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Autore: Fly to the sky    02/11/2015    1 recensioni
E’ iniziata così.
La vita di un uomo che ha troppi rimpianti. Troppe persone che non è riuscito a salvare.
[ Haymitch!centric | Angst | What if | Hayffie ♥ ]
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~ Gone. The saddest word in any language




# Maysilee Donner
Quando pensa all’arena, il primo pensiero è la morte. Il secondo è il sangue. Il terzo sono dei volatili bellissimi dal piumaggio rosato e dal becco lucente, il cuore che balza in petto con sorpresa e terrore quando i becchi affilati infilzano il collo di lei, la pelle morbida di bambina macchiata dal sangue vivace e fresco di una morte prematura.
Quando pensa alla sua arena, pensa che se era destino che lei morisse e che lui vincesse, sarebbe stato lui a doverla uccidere: le avrebbe dato una morte pulita e veloce, probabilmente avrebbe provato a non farle del male, l’avrebbe fatta andar via senza dolore.  E invece ha assistito impotente all’agonia della carne che viene strappata dall’unità corporale mentre le stringeva una mano e gettava inutili lacrime su una pozza di sangue.
E’ iniziata così.
La vita di un uomo che ha troppi rimpianti. Troppe persone che non è riuscito a salvare.
 

# Mrs. Abernathy and Neal Abernathy 
E’ l’odore del fumo a destarlo dai suoi pensieri. E’ una mano frenetica che lo riscuote dai ricordi, una voce inquieta che lo riporta alla realtà, quella volta. Qualcosa va a fuoco, ed è la sua casa.
Quando si trova davanti la lussuosa abitazione del Villaggio dei Vincitori, e osserva le fiamme rossastre che divorano tutti gli altri colori, è tranquillo, e cerca con gli occhi tra le persone adunate lì fuori la madre e il fratello.
Finché sono salvi loro, quelle fiamme possono anche bruciare tutta Panem. Finché rimangono in vita, a lui non importa.
E’ quando non li vede da nessuna parte, quando qualcuno gli rivolge quello sguardo di compassione misto a pietà che ha imparato a non sopportare che si precipita verso quella bolgia solo per esser fermato dalle braccia corazzate di bianco di chi dovrebbe amministrare la pace, di chi dovrebbe essere portatore di giustizia. Non possono permettersi di perdere un Vincitore. Urla, urla loro di precipitarsi dentro a salvarli. C’è un ragazzo, ha solo undici anni, e una donna, sua madre vi prego, salvateli, vi prego.


# Abigail Oleander 
Si erano promessi di amarsi per sempre. Si erano promessi di restare sempre l’uno accanto all’altra. Si erano detti di poter affrontare ogni cosa, se solo fossero stati insieme. Le aveva promesso di vincere, pur sapendo che non sarebbe accaduto. C’è riuscito comunque, condannandosi ad un’agonia lenta di morte tra incubi e ricordi, ma aveva pensato che il sorriso di lei avrebbe potuto alleviare tutto.
Dicono che è stato un incidente, una caduta accidentale. Dicono troppe cose e lui ne ascolta solo la metà mentre osserva il corpo contorto di lei che non palpita più, il suo volto senza più vita che non potrà più donargli sorrisi sananti.
E’ con passo tremante che si avvicina al suo corpo, e con occhi sgranati che nota la rosa bianca quasi dello stesso colore della sua pelle diafana, una rosa immacolata nel suo candore pur stretta tra le mani di un cadavere.
Congratulazioni per la sua vittoria, signor Abernathy.
 
 
# Katniss Everdeen
Non ha mai avuto figli, e mai ne ha voluti. Avere figli significava soltanto sapere che ogni anno il loro nome stava dentro una boccia e tu non potevi far niente mentre veniva estratto e mandato a morire.
Sono passati cinque anni dalla sua vittoria, e  quando la incontra nei suoi occhi grigi legge tutto ciò che stava un tempo nei suoi: l’insofferenza verso una vita ingiusta, la voglia di rovesciare un sistema che opprime e distrugge, la passione di portare avanti un proprio ideale.
Si è lasciato accecare da un affetto crescente verso di lei da aver fatto in modo che vincesse. Ha fatto vincere entrambi, un’impresa che mai alcun mentore aveva conseguito, e solo dopo ha pensato alle conseguenze. E’ quando lei piange e lo implora di far smettere quel dolore, quel dolore con il quale lui convive da vent’anni, la consapevolezza di aver visto la morte e averla inferta senza poter far nulla, i ricordi di una tortura che ti incrina l’anima irreparabilmente; solo a quel punto si accorge che, alla fine, ha condannato anche lei.
 
 
# Euphemia Trinket
Quando l’ha abbandonata per tenerla al sicuro, aveva impresso il suo volto nella mente. I suoi occhi spaventati color zaffiro e gli zigomi alti dal taglio elegante. Aveva passato una mano fra i suoi capelli, i suoi veri capelli, e aveva tentato di memorizzare il suo profumo. E poi era andato via, gli occhi di lei che imploravano risposte che lui non le avrebbe dato, e l’aveva lasciata in quella città nella quale, ne era certo, non le avrebbero fatto del male. Era una di loro e non sapeva nulla. Non le avrebbero fatto del male. Sarebbe stata al sicuro.
Avrebbe dovuto imparare molto tempo addietro che quando tenta di proteggere qualcosa a sé caro, gli viene sempre strappato via e ritorto contro, e quando la vede distrutta e sanguinante uscire da una cella quasi senza vita, quando nei suoi occhi non legge altro che accusa, rimprovero e un vuoto che nelle sue iridi azzurrine non ha mai scorto, solo a quel punto abbandona definitivamente ogni speranza.
Non salverà più nessuno.
 



# Effie Trinket
 E’ lei che, pochi anni dopo, lo salva. Arriva con qualche colpo delicato alla porta, interrompendo la stasi della vita da relitto che sembra tenere da troppo tempo ormai, e il suo volto è deciso, distrutto e ricostruito, ben diverso dall’ultima volta che lo ha visto.
Entra in casa come una furia e rivoluziona ogni cosa in quel suo modo tipico come se fosse una tempesta, colore che accende e da’ vita, colore che lui temeva potesse essersi spento per sempre, colore che non è più accecante e fastidioso come un tempo, bensì caldo e armonioso e lo accoglie sistemando un po’ i pezzi della sua vita.
La rifiuta. Ha paura di perdere di nuovo anche lei, per sempre questa volta, ma lei gli si avvicina e gli stringe le mani tra le due delicate e stabili, e gli ricorda che ormai tutto è finito. Dopo decenni di morte, inizia così la vita di un uomo che ha troppi rimpianti, troppe persone che non è riuscito a salvare, ma una di queste che poi lo ha salvato.
 
 







 
~ Fly's corner
Eccomi qua, alla vigilia del compito di matematica, a scrivere e pubblicare su uno dei personaggi più belli di una saga che mi ha moralmente distrutta :)
Priorità:
-Il titolo è tratto da una citazione di Mark Slouka
-Neal Abernathy e Abigail Oleander sono due nomi totalmente partoriti dalla mia mente ( ok, non totalmente: un piccolo tributo a Baelfire di Once Upon A Time ci stava, tanto è morto anche lui

Per il resto cosa posso dire? Haymitch ha sofferto troppo e molti nemmeno lo considerano come personaggio. Ha perso tante persone a cui teneva, a partire dalla sua famiglia. 
Non sapevo se inserire o no un lieto fine, ma poi la piccola shipper che c'è in me ha steso, vincitrice, la sadica me e ha pensato bene di metterci una Effie riabilitata dalle torture (perché nei libri mi sembra abbastanza chiaro che non se la sia passata troppo bene in Mockingjay) e pronta a a riportare la vita ad un uomo mezzo morto 

Quei due hanno bisogno di mettersi assieme nel prossimo film. Io ne ho bisogno. 

 
  
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