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Autore: Em_    07/11/2015    15 recensioni
[Olicity]
Oliver e Felicity sono da poco tornati a Star City, la città è governata dagli uomini di Dahrk e come se non bastasse qualcosa sta per sconvolgere la vita dei due ragazzi. Una notizia che nessuno si sarebbe aspettato, un potenziale problema per loro, qualcosa che potrebbe realmente stravolgere le loro vite da un momento all'altro.
Dal testo: «Va tutto bene?» mi chiese ad un certo punto.
«Sì, perché?» dissi con nonchalance continuando a stare sotto il getto dell’acqua calda.
«Non mentirmi, Felicity. Non sei te stessa ultimamente, se c’è qualcosa che hai paura di dirmi… Non lo so, con me puoi parlare. È strano fare questo discorso a te visto che di solito sei tu che mi obblighi ad esternare i miei sentimenti.» disse. Rimasi colpita dalle sue parole, allora Thea aveva ragione, ero davvero strana. Chiusi il rubinetto ed uscii dalla doccia avvolta nel mio accappatoio mentre Oliver mi squadrava da capo a piedi.
«Non mi ero accorta di essere cambiata, lo giuro. Tua sorella mi ha detto le stesse cose prima.» confessai.
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I’ll stand by you.





Erano trascorsi circa due mesi e mezzo da quando Oliver ed io eravamo tornati a Star City, anche se emotivamente parlando io non me n’ero mai andata del tutto. Avevo aiutato di nascosto Diggle, Thea e Laurel durante le loro missioni ed Oliver fortunatamente non si era mai accorto di niente, avevo inventato qualche scusa qua e là, il più delle volte suonavano idiote persino a me, ma lui non aveva mai sospettato che stessi facendo una cosa simile. Per me tornare in città era stata una vera e propria ventata d’aria fresca, mi mancava tutto, la società, le missioni notturne, i miei amici. Non che con Oliver non stessi bene, ma se potevo avere entrambe le cose era meglio no?
Come ogni sera chiusi le porte del mio enorme ufficio e mi avviai verso l’ascensore, avrei dovuto essere nel nostro nuovo “covo” in meno di cinque minuti ma era palese che avrei fatto tardi. Ultimamente mi sentivo un po’ rallentata in tutto, facevo un sacco di fatica ad alzarmi la mattina, il più delle volte lavorare alla Palmer Tech e poi aiutare il team nelle missioni risultava davvero sfibrante. Continuavo a ripetermi che sicuramente dipendeva dal fatto che me ne ero stata in vacanza praticamente per cinque mesi, ma sotto sotto non ci credevo neppure io. Sbuffai mentre cercavo il cellulare nella borsa, prima o poi avrei dovuto comprarmene una più piccola o sarei diventata vecchia prima di riuscire a trovare ciò che mi serviva. Arrivata al piano terra fortunatamente scovai il mio telefono e digitai un veloce messaggio a Thea, visto che Oliver certamente non l’avrebbe letto, dicendole che sarei stata lì in meno di dieci minuti. Mi rispose quasi subito con un “non preoccuparti, qui è ancora tutto tranquillo”, tirai un sospiro di sollievo e riuscii a rilassarmi per la prima volta in un’intera giornata.
«Felicity! Eccoti! Ora possiamo andare a prepararci.» disse Thea saltellando, forse un po’ troppo euforica.
«Scusate il ritardo, è stato un vero caos l’ufficio oggi!» affermai sedendomi alla mia postazione di comando «Ora sono pronta all’azione! Che si fa stasera?» chiesi infilandomi l’auricolare.
«Come che si fa? Dobbiamo intercettare e bloccare uno dei camion dei Fantasmi che trasportano droga, non ti ricordi?» mi domandò Dig piuttosto sorpreso dalla mia domanda. In effetti me ne ero scordata, ma era meglio se me ne stavo zitta.
«Sì, certo! Momentanea perdita di memoria, scusa.» mi giustificai buttandola sul ridere.
John mi lanciò un’occhiata dubbiosa ma lo intimai di andarsi a preparare e non badare a me, era strano che mi dimenticassi di cose così importanti effettivamente solo non avevo voglia che si preoccupassero per niente, in particolare Oliver, era già iperprotettivo di suo figuriamoci se avesse notato qualcosa che non andava.
«Ehi, noi andiamo. Ci tieni aggiornati sugli spostamenti?» chiese Oliver spuntando alle mie spalle.
«Come sempre. E state attenti, okay?» gli raccomandai sorridendogli leggermente.
«Come sempre.» ripeté lasciandomi un bacio tra i capelli prima di uscire insieme a Laurel, Dig e Thea.
Erano ormai anni che lo vedevo uscire con il completo verde di Arrow intento a cacciare i criminali della città, ma non mi ero mai abituata del tutto al fatto che quasi ogni notte rischiava la sua vita per proteggere gli abitanti di Star City. Da quando eravamo ufficialmente una coppia un senso d’ansia mi attanagliava finché non lo vedevo rientrare sano e salvo. Non si poteva spiegare a parole, sentivo che in qualunque momento avrei potuto perderlo e questo mi spaventava a morte, naturalmente non glielo avevo mai detto o avrebbe rinunciato di nuovo ad una parte di se stesso.
«Felicity, noi siamo in posizione.» risuonò la voce di Laurel attraverso l’auricolare.
«Ottimo. Il camion si dirige proprio verso di voi, dovrebbe raggiungervi tra circa due minuti. Tenetevi pronti.» risposi guardando il veicolo muoversi sul mio schermo del computer. Mi ero collegata alle telecamere del traffico così da poter avere una migliore visuale e aiutare il team a mettere ko i seguaci di Dahrk.
«Okay, vediamo il camion. Entriamo in azione.» annunciò Diggle poco dopo.
Riuscirono a fermare la corsa dell’abitacolo in un tempo da record, due frecce scagliate da Oliver e Thea direttamente sulle gomme così da rendergli impossibile la fuga, Laurel e Dig si occuparono dei due malviventi al posto di guida che si trovarono stesi a terra neanche cinque minuti dopo, mentre i due fratelli Queen avevano immobilizzato i quattro uomini all’interno del camion.
«Qui dentro ci saranno almeno cinquanta chili di eroina. Chiamo il capitano Lance.» disse Oliver prendendo in mano il cellulare.
Solo in quell’istante mi accorsi che c’era un settimo uomo, si era nascosto tra gli scatoloni che contenevano la droga e dalla mia posizione riuscivo a vederlo nitidamente. Fui presa dal panico per quella che sembrò un’eternità, quell’uomo aveva un fucile decisamente carico e pronto a sparare, così, senza pensarci, urlai «Oliver! Dietro di te!» e sperai solo che riuscisse a cavarsela anche questa volta. Lui si voltò immediatamente ma non fece in tempo a schivare del tutto il colpo. Ci fu uno sparo, vidi Oliver cadere a terra mentre l’uomo veniva immobilizzato con una corda da Diggle. Smisi di respirare, non avevo il coraggio di guardare o chiedere se stava bene, ero come paralizzata. Non mi era mai capitata una cosa simile, Oliver ne aveva passate di peggio ed era sempre sopravvissuto, ma questa volta qualcosa dentro di me si era bloccato.
«Ollie! Stai bene?» sentii Thea domandare al fratello.
“Fa che sia vivo, fa che sia vivo, ti prego.” ripetevo a me stessa senza trovare il coraggio di sbirciare il monitor.
«Sì, tutto bene. Mi ha colpito di striscio sul braccio, un cerotto e sarò come nuovo.» rispose Oliver alla sorella.
Era salvo. Stava bene. 
Il mio battito cardiaco si regolarizzò e mi stesi sulla mia nuova sedia grata a tutti gli angeli del paradiso che fosse andata bene. A parte il piccolo inconveniente con Oliver la missione era stata portata a termine in modo egregio ed avevamo concluso la serata anche ad un’ora relativamente decente. Lance ed i suoi uomini erano giunti sul posto poco dopo la chiamata arrestando tutti i criminali, con un cenno mi aveva persino ringraziata, ormai sapeva che m’infiltravo ovunque ed un po’ era comica la scena.
«Non posso crederci, sono le undici e possiamo già tornarcene a casa! Incredibile.» affermò Laurel rientrando insieme agli altri.
«Ammetti che questa missione è stata un po’ noiosa.» aggiunse Thea mettendo a posto il suo arco.
«Ogni tanto è bello passare una serata, o quasi, a rilassarsi. Potremmo guardarci un film.» propose all’amica.
«Solo se hai i pop corn e le patatine.» le disse.
«Certamente! Qualcuno vuole unirsi?» chiese Laurel rivolgendosi verso Dig, Oliver e me.
«Io passo, ho promesso a Lyla che ci sarei stato per cena.» rispose John.
«Passiamo anche noi, in questo momento ho solo voglia di abbracciare il mio letto.» esclamò Oliver sbadigliando mentre io cercavo di medicargli al meglio la ferita.
«Stai diventando vecchio, fratellone.» lo prese in giro Thea.
«Ehi!» la ammonì lui.
«Beh in effetti non è da te dormire più di quattro ore per notte.» intervenni ridacchiando.
«Quanto siete simpatiche stasera.» ci rispose Oliver sbuffando.
Ci salutammo dandoci la buonanotte ma prima che potessi prendere l’ascensore insieme agli altri Thea mi bloccò chiedendomi di restare un attimo in più. Non capivo il perché di quel gesto, forse aveva bisogno di confidarsi su qualcosa anche se era più probabile che lo facesse con Laurel più che con me. Ero incuriosita e allo stesso tempo spaventata, non avevo davvero idea di che cosa volesse parlarmi.
«Okay, non prenderla male, non voglio assolutamente farmi gli affari vostri, ma… Da quanto lo sapete?» mi domandò.
Aggrottai le sopracciglia ancora più confusa di prima «Sappiamo… Cosa?» buttai lì sperando mi desse qualche altro indizio.
«Aspetta, Ollie non lo sa?» continuò senza darmi uno straccio di spiegazione.
«Thea, davvero, non so di cosa tu stia parlando.» le dissi cercando di farle capire che non avevo la minima idea di ciò che stesse dicendo.
«Tranquilla, non lo dirò a nessuno, lo giuro.» mi promise avvicinandosi a me, ma io ancora non riuscivo a starle dietro.
«Non è che… Potresti darmi qualche indizio? Non ci sto capendo nulla, e sì, è strano detto da una come me.» le feci notare.
«Oh mio dio, quindi non sai nulla neppure tu. I-Io… Ero convinta che tu ed Oliver l’avreste annunciato a breve… M-Mi dispiace… Forse mi sono sbagliata.» balbetto con un’aria incredibilmente sorpresa.
«Thea ti prego, sputa il rospo.» le dissi guardandola negli occhi.
«Beh, ti comporti in modo strano ultimamente, guardi Oliver come se fosse l’ultima volta che lo vedessi e hai smesso di bere quegli enormi milkshake alla fragola…» mi rispose lasciando in sospeso il discorso.
«E quindi?» chiesi ancora.
«Non è che sei incinta, Felicity?» mi domandò cautamente.
Scoppiai a ridere nello stesso momento in cui le sue parole uscirono, ma che cosa cavolo stava dicendo? Io, incinta? Ma dai, era ridicolo! Oliver ed io non avevamo mai nemmeno accennato all’argomento “figli” ed eravamo sempre stati attenti appunto per evitare situazioni spiacevoli.
«Che c’è da ridere?» disse evidentemente sorpresa dalla mia reazione.
«È impossibile, credimi.» affermai convinta.
«Non dirmi che tu e mio fratello non l’avete ancora fatto.» ribatté con un sorrisetto malizioso.
«Cosa? Non… No, io… Cioè sì, ma… È impossibile.» balbettai. Mi metteva un po’ a disagio parlare di sesso con la sorellina del mio ragazzo.
«Okay, okay. Mi arrendo. Mi sarò sbagliata.» annunciò alzando le braccia in segno di resa.
Le sorrisi nervosamente ed entrambe uscimmo dal covo senza aggiungere altro, la conversazione mi aveva decisamente destabilizzata. Davvero mi comportavo in modo così diverso? Ammetto che mi preoccupavo molto di più quando Oliver indossava i panni di Arrow, ma da quando era un sintomo di una gravidanza? E poi prendevo la pillola, come facevo ad essere incinta se usavo un anticoncezionale? In cinque mesi che eravamo stati via non c’erano stati problemi, improvvisamente torniamo in città ed accade una cosa simile? Non potevo essere tanto sfigata.
Salii in auto con Oliver e per tutto il tragitto non spiaccicai parola, quello che Thea mi aveva detto continuava a ronzarmi in testa e non riuscivo a smettere di pensare ai miei cambiamenti nell’ultimo periodo. Avevo sbagliato qualcosa? Appena arrivammo a casa corsi sotto la doccia, non riuscii a non versare qualche lacrima, ero troppo nervosa e agitata. Che cosa avrei fatto se realmente fossi stata incinta? Come l’avrei detto ad Oliver? E soprattutto, come l’avrebbe presa lui? Mi sentivo male solamente a pensarci, non era il momento per un figlio, proprio no.
«Felicity? Posso?» sentii la sua voce che mi chiamava dall’esterno del bagno.
Scossi la testa come per darmi una svegliata «Sì, certo.» gli risposi.
Con la coda dell’occhio lo osservai mentre si avvicinava e si sedeva sul water in parte alla doccia, potevo capirlo dal suo silenzio che era pensieroso ed io certamente non lo stavo aiutando.
«Va tutto bene?» mi chiese ad un certo punto.
«Sì, perché?» dissi con nonchalance continuando a stare sotto il getto dell’acqua calda.
«Non mentirmi, Felicity. Non sei te stessa ultimamente, se c’è qualcosa che hai paura di dirmi… Non lo so, con me puoi parlare. È strano fare questo discorso a te visto che di solito sei tu che mi obblighi ad esternare i miei sentimenti.» disse. Rimasi colpita dalle sue parole, allora Thea aveva ragione, ero davvero strana. Chiusi il rubinetto ed uscii dalla doccia avvolta nel mio accappatoio mentre Oliver mi squadrava da capo a piedi.
«Non mi ero accorta di essere cambiata, lo giuro. Tua sorella mi ha detto le stesse cose prima.» confessai.
«Sul serio?» mi domandò prendendomi delicatamente una mano.
Annuii «Oliver io…» provai ad iniziare un discorso ma non ci riuscii.
«Ehi, va tutto bene. Qualsiasi cosa sia l’affronteremo insieme, promesso.» cercò di confortarmi per poi abbracciarmi forte.
Non credo mi sarei mai abituata a stare tra le sue braccia, era una sensazione che mai avevo provato prima nemmeno quando stavo con Cooper al college. Oliver era diverso, e dopo tutto quello che aveva passato sapere come era cambiato in meglio mi spingeva ad amarlo ancora di più.
«Credo che… I-Io… Penso… Penso che potrei essere incinta.» gli dissi cominciando a singhiozzare contro il suo petto. 
«Felicity.» mi chiamò, ma io non mi staccai da lui, troppo spaventata da quello che avrebbe potuto dire «Felicity, guardami.» a quel punto sollevai lo sguardo e i miei occhi arrossati incontrarono i suoi «Lo sospettavo già da un po’, ma pensavo saresti stata tu a dirmelo. Non credevo non ne sapessi niente.» confessò spostando una ciocca dei miei capelli bagnati dietro l’orecchio.
«Sono terrorizzata, Oliver. Se fosse realmente così che cosa faremo? Non possiamo crescere un bambino adesso.» affermai lasciando che le lacrime mi bagnassero nuovamente le guance.
«Ti fidi di me?» mi domandò afferrandomi il viso.
«Certo.» risposi sicura.
«Allora prendi questo così sapremmo la verità.» disse porgendomi una scatoletta con un test di gravidanza.
«M-Ma… Non sono pronta… Non… Non voglio saperlo…» 
«Ti terrò la mano se ne avrai bisogno.» esclamò sorridendo.
«Non ti farò guardare mentre faccio pipì su un bastoncino.» replicai subito.
«D’accordo, d’accordo. Ti aspetto fuori.» disse baciandomi piano a fior di labbra.
Dire che ero in preda al panico era un eufemismo, un bambino adesso che cosa avrebbe comportato? Non ero nemmeno sicura se in una città del genere nascessero i bambini! Aprii quella scatola e tirai fuori quello stupido test, “fa che sia negativo, ti prego.” mi ripetevo senza sosta. Non è che non volevo un figlio con Oliver, solo speravo che sarebbe passato altro tempo. Probabilmente ero più in ansia io che lui e stavo andando fuori di testa, meglio se evitavo di farmi paranoie inutili prima del tempo.
«Ho finito.» annunciai.
Oliver entrò in bagno e per la fretta quasi inciampò sul tappeto, okay, forse anche lui era in ansia quanto me «Che dice?» mi chiese con voce un po’ tremolante.
«Dobbiamo aspettare circa tre minuti…» risposi torturandomi le mani.
Restammo in silenzio per tutto il tempo finché non ci rendemmo conto che effettivamente il tempo era scaduto. Io non avrei guardato per prima neanche morta, ero troppo spaventata e di sicuro sarei diventata più isterica del solito.
«Guarda prima tu.» dissi ad Oliver che fortunatamente annuì e prese lo stick in mano. Lo fissò per qualche istante e poi me lo mostrò. Presi un gran respiro e guardai.
Due linee rosa. 
Positivo.





Angolo autrice
Ciao! È in assoluto la prima FF che scrivo su Arrow perciò siate clementi lol.
Come ho già anticipato nella descrizione, questa shot se vi piace potrebbe diventare una long, ma dipende da voi (e un po' da me se avrò tempo xD).
Comunque, penso sia chiaro cosa sia successo. Felicity ed Oliver avranno un bambino, non era programmato, nessuno se lo aspettava ma c'è. Thea è stata la prima ad accorgersene però anche Oliver stesso aveva qualche sospetto, l'unica che tra una cosa e l'altra non s'era accorta di nulla è proprio Fel.

Beh che dire? Ringrazio già chi leggerà e soprattutto chi vorrà lasciarmi una recensione, ho bisogno di sapere che ne pensate! :')
Da Olicity sfegatata quale sono non potevo non immaginarmi un futuro piccoletto uguale a loro che scorrazza per casa!
Mi raccomando fatemi sapere!
A presto!
Anna
   
 
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