decisivo, quindi combatterò senza trattenermi! Volente o nolente, ti costringerò a fare altrettanto! In guardia!
Hotaru balzò in avanti e fece piovere la falce sulla nemica, la quale schivò il colpo con nonchalance teletrasportandosi alle sue spalle.
-…ah ah ah ah… Mi duole smorzare la tua rabbia, mocciosa, ma temo che dovremo trattenerci entrambe. Io non ho intenzione di ucciderti, mentre tu… beh, tu non desideri distruggere il cristallo del cuore della tua preziosa principessa, giusto?
Hotaru si voltò, e così come Setsuna e Mamoru sbarrò gli occhi incredula.
-C-come hai detto?! C-che cosa ne hai fatto del cristallo di Usagi?!
-Lo ha… Lo ha divorato- rispose Tsunade. A quella notizia Sailor Pluto si coprì la bocca, scioccata.
-No… Proprio come Petirol…
-Stavo per avvertirvi- continuò l’Hokage -ero riuscita a ferirla gravemente, così per salvarsi Kaolinite ha ingerito il cristallo della vostra amica, trasformandosi nel… nell’essere che vedete ora.
-“Essere”? Non osare sminuirmi, Tsunade!
Mantenendo la compostezza, Kaolinite avanzò minacciosa.
-…ma, ora che ci penso, tu non sei al corrente di ogni cosa. Tu non sapevi ancora che in me scorreva il sangue nero di Chaos in persona. Voi tutti, non sapete ancora che nelle mie vene e nel mio cuore artificiale scorre l’energia prodotta dall’eterno scontro fra il bene, rappresentato da Sailor Moon, e il male, rappresentato da Chaos…
-MALEDETTA!!!
Accecato dalla rabbia, Mamoru nelle vesti di Endymion corse verso la strega con la spada sguainata. Ma, a un metro da lei, si immobilizzò.
-Avanti, colpiscimi!- lo irrise Kaolinite -è la mia immensa potenza a bloccarti, o la paura di distruggere l’anima della persona che ami? O magari entrambe le cose? BLACK MAGIC TIARA, ACTION!!!
Nella mano della donna si formò un diadema fatto d’energia oscura che una volta lanciato centrò Endymion al petto, ferendolo e scaraventandolo addosso a Setsuna e Tsunade. La strega minacciò di lanciare contro i tre un colpo più potente ma fu intercettata da Hotaru, con cui ingaggiò una prova di forza per disarmarla della falce.
-Che ti piaccia o no, sono io la tua avversaria! TRIPLE SILENT WALL!!!
Allo sprigionarsi dell’aura della sailor l’aria si deformò, e tre barriere violacee si innalzarono l’una dentro l’altra, confinando le due avversarie al loro interno.
-Ecco fatto. Ora nessuno può più uscire né entrare. Siamo praticamente isolate dal mondo esterno… ?!
Di nuovo, invece di mostrarsi preoccupata Kaolinite sorrise e ridacchiò divertita, mandando Hotaru su tutte le furie.
-Ti avevo avvertita! Smettila di prendermi in giro!!!
La sailor partì all’attacco, e ancora una volta la strega preferì schivare che parare.
-Smettila! SMETTILA!
-…devo ammettere, a malincuore, che Petirol aveva ragione: illudere e poi infrangere le speranze altrui è davvero divertente.
-Di che stai parlando?
-Il colpo che avevo destinato a Tsunade poco prima, e che si è infranto contro la tua barriera… non era neanche un miliardesimo di quello che posso realmente fare! Ho in me il potere di Chaos e quello di Sailor Moon, sono la strega più potente che sia mai esistita, nulla è più impossibile per me! Io posso creare, posso cambiare, POSSO DISTRUGGERE!!!
Kaolinite alzò di scatto le braccia e il viso verso il cielo.
A seguito di quel gesto, un terremoto violentissimo si scatenò nella zona, e accecanti folgori rosse emersero dal sottosuolo e distrussero con facilità i tre Silent Wall.
-N-no… Non è possibile!… E ora cos’hai intenzione di fare, Kaolinite?!
Il terremoto non sembrava voler cessare. Hotaru tentò ancora di colpire la strega, ma a pochi passi da lei una folgore tardiva colpì la piccola sailor scaraventandola in aria.
-HOTARU!
Sailor Pluto accorse trafelata per attutire la caduta della sua figlioccia, ma non riuscì nemmeno ad avvicinarsi: lei, Tsunade e Mamoru furono intrappolati in una sfera elettrica, spuntata dal terreno insieme al suo sostegno, una colonna nera e contorta simile a un albero decrepito.
Nell’istante in cui Hotaru ricadde dolorosamente al suolo il terremoto raggiunse la sua massima intensità, e la sua origine fu finalmente chiara. Il terreno sotto i piedi della strega e della sailor si tramutò in una grande piattaforma circolare a scacchi che piano piano si sollevò, rivelandosi come l’apice di una struttura più imponente: una torre di pietra e metallo, nera, costellata di spuntoni e bocche di fuoco eruttanti lava, si innalzò dalla baia come un faro mostruoso sovrastando anche i grattacieli più alti della città. Muovendosi a spirale, le tre piccole torri contenenti Mamoru, Setsuna e Tsunade si innalzarono a loro volta e raggiunsero la piattaforma sulla cima, come per obbligare i tre prigionieri ad assistere a un’imminente massacro.
Finalmente Hotaru riuscì a riguadagnare la posizione eretta e si guardò intorno, esterrefatta. Nello stesso istante Kaolinite abbassò le braccia, segno che l’opera era compiuta.
-Cos… Che cos’hai fatto ai miei amici? Qual è lo scopo di tutto questo? Rispondimi, Kaolinite! Rispondimi!!!
-…non ci arrivi da sola?
Con tranquillità esasperante la donna si avvicinò al bordo della piattaforma, come per ammirare il panorama della città sottostante.
-Volevi affrontarmi, faccia a faccia, senza intromissioni di nessuno, ed io ti ho accontentata. Questa torre, con i suoi pericoli, è l’ostacolo perfetto per scoraggiare chiunque dall’avvicinarsi. E sarà anche il teatro perfetto per lo scambio con Chaos. A lui Sailor Saturn, a me… la mia ricompensa.
Ad un suo semplice sguardo, in un punto ben preciso della città si accese una luce rossa che poi raggiunse a gran velocità la strega, rivelandosi come un’ennesima sfera elettrica contenente un prigioniero: il dottor Tomoe.
-PAPÀ!!!
-Bambina mia! Cosa sta succ…
La sfera volteggiò al centro della piattaforma, si alzò di qualche metro e si fermò: da essa colarono diverse stringhe di energia che si fusero insieme, creando una cupola impenetrabile e dando il tocco finale alla spaventosa torre.
-Nasconderlo da me è stato inutile- dichiarò la strega, puntando lo sguardo su Hotaru -ora ogni cosa è davvero al suo posto. Possiamo cominciare.

  
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