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Autore: meow317    25/10/2015    3 recensioni
Beth Greene è stata rapita, mentre Daryl uccideva dei vaganti. Ma se se ne fosse accorto prima? Sono sicura che non gliel'avrebbe fatta passare liscia, a qualunque costo.
dal Cap. 1 ''L’asfalto luccicava alla luce lunare. Gli occhi dell’arciere erano puntati sulla croce che ancora riusciva a scorgere nell’oscurità. Il vento gli sferzava le guance come una frusta e il freddo gli intorpidiva le mani. Ma i suoi sensi erano più che svegli. Era deciso a salvare Beth .''
dal Cap 2.''Forse era la fame. Forse era la stanchezza, mentì a sè stesso, per non ammettere che perdere Beth era un duro colpo per la sua anima già compromessa.''
Ho gia delle idee in mente per il continuo...fatemi sapere cosa ne pensate!!
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Non avrebbe saputo dire con esattezza per quanto tempo aveva guidato quella notte, ma aveva spento il motore solo alle prime luci del mattino. Si era tenuto a distanza di sicurezza dalla macchina, e dalle persone che gli avevano strappato via Beth. Gli occhi gli lacrimavano e le mani gli dolevano mentre l’auto si avvicinava ad una cittadina.
 
Sembrava solo un altra delle tante località abbandonate a causa dell’apocalisse, e le sue tracce erano ovunque. Era popolata di vaganti, le strade erano sporche, i cadaveri ovunque. Pur non conoscendo le vie interne, Daryl era riuscito a seguire Beth districandosi abilmente in quel labirinto di morte, spesso proseguendo su strade alternative, ma senza mai perdere di vista il suo obiettivo.
 
Dove la stavano portando? La concentrazione che gli ci era voluta per inseguire l’auto gli aveva evitato di pensare al dolore che ancora non era passato. Sentiva le membra pesanti, il cuore che batteva a ritmo frenetico, come per uscire dalla gabbia toracica. Il sudore, freddo, non aveva mai smesso di colare dalla sua fronte e l’arciere non sembrava poter controllare i tremori che lo affliggevano come un morbo, che dal cuore aveva raggiunto il suo sistema nervoso.
 
Dopo la svolta in un vicolo che aveva scelto per precauzione, sentì un assordante rumore metallicoe d’istinto fermò la moto. Con passo felpato si sporse da un angolo e vide la misteriosa auto entrare nel cortile di un palazzo possente. Era un ospedale, il ‘’Grady Memorial Hospital’’.
 
Per un attimo il suo cuore tornò leggero. Non erano dei criminali! Erano medici che stavano cercando di salvare la vita a Beth. Ma intuì immediatamente che la sua era una vana speranza. Il mondo non era più lo stesso, e le persone che nella nuova società si mostravano umane o caritatevoli avevano sempre qualcosa da nascondere. Il suo volto tornò torvo e ostile, la preoccupazione era tornata.
 
Il rumore metallico proveniva dall’apertura di un cancello che teneva fuori una ventina di vaganti. L’auto si fermò e Daryl aguzzò la vista. Beth era scortata da due poliziotti. Di nuovo si illuse che potessero essere brave persone, in fondo anche Rick era un poliziotto. Sì…prima di tutto questo però. C’era qualcosa di sbagliato, Beth era svenuta, e i due la trascinarono in malo modo per le braccia e per le gambe all’interno dell’edificio.
 
Poi Daryl notò qualcosa sul suo volto. Sangue. Era morta. Le sue gambe erano già pronte a scattare per una corsa disperata quando la ragione ebbe la meglio. Era morta? No. Impossibile…Si sarebbe trasformata. Era ferita…e la strattonavano in quel modo. Non riusciva ad accettarlo.  La rabbia fece di nuovo capolino , e il sangue ribolliva nelle sue vene . Non poteva fare nulla. Aveva poche frecce, l’avrebbero fatto fuori. Erano organizzati. Probabilmente c’era più gente di quella che aveva visto sino a quel momento.
 
La trascinarono nell’edificio, chiudendo la porta alle loro spalle.
 
Daryl si appoggiò al muro e si lasciò cadere,esausto. Stava seduto con le ginocchia al petto, ed in mente aveva un’immagine straziante. Una Beth insaguinata e svenuta. Sola. Senza di lui.
 
Sentì gli occhi bruciare, non capiva cosa gli stesse succedendo. Il bruciore portò con sè delle lacrime, lacrime di dolore, di impotenza, di preoccupazione. Non credeva ai suoi occhi. Stava piangendo. Non succedeva da quando il suo padre ubriacone era morto e quindi non riceveva più botte ed abusi.
 
Daryl Dixon stava piangendo senza rendersene conto. Ancora una volta Beth provocava su di lui reazioni incredibili. Aveva permesso che lei si avvicinasse a lui ed ora stava irrimediabilmente soffrendo.
 
Si portò le mani in testa e si massaggiò le tempie cercando invano di recupare la calma. Doveva agire. Stare a piangere in un angolo come un ragazzetto smidollato non era da lui e sicuramente non avrebbe portato Beth in salvo.
 
Quando iniziò a percepire un formicolio alla gamba capì che era stato troppo tempo seduto contro un muro. Doveva trovare un rifugio, dove poter dormire e nutrirsi e dove avrebbe potuto tenere d’occhio i movimenti nel Grady Hospital.
 
Da una finestra sul lato sinistro si intrufolò in un palazzone di fronte all’entrata principale dell’ospedale e si ritrovò nell’atrio. Storse il naso per la puzza di stantio e di cadavere dell’ambiente.
 
Gli ascensori erano fuori uso da chissà quanto, e decise quindi di salire ai piani superiori con le scale per trovare un appartamento da cui poter osservare al meglio la strada sottostante.
 
Dopo aver appena superato la rampa di scale del primo piano si fermò di botto. Un verso strozzato e un passo strascicato avevano attirato la sua attenzione. ‘’Vaganti’’ non fece in tempo a pensare che una folata di alito putrido gli tolse il fiato. Si girò scontrandosi di faccia con uno zombie in avanzato strato di decomposizione. Scansò per un pelo i suo denti marci, pronti a mordergli il collo. Mentre la bestia stava per raggiungerlo scoccò una freccia che gli trapassò l’occhio sinistro. A causa della distanza ravvicinata il cadavere gli cadde addosso facendogli perdere l’equilibrio. Disgustato, gli sferrò un calcio nella pancia e lo gettò di lato.
 
Era arrabbiato. La sua attenzione era calata così come i suoi riflessi. Un tempo avrebbe sentito il passo del vagante con largo anticipo, non avrebbe permesso uno scontro del genere…
Forse era la fame. Forse era la stanchezza, mentì a sè stesso, per non ammettere che perdere Beth era un duro colpo per la sua anima già compromessa.
Con più concentrazione riuscì a ripulire da una mezza dozzina di zombie gli appartamenti del 2° piano dell’edificio. La sorte volle che trovasse un appartamento perfettamente in ordine. Niente vaganti, niente cadaveri, solo uno spesso strato di polvere su ogni oggetto presente in casa.
 
Il tempo in quel luogo sembrava essersi fermato. L’unica cosa fuori posto erano dei vestiti da donna gettati alla rinfusa sull’unico letto matrimoniale; come se qualcuno avesse dovuto fare in fretta e furia i bagagli.
 
Aprendo il frigorifero, più per abitudine che altro, Daryl quasi ebbe un conato di vomito. C’era una grande quantità di cibo ma tutta ammuffita e scaduta da molto tempo.Negli scaffali sopra il piano cottura trovò molto cibo in scatola intatto e 2 bottiglie di coca. Con il coltello aprì un barattolo di carne in scatola imbrattando di olio il lenzuolo del letto su cui era seduto. Infilò due dita nel recipiente e le portò alla bocca, quasi come un bambino affamato.
 
In fondo che senso aveva essere educato,e mangiare composto? Era solo. Solo come era sempre stato, anche se in mezzo agli altri, anche se in un gruppo durante un’ apocalisse zombie. Non c’era più nemmeno Beth a rimproverarlo, e non c’era più la sua voglia nascosta, nascosta molto nel profondo, di accontentarla, di vederla sorridere. Era scomparsa con lei, dietro le porte del Grady Hospital.
 
Dopo aver mangiato con foga l’uomo si avvicinò alla finestra. Era pomeriggio inoltrato e al Grady tutto sembrava al suo posto. Le finestre erano per la maggior parte sbarrate, così come la porta principale. Agli occhi di un estraneo era solo un edificio abbandonato a sè stesso, al tempo ed ai vaganti.
 
Daryl ricoprì le finestre con dei fogli un giornale che risaliva alla civiltà, lasciando scoperto solo un sottile spiraglio da cui osservare la strada.
Si buttò sul letto senza preoccuparsi di svestirsi e, con la mano stretta sulla sua balestra, si lasciò ad andare ad un sonno profondo e senza sogni. L’indomani avrebbe escogitato un modo per irrompere nell’ospedale e prendere ciò che era suo da sempre. Beth.

 
   
 
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