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Autore: IsaMor    05/11/2015    6 recensioni
(Sterek omegaverse.)
... Il medico si sedette alla scrivania e guardando i due: "Sceriffo il suo ragazzo sta bene, deve solo riposare e prepararsi."
"Prepararmi a cosa?", chiese Stiles piuttosto confuso.
Aveva risposto ad un po' di domande durante la visita, anche se il medico sembrava aver avuto la diagnosi non appena controllato i dati di nascita del paziente sulla cartella clinica in suo possesso.
"Stiles, al calore. Sei un omega ed è arrivato il momento di andare in calore per la prima volta. Accade sempre in primavera, non per niente è considerata la stagione degli amori."...
...Scott scoppiò a ridere: "Aspetta qualche giorno e vedrai tanti di quei alpha alla porta di casa tua che tuo padre dovrà distribuire i numerini per conoscerti."
"Non essere ridicolo..."
"Stiles, meglio se te lo dico io. Odori di buono." ...
... "Vedi di stare attento. E soprattutto stammi lontano, puzzi!", ringhiò.
Lo lasciò, mentre riprendeva a camminare.
"Cosa? Io non puzzo! Mi è stato detto che odoro di buono."
"La tua giacca puzza."...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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CAPITOLO X

 

 

Stiles non credeva che dopo un atto tanto intenso e bello, come lo era stato la notte di sesso appena trascorsa, sarebbe iniziato l'inferno per lui.

Il legame, non era avvenuto durante il calore, ma credeva che non fosse così grave; invece si ritrovo a fare i conti con la dura realtà. 

Lui era cambiato.

 

Quella mattina era stato tutto normale, tranne per il fatto che finalmente si era unito completamente o quasi a Derek. 

Stava bene tra le braccia del licantropo, anche quando lui si lasciava andare a quella strana abbitudine di leccare il collo e la nuca. Doveva davvero indagare su quello strano comportamento. 

Non sapeva se era una cosa da alpha o da licantropo, oppure solo da Derek. Avrebbe chiesto ai suoi amici, se ne sapesserò qualcosa.

Grazie a Dio esisteva internet e quei giorni in attesa del calore, sarebberò passati presto. Intanto, si godeva le coccole di Derek nel loro letto.

"Buongiorno Stiles."

"Questo sì che è un buongiorno.", affermò perdendosi sulle sue labbra. 

Continuarono così per diversi minuti, prima che Derek decidesse di alzarsi. 

"Dove vai?", domandò preoccupato, Stiles. 

Derek sorrise, non capendo la sua preoccupazione: "A fare una doccia. Dopo ti preparo la colazione. Se vuoi, te la porto a letto, non devi alzarti se non ti va."

Stiles mugulò sofferente. Derek non ci fece caso e li classificò come capricci da mancanza di coccole. 

Quando uscì dal bagno, Stiles era già fuori dal letto rifatto con lenzuola pulite e sembrava più iperattivo del solito. 

"Ok... Forse la colazione a letto proprio non ti piace.", fece notare Derek. 

Stiles si limitò a trottare dietro al suo alpha fino in cucina. Doveva farsi una doccia, ma preferiva stare vicino a Derek e non capiva come mai. 

Il licantropo sospettò che fosse solo desiderio di caffè e il fatto che Stiles girasse per casa in pigiama, non era importante, in fondo erano giorni in cui si sarebberò rilassati, lontani da impegni o almeno Stiles sarebbe stato privo di occupazioni. Lui doveva controllare il branco, visto che Deucalion ai confini della città lo preoccupava non poco.

Prepararono la colazione insieme, e Derek costrinse Stiles a mangiare molto piu del solito, voleva che avesse energie per il calore. L'omega non fece storie, ma sembrava contrariato, di solito si limitava al caffè e a qualcosa di leggero. 

Però, piu Derek si spostava in cucina e più si rendeva conto che Stiles era strano. 

Seguiva ogni suo movimento, con occhi da cucciolo smarrito. 

Solo quando annunciò i suoi impegni per un paio d'ore, ebbe la certezza che Stiles stesse male o almeno in uno stato che non era il suo solito stato mentale e fisico. 

"Vado a fare la ronda con Peter, per assicurarci che Deucalion non sia entrato in città.", informò l'omega con non curanza. 

"Mi lasci solo?", la domanda risuonò come un'accusa disperata.

"Solo per un paio d'ore. Devo controllare che sia tutto a posto."

"Vengo con te!"

"Non è una buona idea."

"Non andare via."

"Stiles, mi dici che ti prende? Faccio solo un giro della città. Torno tra un'ora, due al massimo. Qui sei al sicuro, basta che resti chiuso in casa."

"Non lasciarmi.", lo pregò. 

Derek ebbe la conferma che qualcosa non andava in Stiles, poi posò gli occhi sul collo e sui segni che aveva impresso la notte prima e capì. Qualcosa era cambiato con quel mezzo legame.

Non ricordava un simile comportamento in Kate, ma lei era un mostro senza anima, Stiles, invece era perfetto e puro. Qualcosa era andato male.  

"Forse, è meglio se parliamo con qualcuno. Credo, che Melissa ci possa aiutare."

"Perché? Cosa c'è che non va?"

"Non ti rendi conto di come sei cambiato Stiles?"

"Cambiato? Non sono cambiato, sei tu che ti sei già stancato di me e trovi scuse.", affermò disperato e arrabbiato allo stesso tempo.

"Stiles!", l'ammonì alzando la voce. 

Non sopportava l'idea che il suo omega pensasse una cosa simile di lui. Era innamorato di Stiles e non l'avrebbe mai voluto come compagno, se non fosse stato sicuro al cento per cento. 

Il suo tono di voce alto ed esasperato, ottenne come risultato solo che Stiles piegasse la testa e gli mostrasse il collo in segno di sottomissione. 

"Stiles?", domandò Derek come a voler sapere cosa stesse facendo. 

L'altro non rispose.

Derek gli si avvicinò prendendo il viso tra le mani e costringendolo a guardarlo negli occhi. 

"Stiles, non fare così.", gli chiese gentile, notando che tratteneva le lacrime.

"Io... Io, non... Non so cosa mi succede. Mi sento confuso. Ho paura.", ammise spaventato. 

Derek, comprese che la cosa fosse davvero grave. Da quando aveva a che fare con Stiles, sapeva che non aveva mai paura, e se l'aveva era pronto ad affrontarla. 

Il respiro del ragazzo era diventato affannoso, Derek sospettò un attacco di panico: "Stiles, calmati."

Stiles sembrava peggiorare e si sentiva male e ancora più spaventato. Conosceva bene gli attacchi di panico, ma quello era diverso, come se stesse morendo qualcosa dentro di lui. 

Una sensazione di freddo e buio si faceva avanti nella sua mente e quando capì che stava per prendere il sopravvento, sentì un calore stringerlo in un abbraccio. 

Derek lo teneva stretto a sè e Stiles non poté far altro che sentirsi meglio. 

"Va tutto bene. Stiles, va tutto bene.", una cantilena dolce e affettuosa fece sì che l'omega si calmarse.

"Andiamo da Melissa in ospedale. Ci serve sia un parere medico, che un parere da omega. Ok?"

"Ok, quindi non mi lasci più solo?", sembrava volere una conferma certa e si sentiva sciocco a cercarla. 

"Non vado da nessuna parte, senza di te.", sorrise. 

Diede dei baci sul viso al ragazzo che sembrò rilassarsi e far scivolare via tutta la tensione. 

Stiles si lasciò convincere a farsi un bagno rilassante con tanto di massaggio e a vestirsi. L'alpha aveva fatto sentire in continuazione la sua presenza, perché notava che l'ansia in Stiles diminuiva quando c'era lui.

Dopo un'ora, erano in ospedale da Melissa che era di turno. 

Derek aveva ringhiato a tutti quelli che osavano solo posare gli occhi su Stiles e non ne capiva il perché, visto che il ragazzo aveva iniziato a cambiare il suo odore e a lasciarsi coprire da quello di Derek. 

L'omega stranamente si sentiva bene ad ogni suo ringhio, come se quel suono gli appartenesse fin nel profondo. 

Melissa li accolse preoccupata: "Stiles, cos'è successo? Stai bene?"

Il ragazzo abbassò lo sguardo e cercò di dare una risposta, senza dire nulla e stringendo più forte la mano del suo compagno. 

Fu Derek a rispondere: "È da stamattina che si sente nervoso e confuso."

"Potrebbe essere colpa del calore. Vieni con me, ti faccio visitare.", affermò gentilmente prendendo Stiles per un braccio e portandolo con sé: "Derek, aspetta qui."

L'altro vedendo portarsi via il suo compagno si arrabbiò. 

"Non può andare da nessuna parte senza di me. Non è sicuro!"

Melissa sorrise: "Lo porto nel reparto per gli omega, lì nessun alpha può entrare. Sarà al sicuro."

Stiles sembrò agitarsi all'idea di stare lontano dal suo alpha. Lo cercò con lo sguardo e si sentì in ansia quando vide che era infastidito, se non furioso. Sentiva che la colpa dello stato psicologico di Derek, fosse tutta sua. Ciò aggravò la sua situazione, facendolo cadere sempre più in uno stato ansioso.

Melissa se ne accorse subito e gli diede una carezza sul viso, che irritò Derek, ma tranquillizzò l'omega. La donna gli ricordava sua madre nelle premure che aveva per lui.

"Vieni Stiles.", sussurrò dolce. 

Derek vide i due oltrepassare una porta che pareva blindata e chiusa elettronicamente. Una guardia alpha sostavano lì davanti e l'odore che proveniva dall'interno ricordava quello di omega in calore più disinfettante.

Melissa lo portò in una stanza per la visita di routine: "Allora, come ti senti adesso Stiles?"

"In questo momento mi sento perso e abbandonato.", affermò a sguardo basso, per poi sollevarlo e guardare verso la porta della stanza preoccupato e agitato: "Derek non se ne andrà?"

"Dove vuoi che vada senza di te? È innamorato perso.", sostenne sorridendo. 

"Lo sto facendo preoccupare."

"No. Non sei tu, è l'istinto dell'alpha che lo fa preoccupare. Quindi, non rimproverarti per ciò."

Non sapeva perché, ma si sentì più tranquillo sentendo l'opinione di un'omega. 

"Stiles, togliti la felpa e la sciarpa così ti visito."

L'altro fece come detto e ringrazio il fatto che fosse Melissa a visitarlo, anche se era solo un'infermiera. Non gli andava di essere toccato da altri.

La donna non impiegò molto a notare il segno rosso di denti su una delle ghiandole ormonali. "E io che stavo per preoccuparmi seriamente! Ora si spiegano tutti i sintomi. Mi dici come diamine vi è venuto in mente di legarvi prima del tuo primo calore?"

Stiles si sentì in imbarazzo. 

"Non dovevate fare una cosa simile ora.", spiegò delicatamente: "Gli ormoni sono ancora in fase di trasformazione e il morso ha creato un trauma che ha fatto andare in tilt tutto il resto. Il tuo corpo si vorrebbe arrendere completamente all'alpha, ma gli ormoni sbagliati non glielo permettono e di conseguenza ti senti ansioso e hai cambi di umore improvvisi."  

Stiles si rese conto che queste cose non le sapeva, perché aveva sempre ignorate tutte le lezioni di biologia e educazione sessuale sugli omega. All'epoca non voleva credere che tutto ciò lo riguardasse. Si chiese se Derek sapesse certe cose, ma sospettava che anche lui avesse ignorato un po' di insegnamenti utili, all'epoca del suo legame con Kate. 

"Cosa mi succede ora?", domandò. 

"Nulla di grave. Devo solo parlare con Derek e tu devi rilassarti nei prossimi giorni. Ho sentito che i primi calori della stagione sono iniziati oggi, quindi non ci vorrà molto anche per te e una volta completato il legame, starai meglio. Ti lascerai andare alle decisioni del tuo alpha senza essere combattuto. Sarà tutto più facile."

"Quindi è vero che cambierò molto?", chiese nuovamente agitato.

"Non sarai tanto diverso. Rivedrai le tue priorità come persona legata ad un'altra e sarai più prudente. Non è nulla di così brutto."

Stiles annuì tranquillo. 

"Ora, vado a parlare con Derek. Tu stenditi sul letto e rilassati."

Il giovane fece come detto, si sentiva bene quando la donna lo trattava come un figlio. Soprattutto perché sapeva che c'erano buone possibilità che diventasse la sua nuova mamma. Sperava solo che quel testone di suo padre non se la lasciasse scappare. 

 

Derek, non si aspettava di vedere uscire dalla porta una donna notevolmente infuriata che gli puntava un dito sul petto.

"Ascolta, sarai anche un grande e grosso lupo, ma se mi accolgo che ti sei approfittato dello stato psicologico di Stiles, ti uccido!"

Derek guardò confuso la donna. Doveva ammettere che aveva coraggio a minacciarlo, ma non ne capiva il perché. 

"Cos'ha Stiles?"

"Solo uno squilibrio ormonale causato dai tuoi denti. È confuso perché vorrebbe renderti felice come un bravo omega sa fare, ma allo stesso tempo lotta con il suo caratterino testardo e indipendente. Cosa hai pensato quando ti sei legato così presto!?", chiese seriamente.

"Beh... Non è che stessi pensando tanto.", arrossì quasi.

"Ne ero sicura! Ora aprì quelle orecchie a punta e ascolta ciò che ti dico."

L'altro annuì, leggermente intimorito. Quella donna aveva il carattere di sua madre Talia senza essere un licantropo. 

"Per qualsiasi motivo o situazione, non dare ordini a Stiles, ma limitati a chiedere gentilmente o lui si sentirà in dovere d'accontentare le tue richieste e dopo sentirsi in colpa perché non era quello che voleva. Avrà spesso attacchi di panico prima del calore. Tu abbraccialo per farlo rilassare. E assicurati che prenda le sue pillole anticoncezionali, per un motivo o per un altro potrebbe volere una gravidanza e ti assicuro che c'è uno sceriffo che non ne sarà contento."

Le minacce terminarono e il tono cambiò in uno più preoccupato e materno. "Stiles è una persona straordinaria e anche tu te ne sei accorto, quindi non lo rovinare. Dopo il calore sarà psicologicamente più equilibrato e ti darà ascolto sempre, ma adesso è consapevole che certi comportamenti non sono da lui. Potrebbe anche non andare in calore se gli viene una crisi d'ansia forte. Prenditene cura come se fosse la cosa più importante dell'intero universo."

"Lui è la cosa più importante dell'intero universo per me.", affermò sereno Derek. 

Melissa non poté far altro che tranquillizzarsi a quella dichiarazione. 

Sapeva che per quanto inizialmente era sembrato impossibile, quei due testoni ora erano fatti per stare insieme. 

"Vado a prendere Stiles."

 

Una volta tornati al loft, Derek iniziò a fare di tutto per far sentire a suo agio Stiles. 

Il sistema preferito da entrambi erano le coccole, anche se le cose rischiavano di diventare incandescenti ogni volta. Derek aveva deciso che il sesso dovesse aspettare, visto che Stiles sembrava volerlo accontentare sempre, senza esserne davvero convinto. Approfittarono della situazione per imparare a conoscere i loro corpi. E anche quello era divertente e piacevole. 

 

Il giorno dopo, erano entrambi più tranquilli e rilassati in tutto. 

"Stiles, devo dirti una cosa, ma voglio che non ti agiti."

"Cosa?", era già in ansia.

"Ieri ho saltato la ronda, ma oggi devo andare con Peter."

L'altro iniziò a iperventilare. 

"Però, non ti lascio solo.", così dicendo andò ad aprire il pesante portone: "Lydia resta con te."

Una raggiante rossa corse verso di lui felice di vederlo, con Peter che la seguì solo per pochi passi. Sapeva che era una pessima idea addentrarsi in casa di un alpha con il suo omega in attesa del calore. 

L'uomo si raccomando, mentre i due si abbracciavano: "Fate i bravi. Noi torniamo tra un'ora."

Derek aggiunse: "Chiudo a chiave, se ci sono problemi chiamate." 

Stiles non si irritò a sentire Derek che voleva rinchiuderlo, sapeva che era per la loro sicurezza e lui aveva un'altra chiave in caso di necessità. 

Una volta andati via, i due si accomodarono sul divano con una tazza di cioccolato caldo tra le mani. 

"Allora, mi dici cos'è successo ieri?", domandò la ragazza.

Stiles le mostrò il collo coperto dalla felpa.

"Tutta colpa di questo."

La ragazza rimase sconvolta vedendo quei segni sul collo. 

"Ma siete impazziti?"

"È capitato per caso. Derek era un tantino preso da altro e si è lasciato andare."

"Preso da altro?"

"Beh... era troppo eccitato."

"Oh oh, ci avete dato dentro."

L'altro arrossì: "Sì."

"Adesso come stai? Peter ha detto che siete stati in ospedale."

"Avevo uno dei miei attacchi di panico e siamo andati dalla madre di Scott. Derek dice che gli ha fatto una di quelle scenate per la storia del morso, che se la ricorderà per sempre."

"Mi meraviglia che sia ancora viva."

"Derek non è così aggressivo come vuol far credere. Da ieri è un cucciolo dolcissimo."

"Stento a crederci, ma dopo aver visto come si comporta Peter, non mi meraviglia più niente."

"A proposito di Peter, per caso lui ha l'abitudine di leccarti il collo quando dormi."

La ragazza per poco non rovesciò la tazza: "OH DIO! Lo fa anche Derek. Pensavo di essere io a sbavare di notte, visto come mi ritrovo i capelli la mattina e lui me l'ha lasciato credere. Me la pagherà!", affermò con aria assassina. 

Stiles rise. Ci voleva proprio una chiacchierata con lei, era bello sentire la ragazza dire sempre ciò che pensava senza alcun filtro.

"Quindi è una cosa normale per gli Hale."

"Credo che sia una cosa normale per i licantropi. Forse, è un comportamento da lupi per segnare i loro famigliari con il proprio odore."

"Con noi omega non ce ne sarebbe bisogno, comunque adoro prendere in giro Derek ogni volta che lo fa. È così cucciolo affettuoso."

"Anche Peter, sembra così dolce negli ultimi giorni che all'idea di vederlo eccitato e fuori controllo durante il calore, mi intimorisce.", ammise.

"Credo che sarà piuttosto naturale anche per noi vederli così."

"È strano pensare che saremo legati a loro per il resto della vita e avremo dei cuccioli... Come si può solo pensare di partorire dei cuccioli?"

"Non potrai vestirli alla moda per i primi tempi.", disse sadico Stiles.

"Posso sempre comprare dei completini per cani.", ammise senza vergogna.

"Non oso immaginare la faccia di Peter.", rise Stiles: "Però sarà bello avere dei piccoli.", ammise con aria sognante. 

Lydia se ne accorse: "Stiles, non farti venire certe idee. Devi finire gli studi, il tuo cervello ci serve.", affermò dandogli un colpetto in testa.

"Tranquilla, non avevo intenzione di averne già ora e poi, Derek mi controlla ogni volta che prendo gli anticoncezionali. Mi viene da pensare che non ne voglia da me.", abbassò il viso malinconico.

"Non scherzare. Derek li vuole e anche tanto, ma è presto per te e credo anche per lui. Datevi un po' più di tempo. Quando sarà il momento non vi pentirete di aver aspettato."

"Lo credo anche io, solo che me ne dimentico in questi giorni. Tu hai fatto già progetti con Peter?"

"Lui vorrebbe una squadra di calcio di lupetti, ma io ne voglio pochi. Un paio non sarebbe male. Tu?"

"Non ci ho pensato bene, ma sospetto che Derek vorrà un alpha, per ereditare il branco. Credo che sia una di quelle usanze importanti nella sua famiglia. Sono sicuro che ne sarebbe felice." 

"Visto quant'è antica la famiglia Hale, spiega anche il perché Peter ne voglia tanti."

La porta si aprì qualche secondo dopo e Lydia corse dal suo alpha. Stiles si trattenne dal saltare addosso a Derek, restando seduto. Non voleva sembrare un disperato. 

Derek lo fisso, ghignando divertito: "Non si saluta più?!"

Si ritrovò Stiles avinghiato al suo torace in un batter d'occhio. 

Salutarono Lydia e Peter e Stiles cercò di trascinare Derek sulla prima superficie disponibile. 

"Ti sono mancato?", domandò sorridente il licantropo. 

"Secondo te?", si lanciò sulle sue labbra affamato. 

Aveva sentito l'assenza di Derek ogni secondo, ma la compagnia di Lydia l'aveva aiutato a distrarsi.

"Aspetta ragazzino, dobbiamo parlare."

"Nooo.", mugugnò Stiles sulle sue labbra: "Prima facciamo l'amore e dopo parliamo quanto vuoi."

"Sei tremendo. Fa' il bravo e ascoltami. Mi serve il tuo cervello e dopo magari il tuo corpo. Ok?"

"Ok.", accettò il patto.

"Oggi abbiamo incontrato Deucalion."

"Sono entrati in città?", chiese preoccupato. 

"No, era al confine nel bosco. Ci aspettava per parlare, sapeva che avremmo sentito il suo odore. Peter già ieri l'aveva notato."

"Cosa vuole?"

"Un'alleanza. Ci ha promesso che proteggeranno il confine della città da altre creature provenienti dall'esterno in questi giorni."

"Nessuno fa niente per niente, cosa vogliono in cambio?", chiese sospettoso.

"Infatti. Vogliono protezione se dovesserò venire attaccati. Chiedono anche di potersi spostare qui se sarà necessario in futuro."

"Sbaglio o il nostro branco è territoriale. Non credo che nessun nostro licantropo sarà felice di avere altri ad invadere la città."

"È così. Solo all'idea, mi viene voglia di attaccarli."

"Quindi che si fa?", domandò Stiles al suo alpha. 

"Decidi tu. Conosci i dettagli e hai visto il gruppo di Deucalion."

"Cosa?! Derek sei impazzito? Io non posso decidere nulla in questo stato.", iniziò ad agitare le braccia.

"Stiles, ogni alpha del branco sarà istintivamente propenso a scacciare qualsiasi altro licantropo dalla città in questo periodo, deve essere un omega a prendere questa decisione. Io e gli altri, ad iniziare da Peter e Scott ti seguiremo.", lo prese per le spalle per calmarlo.

"Ma io non sono in me.", cercò di spiegare.

"Neanche io. Stavo per attaccare Deucalion e lui è più forte di me. Non posso decidere per il meglio del branco. Tu sì. So che valuterai i pro e i contro e prenderai la decisione migliore."

Stiles sembrava ancora poco convinto, ma decise di provarci: "Allora, la possibilità che qualcuno approfitti di questo periodo per attaccarci è alta. Abbiamo molti nemici che hanno giurato vendetta e sono a piede libero. Dall'altra parte c'è un gruppo senza un vero capobranco che potrebbe decidere per un motivo o per un altro di annientarci, ma se l'avesse voluto fare, non vedo perché non approfittare di quella sera in cui mi hanno trattenuto e sei venuto da solo a prendermi. Da una parte credo che Deucalion sia pericoloso, ma dall'altra, sono convinto che abbia perso così tanto che non farebbe nulla del genere al nostro branco. Forse, vuole davvero aiutarci adesso. Il problema in futuro, potrebbe essere che se ci chiedesserò di fare qualcosa contro dei cacciatori, noi non potremmo tirarci in dietro e un'altra disputa con quelli è da evitare."

"Quindi?"

"Resta il fatto che abbiamo bisogno di loro. Credo che tu debba accettare l'offerta e far pattugliare loro i confini, senza farli avvicinare troppo.", decise. 

"Ok.", diede un bacio veloce a Stiles e poi telefonò a Peter. 

Dopo aver avvisato l'uomo ed essersi raccomandato di avvisare il branco oltre a Deucalion, tornò a baciare Stiles, ancora incredulo di aver deciso al posto di Derek una cosa così vitale. 

"Dove eravamo rimasti?", domandò, risvegliandolo dai suoi pensieri.

Non servì una risposta, Derek sollevò Stiles e se lo portò in camera. 

L'omega era felice quando finalmente il licantropo lo buttò sul letto. Non sapeva se erano gli ormoni o altro, ma voleva Derek su di sé. Spalancò le braccia e le gambe sperando che Derek si tuffasse sul suo corpo, invece ottenne solo un sorriso e un sopracciglio alzato. 

"Che c'è?", domandò vedendo che le sue braccia erano ancora vuote. 

"Sembra che tu stia aspettando una perquisizione."

"Volevo renderti la perquisizione di qualche giorno fa.", fece ammiccando. 

Derek rise e si tuffò tra le sue braccia. Si stava bene tra le braccia di Stiles. 

"Allora, iniziamo questa perquisizione."

"Sì, agente Hale."

"Stiles! Non chiamarmi agente o mi viene in mente tuo padre. Mi ha fatto una di quelle ramanzine infinite al telefono per la storia del morso."

"Ho sentito tutto.", ghignò divertito. 

"Spione! Questa me la paghi."

Stiles si lasciò andare a qualche gridolino da vero uomo al solletico che Derek gli faceva.

Quando entrambi ritornarono a baciarsi i sorrisi non sparirono, ma i dubbi dell'alpha emerserò: "Non sei costretto a fare nulla che tu non voglia fare."

"Lo so. Io ti voglio e questo non cambierà mai. Ti conosco bene e sono certo che non ti approfitterai delle mie debolezze."

"Ciò vale anche per te. So che non ti approfitterai mai di me."

"Dipende... Sai, in questo momento esigo che il mio alpha si dia da fare."

"Sono offeso dalle tue pretese.", si lamentò allontanandosi e provocando un mugolio contrariato: "Vieni qui!" 

Derek lo richiamò a sè e si godette il corpo dell'omega sul suo. Le mani di Stiles erano curiose e in pochi giorni avevano imparato come provocare l'altro, però l'eccitazione arrivò lentamente. C'era più affetto che lussuria in ogni gesto e bacio. 

I vestiti andarono via con calma per lasciar spazio alla calda pelle di entrambi. 

L'odore di Stiles era accogliente e l'uomo non poté far altro se non immergersi nell'incavo del collo e respirarlo fino in fondo, abbandonando quel punto prima di fare altri danni.

Si godette il petto chiaro di Stiles stuzzicando i capezzoli e scivolando fino all'inguine dove riuscì ad ottenere da Stiles ogni gemito possibile.

Stiles venne lasciato insoddisfatto, ma aveva da subito capito che il modo più piacevole per arrivare all'orgasmo era soprattutto quello di accogliere l'alpha nel suo corpo. Era una cosa che aveva imparato la prima e unica volta in cui l'avevano fatto, e quella sarebbe stata la seconda e forse anche la più bella. Derek lo fece girare e gli diede un po' di tempo per riprendersi mettendosi a cavalcioni su di lui e massaggiando la schiena e lentamente anche i glutei e arrivando a stuzzicare il punto che più gli interessava in quel momento. 

Le mani di Derek divennerò umide e le dita iniziarono a scendere nel corpo di Stiles leggere. 

Solo al terzo dito Stiles fece un po' di resistenza, trovandolo detestabile, finche non tocco i punti giusti che in quei giorni erano più sensibili. 

Il piacere lo portò a sollevare il bacino in modo osceno, ma Derek non era il tipo da scandalizzarsi, perché il suo omega pretendeva un contatto più profondo.

Prese posto tra le sue gambe, avrebbe preferito farlo girare com'era sua intenzione inizialmente, ma anche così poteva guardarlo negli occhi. 

Scivolò lentamente dentro di lui, mentre Stiles godeva di quel piacere con il viso sprofondato nel cuscino. 

Ciò che Stiles non si aspettava era che la penetrazione si completasse con lui che veniva attirato con la schiena contro petto di Derek. La testa completamente abbandonata sulla spalla del licantropo. 

Derek si mosse per sistemare meglio la posizione, così d'avere le labbra dell'altro a disposizione. Anche gli occhi non misero molto a trovarsi. 

I movimenti di Derek cominciarono lenti e continui, mentre si guardavano e si scambiavano piccoli baci. Non ci volle molto che Stiles iniziasse a prendere un nuovo ritmo che mandò in estasi Derek. 

Il licantropo stava avendo la conferma che a Stiles il sesso piacesse e anche tanto. Stava decidendo tutto senza pudore e lui non poté far altro che sottostare al piacere che quel demonietto gli stava concedendo. 

Stiles stava godendo di quella penetrazione profonda che la posizione gli donava e lasciò che il suo corpo prendesse tutto ciò che il lupo gli dava, dalle carezze sul petto e su una coscia, ai baci affamati e alle occhiate sconvolte di piacere.

I movimenti dell'omega divennerò più confusi e l'altro capì che stava per raggiungere il piacere, così decise di riprendere il controllo facendo urlare l'altro di piacere con spinte decise che mischiavano un po' di dolore con tanto piacere. Ne bastaronò poche prima che Stiles si irrigidisse per l'orgasmo perdendo il controllo del suo corpo che divenne completamente di Derek. L'altro andò avanti qualche altro secondo, per poi inarcarsi contro Stiles e venire dentro di lui.

Crollarono sul letto e si strinserò in un abbraccio. Qualche secondo dopo Derek provedette a coprire il suo omega e a farlo addormentare tra le sue braccia, anche se era pomeriggio. 

 

Quando si svegliarono, non poterono far altro che sorridere e stringersi.

Fu Derek a rompere il silenzio: "Ho l'impressione che ti sia piaciuto."

"Certo che mi è piaciuto! Non sono un omega frigido.", arrossì. 

"Meglio così. Pretendo tanto sesso da te."

Ingoiò a vuoto: "Ricordati che sono umano e non posso tenere certi ritmi."

"Non si direbbe. Possiamo fare un'altra prova con un cronometro?"

"Non oggi."

"Ancora stanco?"

"No. Ancora dolorante.", ammise arrossendo come una scolaretta. 

"Ci andremo più piano la prossima volta."

Passarono il resto della giornata a letto, compresa la cena. 

Stiles era più simile al solito Stiles in quei momenti d'intimità e dolcezza. Era tornato anche il suo sarcasmo e sembrava che l'inferno preannunciato fosse sparito. 

Il giorno dopo fu tranquillo, tranne per qualche sguardo nervoso di Stiles che voleva sempre compiacere il suo alpha e allo stesso tempo dimostrare di non essere il classico omega docile. 

La luna nuova era vicina e Stiles non odorava ancora di calore, quindi Derek decise di fare un giro di controllo con Peter. Sapeva che all'annuncio si sarebbe agitato come le altre volte, perciò decise di correre ai ripari chiedendo aiuto all'unico alpha che poteva stare accanto all'omega senza subirne l'odore. 

"Stiles puoi andare ad aprire?"

Stiles lo guardò chiedendosi se fosse impazzito a mandarlo ad aprire la porta a qualcuno, ma si fidò sapendo che il fiuto del licantropo non lo credeva in pericolo.

Aprì il portone e quasi urlò felice di vedere lo sceriffo sulla porta.

L'uomo dopo uno degli abbracci più calorosi che avesse mai avuto da suo figlio, entrò con il cipiglio indagatore di chi voleva essere certo che il luogo fosse sicuro. Era un'abitudine da sbirro. 

Lanciò una brutta occhiata a Derek, che si affrettò a prendere la giacca di pelle, per scappare via.

"Ti lascio in buona compagnia, non ci metterò tanto.", parlò veloce baciando la guancia del ragazzo. 

Una volta soli, l'uomo continuò a studiare l'ambiente: "Allora, come stai?"

"Bene.", rispose allegro di averlo a casa sua.

"Lui ti tratta bene?"

"Benissimo.", ammise rosso in viso. 

Gli indicò il collo: "E quello come va? Melissa me ne ha parlato."

"All'inizio era terribile. Mi sentivo pessimo in tutto ciò che facevo per Derek, ma poi lui mi ha tranquillizzato e ora è tutto coccole e attenzioni. Figurati, ha smesso di ringhiare.", rise. 

"Mi ero preoccupato quando ho saputo, se non fosse stato per Melissa, sarei piombato qui con una mazza di frassino.", affermò più rilassato.

"Va bene. Non devi preoccuparti, c'è già Derek che lo fa in continuazione. E a proposito di chi si preoccupa...", fece con tono più acuto: "Melissa passa molto tempo con te, vero?"

"Non siamo qui per parlare di me, ma di te. Non credi?", tentò di svincolare da quelle domande.

"Sì, sì... Come no. Parla!"

"Si preoccupa del mio colesterolo, e di nient'altro."

"Il colesterolo è un buon inizio, per mettere su una bella storia d'amore."

"Stiles, non iniziare con questa storia che tu e Scott volete diventare fratelli, quindi devo mettermi con Melissa."

"Tranquillo, so che farai tutto da solo. Non ti servono spinte. Solo...", finse di pensarci: "Che ne dici di fare qualcosa a quei capelli per renderli più luminosi? A Melissa piacerebbero."

Lo sceriffo si schiaffò una mano in faccia e sospirò. Quello era il suo solito Stiles, altro che omega sottomesso, pensò. 

Passarono un po' di tempo a parlare e iniziarono a preparare anche la cena.

Quando Derek tornò, confermò le decisioni prese il giorno prima riguardo a Deucalion. Lo sceriffo promise di aiutarli in caso di bisogno e di pattugliare meglio le strade con i suoi agenti. 

Stranamente, Derek uscì vivo dalla cena. L'umano sembrava aver accettato l'errore di Derek e non volerlo rivangare.

La serata passo allegramente, Derek non ricordava che fosse così bello avere una famiglia su cui contare. Lo sceriffo l'aveva oramai accettato come un figlio, proprio come aveva fatto con Scott e il licantropo ora capiva perché fosse cresciuto così bene.

Una volta andato via lo sceriffo -Derek aveva dovuto separare padre e figlio, continuavano ad essere appiccicosi- si poterono godere il resto della serata. Questa volta il sesso fu dolce e rilassante. 

 

La mattina alle sette ricevettero il messaggio di Boyd, Erica era in calore dalla sera precedente. 

Stiles si mise al PC per girare l'informazione al resto del branco e per essere più efficiente aveva creato il gruppo Omega-Pack, con solo membri omega.  

Si limitò ad informare del calore di Erica e ottenne qualche risposta da Allison e Danny, anche se Danny pareva essersi addormentato sulla tastiera. Sospettava che Isaac lo stesse tenendo sveglio di notte. 

Stiles era felice, presto anche lui sarebbe andato in calore. Non c'era sensazione più bella di sapere che quel periodo finalmente aveva un termine e iniziava un nuovo periodo più bello. 

Beh, almeno era quello che credeva...

 

NOTE DELL'AUTRICE

Lo so, lo so, sono una pessima persona... Vi ho fatto aspettare un'eternità, ma rieccomi qua. Ho capito che i contest non fanno per me, quindi non svanirò più per mesi interi.

Il capitolo è un tantino rosso, ma non credo ci siano lamentele? Vero?!

Prometto che i prossimi capitoli saranno più allegri di questo, ma sapete che se non faccio soffrire i miei personaggi non sono contenta, lynary ne sa qualcosa. 

Ringrazio il sostegno psicologico di alcune di voi ad iniziare da oOBlackRavenOo. 

Spero che il capitolo piaccia.

Un abbraccio♡

 

   
 
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