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Autore: Vavyfoxy    23/02/2009    3 recensioni
Artemis, a causa di una brutta depressione, decide di dedicarsi ad un po' d'evventura. Per questo chiede aiuto al capitano Spinella ma si ritroverà coinvolto in una guerra interspecie tra il popolo e una nuova razza di goblin. Sarà il Popolo ad avere bisogno d'aiuto, ma quest'aiuto non è detto venga da Artemis, ma da qualcosa di molto più grande...
Genere: Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo si stava tingendo lentamente di rosso, il sole tramontava all’orizzonte. Artemis sentì una fitta al cuore. Nella sua vita mancava qualcosa… ma lui non sapeva cosa.
Leale scivolò silenziosamente al suo fianco. Negli ultimi mesi il suo amico era diventato silenzioso e riservato, non che non lo fosse di sua natura. Leale si preoccupava per Artemis, era come se fosse suo figlio e giustamente lo voleva vedere felice.
Il ragazzo non si scompose, si limitò a sospirare.
-Qualcosa che non va?- sussurrò Leale.
-Non senti che mi manchi qualcosa per essere perfetto?
-    Be… non so… sei ricco, geniale, hai dei buoni genitori… cosa ti servirebbe oltre a questo?-
-    Forse…- Artemis non lo disse ma sapeva che Leale lo avrebbe intuito da solo.
-    Sta tranquillo- lo rassicurò l’amico – ti passerà col tempo…- detto questo tornò dentro casa lasciando Artemis da solo sulla terrazza della villa.
Ormai il cielo si era fatto viola, la notte era alle porte.
Il ragazzo si mosse per rientrare quando sentì un fruscio dietro di sé.
-    Spinella?-
Si guardò attorno. Nulla.
 “ me lo sarò immaginato, inizio a dare di testa… dare di testa? È una frase?... certo sto proprio dando di testa, cioè… sto avendo miraggi mentali, o meglio allucinazioni, più comunemente dette immaginazioni”.
Sbuffò, la vita da genio iniziava a stancarlo. Tutte quelle frasi perfette e quel vocabolario così accurato. Voleva iniziare a parlare come parlava Leale, come Juliet o Spinella. Ma era il suo cervello a impedirglielo, o meglio, la sua coscienza gli diceva che era sbagliato parlare come gli adolescenti. Artemis era stressato in quel periodo, nemmeno Leale o suo padre non riuscivano a tirargli su il morale. Era perennemente triste, non sapeva neppure lui per cosa, e non sapeva come rimediare.
Si lasciò andare sul letto e sospirò stancamente.
“devo tirarmi su! Basta con questi sbuffi, non risolvo nulla in questo modo! Devo fare qualcosa di entusiasmante… potrei progettare un piano… qualcosa sul popolo… con il popolo. Non mettendomi contro di loro ma alleandomi con loro. Già, mi sento già meglio solo a pensarci. Ho bisogno di un po’ di movimento, un po’ di avventura” soffocò una risata “io che ho bisogno d’avventura… questa è davvero bella!”
Si sollevò di slancio dal letto, aprì la porta della sua stanza e si avviò verso lo studio. Avrebbe contattato Polledro tramite il computer e avrebbe rintracciato Spinella con il radar per gli elmetti, di sua invenzione. Localizzava il codice numerico dell’elmetto e segnalava la posizione del soggetto, poi si collegava automaticamente al microfono in modo che potesse parlargli direttamente. Era un programma davvero sofisticato per la razza umana, considerando che i microfoni della LEP erano superprotetti e solo Polledro e Tubero riuscivano a contattare gli agenti quando erano fuori stazione.
Artemis aprì la finestra di chat che usava per connettersi con Polledro.

Polledro era sul computer da sei ore consecutive, senza mai staccare lo sguardo dagli schermi. Stava seguendo in diretta un assemblaggio di una nuova neutrino spara ghiaccio che era stata inventata da un giovane elfo, quasi per errore. Contemporaneamente stava progettando un nuovo programma per ricostruire al computer il cervello dei troll e dei goblin (cosa molto difficile dato che i troll e i goblin quasi non ce l’avevano il cervello). Nel secondo computer stava elaborando un secondo programma per operare a distanza tramite delle macchine  chirurgiche computerizzate comandabili da lontano con degli speciali telecomandi a proiezione. Una cosa complicatissima su cui ci lavorava da mesi. Inoltre, in una piccola finestra in basso a destra dello schermo stava seguendo un programma televisivo comico italiano, dato che i programmi del popolo facevano pena. L’audio della trasmissione lo sentiva con un mini trasmettitore collegato all’orecchio equino.
Sbatté frustrato lo zoccolo a terra quando l’audio si interruppe e venne sostituito da una voce giovane che tossiva dall’altro capo della connessione.
-    Proprio adesso dovevi interrompermi Artemis? Era il turno di Pino la Lavatrice! Il mio comico preferito! Oh Artemis…. Ma-tu-da-me-che-cosa-vuoi?”
Polledro ridacchiò tra se stesso.
-    Avanti cavallino dei miei mocassini, per non dire stivali dato che non gli porto. Ho bisogno del codice del caschetto usato da Spinella in questo momento. Ho voglia di chiacchierare un po’ con l’elfa più rompiscatole della LEP”
-    Ma sentilo… hai voglia di provarci con la nostra Spinella?
-    Ma che cosa stai dicendo! Neanche morto! Era solo per parlare con qualcuno… io non c’ho mica bisogno della ragazza… mi sarebbe d’impiccio e poi tra me e Spinella non c’è assolutamente nulla… figuriamoci…-
Polledro non lo stava nemmeno ascoltando, mentre cercava tra gli archivi della sicurezza delle navicelle il codice del caschetto di Spinella.
-    ecco qua fangosetto, scrivitelo: 368999573365210.
-    Grazie… in cosa è impegnata Spinella in questo periodo?
-    In cose molto importanti… quindi non puoi chiedergli nessun appuntamento…
-    Ma che cosa ti salta in mente…. Era solo per curiosità…
-    Guarda che non gli piaci mica eh…
-    Lo so!!!! Non voglio…no… c’è…. Ma.. ahaaaa… lasciamo perdere…
-    Va bene, va bene… ora lasciami in pace che c’è l’uomo dei surgelati brrr.
-    Chi?
-    Il tizio di Colorado… mai visto?
-    Forse lo guarda Juliet…
-    È un programma italiano.
-    Mai visto, anche se so parlare l’italiano. So tutte le lingue del mondo.
-    Allora salutami in fiammingo…
-    …… non mi viene… non che non lo sappia!
-    Certo certo, ora disconnettiti!!!!
-    Si vado… au revoir.
“ fangoso… sempre a provarci con le donne i fangosi… persino con la nostra Spinella” il centauro venne interrotto dal caporale tubero, entrato in quel momento.
-    Ma tu lo fai il puppppazzzo di neve?
Tubero lo guardò male.
-    Basta con gli scherzi Polledro! Abbiamo un urgenza dalla squadra di Spinella, hanno trovato qualcosa di molto grosso nel canale 3A, quello nuovo.
-    Sarà Leale… he he he, questa era bella!
-    ti ho detto basta con gli scherzi!!!
La faccia del capo divenne viola dalla rabbia. Non sopportava le battute di Polledro, non sopportava proprio Polledro. Tanto che una volta gli aveva proposto di andare a vivere tra i fangosi, con quell’insopportabile Fowl, il ragazzo e Polledro si sarebbero trovati bene; in fondo erano entrambi due rompiscatole.
  
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