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Autore: lapoetastra    03/11/2015    1 recensioni
< Grazie >, mormora Nicholas, puntando i suoi occhi chiari grandi per la paura dritti nei miei, incatenando il mio sguardo terrorizzato al suo, ricco di follia.
Capisco ciò che vuole fare, ed il tempo si ferma, improvvisamente.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Glenn
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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< Grazie >, mormora Nicholas, puntando i suoi occhi chiari grandi per la paura dritti nei miei, incatenando il mio sguardo terrorizzato al suo, ricco di follia.
Capisco ciò che vuole fare, ed il tempo si ferma, improvvisamente.
Lo chiamo, urlo il suo nome fino ad avere la gola scorticata ed il fiato corto.
Ma lui non mi sente.
Ed ha già la pistola premuta sulla tempia.
Spara, e quel suono assordante per un attimo soppianta il pulsare forsennato del mio cuore, che prima d’ora è stato l’unico rumore ad avvolgere i miei timpani.
Qualcosa mi bagna il viso, come una spruzzata d’acqua, quando ero piccolo e giocavo a gavettoni con i miei amici, in estate.
Adesso, però, sono gocce di sangue, quelle che mi imbrattano i vestiti.
Mi sbilancio, con gli occhi sgranati fissi sulla testa distrutta di Nicholas.
Cado a terra, con le lacrime che mi rigano le guance.
Gli zombie, a centinaia, mi sono addosso in un attimo talmente veloce da non sembrare rispondente a leggi fisiche.
Vedo i loro volti costituiti da carne marcia, gli occhi rossi privi di luce vitale, le mascelle digrignate che schioccano fendendo l’aria immobile e tersa del lezzo di morte che emanano i loro corpi putrefatti.
Sono affamati, come squali quando percepiscono distintamente l’odore invitante del sangue.
Osservo come fossi in un sogno i denti neri ma estremamente affilati dei morti viventi distruggere porzioni di pelle, li fisso mentre si riempiono la bocca di organi, strappano muscoli, tagliano legamenti come esili fogli di carta.
Mi stanno divorando senza pietà, senza fine.
Non provo dolore.
Non sento nulla, ormai.
Forse perché sto morendo.
Forse perché mi sto trasformando in zombie anche io.
Chiudo gli occhi, non guardo più quello spettacolo orrendo.
Uno schiocco.
Qualcosa è scoppiato, non lontano da me.
Uno sparo, improvviso come un pensiero.
E poi un altro, ed un altro ancora.
I vaganti alzano le loro teste vuote al cielo, per ricercare il luogo di origine di quel suono così devastante.
Un altro sparo li convince ad abbandonare il lauto pasto e ad allontanarsi scomposti, in gruppi compatti, lasciandomi solo.
Ed io lì, fermo, immobile come una statua, non capisco perché non sono ancora morto, né perché continuo a non provare il benché minimo dolore.
Cerco di sollevarmi piano, con cautela ed una qual dose di timore.
Solo adesso noto cosa giace su di me: il cadavere semi divorato e spolpato fino alle ossa di Nicholas.
Non mi ero accorto che, precipitando insieme dal cassonetto, lui è caduto addosso a me, lasciandomi libero solo il volto, salvandomi con la sua carne del suo corpo.
Se non ci fosse stato lui, a quest’ora… a quest’ora non sarei qui, e sarebbero i miei organi interni quelli che adesso riempiono gli stomaci di quelle orrende creature disgustose.
Un altro sparo, questa volta più lontano, caccia maggiormente gli zombie lontano da me, facendomi sentire finalmente al sicuro.
Non so chi sia il proprietario di quella pistola, non so perché egli abbia sparato proprio adesso, e se sia stata solo una coincidenza o qualcosa di più.
Ora, però, sinceramente non mi importa.
Adesso posso solo accarezzare il viso quasi completamente distrutto di Nicholas, ed abbassagli le palpebre con dita sporche del suo stesso sangue.
< Grazie >, mormoro.
E torno a casa.
   
 
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