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Autore: Lord_Ainz_Ooal_Gown    26/10/2015    9 recensioni
[Storia ad OC] - [ISCRIZIONI CHIUSE]
Un regno di Fiore tutto nuovo, completamente diverso da quello a cui siamo abituati. I supereroi lottano giorno e notte contro i criminali per far rispettare la pace e per questo si uniscono alle Leghe, in modo tale da aiutarsi a vicenda! Ma... con l'avvento dell'Avatar, i fanatici di Zeref imperversano per le strade scatenando il panico. Sotto ordine del master, Natsu e i suoi amici cercheranno nuovi alleati capaci di affiancarli in questa guerra!
Solite cose: bla bla bla nuova fic bla bla bla spero di avervi incuriositi bla bla bla sono masochista bla bla bla non avevo niente di meglio da fare...
Genere: Azione, Comico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Makarov, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zeref
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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UNA DIMOSTRAZIONE DI FORZA





La bambina giocava tranquillamente in camera sua, ridendo e mangiando delle caramelle. La madre entrò in quel momento, curiosa del perché stesse ridendo così tanto sua figlia.

La prima cosa che notò fu che la finestra era aperta e la seconda era un sacchettino pieno di caramelle che sua figlia teneva vicino alle gambe.

Susan, dove hai preso quelle caramelle?”

Me le ha date la mia amica!” rispose la bambina indicando la finestra e ovviamente la madre non vide nessuno.

Susan, chi te le ha date? Le hai per caso prese ad Elizabeth?” domandò la madre, leggermente arrabbiata.

No lo giuro! Me le ha date la signora con le ali!” ribatté la figlia indicando ancora la finestra ma alla madre quella parve solo una grande scusa e, dopo averle afferrato un polso, la trascinò fuori dalla camera “Ora andremo a chiedere scusa a Elizabeth!”

Ma mamma...!”

Le voci delle due si persero lungo il corridoio e un'ombra si affacciò alla finestra, a testa in giù.

Si trattava di una ragazza alta sul metro e settantacinque dalla carnagione chiara che però non era completamente “umana”. Il braccio sinistro, infatti, era meccanico e dalla forma scheletrica, completamente nero con le giunture rosse. Lo stesso valeva per la gamba sinistra che terminava con degli artigli simili a quelli dei rapaci, grazie alla quale si stava tenendo al cornicione sovrastante. Dalla schiena le spuntavano due grandi ali scheletriche, anch'esse nere con le giunture rosse, che erano ripiegate per occupare meno spazio.

La giovane inclinò la testa, facendo ondeggiare i capelli neri completamente spettinati e spinosi, lunghi fino alle spalle. Capendo che la bambina non sarebbe tornata, posò alcune caramelle sul davanzale e, semplicemente, si lasciò cadere nel vuoto.

Dopo pochi metri, la ragazza guardò verso il basso sussurrando “Glide Angel Mode On.” e le ali si dispiegarono con un movimento fluido. Tra le varie “ossa” delle suddette, si srotolò una sottile membrana rossa e la ragazza si librò in volo subito dopo, raggiungendo in pochi istanti la cima del palazzo più alto lì vicino. Senza fare alcun rumore, atterrò sopra ad un gargoyle, osservando il traffico sottostante. L'occhio sinistro era di un freddo azzurro ghiaccio mentre il destro era completamente rosso ed era evidente che fosse anch'esso meccanizzato.

Dopo qualche minuto di completa immobilità, si sistemò la strana corazza nera che le copriva il seno, unendosi ad uno spallaccio sulla spalla sinistra, e i pantaloncini neri che erano stati strappati per renderli estremamente corti. L'ultimo elemento del suo vestiario era lo stivale militare destro che le arrivava fino al ginocchio.

Madame Project Sigma presumo”.

La ragazza si girò di scatto ma non vide nessuno. Scrutò attentamente il cornicione e i vari gargoyle ma non vide nessuno né percepì qualsiasi forma di movimento.

Quassù”.

Alzando la testa, la ragazza si ritrovò uno strano portale ovale sopra di sé e, prima che potesse muoversi, il portale le cadde letteralmente addosso. In un batter d'occhio, si ritrovò in un salottino alquanto chic provvisto di due grosse poltrone, un caminetto accesso, una libreria e un tavolino.

Seduto su una poltrona, vi era un uomo calvo con indosso un lungo abito rosso, di quelli usati dai ricconi per stare in casa, un paio di pantaloni neri e delle ciabatte rosse pelose, oltre ad una maschera bianca da carnevale provvista di un lungo naso che gli copriva la parte superiore del viso.

Gradisce?” domandò l'uomo porgendole una tazza di tè con dei biscottini di fianco.

Chi sei.” sibilò la ragazza fissandolo intensamente ma senza assumere nessuna posizione di guardia.

Oh ma come siamo diretti, madame Sigma.” commentò l'uomo sorridendo “Mi piace! Semplice e diretto, senza giri di parole! Per farle piacere, le dirò il mio nome. Mi chiamo Augustus Vlenimir Arus Tredius Alphonse Reginald, ma puoi chiamarmi... Avatar”.

Sigma inarcò un sopracciglio. Tutti quei nomi solo per creare l'acronimo di A.V.A.T.A.R.? Era fin troppo strana la cosa.

Ah ho dimenticato di mettere 'secondo' alla fine del nome. Io sono il secondo Avatar”.

Credevo che Avatar fosse un'organizzazione, non una persona.” osservò Sigma facendolo sorridere di nuovo “Alquanto intelligente eh? Beh, in effetti hai ragione. Noi siamo un'organizzazione e il nome Avatar viene dato al capo giusto per confondere un po' le idee... non hai idea della fatica quando dobbiamo scegliere sei nomi diversi per il nuovo capo!”

Sigma non parve interessata alla cosa e quell'uomo iniziava davvero a darle sui nervi “Perché mi hai portata qua?”

Semplice, voglio che tu ti unisca all'Avatar e combatta per noi... o per meglio dire... con noi.” spiegò l'uomo aprendo le braccia verso l'esterno “Ovviamente siamo pronti a ricompensarti!”

Cosa ti fa pensare che io voglia combattere per voi e che mi possa interessare qualcosa in cambio?”

Suvvia, tutti hanno un prezzo! Ad esempio... so bene che tu non ti ricordi come ti chiami”.

Sigma non batté ciglio e si limitò ad annuire.

Oppure che non sai che fine ha fatto tua madre”.

La ragazza annuì di nuovo.

Gioisci or dunque! Noi possiamo aiutarti!” esclamò l'uomo aspettando qualche sorta di reazione da parte di Sigma che però lo fisso con sguardo impassibile “So bene che in realtà, dentro di te, stai urlando come una ragazza scatenata! Allora? Abbiamo un accordo?” domandò poi porgendole la mano.

Sigma lo fissò in silenzio e alla fine gli strinse la mano “Non fraintendermi. Non ho giurato fedeltà alla vostra causa. Se vorrò me ne andrò per la mia strada”.

Eccellente! Allora, da questa parte, madame.” sussurrò l'uomo indicando una porta.

Solo una domanda. Devo rivolgermi a te come 'Avatar'?”

Oh no, sarà sufficiente... Alan, era uno dei nomi proposti per le lettere A di Avatar, ed era il mio vero nome.” spiegò l'uomo sorridendole per poi aprire la porta e farle strada lungo un corridoio adornato di candelabri e quadri.

Dopo alcuni passi, una strana musica iniziò ad udirsi nell'aria e Sigma la ricollegò a qualche strana musica elettronica che tanto andava di moda nelle discoteche, visto che il volume era talmente alto da essere udito persino a diversi metri di altezza.

Al contempo, però, c'era qualcosa nel mezzo che si discostava del tutto da quei suoni. Solo quando furono in prossimità di una nuova stanza, la ragazza capì che si trattava di un violino.

(https://www.youtube.com/watch?v=JGCsyshUU-A)

Quando Alan aprì la porta, la prima cosa che Sigma vide fu un lungo tavolo di legno lucido circondato da diverse sedie di legno imbottite con dei cuscini di pelle nera. Un grosso lampadario di vetro pendeva dal soffitto e, come nella stanza precedente, anche qua c'era una libreria ma molto più grande.

Entrando, la sua attenzione venne subito catturata da una ragazza in piedi sulla destra, in un piccolo spiazzo precedentemente occupato da due poltroncine. La giovane aveva dei lunghi capelli viola, gli occhi color ambra che però teneva socchiusi, essendo completamente assorta nel suonare il violino, ed indossava un abito bianco dagli sfarzosi ricami neri e dalle maniche lunghe leggermente a sbuffo, abbinato a degli stivaletti neri e ad una maschera veneziana nera che le lasciava scoperti naso e labbra.

Di fianco a lei vi era una piccola radio che produceva la base elettronica mentre lei ci suonava sopra con il violino e Sigma si ritrovò ferma ad ascoltarla, senza però dire nulla.

Immagino che questa musica piaccia anche a te.” commentò un ragazzo seduto su una sedia dal lato opposto del tavolo. Sigma si girò verso di lui, notando il suo sguardo alquanto diffidente. Indossava una lunga giacca grigia e sbottonata, dei pantaloni larghi simili a quelli di una tuta di colorazione militare, una camicia bianca, degli stivali neri senza tacco alti fino alle ginocchia con dei particolari lacci verde fluo, dei guanti di cuoio neri e un ampio mantello nero con cappuccio che, in quel momento, gli copriva il viso.

Sigma non disse nulla e tornò a concentrarsi sulla musicista che non sembrava neanche essersi accorta di lei. Dopo qualche minuto, la canzone finì e la giovane sembrò tornare nel loro stesso mondo, scoccando un'occhiata fredda a Sigma la quale non si scompose minimamente.

Shadows, Lindsey Stirling! Ottima scelta! Infondo noi agiamo per lo più nelle ombre!” si congratulò Alan applaudendo per poi accomodarsi al posto di capotavola “Dunque, vogliamo iniziare?”

Sigma annuì e andò a sedersi di fronte al giovane incappucciato, mentre la violinista, dopo aver riposto il suo strumento nell'apposito custodia, si sedette alla sua destra.

Prima che Alan potesse parlare, la porta d'ingresso si spalancò di colpo e una giovane ragazza alta sul metro e settantacinque, dalla carnagione lattea con dei corti capelli arancioni coperti da un cappellino con visiera rivolta all'indietro, fece il suo ingresso. Contrariamente all'abito elegante della violinista, la nuova arrivata indossava una specie di mini abito azzurro dai ricami blu lungo fino alle cosce e privo di maniche, un paio di pantaloni scuri lunghi fino alle ginocchia, degli stivaletti blu scuri, dei guanti scuri senza dita e delle grosse cuffie blu che le nascondevano le orecchie, alla quale era agganciata una visiera scura che le copriva gli occhi.

Gli ultimi elementi del suo vestiario erano una pen-drive rossa appesa al collo e un piccolo astuccio nero appeso alla vita. La giovane, mordicchiando il suo lecca-lecca alla fragola, andò a sedersi tra Alan e il ragazzo incappucciato.

Ben arrivata...!” iniziò Alan ma la ragazza alzò una mano per zittirlo “Zitto un attimo.” e, senza esitazione, salì in piedi sul tavolo, andando a sedersi a gambe incrociate a pochi centimetri da Sigma afferrandole il braccio meccanico “Cosa abbiamo qui?”

Sigma la fissò leggermente interdetta e, quando la ragazza tirò fuori un cacciavite dall'astuccio, tirò via la mano.

Uhm... credo sia meglio iniziare con le presentazioni.” commentò Alan mentre la giovane cercava inutilmente di afferrare di nuovo il braccio meccanico di Sigma “La qui presente madame si chiama Ryo Tekunoroji, meglio conosciuta come Hakkabot, ed è praticamente un genio assoluto per tutto quello che riguarda la tecnologia e l'informatica... inoltre credo sia alquanto interessata alle tue parti robotiche”.

Puoi scommetterci.” annuì Ryo, riuscendo a catturare di nuovo Sigma ma venendo costretta a mettere via il cacciavite “Uhm... un bel lavoro ma nulla di eccelso... io avrei saputo fare di meglio”.

Sigma indurì leggermente lo sguardo “Per caso fai questo genere di cose?”

Non sempre... diciamo che mi destreggio con tutto.” spiegò Ryo mantenendosi sul vago per poi lasciarla andare “Dopo passa al mio laboratorio, vedrò di farti un bel check-up completo.” tornando poi a sedersi sulla sua sedia.

Alan attese qualche secondo, dopodiché, indicando il ragazzo incappucciato, continuò “Il nostro amico incappucciato, invece, si chiama....” ma un leggero movimento della testa del ragazzo lo fermò “... puoi chiamarlo Solaris. E' molto rigido per quanto riguarda la sua vera identità dato che possiede una vita sociale come molti altri”.

Sigma annuì in silenzio, spostando lo sguardo sul suo nuovo compagno. A quanto pare tutti avevano qualcosa da nascondere in fondo.

Per concludere, la nostra musicista si chiama Dyvern Brydrasik, ma si fa chiamare anche Dama Viola.” concluse Alan sorridendo per poi rivolgersi agli altri tre “Lei, miei cari compagni, è Project Sigma. Purtroppo non ricorda il suo vero nome ma farò in modo di scoprirlo in questi giorni”.

Ehi, non manca ancora qualcuno? Ad esempio il tizio che stava per farmi saltare in aria la casa.” sibilò Solaris e in quel momento, X fece il suo ingresso, andando a sedersi silenziosamente alla sinistra di Sigma, senza degnare nessuno di uno sguardo.

Ecco il nostro caro X! Nome facile da ricordare, nevvero?” domandò Alan e Sigma non si degnò nemmeno di rispondergli. L'uomo, nel mentre, scrutò attentamente i cinque ragazzi seduti al tavolo.

Tutti e cinque erano tremendamente seri e nessuno di loro aveva mai sorriso.

-Riuscirò a farli sorridere quant'è vero Zeref!- si disse Alan battendo poi le mani per portare l'attenzione su di sé “Bene, direi che è il caso di iniziare con il lavoro!”

Sigma, benché quasi impercettibilmente, si fece più attenta e, come gli altri eccetto X, volse il suo sguardo verso Alan.

Come sapete, noi siamo l'Avatar. Il potente Zeref è colui che in un certo senso ci ispira ma noi non siamo i soliti fanatici che aspirano a raggiungerlo e servirlo fedelmente... benché ci spacciamo per tali.” spiegò Alan gesticolando nel mentre con le mani “Tutti i casi di mutanti, overdose di Eterium, terroristi... possono essere riassunti con 'fanatici di Zeref' ma in realtà siamo noi ad organizzarli permettendo così al nostro vero piano di procedere senza troppi intoppi”.

E quale sarebbe, esattamente?” domandò Dyvern con voce piatta.

Il dominio di Fiore naturalmente... e la completa distruzione delle Leghe dei Supereroi. Seguitemi fino alla fine, miei amici, e vi prometto un mondo dove saremo noi a governare!”

Nessuno dei presenti parve entusiasmarsi per quelle parole ma non ebbero comunque nulla da ridire e si limitarono ad annuire, facendo sorridere il loro capo che, alzandosi in piedi, aggiunse “Ora, che ne dite di testare la nostra nuova squadra con qualcosa di più appetitoso?”

Per esempio? Una fabbrica di robot?” domandò Ryo.

Oh molto meglio... che ne dite di eliminare alcuni membri di Fairy Tail?”



§ § §



Allora Romeo, sei contento?”

Woooooh! Da qua possiamo vedere quasi tutta la città!” commentò allegramente un ragazzino dai capelli viola guardandosi attorno “Finalmente hai deciso di portarmi in giro con te?”

Beh... ormai sei grande... ma non dirlo assolutamente a tua madre o per me sarebbe la fine...” spiegò Macao massaggiandosi le tempie. In realtà era stufo di sentire le lamentele di suo figlio così aveva deciso di portarlo con sé durante una semplice ronda.

Il nemico più pericoloso è sempre il più vicino!” commentò un uomo dietro a Macao, intento a fumare un sigaro.

Taci Wakaba, tua moglie non è tanto più mansueta!”

I due scoppiarono a ridere insieme mentre Romeo continuò a fissare le strade sottostanti, finché un’ombra non gli passò sopra. Il ragazzino si girò di scatto insieme ai due adulti, giusto in tempo per vedere Sigma atterrare di fronte a loro.

Eroi di Fairy Tail, Purple Flame e Killer Smoke.” sibilò la ragazza fissandoli uno ad uno.

Macao e Wakaba si scambiarono una veloce occhiata. Non stavano indossando i loro costumi eppure era riuscita a riconoscerli?

Chi sei tu? Come fai a conoscerci?” domandò Macao creando una sfera di fuoco viola.

Le mie risposte non vi allungherebbero la vita.” troncò Sigma e, in un istante, la sua mano robotica si riassemblò. Le sue dita si separarono leggermente, facendo uscire delle piccole lame che, combinandosi tra di loro, crearono la lama di un falcetto.

Nello stesso istante, Wakaba soffiò a pieni polmoni e una grossa cortina fumogena si creò tra di loro.

Bene, andiamocene di qui!” urlò l’uomo dirigendosi verso le scale che portavano sul tetto di quel grattacielo ma, dopo un solo passo, Sigma spuntò dalla cortina fumogena e menò un fendente con la lama, aprendogli una brutta ferita sulla schiena.

L’uomo urlò per il dolore accasciandosi al suolo e, prima che Macao potesse fare qualcosa, una forte folata di vento lo colpì in pieno. Romeo si girò in preda al panico e vide un ragazzo dai capelli bianchi-azzurrini, con l’occhio destro celeste e quello sinistro color ametista. Indossava una larga camicia bianca svolazzante, degli eleganti pantaloni verde-acqua, un mantello leggero celeste, dei mocassini neri e una maschera bianca a forma di mezzaluna che gli copriva la parte superiore del volto.

Con un movimento del braccio, il ragazzo creò delle lame di vento che scagliò addosso a Macao ma questi riuscì a gettarsi di lato, evitandole. Vicino a lui, Wakaba si rialzò a sua volta e creò un muro di fumo molto più denso.

Macao vattene! Li trattengo io!”

Sei impazzito? Quelli ti uccideranno!”

Vuoi che la stessa sorte capiti anche a tuo figlio?!”

Incapace di ribattere, Macao prese per un braccio Romeo e lo trascinò verso l’uscita, mentre Sigma si avventò su Wakaba.

Con dei rapidi fendenti, lo ferì sulle braccia e al torace ma l’uomo non cedette e cercò di colpirla con delle strane sfere di fumo, che vennero però dissolte da delle folate di vento create dall’altro nemico.

Solaris, quei due stanno scappando.” notò Sigma.

No...” la rassicurò il ragazzo guardandoli distrattamente “... non riusciranno a scappare”.

In quel preciso istante, un robot umanoide dagli occhi rossi sfondò la porta delle scale e colpì Macao con un velocità incredibile. Il pugno spezzò di netto almeno tre costole e l’uomo vomitò parecchio sangue, venendo poi scagliato all’indietro.

Papà!”

Romeo! Vattene da qui!” gli urlò di rimandò Macao scagliando diverse sfere di fuoco contro il robot che non indietreggiò in un millimetro. Dopo alcuni secondi, invece, avanzò contro l’eroe e lo afferrò per la gola, sollevandolo di peso. Macao cercò di liberarsi colpendolo a distanza zero con le sue fiamme ma nulla riuscì a scalfire l’armatura di quel robot.

Romeo, nel mentre, era immobilizzato dalla paura ma venne sollevato di peso a sua volta. Si girò subito e vide il volto di Wakaba ricoperto di sangue. Poco più in là, Sigma era intenta ad avanzare verso di loro con Solaris alle sue spalle.

Dobbiamo aiutare mio padre!”

Non possiamo! Dobbiamo prima chiamare dei rinforzi!” ribatté Wakaba conscio di non avere ancora molto tempo a disposizione.

Quando le scale entrarono nel suo campo visivo, l’urlo di una ragazza lo fece voltare verso destra e, in preda all’incredulità, vide un ragazzo avvolto in un mantello nero intento ad aggredire una ragazza con un largo cappello a coprirle il volto.

-Maledizione! Perché proprio adesso?!- imprecò Wakaba lasciando andare Romeo, sospingendolo verso l’uscita “Vai! Cerca aiuto!” per poi lanciarsi verso il ragazzo col mantello che, all’ultimo, si girò verso di lui e gli lanciò addosso la ragazza.

Wakaba rimase leggermente confuso da quella mossa e la confusione aumentò non appena vide il cappello della ragazza volare via, mostrando una maschera veneziana nera.

Grazie, mio eroe.” sibilò Dyvern, toccandogli la fronte con la mano destra. Una sensazione di puro dolore folgorò il corpo di Wakaba che, cadendo in ginocchio, urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. In pochi istanti, venne scosso da potenti spasmi che lo fecero accasciare al suolo ma la ragazza non tolse la mano.

Diversamente da lei, X non volle perdere tempo e afferrò l’uomo per la testa, sottraendolo alle grinfie della violinista.

Wakaba rimase immobile, cercando di recuperare fiato. La vista era completamente annebbiata ma, con la coda dell’occhio, riuscì a vedere il suo migliore amico mentre veniva decapitato con un potente fendente da parte di Sigma.

Voi... maledetti... la pagherete per... questo...” sussurrò l’uomo sputando sul petto di X che, per tutta risposta, gli fece esplodere la testa, lasciando cadere a terra il suo cadavere.

Come boia fai schifo, ma almeno sai fingere bene.” commentò Dyvern sistemandosi il vestito “Sembrava davvero che tu stessi cercando di farmi del male”.

X si voltò verso di lei e, dopo qualche secondo di silenzio, la ragazza domandò “Stavi fingendo... non è vero?” ma non ricevette alcuna risposta.

Voi due, volete finirla? Dobbiamo finire il lavoro.” disse Ryo, la cui voce fuoriuscì dal robot. Solaris fissò l’automa per qualche istante e alla fine espose i suoi dubbi “Sbaglio o quello è un T1000...”

Non sbagli, è lo stesso del primo Terminator, anche se l’ho potenziato personalmente. Mi piaceva molto il design.” spiegò Ryo con voce calma, guardandosi attorno attraverso gli occhi della sua creazione.

Manca ancora quel ragazzino”.

Tutti si girarono verso Sigma che indicò Romeo, in ginocchio di fianco al corpo di suo padre.

Che idiota, poteva scappare.” bofonchiò Ryo facendo avanzare il suo robot verso il figlio di Macao. Quando gli fu sopra, lo afferrò per la gola come con suo padre e si avvicinò al cornicione del tetto.

E’ solo un bambino.” proferì Solaris, venendo avvolto da un bagliore celeste che lo fece tornare al suo aspetto precedente.

Perché dobbiamo ucciderlo?” domandò Sigma “Non è un pericolo”.

Lo diventerà. Abbiamo ucciso suo padre, di certo si allenerà solo per diventare una spina nel fianco.” ipotizzò Ryo posizionando Romeo oltre il cornicione. Il ragazzino iniziò a scalciare, afferrando il polso del robot il quale non si mosse minimamente, ma Sigma e Solaris parvero contrari alla cosa.

Qualunque cosa tu voglia fare, falla in fretta. Di certo si saranno accorti di noi.” commentò Dryven con voce prima di qualsivoglia emozione.

Facciamo così... morra cinese! Se vince Solaris lo lasciamo andare, altrimenti, muore.” propose Ryo e Solaris la fissò disgustato ma sapendo di non aver molto tempo per discutere, accettò.

Carta... forbice... sasso!” esclamarono in coro e la vittoria andò a Solaris il quale però rimase interdetto “Ryo... non stavi usando la mano destra per tenere quel ragazzino?”

Un profondo silenzio calò sui cinque che, in un secondo, si sporsero oltre il cornicione.

Un forte rumore si udì dalla strada e Sigma fu la prima ad individuare Romeo, che si era schiantato sul tetto di un auto, distruggendola.

Ops...”

Ryo... la prossima volta non la passerai liscia.” sibilò Solaris con voce dura fissando il robot il quale fece spallucce.

L’importante è che il lavoro sia stato portato a termine.” tagliò corto la ragazza mentre un portale si apriva alle loro spalle.

Coraggio miei compagni! E’ ora di pensare alla prossima dimostrazione!” gioì Alan facendogli cenno di entrare. X fu il primo ad attraversare il portale, seguito da Dryven e dal robot. Solaris entrò poco dopo e l’ultima fu Sigma, la quale lanciò un’ultima occhiata verso il cornicione.

Abbastanza noiosa come missione.” borbottò Ryo, ancora seduta al tavolo di legno.

Non preoccuparti, questo è solo l’inizio! Ora... diamo tempo ai nostri amici di trovare i corpi dei loro compagni. Quello sarà il momento in cui il vero spettacolo avrà inizio!” spiegò Alan abbandonandosi ad una grassa risata, alla quale però non partecipò nessun altro.



§ § §



Natsu camminava lungo lo stesso corridoio da ormai tre ore e nessuno aveva il coraggio di farlo calmare. Vicino alla porta della sala operatoria della loro stazione orbitale, vi erano sedute Lucy, Levy ed Erza, mentre Makarov era in piedi davanti alla porta.

La luce sopra ad essa passò dal rosso al verde e Polushka fece il suo ingresso nel corridoio, rimuovendo una mascherina di tela.

Allora?!” le fu subito addosso Natsu.

Dopo un breve sospiro, la donna iniziò a parlare “Non è più in pericolo di vita. Le sue fiamme viola hanno attutito il grosso dell’impatto ma ha diverse ossa rotte e parecchi organi danneggiati... non so se potrà ancora essere un eroe”.

Lucy posò una mano sulla spalla di Natsu, rimuovendola all’istante. La pelle del suo amico era rovente.

Il rosato si avvicinò alla parete e vi assestò un pugno abbastanza potente da piegare il metallo “Vecchio...”

Makarov non gli rispose. Sapeva già cosa voleva dire.

... questo significa guerra!”

Il master della Lega si passò una mano sul volto e uno sguardo tanto serio quanto quello di Natsu si formò nei suoi occhi “Non avrei voluto dirlo ora... con tutti questi giovani eroi appena arrivati, ma non c’è altra strada”. e si girò verso Mira, appena arrivata “Convoca tutti nella sala principale. Tra un’ora farò un annuncio”.

E’ quello che penso, Master?” domandò Erza avvicinandosi all’anziano che annuì.

Con o senza aiuti, Fairy Tail passerà all’attacco. Due figli sono morti oggi e uno non potrà più essere un eroe come ha sempre sognato. E’ ora di far capire all’Avatar cosa significa sfidarci!”



§ § §



Alan era ormai da solo nella stanza. La maschera bianca stretta nelle mani.

Uh uh uh uh... aspetta e vedrai, mio caro Makarov. Uccideremo i tuoi figli uno a uno... pagherai per quello che mi hai fatto!”



















Angolo dell’autore:

Good afternoon!

Come ve la passate? Spero tutto bene! Lo so, sono svanito nel nulla per parecchio tempo ma sapete... ho dovuto iniziare un tirocinio e questo mi ha portato via molto tempo, tantissimo tempo! E’ anche il motivo per la quale non ho ancora ripreso Cronache di Sangue ma spero di riprenderla presto!

Inoltre... ora possiedo una Xbox One domani esce Halo 5 Guardians! Perciò scomparirò per ancora più tempo, sorry! XP

Inoltre eccovi qua la lista degli OC aggiornata! In blu gli eroi, in nero gli antieroi e in rosso i cattivi!

Nome e Cognome – Nome da supereroe

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Yugure Yoru – Shi no Buki

Neren Ekirus – Sorriso Cremisi

Reito Keiro – Hikari Bringer

Archer Kiritsugu – Arciere Scarlatto

Noemi Inuzumi – Nozomi

Alex Smith – La Donna In Bianco

Shino Kirigaya – Shapes

Sora Melodian – Sound Man

Emily Harada – Little Queen

Deneb Hunter – Oplon

Alissa Drifter – Clawn Tiger

Jaqueline Louis Smith – Cloud

??? ??? - Project Sigma

??? ??? - Solaris

Dyvern Brydrasik – Dama Viola

Ryo Tekunoroji - Hakkabot

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Detto questo, spero che questo misero capitolo vi sia piaciuto e attendo le vostre recensioni!

See you around!

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