Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Segui la storia  |       
Autore: Darth Ploly    04/11/2015    1 recensioni
Una Ponyville corrotta e marcia. Uno spietato killer a piede libero. Una puledra che cerca di portare giustizia nella sua città.
Tra indagini, sentimenti e una buona dose di citazioni, le cupe avventure di una detective che muove i suoi passi in una Ponyville più pericolosa e oscura di Gotham City.
Ho deciso di affidare il ruolo da protagonista a uno dei background pony di Friendship is Magic, ma compariranno comunque le Mane 6, altri pony che tutti conoscete e anche alcuni personaggi inediti.
Questa è la mia prima storia, spero sappia prendervi per mano e trascinarvi in un mondo folle e magnifico.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derpy, Le sei protagoniste, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono passate molte ore da quando Octavia è uscita con quelle due poliziotte, e ancora non ha fatto ritorno. Spero che le indagini stiano procedendo bene. Mi piacerebbe tanto darle uno zoccolo ma non so nulla di questo caso, se non ciò che è stato rivelato dai giornali. Non voglio neanche mettermi a curiosare tra i suoi fascicoli mentre lei non c’è: sembrerei una ficcanaso. Forse dovrei parlarle al suo ritorno, forse potrei aiutarla. Certo, so bene di non essere una detective o un’agente, e so anche che è una faccenda troppo grande per una ragazzina come me, ma ci sono state tre uccisioni e la povera Lyra adesso è rinchiusa in commissariato. L’avranno interrogata per delle ore: poverina, deve essere terrorizzata! Non mi interessa quel che pensano il commissario, gli agenti o la stessa Octavia: Lyra è innocente. I suoi occhi non erano quelli di un’assassina, e neanche quelli di una bugiarda. Era solo confusa e spaventata. Come vorrei avere la possibilità di far sentire a tutti quel che ho percepito io!

Quando Octavia rientra è ormai calata la sera. È stanca, con sé ha una busta con una bottiglia. La giornata deve essere stata dura. Eppure, appena mi vede, mi sorride trionfalmente. Posa la busta a terra, si getta sul divano a fissare il soffitto e, ridendo di gioia, esclama: “Avevi ragione, Derpy! Avevi ragione! Il sangue di Lyra conteneva i residui di una sostanza narcotica, e abbiamo anche trovato degli indizi che potrebbero dimostrare la sua innocenza. Dash l’ha fatta uscire, oggi dormirà da alcuni parenti perché casa sua è ancora oggetto di studi. La nostra amica unicorno dovrà essere disponibile in caso di chiamate dalla polizia, ma il peggio è passato. Ce l’abbiamo fatta, Derpy!” si solleva a sedere e mi fissa, il sorriso ancora più raggiante “Ce l’hai fatta”
Per tutto il tempo sono rimasta ammutolita, incapace di credere a quel che sentivo, a quel che vedevo. Provo a risponderle ma le parole mi si bloccano in gola: “Io … non so cosa dire … Lyra era … e io …”
“Tu, Derpy, sei una benedizione! Se non ci fossi stata tu, non so con che forza avrei difeso quella ragazza. La sua situazione era davvero complicata, e … e forse un po’ ci speravo” il suo tono di voce si abbassa “forse il pensiero di aver trovato una traccia, la speranza di fermare questa catena di morti, mi hanno fatto credere che Lyra fosse implicata nel caso. Invece tu le hai creduto e ti sei battuta per lei fino a convincermi. Per questo ti ringrazio. Grazie di cuore, Derpy”
Detto questo, salta giù dal divano e prende il contenuto della busta: una bottiglia di sidro!
“Sorpresa, eh? Stasera si festeggia! Sono riuscita a procurarmi una delle bottiglie vendute ieri da AJ. Vedrai che ti piacerà”
“Ecco, io … io in realtà non ho mai bevuto del sidro” le rivelo un po’ imbarazzata.
“Sul serio? Beh, allora direi che è il momento di iniziare! Aspettami qui” Va in cucina a prendere due bicchieri, li riempie fino all’orlo e, sollevandone uno, declama “A Derpy! Che impari a riconoscere un buon sidro come riesce a comprendere l’animo di ogni pony!”
Brindiamo e vuota il suo bicchiere avidamente. Il mio primo tentativo invece è penoso: dopo solo un sorso inizio a tossire, gli occhi mi lacrimano. Nella gola sento il fuoco.
Octavia ride sonoramente: “Siamo in difficoltà, eh? Dai, riprova! Il primo sorso è duro per tutti, ma dal secondo inizi a sentire il sapore fruttato e tutto va meglio”
Effettivamente è vero. L’effetto è quasi lo stesso di prima, ma adesso riesco almeno a sentire il sapore delle mele.
“Basta così adesso. È la tua prima volta, non vorrei che ti sentissi male” Riprende il bicchiere ora mezzo pieno e lo va a posare in cucina. Mentre è ancora lì mi domanda: “Derpy, conosci lo Sguardo?”
“Sì, ho letto qualcosa su un libro. È quel potere tramite cui riesci a far fare ad altri quel che vuoi con l’imposizione degli occhi, giusto?”
“Precisamente! Sai, ci riflettevo prima … io non so cosa sia successo oggi, eppure sei riuscita a convincermi riguardo Lyra. Mi sono sentita strana, e una cosa simile è successa anche la prima volta che sei venuta da me. Non è che …?”
“Non credo proprio, Octavia” rispondo con sincerità “Da quel che so, gli effetti di quel potere sono diversi da quelli da te descritti. Io non ti ho ordinato di credermi, ti ho solo detto quel che pensavo. Forse ho solo fatto nascere in te qualche dubbio, non credi?”
Octavia ci pensa un po’ su, poi annuisce e mi dice che potrei aver ragione: “Va bene, era solo un pensiero. Sappi che non avrei nulla in contrario comunque”
Ne sono sicura, non mi sembra una pony che dia credito a sciocche superstizioni. Certo, sarebbe bello avere un simile potere: chissà quante cose potrei fare! O quante avrei potuto farne in passato. Avrei potuto fermare l’arresto di Lyra, avrei potuto evitare la ramanzina della Rottermare …
Avrei potuto far rimanere mia madre con me.

“Sveglia, Fluttershy! Si torna al lavoro!”
“Oh, sì commis … yawn … commissario” Poche ore di sonno sono state concesse a me e ad alcuni altri agenti mentre il commissario Dash continuava a lavorare con il resto della squadra. Io ho continuato ad aiutarla fino a notte tarda, ma a un certo punto ho perso completamente le forze. Da quando è stato rinvenuto il terzo cadavere, il commissario ha deciso di fare tutto quel che è in suo potere per catturare quel bastardo, a costo di passare altri sette giorni senza chiudere occhio. Ammiro la sua forza, la sua caparbietà, il suo senso del dovere … eppure mi rendo conto che siamo in difficoltà. So perfettamente che i nostri passi avanti non sono dovuti alle nostre capacità ma alle decisioni dell’assassino: se abbiamo trovato quel foro alla finestra è solo perché lui non lo riteneva un pericolo. Non ha mai avuto intenzione di far ricadere la colpa sulla Heartstrings, quel foro gli serviva solo per raggiungere il suo scopo. E per giunta la scientifica non ha ancora identificato quella strana sostanza! Di sicuro non è un comune sedativo, ma non so di che altro potrebbe trattarsi.
Raggiungo il commissario nel suo ufficio. Seduta alla scrivania, è impegnata a rileggere per l’ennesima volta il fascicolo del caso, cercando delle somiglianze tra le vittime.
“Vuoi del caffè?” mi domanda.
“Ehm … no, grazie. Sto bene così” Il commissario fa spallucce, poi prende una tazzina sul tavolo e beve rumorosamente.
“Dannazione, Fluttershy! A questo caso, al killer e a me che non riesco a trovarlo! Sono tre settimane che va avanti questa storia e non abbiamo ancora risolto nulla. Sto impazzendo! E come se non bastasse, Ponyville oggi è più chiassosa del solito!”
Effettivamente è vero. Me ne rendo conto solo adesso, ma da fuori viene un forte brusio. Dalla finestra però non vedo nulla di strano. Sto per chiedere spiegazioni quando un agente allarmato irrompe nell’ufficio: “Commissario, venga a vedere! È un’emergenza!”
Il commissario si scaraventa fuori senza neanche aspettarmi e si dirige verso l’uscita. Quando la raggiungo mi trovo di fronte uno spettacolo inimmaginabile: una folla di pony e grifoni si è radunata davanti al commissariato. Tutti lanciano insulti o cantano cori, altri lanciano uova contro il palazzo. Rimango atterrita, completamente impreparata a tutto questo. Prestando maggiore attenzione riesco a distinguere meglio alcune frasi.
“Due pony e un grifone morti: chi sarà il prossimo?”
“Perché non riuscite a proteggerci?”
“Diteci la verità sulle indagini!”
Un gruppo di agenti si occupa di prevenire azioni violente, mentre il pony venuto a chiamarci cerca di riportare la calma fornendo varie spiegazioni. Ma d’improvviso avanza un pony che, a gran voce, afferma: “Io mi chiedo se il nostro commissario sia davvero in grado di far fronte a una tale situazione”
Prima che chiunque possa muovere uno zoccolo, il commissario plana verso la folla urlando: “TU! Filthy Rich, infame bastardo!”
Le vado dietro preoccupata. Quando atterriamo di fronte a lui, l’imprenditore le risponde: “Lo sono davvero, commissario Dash? So che tra noi non corre buon sangue, ma giungere addirittura all’insulto …”
“Sei anche fortunato se mi fermo a quello! Sei tu a capo di questa buffonata, vero?”
“Questa “buffonata”, come la chiami tu, è solo una dimostrazione del terrore e della preoccupazione degli onesti cittadini di Ponyville e dei turisti venuti a visitarla. Immagino tu sappia che il grifone ucciso era un semplice visitatore, vero? E per quanto riguarda me, non sono a capo di nulla. Sono solo un portavoce, nulla di più”
Il commissario sputa a terra: “Stai sfruttando la loro paura per la tua carriera politica” gli si avvicina maggiormente “Mi fai schifo” sussurra con disprezzo.
Rich sembra divertito: “Non pretendo di essere amato da tutti. Puoi insultarmi, criticarmi, accusarmi per qualsiasi ipotetico reato, ma ciò non cambierà la tua situazione” La sua voce si abbassa sempre più, la folla sembra scomparire, solo in tre restiamo a occupare la zona.
“Sei in difficoltà, Dash, lo so bene. Non sai che pesci prendere per questo caso, vero? Coraggio, ammettilo!”
Il commissario non parla ma le sue ali tremano. Fortunatamente è un movimento che noto solo io. Filthy Rich intanto continua a parlare, la sua voce ridotta quasi a un sussurro: “Non sai da quanto attendevo questo momento! Mayor è morta, la tua credibilità si affossa … stai per crollare, Dash, e dopo toccherà alla Melodia. Conquisterò questa città, e saranno i suoi stessi abitanti a consegnarmela. Voi non potete fare nulla per fermarmi”
“Io … io …” Il panico si impossessa del commissario. Abbassa lo sguardo mentre un ghigno soddisfatto compare sul muso dell’imprenditore.
“Ora basta!” La mia voce esplode rabbiosa, Rich mi guarda come se si fosse accorto solo ora della mia presenza.
“E tu chi saresti, mocciosa?”
“No signore, la domanda è chi è lei! Come si permette di organizzare una manifestazione per criticare l’operato della polizia senza sapere neanche quanto impegno stiamo mettendo per risolvere questo caso? Come osa minacciare il commissario? Crede forse di essere già sindaco? Beh, si sbaglia di grosso! E le assicuro che farò di tutto per impedire che lei venga eletto. E ora fermi subito questa messinscena!” Mi alzo in volo e mi rivolgo alla folla urlante “Il commissario Dash e la polizia tutta stanno facendo del loro meglio per risolvere il caso. Le indagini sono ancora in corso, ma vi assicuro che fermeremo quel criminale. Perciò tornate in casa, ponete freno a questa follia!”
“Ma con chi credi di avere a che fare, eh?” ruggisce Filthy Rich sotto di me “Che fai, alzi la voce contro di me, contro tutta Ponyville? Sei solo una mocciosa! Non hai alcun potere! Pensi di essere in grado di fermarci?”
“Forse lei no, ma io sì!”

La folla intera ammutolisce, solo Filthy Rich prova a balbettare qualcosa senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto. Il commissario Dash, appena sente la nuova voce, solleva lentamente lo sguardo. Le pupille le si allargano, gli occhi le si riempiono di lacrime. Io invece rimango immobile, quasi dimenticandomi di sbattere le ali. Dall’alto scende una pegaso dal manto dorato e dalla criniera color fiamma.
Molte volte il commissario Dash mi ha mostrato le sue foto, molte volte mi ha raccontato le sue storie, ma oggi, per la prima volta, ho l’onore di vederla in carne e ossa, meravigliosa come il rosso sole al tramonto: la leggendaria Spitfire, commissario prima di Dash, icona della giustizia di Ponyville, prima e unica pegaso della città ad aver comandato il Corpo d’Aviazione Speciale di Canterlot seguendo le disposizioni della stessa Celestia. Mentre sono ancora incantata, Spitfire tocca terra e avanza verso Filthy Rich, il quale, atterrito, domanda: “Tu … che cosa ci fai tu qui?” Il fiato gli si blocca in gola, le parole escono con difficoltà.
“Ho sentito parlare del nuovo killer in città e ho chiesto alla principessa Celestia il permesso di recarmi qui per qualche giorno. Da quel che vedo, sono arrivata appena in tempo” Scosta Rich con uno zoccolo e avanza verso il centro della folla. Ogni pony si fa da parte creandole un passaggio. Arrivata nel mezzo, esclama: “Cittadini di Ponyville! Amici grifoni! Conosco bene la paura che provate: è la stessa che provavo io da puledrina quando camminavo da sola per le vie di questa città. Eppure non è scatenando la vostra ira contro gli altri che vincerete questa paura. Non la supererete prestando orecchio ai consigli di mercanti di fumo. Io vi chiedo di pazientare. Stringetevi ai vostri cari, portate conforto a chi è stato colpito da delle così gravi perdite! Io ho scelto Rainbow Dash come mio successore perché ero consapevole delle sue capacità, perché mi fidavo di lei … e continuo a fidarmi. Io non vengo a dirvi che dovete credere in me e non in Filthy Rich o in chiunque al posto suo, ka scekta è vostra. Ma vi chiedo, vi supplico, di lasciar indagare Dash e la sua squadra senza attacchi e interruzioni. Conoscono il loro lavoro e sanno come svolgerlo. Ve lo chiedo dal profondo del cuore” Detto questo, china la testa rispettosamente e resta in silente attesa.
Atterro lentamente, in attesa di sapere che accadrà.
Filthy Rich sembra ritrovare la sua sfrontatezza: “Dimmi, cosa speri di ottenere così? Non sei neanche più una cittadina di Ponyville, ormai non c’è niente che tu …” La frase non viene terminata. Silenziosamente cinque, dieci, venti pony si allontanano, dando le spalle a Spitfire , al commissario … a Rich.
“Dove andate? Tornate indietro!” urla l’imprenditore, ma tutto è inutile. Sempre più pony e grifoni abbandonano la protesta.
“Codardi! Vigliacchi! Traditori!”
“È finita, Rich” gli dico “Non sarà più una loro concittadina, ma gli abitanti di Ponyville rispettano ancora Spitfire. Torna a casa: sei stato sconfitto”
L’imprenditore mi guarda con occhi di fuoco: “No, ho solo perso una battaglia. Ma sarò io l’ultimo a ridere” Detto questo, si volta e scappa via.
Quando tutto è finito, Spitfire si risolleva e inizia ad avanzare. Ogni passo mostra la sua forza e la sua grinta. Mi raggiunge e mi domanda: “Qual è il tuo nome, agente?”
Deglutisco e rispondo mentre cerco di mantenere il controllo: “Fluttershy, signora!”
“Sei stata brava, agente Fluttershy. I miei più sinceri complimenti” Mi sorride e va avanti, lasciandomi annegare nella mia emozione.
“Lo spettacolo è finito, gente! Tornate tutti dentro!” la sento urlare. Mi volto e vedo tutti gli agenti tornare in centrale. Tutti tranne uno.
Il commissario Dash è immobile di fronte a Spitfire con un’espressione desolata.
“Spitfire, io … io non sono riuscita a fare nulla. Quel bastardo mi ha spaventata. Scusami per tutto e … grazie”
“Io sono un’esterna, Dash, non hai bisogno di scusarti con me. Forse dovresti farlo con i tuoi agenti. I tuoi ringraziamenti poi … credo ci sia una pegaso che li meriti maggiormente” Detto questo, entra in commissariato lasciandosela alle spalle.
Io e il commissario restiamo fuori, immerse nel silenzio. La città intorno a noi scompare, restiamo solo io e lei. Alla fine mi raggiunge e inizia a parlare: “Fluttershy … quel che hai fatto prima, quel che hai fatto per me, è stato … è stato bellissimo. Io …” Improvvisamente scatta verso di me e mi abbraccia! La sua testa è poggiata sulla mia spalla, il suo corpo trema. La sento piangere.
“Grazie Fluttershy. Grazie di tutto!
Resto totalmente spiazzata. Muovo timorosa una zampa verso la sua spalla: “Va tutto bene, commissario. È finita”
Dopo un po’ rientriamo in centrale. Qui il commissario tiene un breve discorso agli agenti, nel quale chiede scusa per non essere stata in grado di gestire la situazione e invita tutti a fare del loro meglio per risolvere il caso. Infine, a sorpresa, lascia un giorno di permesso a tutti: la squadra è stanca, ma lei più di tutti ha bisogno di riprendersi. Adesso non siamo in grado di portare avanti le indagini. Ci serve una pista, un passo avanti … e io so cosa fare.

“Fluttershy!” È quasi sera quando la pegaso dalla criniera rosa bussa alla mia porta.
“Chiedo scusa per il disturbo, detective Octavia, ma ho bisogno di parlarle. È urgente”
La faccio accomodare in salone, dove Derpy è intenta a leggere. Nel vederla entrare, si alza preoccupata e le dice: “Lei è una delle agenti di ieri! Avete scoperto qualcosa? O è successo qualcosa a Lyra?”
“Nulla di tutto questo, ma abbiamo un problema. Forse lei è l’unica che possa aiutarci, detective” Detto questo, mi racconta tutto quel che è successo in centrale. Ascolto sconcertata: la folla, Filthy Riche infine Spitfire. Non tornava a Ponyville dalla nomina a commissario di Dash. Ma è quando arriva alla fine che resto maggiormente sbigottita.
“Voglio aiutare il commissario e chiudere questo caso, ma per farlo bisogna scoprire la natura del composto. Le chiedo di aiutarmi con il pony di cui ha parlato quel giorno in centrale”
Mai mi sarei aspettata che una simile richiesta arrivasse da un agente, men che meno da Fluttershy.
“Rischi di metterti nei guai, hai visto la reazione di Dash l’ultima volta. Inoltre come pensi di rubare il composto?”
“Non ho intenzione di rubare nulla: sarete voi a entrare in centrale. Abbiamo avuto tutti un giorno libero, la centrale sarà vuota”
“Non del tutto: come supereremo la sorveglianza?”
“Di quello me ne occuperò io: ho un piano. Voi dovrete solo cercare di essere fuori alla centrale in orario. All’una di notte vi aprirò le porte. Lei crede di riuscire a convincere …” Si rende conto di non conoscere il nome.
“Twilight Sparkle. Sono sicura che non aspetti altro. La avviserò subito, ma sono convinta che già sospetti qualcosa” La guardo negli occhi “Sei sicura di quel che fai?”
“Come non lo sono mai stata!”
La ragazza è decisa. Potrebbe essere cacciata dalla polizia ma ha comunque intenzione di giocarsi il tutto per tutto. Ammiro il suo coraggio.
“Va bene: facciamolo!”  
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: Darth Ploly