Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: littlegiulyy    31/10/2015    1 recensioni
Miley è una ragazza di 18 anni, fa parte del branco della tribù dei Wintu che hanno origini Californiane. Lei e il suo branco stanno per partire per un'avventura che la legherà a moltissime persone a La Push e alcune persone le sconvolgeranno la vita a partire da Embry Call. Il nuovo branco sta per raggiungere La Push per aiutare i licantropi di Forks e i Cullen nello scontro con i Volturi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Embry Call, Nuovo personaggio, Quileute, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 13 "Sorprese"

POV MILEY

Cammino nervosamente per la stanza, avanti e indietro ripetendo mentalmente tutte le definizioni.
Domani ho il test di fisica e non so neanche metà degli argomenti. Tra sorgenti, specchi parabolici, specchi sferici ed equazioni di punti coniugati non ci capisco più niente, la mia testa non riesce più ad assimilare informazioni. 
Allora… ce la puoi fare Ley.
-"Le distanze p e q di due punti coniugati da uno specchio sferico con distanza focale f sono tali che…"-
-“Ehi Ley! Come stai?”- mi saluta Martin entrando in camera mia senza neanche bussare e interrompendomi.
-“Ma non lo vedi che sto studiando? Esci!”- gli urlo dietro con tono isterico. Oggi non è giornata, farebbero tutti meglio a stare attenti.
-“Mmmh siamo di buon umore oggi vedo…”- ridacchia Jason entrando ed affiancando Martin. Si lanciano uno sguardo di intesa e si sorridono… no vi prego… questi due non mi lasceranno mai in pace oggi, lo so già.
-“Ragazzi fuori di qui, alla svelta”- tento inutilmente di mandarli via, ma con scarsi risultati. Martin si siede sul mio letto accendendosi una sigaretta, una delle mie sigarette, Jason fa lo stesso prendendo un’altra delle MIE sigarette, ma sedendosi sulla sedia davanti alla scrivania e voltandosi verso di noi con un sorriso decisamente compiaciuto.
Ok questo è troppo.
-“Nel caso non ve ne foste accorti quelle sono le MIE sigarette! Se volete fumare andate a comprarvele! E adesso basta, non potete venire qui per passare il tempo dato che non avete niente da fare. Io devo studiare! Fuori di qua!”- urlo istericamente piazzandomi davanti a Martin e guardandolo con rabbia.
In risposta lui, prendendomi per un polso, mi tira sul letto e inizia a farmi il solletico. Inizio a ridere senza riuscire a fermarmi, ho le lacrime agli occhi da quanto sto ridendo, ma perché deve essere così stupido?
-“Ma…Martin ahahah ti prego basta ahahah smettila! Non ce la faccio!”- cerco di fermarlo ma non ci riesco, finisco sotto di lui e non riesco a fermarmi, continuo a ridere senza sosta.
-“Dai, non eri tu quella dura, prova a scappare”- mi provoca Martin.
Tirandogli un calcio nei gioielli, lo sposto da me e spostandomi sopra di lui iniziamo a darcele di santa ragione.
-“Taci, io stavo studiando e voi mi avete interrotta”- gli dico tirandogli un ceffone non indifferente e sorridendo per la mia vittoria. So che con lui posso permettermelo…
-“Mi piace troppo romperti le palle bimba”- afferma bloccandomi per il polso e facendomi cadere nuovamente sul materasso, riprendendo a farmi il solletico. No non ce la faccio, non resisto più, continuo a ridere come una matta, mi fanno quasi male gli addominali da quanto sto ridendo.
-“Smettila Martin ahahah ti prego dio mio, aiutami Jason!”- chiedo aiuto a mio fratello che se ne sta beatamente seduto sulla sedia, gustandosi la scena e fumandosi in tutta tranquillità la sua sigaretta ridacchiando di noi.
Improvvisamente, per grazia divina, Martin decide che i suoi giochetti lo hanno stancato e smette di farmi il solletico, tornando a sedersi sul bordo del letto con ancora un sorriso dipinto in faccia. Per questa volta gli concedo la vittoria, ma la prossima…
-“Per questa volta tesoro sei fortunata, ti lascio in pace”-
-“Oh grazie mille! Davvero, senza questa tua opera di magnanimità non ce l’avrei fatta…”- ridacchio scuotendo la testa.
-“Non è questione di essere magnanimi… è questione di non aver voglia di giocare con le bimbe”- mi sussurra all’orecchio con sorriso provocatore. Oddio ma chi si crede di essere?
-“Ti ricordo che hai tre anni in più di me, non quaranta Martin.”-
Mi risistemo affianco a lui e dopo qualche istante di calma il mio sorriso d’un tratto scompare.
Ogni giorno cercano di fare qualcosa per me, qualcosa per farmi stare meglio… ma puntualmente il mio pensiero finisce lì.
Embry. Dove sarà?
Sono già sette giorni che se n’è andato, nessuno ha ricevuto sue notizie, nessuno sa dove sia o se stia bene ed io non posso fare altro che essere terribilmente preoccupata. I primi due giorni sono stati disastrosi, ma poi mi sono fatta forza e ho ripreso la mia vita… che senso ha piangersi addosso? Finché non torna non posso risolvere le cose, quindi l’unica cosa che mi rimane da fare è aspettarlo e dargli tutto il tempo di cui ha bisogno. Durante il giorno non lo do troppo a vedere, cerco di concentrarmi sulle mie cose, sullo studio, sullo shopping e sui miei doveri da lupo, ma la notte… tutti i pensieri che tengo lontano durante il giorno, con la notte mi ripiombano addosso quasi fossero un macigno sulle mie spalle…
-“Tutto ok?”- mi chiede Martin guardandomi e prendendomi una mano tra le sue. Lo guardo per un attimo e poi sposto lo sguardo su mio fratello davanti a noi che mi accenna un assenso con la testa, capendo subito le mie intenzioni. Devo farmi un giro.
-“Scusatemi ragazzi…”- dico alzandomi e uscendo dalla stanza. Credo sia meglio andare a farsi una passeggiata se non voglio perdere la testa, non ce la faccio a rimanere ancora chiusa lì dentro.
 
Continuo a camminare guardando il mare, le mie scarpe affondano tra i granelli di sabbia. First beach al tramonto è magica. Il grigio del mare si confonde con il grigio del cielo che assume delle sfumature rossastre, il sole coperto dalle nuvole produce una luce molto cupa che scurisce i granelli di sabbia e gli ultimi raggi di sole attraversano i rami degli alberi.
Noto una persona in fondo, alla fine della spiaggia. Avvicinandomi sempre di più, riconosco Jake, seduto su tronco con sguardo perso nel mare davanti a lui. Cosa starà facendo? Decido di avvicinarmi e lentamente si accorge di me.
-“Ciao Miley!”- mi saluta sorridendomi gentilmente.
-“Ciao Jake… come va?”- gli chiedo sedendomi per terra, davanti a lui.
-“Tutto bene dai, tu?”-
-“Io… beh… bene credo”- affermo guardando le mie unghie laccate di nero e ricevendo uno sguardo molto scettico.
-“Scuola, ronde? Come stanno andando?”- mi chiede cercando di tirare avanti il discorso.
-“Bene… si bene…”- dico raccogliendo le gambe nude al petto e circondandole con le braccia.
-“Non ti sento molto convinta Ley”- ridacchia infine guardandomi.
-“Jacob… hai avuto notizie di Embry?”- gli chiedo alla fine prendendo coraggio e guardandolo negli occhi.
-“Aspettavo qualche tua domanda su di lui… mi sembrava strano che non me l’avessi ancora fatta sinceramente…”-
-“No vabbe se non vuoi dirmelo, se lui non vuole che tu me lo dica, non importa… c’è… io voglio rispettare il suo volere è che… fa così male…”- concludo abbassando lo sguardo e iniziando a torturarmi le dita.
Tira un vento molto forte, il mio vestito leggero si sposta seguendo le raffiche di vento ed i miei capelli non riescono a stare fermi dietro le orecchie… il gelo che non posso sentire sulla pelle lo sento dentro.
-“So cosa provi Ley, lo so bene fidati. Ho passato molti brutti momenti con Bella, anche se effettivamente non era il mio imprinting com’è Embry per te, ma ti assicuro che quello che ho provato non lo auguro a nessuno… no, non ho avuto notizie di Embry. Nessuno ne ha avute. Non l’abbiamo mai sentito, quindi credo sia in forma umana e credo lo stia facendo apposta per non avere collegamenti col branco, per non avere collegamenti con qualcosa che potrebbe riguardare anche te…”- mi spiega molto seriamente.
I miei occhi si inumidiscono sempre di più… non posso continuare così. Mi fa male sapere di essere l’unica causa di tutto questo. Embry se n’è andato, ha lasciato da sola sua madre a cui hanno raccontato cazzate su cazzate per non farlo andare nei casini, e poi… lui sta male. Non oso immaginare quanto stia male in questo momento, e la causa sono solo ed unicamente io. Una lacrima sfugge dal mio controllo, ma l’asciugo subito iniziando a guardare verso l’alto per evitare che ne escano altre.
Odio piangere, soprattutto davanti ad altre persone.
-“Miley, lo conosco da quando è nato. Embry è sempre stato una delle persone più buone che io conosca, ma oltre ad essere buono è anche tremendamente testardo ed orgoglioso. Quando si mette in testa una cosa è così, quando pensa una cosa la dice senza problemi, è sempre stato testardo, sempre. Ha sempre voluto fare di testa sua, quando eravamo piccoli e sua mamma gli diceva di non fare una cosa, lui faceva il contrario, solo per poter fare qualcosa di sua volontà. Io credo abbia bisogno di tempo… non ha avuto vita facile, io e Quil gli siamo sempre stati accanto, ma ovviamente non abbiamo potuto colmare pienamente la mancanza che ha. Ha bisogno di pensare a quello che è successo. So cosa sta provando, lo so benissimo, e quando è successo a me, io ho avuto bisogno di tempo per tornare. Tempo per rimettere in ordine le idee e calmarmi. Quindi non ti preoccupare, tornerà, non se ne andrebbe mai via così di punto in bianco. Devi solo aspettare…”- conclude guardando il mare.
-“E se quando tornerà non mi vorrà più? Insomma io… beh io ho capito quello che voglio. Io so che voglio lui, so che non è l’imprinting che mi fa parlare, è lui il ragazzo giusto per me ne sono sicura. Oddio Jake, io non ce la faccio più. Non posso andare avanti così. In fin dei conti si, lo amo, lo amo con tutta me stessa, ma è anche il mio imprinting! E sai cosa vuol dire stare lontano dal proprio imprinting, ti distrugge. Ed io mi chiedo come faccia lui a fregarsene così… senza farsi troppi problemi…”- rifletto puntando lo sguardo sui granelli di sabbia davanti a me.
-“Ehi, alt Ley… non dire che lui se ne sta fregando perché ti assicuro che non è così, non devi pensarlo neanche. Se ha reagito così un motivo c’è, so com’è fatto Embry, lo conosco benissimo. Non è mai stato uno a cui gliene importa tanto delle ragazze, come credo tu abbia capito a scuola gli sono sempre morte tutte dietro e lui ne ha sempre cambiata una ogni giorno, senza problemi. Ma da quando sei arrivata tu è cambiato e l’hanno notato tutti, perfino sua mamma. Non ti farebbe mai del male e poi è impossibile che se ne freghi di te.
Si è innamorato…”- conclude Jake sorridendomi.
-“Si, si è innamorato, ma non si è fatto problemi ad andarsene…”- ribatto io piuttosto amareggiata.
-“E tu non ti sei fatta tanti problemi a baciare Ryan…”- afferma Jake facendomi l’occhiolino. Beh… effettivamente ha ragione.
Chi voglio prendere in giro, la ragione ce l’ha tutta Embry, ma io ci sto male a non sapere come andrà a finire tra noi. E mi fa ancora più male pensare che non so neanche dove si trovi adesso o cosa stia facendo, o con chi è…
Mi alzo in piedi e dopo aver salutato Jacob, decido di tornare a casa. Tra poco la cena sarà pronta e domani mi aspetta una lunga giornata.
 
La sveglia inizia a suonare insistentemente e mi obbliga a muovermi per spegnerla. Dio, che stanchezza. Mi copro con una mano gli occhi e mi siedo con la schiena appoggiata sulla testiera del letto. Dopo qualche minuto, prendo coraggio e mi alzo dal letto andando subito a farmi una doccia ghiacciata per svegliarmi.
Esco dalla doccia e dopo essermi sistemata i capelli ed aver steso un velo di trucco contornando i miei occhi di nero, indosso dei jeans neri strappati sulle ginocchia, una maglietta bianca in velo con dei fori in alto, giacca nera elegante e un bel cappello per nascondere le brutte occhiaie che ho questa mattina. Infilo velocemente le mie Windsor Smith ai piedi e volo giù dalle scale prendendo la borsa e l’Iphone.
Saluto di sfuggita Sam che sta facendo colazione e mi fiondo fuori dalla porta. Come al solito sono in ritardo, tanto per cambiare.
Dopo qualche minuto di corsa lungo il ciglio della strada, una golf molto vecchia mi affianca e il finestrino si tira giù.
-“Ti serve un passaggio?”- mi chiede Quil dal sedile anteriore affianco a Jake che è alla guida.
-“Siete la mia salvezza questa mattina ragazzi, non ce l’avrei mai fatta ad arrivare in orario”- dico aprendo la portiera e sedendomi sul sedile posteriore dietro a Quil.
-“Con quei cosi ai piedi lo credo bene!”- ridacchia Jacob accendendo la radio.
-“Ehi! Queste scarpe costano più di te, attento a come parli Quileute!”- lo rimprovero ridendo.
-“Mi scusi se un bifolco come me ha osato giudicare il suo abbigliamento, lady Ross. Qui a Forks non siamo avanti come voi di San Diego”- continua prendendomi in giro Jacob e scatenando le risate di Quil. Sbuffando sonoramente e ridacchiando, appoggio la schiena sul sedile e punto lo sguardo fuori dal finestrino senza più parlare per tutto il viaggio.
 
Entro in classe piuttosto agitata, non mi sento prontissima per il test, ma cosa posso farci? Guardo il banco affianco al mio vuoto, ancora vuoto. Il professore, prima di consegnarci i test, inizia l’appello...
-“Bastin?”-
-“presente”-
-“Black?”-
-“Presente”-
-“Cameroon?”-
-“Presente”-
-“Call?”-
Un silenzio generale proviene dalla classe e tutti si voltano verso di me per l’ennesima volta. Tutti mi guardano come se si aspettassero una qualche risposta da me, ma per fortuna è ancora una volta Jake che mi salva la vita.
-“Embry è ammalato professore”-
-“Va bene signor Black… Devon?”- continua l’appello il professore terminandolo in poco tempo.
Dopo averci consegnato i fogli, al via del professor Sean, tutti insieme giriamo il foglio e iniziamo a scrivere. 
 
Termino l’ultima domanda appena in tempo prima del suono della campanella e prendendo la mia borsa, consegno il compito ed esco dalla classe, salutando con un cenno Jake e Quil che devono ancora finire.
Vado verso il mio armadietto, devo prendere i libri di storia prima di andare a mangiare porca miseria. Non appena arrivo davanti al mio armadietto, inserisco la combinazione e lo apro. Devo decidermi a mettere apposto qui dentro un giorno di questi, c’è una confusione pazzesca! Sull’anta dell’armadietto ci sono foto che ritraggono me con le mie amiche, i miei fratelli e… Embry… sfioro lentamente con le dita quella foto. L’abbiamo scattata un pomeriggio prima di fare l’amore, quel giorno aveva fatto una lunga ronda ed io ero diventata isterica non vedendolo… sorrido involontariamente al ricordo di quel giorno, quando improvvisamente, cercando di prendere un libro dalla pila nel mio armadietto, tutti i libri cadono rumorosamente per terra sparpagliandosi sul pavimento.
Oh perfetto insomma! Grandissima Miley continua così!
Abbasso lo sguardo per guardare dove sono finiti tutti i libri e inizio a raccoglierli uno per uno.
Alzandomi mi volto verso l’armadietto ed inizio a sistemare i libri all’interno.
Improvvisamente un braccio si insinua tra me e l’armadietto, appoggiando un altro libro che mi è caduto, sulla pila davanti ai miei occhi. Evidentemente dev’essermi sfuggito, quando imparerò a stare più attenta? Ritirando la mano per voltarmi e ringraziare, sfioro accidentalmente con la mia mano quella dello sconosciuto.
Mi blocco all’istante riconoscendo quella temperatura troppo alta per appartenere ad un umano. Il mio respiro si fa più corto e il cuore inizia a martellarmi nel petto. Un profumo, il suo profumo inonda le mie narici e le mie mani iniziano a tremare leggermente. La mano è sparita dalla mia visuale, ma io non ho il coraggio di voltarmi.
Lo sento allontanarsi leggermente da me e uno spostamento d’aria mi fa intuire che se ne stia andando.
Mi volto di scatto e quello che vedo mi fa morire le parole in gola. Sento lo stomaco attorcigliarsi e una strana presa comprime il mio cuore che continua a tamburellare all’impazzata. Rimango in silenzio, immobile nel mio posto, guardando Embry andarsene verso la mensa senza curarsi di dirmi una parola.
Dopo qualche attimo scuoto velocemente la testa per tornare alla realtà… è tornato. Lui è qui. E sta bene.
Un moto di felicità mi investe all’improvviso. E’ tornato, sta bene, non gli è successo niente. Continuo a ripetermelo in testa sorridendo felice per questo, prendo il libro di storia e dopo aver chiuso l’armadietto corro in bagno per calmarmi un attimo.
Appena varco la soglia, appoggio la borsa e i libri e mi appoggio per un attimo al lavandino. Sento le gambe molto pesanti, sono invasa dall’ansia adesso al pensiero di andare in mensa e trovarmelo davanti. Cosa devo fare? Cosa posso dirgli?
Quanto avrei voluto stringerlo a me e baciarlo… tenerlo stretto a me, sentire il contatto della sua pelle con la mia, il suo profumo ancora una volta e la sensazione di totale sicurezza tra le sue braccia. Ho aspettato per giorni questo momento e adesso... sono in ansia.
Esco dal bagno e lentamente mi avvio verso la mensa, pensando a come risolvere tutto. Ho fatto un bel casino questa volta… non incontro ne Jake ne Quil, probabilmente lo avranno già visto…
Raccogliendo tutto il mio coraggio, entro nella mensa e mi guardo intorno. Se ne sta in piedi vicino ai suoi amici, loro ridono e scherzano felici che lui sia tornato, ma la sua faccia trasmette una sensazione molto lontana dalla felicità.
Si è tirato in su i capelli, non ha più il ciuffo che gli cade perennemente sugli occhi, è sempre bellissimo, la sua pelle ambrata risalta sotto la maglietta arancione a maniche corte da cui si intravede il tatuaggio Quileute. Vorrei andare lì e dirgli tutto subito, credo di essere pronta ma non posso fare altro che rabbrividire vedendo il suo sguardo fissarsi subito su di me non appena si accorge della mia presenza. Mi fa quasi paura, mi guarda troppo seriamente, mi sento quasi a disagio… il suo sguardo è cupo, carico di tensione, cerchiato da occhiaie violacee…non riesco a capirlo è troppo indecifrabile. La sua espressione è serissima, i muscoli della faccia sono tesi e le sue stupende labbra sono serrate nervosamente, come se potesse perdere il controllo da un momento all'altro. Lo conosco, so che non è sereno.
E come potrebbe esserlo? Non credo di essermi mai comportata così male con qualcuno in tutta la mia vita. Sono il suo imprinting, darebbe la vita per me… ed io per lui. Non so bene cosa fare, non l’ho mai visto così.
Mi vado a sedere o no? Gli vado a parlare o no? Ci guardiamo in silenzio, studiandoci e parlandoci con gli occhi.
Embry…
-“Sbaglio o la ragazza che ho davanti a me doveva tornare a Santa Ysabel ancora due settimane fa?”- afferma una voce alle mie spalle. Riconoscendone il suono mi volto di scatto sbarrando gli occhi per la sorpresa.
-“KATY!”- esclamo euforica. Non ci posso credere, cosa ci fa qui una delle mie migliori amiche?!
Lascio giù i libri sul tavolo libero più vicino e corro verso di lei abbracciandola forte a me. Le sue braccia si stringono intorno al mio corpo e finalmente mi sento improvvisamente più serena. Ci stacchiamo lentamente e sorridendoci non possiamo che riabbracciarci.
-“Mi sei mancata così tanto Ley!”- sussurra al mio orecchio Katy.
-“Anche tu Kat, non sai quanto…”-improvvisamente i miei occhi si fanno sempre più lucidi, quante cose devo raccontarle.
Dopo un po’ ci sediamo ad un tavolo, il primo che troviamo e iniziamo a mangiare.
-“Allora Ley, come vanno le cose qui? Dio mio che brutto clima, ma che postaccio è questo?! I capelli in ordine sono un optional per le persone che vivono qui, con questa umidità…”- afferma subito Katy guardandosi intorno. La guardo bene per un po’, non è cambiata per niente. Capelli biondi sempre in ordine, vestiti all’ultima moda e faccia sempre perfettamente truccata. Con sguardo sconvolto si guarda intorno fino a che i suoi occhi si posano su Embry ed i suoi amici.
Mi volto a guardarli e vedo lo sguardo di Embry ancora fisso su di me, abbasso la testa sul mio piatto imbarazzata… che situazione.
-“E quelli chi sono?”- mi chiede facendo un cenno nella loro direzione.
-“Quelli… beh ecco… quello con la maglietta arancione è… beh lui è Embry e…”-
-“Quello è Embry? Cavolo Ley, questa volta si che ci sei andata giù pesante! E’ stra figo, complimenti! - dice facendomi l’occhiolino – e gli altri chi sono??”- mi chiede molto interessata.
-“Se tu mi lasciassi finire di parlare ogni tanto Kat… - continuo ridacchiando – gli altri sono i suoi amici, Quil e Jacob, anche loro sono licantropi, fanno parte del suo branco… ma ehi! Non farti strane idee, hanno avuto tutti l’imprinting sorella, mi dispiace”- le dico ridacchiando e vedendo il suo volto rattristarsi improvvisamente.
-“Mmmh peccato! Vabbe dai, ma raccontami un po’ di te… come stai? Come va con Embry?”-
Quante cose devo ancora dirle. L’ultima volta che l’ho sentita è stato due settimane fa, quando ancora tutto andava alla grande…
-“Non va… è semplice la cosa. Kat… andava tutto benissimo, ero felice per la prima volta dopo tanto quando… una settimana fa durante una festa, sono andata fuori a fumarmi una sigaretta. Ho sentito dei rumori nel bosco e… beh erano mio fratello e Ryan.”- concludo guardandola molto seriamente. Spalanca gli occhi e la bocca, quasi non credesse a quello che le sto dicendo.
-“Cosa? Ma stai scherzando Miley? E… beh cos’è successo? Tu come stai?”- mi chiede subito molto preoccupata.
-“Il giorno dopo ho parlato con Ryan, lui mi ha baciata ed io ho ricambiato. Non potevo nasconderlo ad Embry… non ce l’avrei mai fatta… gli ho detto tutto e abbiamo chiuso. Se n’è andato, è tornato oggi per la prima volta dopo una settimana… non sai quanto io sia felice di vederlo stare bene…”- affermo voltando lo sguardo e puntandolo verso di lui. Si è seduto, sta mangiando con i suoi amici, ridono e scherzano ma lui continua a rimanere impassibile e muto.
-“Bel casino Ley… gran bel casino devo dire… - inizia Katy appoggiando la schiena sullo schienale – e adesso cos’hai intenzione di fare?Insomma… perché hai ricambiato il bacio di Ryan?”-
-“Non lo so… non so niente. So solo che io voglio Embry e nessun altro. Ma dimmi di te, cosa ci fai qui?!”- cambio discorso per cercare di rianimare un attimo i toni. Parlare di questa storia non mi fa stare bene, per niente.
-“Oh beh a me mancava la mia migliore amica e così sono venuta a trovarti, dovevate tornare due settimane fa ma tua mamma mi ha detto che le cose si sono mooolto prolungate – ridacchia guardandomi – ok, sarò sincera, Martin mi ha mandato un messaggio dicendomi che non stavi passando un bel periodo, senza specificare però tutto questo casino! Così ho preso il primo volo disponibile e sono venuta qui a trovarti, starò qui per qualche giorno…”- conclude appoggiando la bottiglietta d’acqua.
-“Perfetto. Sarà bellissimo riaverti qui per un po’ di tempo… oh guarda… ci sono gli altri! Ragazzi!”- richiamo Logan, Will e Austin verso di noi. Appena vedono Katy, accelerano il passo e arrivando uno ad uno la salutano come se fosse una del branco… beh effettivamente lo è, non è un licantropo ma è come se lo fosse. Sorrido guardandoli tutti, avere la mia migliore amica qui adesso è la cosa più bella che potesse succedermi. E tutto grazie a Martin… lui sa sempre cosa fare con me.
Guardo gli altri tutti insieme e per un attimo mi sembra di essere tornata a San Diego, niente storie strane, solo la Santa Ysabel high school e i suoi gossip. Sorrido ricordando la mia vita in California…
-“Dai andiamo a far conoscere Kat a Jake, Embry e Quil!”- propone Logan afferrandola per una mano e trascinandola verso il loro tavolo. Riluttante li seguo con passo incerto.
-“Ragazzi! Vi presento Katy! E’ la migliore amica di Ley, starà qui per qualche giorno, è venuta a trovarla!”- dice Will non appena arriviamo in prossimità del loro tavolo quasi urlando per l'euforia. Ma cosa gli prende?
-“Ciao!”- dicono in coro tutti e tre, è incredibile come i loro atteggiamenti e i loro movimenti siano coordinati tra loro. Mi stupisco sempre di questa cosa, è così anche tra me e i miei fratelli, ma vederlo dall’esterno è davvero stranissimo.
Il viso di Embry per un attimo si distende in un sorriso mentre si presentano e per un attimo il suo sguardo si posa su di me, spostandosi subito. Tutti ridono e scherzano tranquillamente.
Parlando tutti insieme ci spostiamo sul retro della scuola, gli unici a rimanere in silenzio siamo io ed Embry.
Io, Logan e Katy ci accendiamo una sigaretta. Vedo Embry lentamente sfilarsi il tabacco dalla tasca dei pantaloni e girarsi in fretta una sigaretta per poi accenderla, sedendosi sul corrimano affianco alle scale.
Ci guardiamo ancora ancora una volta e subito spostiamo lo sguardo altrove. Che situazione di merda, non posso farcela così.
-“E quindi tu sei un’amica di Miley giusto?”- si informa Jake sorridendo.
-“Esatto… “- conferma Katy con un sorriso. Continuano a parlare del più e del meno, ma io non posso fare altro che tenere la testa bassa e lo sguardo sui piedi in silenzio. Non so cosa fare… vorrei tanto parlargli ma non so ne come, ne cosa dire.
-“Beh ragazzi io torno dentro! Poi adesso ho il test di letteratura, quindi devo arrivare puntuale in classe! Ci vediamo oggi pomeriggio!”- saluta Quil velocemente avviandosi verso l’entrata.
-“Veniamo anche noi! Dobbiamo passare un attimo in segreteria e lei deve andare a disfare le valige. Ciao ragazzi a dopo!”- improvvisamente tutti se ne vanno e prima che io ed Embry ce ne possiamo rendere conto, rimaniamo soli.
Il silenzio cala non appena si allontanano tutti, nessuno dei due osa muoversi o dire qualcosa. L’unico movimento che facciamo è per portare la sigaretta alla bocca e riabbassare il braccio. Vedo la sua gamba muoversi nervosamente e la sua mano con cui tiene la sigaretta tremare leggermente.
Improvvisamente con uno scatto, scende dal palo e inizia a camminare molto velocemente verso l’entrata della scuola. Spinta da non so quale coraggio, butto la sigaretta e lo rincorro.
-“Embry! Aspetta!”- lo richiamo a voce alta. Lui arresta di colpo la sua camminata, quasi fosse rimasto paralizzato al suono della mia voce. Rimaniamo così per un po’, io che fisso la sua schiena e lui voltato di spalle.
Lentamente si volta verso di me e punta i suoi occhi nei miei.
Non appena i suoi occhi si incontrano con i miei, tutto si ferma intorno a me. Vedo solo lui. E’ come se… come se riprovassi tutto quello che ho provato la prima volta di nuovo. Un filo mi lega a lui indissolubilmente, i miei occhi non riescono a staccarsi da lui, la mia ragione di vita è lui. Sento le gambe farsi sempre più leggere, non so neanche per quanto mi terranno ancora… è come se l’imprinting mi avesse ricordato ancora una volta che io e lui siamo destinati a stare insieme.
Mi avvicino a lui con passi incerti, mi fermo a meno di un metro da lui. Siamo vicini, molto vicini. Posso sentire il suo profumo raggiungere il mio cuore e il battito del suo cuore leggermente accelerato. Lui se ne sta qui, impalato davanti a me senza muoversi di un millimetro. Cosa starà pensando? Mi avvicino ancora di più incerta, fermandomi a pochi centimetri dalla sua bocca. I nostri nasi si sfiorano per quanto siamo vicini, posso sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra e il calore emanato dalla sua pelle.
I suoi occhi hanno incarcerato, ancora una volta, i miei.
-“Mi dispiace, ho sbagliato tutto”- sussurro improvvisamente senza rendermene conto. Chiudo gli occhi aspettando una reazione, ma quando li riapro lui se ne sta ancora li a pochi centimetri da me impalato, senza muovere un dito.
Mi guarda, mi studia, mi entra dentro solo con lo sguardo, arrivando fino alla mia anima, arrivando fino al mio cuore.
Di scatto, portando una mano sulla mia nuca, mi spinge contro le sue labbra con forza calibrata e con l’altra mano mi prende il viso per  impedirmi di allontanarmi. Il mio cuore perde un battito, per poi iniziare a galoppare all’impazzata. Mi ha baciata. Le sue labbra morbide sulle mie mi fanno volare al settimo cielo, e la sua pelle calda a contatto con la mia mi provoca dei brividi tutt’altro che spiacevoli.
Lentamente inizia a muovere le labbra sulle mie ed io ricambio subito il bacio. L’ho desiderato così tanto in questi sette giorni che adesso non mi sembra vero. Lentamente schiudo le labbra e la sua lingua inizia a giocare con la mia. Avvolgo il suo collo con le mie braccia, tirandolo con più forza verso di me. Un vortice di emozioni mi risucchia senza darmi la possibilità di uscirne. I nostri corpi aderiscono perfettamente, e perdiamo la cognizione del tempo.
Ci baciamo, e continuiamo a baciarci senza fermarci, come se fossimo una droga l’un per l’altra. Gli mordo il labbro e per tutta risposta, lui abbassa la testa e mi morde una spalla, per poi tornare a concentrarsi sulle mie labbra.
Non te ne andare amore mio, mi sei mancato così tanto…
Improvvisamente la campanella ci riporta alla realtà e lui si stacca subito da me. Mi guarda per un attimo senza sapere cosa fare quindi decido di parlare io per prima…
-“Embry ascolta voglio par…”- prima che io possa finire la frase, mi interrompe con tono duro.
-“Non dovevo baciarti, ho fatto una cazzata”- dice prima di voltarsi e andarsene a passo svelto, scuotendo la testa.
Rimango lì ferma senza capirci più niente. Come sarebbe a dire “ho fatto una cazzata”?! Prima mi bacia e poi dice di aver fatto una cazzata? Ma cosa gli prende… tutta la tristezza tenuta a bada negli ultimi giorni esce fuori più forte che mai, delle lacrime rigano il mio viso senza che io possa farci niente. Ma perchè fa così? Perchè non mi da la possibilità di spiegargli?
Decido che è meglio tornare a casa, rimanere a scuola in queste condizioni non ha senso e vederlo mi renderebbe le cose ancora più difficili. Almeno a casa ci sarà Katy con cui potrò parlare…
Prendendo la borsa, mi dirigo verso il mio armadietto riflettendo su quello che è appena successo. Era tutto così bello… riaverlo vicino…
Apro, mollo giù i libri e richiudo. Sempre la stessa storia. Mi incammino verso l’uscita e percorrendo la solita strada in mezzo al bosco vado in direzione di casa. Perché sono stata così stupida? Come ho fatto a rovinare tutto per una cazzata grandissima che ho fatto? Tutto questo casino venuto fuori solo per un bacio, che mi ha fatto capire quanto io voglia disperatamente Embry e nessun altro per di più! Arrivo a casa con aria sconsolata, salgo gli scalini ed entro. Adesso cosa succederà?
Ho un casino in testa che non ci capirebbe niente nessuno.
Emily sta cucinando, e Katy è seduta al tavolo con il portatile davanti a lei che probabilmente controlla tutti i blog dei ragazzi di Santa Ysabel. Non appena entro, Emily si volta verso di me e mi osserva.
-“Oh ciao Ley! Sei tornata prima oggi… come mai?”- mi chiede sorridendomi molto dolcemente. La dolcezza di questa ragazza mi stupisce ogni volta.
-“Ciao Emily…non era giornata oggi… “- mi giustifico abbassando lo sguardo per terra, il suo sguardo mi fa capire che ha capito e non procede oltre con il discorso. Perfetto, grazie Emily.
-“Hai conosciuto Kat a quanto pare…”- continuo guardando in direzione di Katy con un sorriso. E’ così presa dal suo computer che neanche mi ascolta. Ridacchio un po’ e mi siedo di fronte a lei.
-“Si ci siamo già conosciute – dice Emily con un grande sorriso – mi fa molto piacere avervi qui tutte e due, sono sempre stata l’unica donna del gruppo, a parte Leah che adesso come sai è andata visa per un po’, non ho mai avuto nessuno con cui parlare… e anche con Leah non potevo farlo come credo tu sappia Ley…”- conclude tornando a cucinare con sguardo decisamente più triste di prima. In effetti Embry mi aveva spiegato tempo fa la situazione tra Leah, Emily e Sam, e devo dire che non invidio Leah per niente.
-“Quando vuoi parlare io sono qui Emily, lo sai –le dico con un grande sorriso- comunque un giorno di questo magari potremmo andare tutte a fare shopping insieme che ne dite?”- propongo entusiasta. Shopping… questo è quello che mi ci vuole.
-“Quando vuoi”- mi risponde Emily sorridendo.
-“Si tesoro ti prego, stando qui davvero rischi di fare una caduta di stile! Senza offesa Emily, non ho niente contro di te, ma questo clima è davvero qualcosa di insopportabile e poi tu hai bisogno di vestiti nuovi Ley!”- si lamenta Katy guardando fuori dalla finestra ma sorridendo leggermente. Ha ragione, il meteo di La Push non è decisamente tra i migliori d’America, ma questo posto è magico così com’è.
Mi guardo intorno e mi rendo conto che ogni posto di questa casa ha un ricordo collegato ad Embry, un magone improvviso mi invade e chiudo gli occhi per un attimo. Lo faccio o non lo faccio, lo faccio o non lo faccio, lo faccio o non lo faccio... lo faccio.
Prendo in mano il telefono e lo guardo per pochi istanti. Ok, siamo alla resa dei conti adesso basta, io gli parlerò e lui prenderà la decisione che vuole prendere.
Apro la chat di Embry e con molta sicurezza inizio a toccare il dispaly scrivendo:
Domani pomeriggio alle 5.30 nel tuo posto. Ti aspetto”
Temporeggio un attimo con il dito sopra l’icona “invia” ma alla fine mi decido e lo mando.
Inviato. 

Buongiorno a tuttiiiiiiii :) Ecco qui il capitolo 13, che ve ne pare?
Allora le cose si stanno complicando sempre di più tra Embry e Miley, lui è tornato e ha avuto un piccolo cedimento con quel bacio, ma sembra non voglia più saperne niente di Ley... ma alla fine tornerà o arriverà alla decisione di non continuare la loro storia perchè non sono "compatibili", proprio come aveva paura la nostra Ley fin dall'inizio? 
Miley ha le idee molto chiare su quello che vuole, ma è lo stesso per Embry? E cosa sarà successo mentre è stato via?
Nel prossimo capitolo alcune di queste domande troveranno la risposta e ci saranno altri colpi di scena, ho in mente molte cose che arriveranno presto! 
Ringrazio sole13 per la recensione :* e invito tutti i lettori a lasciarmi giù qualche recensione, se avete voglia o tempo :) 
Ringrazio anche chi legge soltanto e continuate a seguirmi! Questo capitolo è stato abbastanza tranquillo, ma già dal prossimo i colpi di scena non mancheranno! Buona lettura :) 




  Free Image Hosting at FunkyIMG.com Free Image Hosting at FunkyIMG.com Free Image Hosting at FunkyIMG.com
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: littlegiulyy