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Autore: LaRagazzaImpossibile    03/11/2015    2 recensioni
Ehm, scusami, tu che stai scorrendo questo elenco di fanfiction: dammi solo un minuto, ci sei? Bene!
Immagina: hai tanto sonno, la stanchezza ti opprime come un macigno che ti schiaccia ogni vertebra, cosa fai? Decidi di dormire!
E se...i tuoi incubi fossero in grado di ucciderti, sottoforma delle tue più grandi paure? Dormiresti? No?
Allora, benvenuto su Oblivia!
*Fanfiction leggera, avventurosa e...riposante ;)
Dormire non sarà più la stessa cosa
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Dream no more-

In silenzio, il Dottore sfilò la giacca dal braccio di Clara e cominciò a pulire il sangue e disinfettare, erano 4 evidenti tagli, come i graffi di un enorme felino.
Clara guardava il Dottore prendersi cura di lei, la minuziosità delle sue mani segnate che la curavano, le provocò un sorriso, tutta la tensione precedente...svanì.
"Ecco, dovrebbe andare" sospirò il Dodicesimo ancora sotto shock, più di lei probabilmente.
Clara guardò soddisfatta la fasciatura e si complimentò "però, bel lavoro!"
"sono pur sempre un dottore, no?" aggunse lui mettendo via la giacca insanguinata.
"vado a prendere una maglia, niente camicia bianca e gilet" Clara annuì, il Dottore ha sempre tenuto alla sua immagine, l'ultima cosa che voleva erano tracce di sangue sulla camicia bianca.
Bussarono al TARDIS, Clara esitò un momento, schioccò le dita e aprì le porte ricordando quanto potesse trovarsi al sicuro lì dentro.
"Dave.."
"Clara..ciao...come stai?" imbarazzatissimo,
"meglio, stai tranquillo, tu?"
"io...oddio Clara, mi dispiace, sono imperdonabile"
"hei, tranquillo, davvero"
"Clara, che ne.." il Dottore tornò nella sala centrale, intenzionato a chiedere il parere di Clara sulla sua maglia nera, la presenza di Dave lo irritò profondamente.
Dave non sapeva cosa dire: "Dottore...io.."
Il viaggiatore guardò Clara visibilmente agitato, si incamminò verso Dave con aria minacciosa.
"Dottore... -Clara lo seguì-..Dottore, fermo!" lo prese per il braccio e fermò la sua camminata che chissà in cosa sarebbe sfociata.
Dave si spaventò e indietreggiò senza dire nulla, sentiva addosso a sè tutta la colpa dell'accaduto: chiedere scusa è inutile.
Il Dottore prese un respiro marcato e lo avvertì "Sai..Dave, perchè non ti lascerei mai e poi mai viaggiare con noi? -Dave abbassò lo sguardo e il Dottore fece un altro passo verso di lui parlando lentamente per scandire ogni lettera- perchè dopo la dimostrazione della tua stupidità e codardia..."
"Dottore, smettila.." lo ammonì Clara, ma il Dottore continuò : "sai solo abbassare lo sguardo davanti a me, io non porto con me chi abbassa lo sguardo, chi non affronta le proprie paure e chi vive nei sogni -Dave alzò lo sguardo e il Dottore concluse- ma non sai fare neanche quello a quanto pare". 
Concluse il discorso.

Clara abbassò lo sguardo e poi guardò Dave che aggiunse:
"Scusa Dottore, ho appena perso mio cugino...scusa se ho paura" con un tono di arroganza, come se stesse per riprendersi la parte della ragione che gli spettava.
"Fuori-dal-mio-TARDIS" sillabò, a queste parole Clara sospirò e chiuse gli occhi.
"Adesso" dopo quest'ultima parola minacciosa del Signore Del Tempo, Dave annuì e uscì dalla cabina.
Il Dottore lo seguì con lo sguardo finchè non fu fuori, si girò e riprese il libro tirato fuori qualche ora prima, si avviò verso la biblioteca per metterlo a posto.
"Dottore.." Clara si voltò e cominciò a seguirlo attraverso i corridoi.
"Dottore...aspetta" ancora una volta lo afferrò per il braccio e lui si fermò permettendole di continuare a parlare: "Dottore, ha ragione...ha perso suo cugino, non puoi essere arrabbiato con lui..."
"Clara, se non te ne fossi accorta hai corso un rischio, un rischio nasce da un pericolo, un pericolo nasce dalla disattenzione o stupidità di qualcuno, Dave è lo stupido, mi arrabbio con lui, fine" fece per incamminarsi di nuovo verso la biblioteca e Clara continuò a parlare;
"non puoi biasimarlo perchè è spaventato...dal...restare solo";
Il Dottore fermò la sua corsa, non si voltò verso Clara, ma la rispose dopo interminabili secondi di silenzio:
"Lo sono anche io" detto questo andò in biblioteca, ma Clara non lo seguì.
Di nuovo nella sala centrale, tutti e due, il Dottore lavorava ai motori sotto la consolle, Clara stava seduta sulle scalette a osservarlo lavorare.
è sempre indaffarato il Dottore, ha sempre qualcosa da fare, a volte Clara si chiede, se anche lui avesse voglia di staccare un attimo, fermarsi a pensare 'aspetta'.
Proprio perchè è sempre al lavoro, Clara non potè fare a meno di chiedergli:
"Cosa stai facendo?"
"La sveglio"
"posso esserti utile?"; il Dottore posò gli attrezzi, sospirò e la guardò, con il volto segnato tra la vergogna e il dispiacere, forzò un sorriso e disse :"certo! Vai fuori, quando avvertirai dei bagliori violacei in cielo, torna qui e chiamami";
Clara sorrise, alzò un sopracciglio stupita, "Perchè?".
Il Dottore la guardò sorridendo ancora una volta, "Perchè c'è l'alba di Oblivia, non possiamo perdercela".
Clara sorrise e uscì.
Poco lontano dal TARDIS c'era Dave, seduto sul prato, sapeva che si sentiva in colpa così decise di andare a parlargli.
"Aspetti l'alba?"
"Clara..si, mi piace sempre guardarla" Clara si sedette accanto a lui, incredibile come la sua figura, risultasse minuta anche vicino ad un coetaneo.
"Ascolta..lui sembra scontroso, anzi...a volte sa esserlo davvero bene -Dave annuì guardando il cielo- ma fidati...ha un grande cuore, talmente grande che direi che uno non gli basta" Clara sorrise.
Il vento cominciò ad alzarsi, piacevole e leggero, Dave la guardò e gli sorrise.
"gli vuoi molto bene?"
"mh...si" Clara non spegne mai il sorriso quando parla del Dottore.
"sicuramente è molto fortunato ad averti"
"oh lo è, ma non per me, è molto fortunato ad avere chiunque...credo che da solo non riuscirebbe a fare molto"
"avere chiunque, in che senso?"
"vedi, io sono una passeggera di turno.." i suoi occhi fissarono il cielo, quasi ferita da quelle parole, oh Clara, Clara Oswald: finirà tutto anche per te, ma non ora.
"sembri triste.."
"è che...mi spaventa l'idea di doverlo...dover smettere tutto questo, noi viaggiamo, vediamo cose che probabilmente nessuno vedrà in mille anni di quanto facciamo noi in pochi giorni..."
"hai mai pensato che lui viaggiasse con te solo per compagnia? Che sarà pronto da un momento all'altro a sostiturti?"
"sostituirmi? -lo sguardo di Clara si fece cupo- Dave, non stiamo parlando di merce, sono anzitutto sua amica e ora sono io a viaggiare con lui adesso...non viaggia con persone per compagnia per poi sostiturile, lui vuole offrire la possibilità di scoprire meraviglie"
"non intendevo questo...scusa"
"lasciamo stare".
Un attimo di silenzio scese tra i due.

"Io non sostituirei mai una come te... -Clara lo guardò, infastidita ma non troppo- ...come compagna di viaggio intendo" Clara rispose con un sorriso cinisco e forzato.
D'improvviso, le luci violacee popolarono il cielo, Clara si alzò e corse verso il TARDIS senza dire nulla.
"Dottore!" urlò entusiasta spalancando le porte del TARDIS;
"Si?" rispose lui da sotto il motore;
"Le luci viola!" si sentì qualche rumore, il Dottore salì di corsa gli scalini, si pulì le mani con uno strofinaccio, lo lanciò all'aria e corse all'esterno con Clara.
I due chiusero la porta del TARDIS dietro di loro con gli occhi al cielo, Clara si appoggiò alla macchina e il Dottore guardava il suo viso illuminato dal violaceo caldo che colorava il firmamento.
Dopo anni, Clara guarda sempre tutto come una bambina e il Dottore ama questo lato di lei;
"Vuoi vederlo più da vicino?" chiese a voce bassa;
"il TARDIS può ripartire?" chiese Clara entusiasta;
"mh...solo piccole distanze"
"andiamo!" Clara tornò dentro e il Dottore la seguì.
   
 
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