Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Destyno    11/11/2015    2 recensioni
"Il Crepuscolo giungerà nel Mondo
Per portare la sua Luce morente
E salvare le stelle;
Il Crepuscolo diverrà poi Notte
Rischiarata solo dal pallido riflesso
Del Sole nella Luna;
Il Non Vivo combatterà la sua Guerra
Il Re donerà la Pace
L’Adepto farà la sua Scelta
Il Figlio del Male perirà per Amore
L’Elfa vivrà due Sorti
La Sacerdotessa sfiderà la Morte
L’Angelo Senz’Ali realizzerà il suo Desiderio
L’Eroe scruterà il Futuro
Il Pastore sacrificherà sé stesso per la Luce
La Principessa combatterà a fianco del Cielo
Il Discendente del Tempo riscriverà la sua Storia
L’Infante dovrà abbandonare il suo Passato
La Strega per il suo nemico proverà Pietà
Il Camminatore dell’Alba sveglierà il Dormiente
La Maga aprirà la Porta
L’Inesistente spezzerà le sue Catene
Il Mezzodemone avrà una nuova Vita
L’Incauta Maestra salverà chi fu destinato ad essere un Contenitore
L’Arciere combatterà per il suo Amico.
Mille sono le Chiavi, ma unico sarà il loro Destino."
Xehanort è forte.
La Profezia viene stravolta: non più sette Luci e tredici Oscurità, ma molte, molte più Luci. Tante quante sono le Stelle del Cielo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
XVII – Il Demone ed il Mago
 
Il ragazzo aprì la bocca ed alzò il bastone, che brillò di una violenta luce biancoazzurra.
Sopra di lui si innalzava un enorme ed orrendo demone, dalla pelle verdastra, che spalancò le bocche ed agitò i tentacoli, caracollando verso il ragazzo.
Dietro al mostro, c’erano ancora le piccole tracce di qualche vestito, o gocce di sangue.
Sopra, piccoli lampi di energia che vagavano come topi impazziti sui pannelli del Palazzo di Vetro.
Il ragazzo fece per parlare, quando, improvvisamente, tutto si fermò.
Il mostro rimase bloccato, in bilico su quello che forse un tempo era stato un piede umano. Fuori, le nuvole rimasero ferme nel cielo. Le palme smisero di ondeggiare nel vento. I fulmini verdastri si bloccarono, stupiti.
Che… pensò il ragazzo, cercando di non vacillare Cosa sta succedendo?
Non ne ho la più pallida idea, gli rispose una voce nella sua mente, stupefatta.
«Bizzarro» commentò una voce, divertita, avvicinandosi al ragazzo.
Lui si voltò di scatto, tendendo il bastone, che brillò di una minacciosa luce rossa.
«Chiunque tu sia, voltati e scappa, o Nouda ti uccidermi» lo avvertì, con voce bassa e roca.
La figura, emersa dalle ombre, si lasciò sfuggire una risata.
«Lui? Uccidermi? È più probabile che tu, Bartimeus, ti metta a ballare la conga con attaccato un cartello “prendetemi a calci”, piuttosto che Nouda riesca anche solo a pensare di colpirmi»
Il ragazzo si irrigidì.
Come fa a sapere…?
Nathaniel, se questo tizio decide di attaccarci, siamo fritti. Non so se riesci a vederlo, ma sul settimo livello emana un’aura assurda.
Oh. È… mostruoso, quasi.
Confermo. Nemmeno l’Anello di Salomone aveva un tale potere.
«Tranquilli, non ho intenzioni ostili» disse la figura, uscendo dall’ombra «Vi sto solo offrendo… una scappatoia»
«Come?» chiese il ragazzo, e la sua voce si fece più fioca, scrutando con i suoi – ora confusi – occhi grigi la figura nel mantello nero.
«Vedete, adesso voi dovreste far esplodere il Bastone per distruggere Nouda, giusto? Se non sbaglio vi ho interrotto proprio mentre Nathaniel stava per pronunciare il Congedo»
«Si può sapere chi diamine sei?» disse Nathaniel, lanciando un’occhiata perplessa al mostro sopra di loro, ancora in bilico su un piede solo.
«Dirvelo non cambierebbe nulla. Comunque, per rispondere a Bartimeus, no, non sono Uraziel, mi dispiace» si avvicinò al ragazzo, che arretrò istintivamente «Comunque, adesso Nathaniel dovrebbe morire. E, in effetti, accadrà, ma questo non è importante, visto che accadrà su un piano diverso. Io vi sto offrendo l’opportunità di salvarvi e continuare a vivere»
«Cosa vorresti in cambio?» chiese Nathaniel, con la voce roca di Bartimeus.
«Nulla di impegnativo» assicurò la figura incappucciata «Dovrete proteggere un ragazzo, che indossa una veste grigia e brandisce una chiave. In cambio io farò esplodere il Bastone al posto vostro e vi trasporterò lontano da qui»
 Tacque per un momento.
«Ah» aggiunse poi «E Bartimeus non potrà lasciare il corpo di Nathaniel»
«Che cosa?!?» gridarono i due, contemporaneamente.
«Beh, tecnicamente è per il vostro bene. Se lasci il corpo di Nathaniel, lui morirà. E tu lo seguirai dopo poco»
«… dacci un po’ di tempo per decidere» mugugnarono.
«Non posso mantenere un’anomalia per troppo tempo. Cercate di decidere in fretta»
 
*
 
«Oh, che bello, si sta svegliando » disse allegramente una voce maschile, e Yugure finalmente riuscì ad aprire gli occhi.
Si trovava all’interno di una piccola capanna di legno, steso su un letto rigido, più simile ad un mucchio di paglia che ad altro.
Accanto al letto c’era un uomo, seduto su una sedia, che lo guardava, con uno scintillio orgoglioso negli occhi.
Quegli occhi erano davvero strani, si ritrovò a pensare il ragazzo, con la testa che pareva scoppiargli per quanto gli faceva male. La sclera era totalmente nera, la pupilla era minuscola e l’iride era giallo brillante, sospettosamente simile agli occhi di un Heartless.
Però furono così solo per un istante. Subito dopo cambiarono colore e divennero di un brillante color ghiaccio.
«Oh, sei sveglio» disse l’uomo «Io sono Balthazar. Ti ho trovato rannicchiato nella neve, svenuto. Per un po’ ho temuto che saresti morto, ma fortunatamente per te non sono diventato Arcimago vendendo aria fritta»
«Dove… mi trovo?» borbottò il Custode, cercando di alzarsi senza successo.
«Non sforzarti, ragazzo» lo rimproverò l’uomo «Eri ferito in varie parti del corpo. E poi, si può sapere chi diavolo ti ha piazzato un sigillo del genere sul ventre? Disturba le frequenze magiche in una maniera impressionante»
«Eh…?»
«Beh, posso aspettare per avere le mie risposte» Balthazar sbuffò «Siamo nel feudo del Pale. Decisamente lontani dai centri abitati. Sei stato davvero fortunato, ragazzo. Ah, e già che ci siamo, non è che potresti dirmi come ti chiami?»
«Yugure… mi chiamo Yugure»
«Yugure, capisco. Non sembra un nome imperiale. Sei cresciuto tra i redguard?»
«I cosa?»
«‘Thazar, dagli tregua, si è appena svegliato» lo rimbrottò una voce roca, mentre il suo proprietario varcava la porta della capanna.
Era alto, diamine se era alto. Indossava una veste nera, lunga fino ai piedi e cinta in vita da una corda, con un teschio verdastro, ed aveva la pelle scura, quasi color cenere, e le orecchie leggermente a punta, e aveva una sacca di pelle a tracolla.
Dietro la schiena spuntava l’elsa gigantesca di una spada.
Oh, beh, si disse Yugure, scrollando le spalle, ho visto cose più strane.
 
«Kyn! Sei tornato!» si rallegrò Balthazar, saltando in piedi «Hai trovato gli ingredienti che ti ho chiesto?»
«Sì» borbottò l’uomo, roteando gli occhi e porgendogli la sacca «Però gradirei una qualche sorta di ricompensa, più tardi. Magari in natura»
«Smettila» lo avvertì l’uomo, serio ma leggermente rosso in volto, prendendo la sacca ed aprendola «Non è educato»
Kyn sbuffò, e si appoggiò allo stipite della porta, dando a malapena un’occhiata a Yugure.
«Davvero ti sei dato tanta pena per uno scricciolo come questo?»
«Come mi hai chiamato?»
«Scricciolo. Guardati, sei talmente secco che potrei spezzarti le braccia con entrambe le mani dietro la schiena»
Yugure lo guardò male.
«Scommetto che invece io riesco a batterti»
Kyn e Balthazar lo guardarono sbigottiti, per un istante, e poi scoppiarono a ridere.
«Cosa c’è di tanto divertente?» sbottò il ragazzo, cercando di alzarsi in piedi ed appoggiandosi subito ad una parete.
«Oh, che i Nove mi fulminino!» ansimava l’uomo con le orecchie a punta «Tu! Sconfiggere me! Quanti anni hai, scricciolo?»
«Non mi chiamo “scricciolo”» protestò lui, battendo infantilmente il piede a terra «Mi chiamo Yugure, e ho sedici anni. E posso batterti»
«Sedici anni!» rise Kyn «E va bene, scricciolo, come vuoi. Andiamo fuori, avanti»
«Kyneev! Non dirai sul serio…» cercò di blandirlo Balthazar, che aveva smesso di ridere.
«Certo che no. Mi ha sfidato, ed io non rifiuto mai una sfida» gli lanciò uno sguardo rassicurante «Tranquillo, non gli farò troppo male. Giusto uno o due lividi»
Yugure ribolliva letteralmente di rabbia. Come osava, quello stupido uomo! Lui aveva affrontato mostri usciti direttamente dai suoi incubi, come poteva mancargli di rispetto?
Era talmente arrabbiato che non sentì nemmeno il vento gelido accarezzargli le vesti pulite che Balthazar gli aveva donato.
Affondò gli stivali di pelliccia nella neve fresca. Il cielo era sgombro, e le stelle splendevano di una luce fredda, così come le due lune…
«Oh, aspetta. Due lune?»
«Che c’è, scricciolo? Non sei più tanto sicuro di te?»
Kyneev era di fronte a lui, con un ghigno divertito dipinto sul volto.
«Giusto per darti un minimo di vantaggio, combatterò con una mano sola. Sarà un duello a primo sangue: il primo che viene ferito perde. D’accordo?»
Il ragazzo annuì, e l’uomo dalla pelle scura fece un gesto con il mento a Balthazar.
«Bal, dagli un’arma, per piacere»
Balthazar roteò gli occhi, poi si rivolse a Yugure.
«Che armi sai usare? Spada, pugnale…»
Il ragazzo fece un sorrisetto spavaldo.
«Non serve» assicurò «Ce l’ho già un’arma»
Balthazar alzò un sopracciglio, poi si strinse nelle spalle e arretrò.
Yugure tese un braccio e chiuse gli occhi. Rievocò la pesantezza del suo Keyblade nella mano, il contatto della sua pelle con il metallo gelido.
Poi uno scintillio, ed il rumore di metallo che cozza contro metallo.
Provò a menare un fendente a vuoto con l’Ala del Destino. Era un po’ più pesante di come la ricordasse, ed il nero non finiva prima? Ma non ci aveva mai fatto attenzione prima. E poi era buio, non poteva esserne sicuro.
«Una bizzarra scelta» ammise l’uomo, estraendo la spada con la mano sinistra. Era una normalissima spada ad una mano, dritta, di metallo nero «Non ho mai incontrato nessuno che usasse un’arma come quella»
«Si chiama Keyblade» lo informò Yugure, facendolo roteare nell’aria. Si stava riabituando in fretta a maneggiarlo.
«Interessante» mormorò Balthazar, tendendo una mano nell’aria «Keyblade…»
Le sue mani tesserono fili di fumo violaceo, a formare la sagoma di una spada curva.
«Un’arma evocata? Eppure sembra così fisica…»
«Bah» disse Kyneev, puntando la spada contro il ragazzo «Gli porrai dopo le tue domande da mago, Balthazar»
«Concordo. La magia vale?»
«Sì, se sai usarla senza bruciarti la faccia»
«Bene» mormorò il Custode «Allora si comincia!»
 
Yugure partì all’attacco, menando un fendente in diagonale, che il suo avversario parò con un gesto pigro.
Già da quel primo contatto il ragazzo capì che non sarebbe stato affatto facile come credeva: era evidente che l’uomo aveva alle spalle anni di combattimento, anche se solo con la mano sinistra.
Si proiettò indietro, atterrando elegantemente dopo una capriola in aria.
Kyneev fu di fronte a lui in un istante, e Yugure rimase stupefatto dalla sua velocità.
“Fantastico” pensò “Forte e veloce. Perché nei film sono sempre grossi e lenti?”
La spada dell’altro si diresse a gran velocità contro di lui, in un ampio fendente orizzontale. Era troppo tardi per spostarsi indietro o parare, e non era sicuro che sarebbe riuscito ad erigere uno scudo in tempo.
Così, saltò.
Per un attimo temette che gli avrebbe mozzato le gambe, ma fu fortunato. Lanciò un piccolo incantesimo di vento attorno a lui, e rimase sospeso in aria, attorniato da piccole correnti aeree.
 Balthazar, da qualche parte, lanciò un fischio ammirato.
Poi l’Ala del Destino calò contro il volto di Kyneev.
Fu bloccato all’ultimo da entrambe le mani dell’uomo, che bloccò la lama tra i palmi.
«Avevi detto che avresti combattuto con una mano sola» ringhiò il ragazzo, cercando di imprimere più forza nella lama.
«Era prima che cercassi di decapitarmi» ghignò l’uomo, per poi spostarsi di qualche centimetro e abbandonando la presa. Yugure si sbilanciò e cadde a terra, con il petto nella neve gelata. Rabbrividì.
Percepì il peso dell’uomo sulla schiena.
«Direi che è stato un pareggio» sentenziò Kyneev, togliendo il piede e lasciando che il Custode si mettesse seduto per terra.
Gli tese una mano.
«Sono colpito» disse, attendendo che l’altro la prendesse «Sono davvero pochissimi quelli che riescono a resistere a più di un colpo. Posso chiederti chi ti ha insegnato a combattere?»
«Nessuno» borbottò il ragazzo, accettando la mano dell’uomo e tirandosi in piedi «Ho imparato a combattere da solo»
Kyneev lo guardò storto, ma non disse nulla.
«Come diamine hai fatto a tenerti sospeso in aria in quel modo?» borbottò Balthazar, schioccando la lingua sul palato, pensieroso «Era un’illusione? O forse un incantesimo della Scuola dell’Alterazione?»
«Non era un’illusione» rassicurò il ragazzo, tremante dal freddo «Era solo un Aero»
«Aero?» ripeté l’altro, dubbioso «Non ho mai sentito parlare di un incantesimo simile… oh, ma dove ho la testa? Sei fradicio!»
Prese il ragazzo per un braccio e lo condusse nuovamente all’interno della capanna, poi schioccò le dita.
Gli abiti che Yugure indossava – una veste di un orribile color verde, piuttosto sgualcita, ed un paio di pantaloni di tela – furono nuovamente asciutti, con grande stupore del Custode.
«Wow!» disse «Cos’era? Un Fire di basso livello?»
«Fire? Di che parli? Ho solo usato un po’ della Scuola dell’Alterazione»
«Mi ricorda qualcosa, questa Scuola dell’Alterazione… dov’è che hai detto che ci troviamo?»
«Nel feudo del Pale, più preciso di così non so essere»
«Intendo, più in generale» chiese il ragazzo. Due lune, Scuola dell’Alterazione, Pale…
«Oh, siamo nella provincia imperiale di Skyrim. O meglio-»
«Lo sapevo» borbottò Yugure «Skyrim. Di tutti i videogiochi…»
«Come?»
«Nulla. Comunque, come mi avete trovato?»
«Te l’ho già detto. In mezzo al bosco, quasi sotterrato dalla neve e quasi in ipotermia. Sei stato fortunato che non ti abbia amputato il braccio»
«Sì, ma intendo… quest’arma? Non ce l’avevo in mano?»
«No, non credo, altrimenti me ne sarei accorto. Ma tu come sei arrivato lì, precisamente?»
Yugure si passò una mano tra i capelli castani.
«È questo il punto. Non lo so. L’ultima cosa che ricordo è il Castello dell’Oblio…»
«Il Castello di cosa?»
«Ehm…» il ragazzo evitò lo sguardo dell’uomo, a disagio «Il fatto è che, uhm, è una faccenda piuttosto personale e…»
«Yugure» lo riprese Balthazar «Per ora mi fiderò di te. Ma dammi un solo motivo per sospettare qualcosa, e non esiterò a leggere la tua mente. Non sarà piacevole, te l’assicuro»
Il Custode deglutì a vuoto. Credeva che il più pericoloso di quello strambo duo fosse Kyneev, ma quell’uomo, pallido e mingherlino e dai lunghi e disordinatissimi capelli castano chiaro, negli occhi aveva una luce potente. Per un attimo gli parve persino che i suoi canini fossero più grandi del normale.
«Bene» disse poi, e quella bizzarra aura scomparve, lasciando di nuovo il posto al magro stregone «Visto che viaggerai con noi per un po’ – non fare quella faccia, Kyneev, non possiamo mica lasciarlo qui! – credo che dovremmo rivelarti un paio di cosette»
Lo spadaccino sbuffò.
«Sicuro, Bal?»
«Beh, sarebbe un po’ complicato inventarsi una scusa per non viaggiare alla luce del sole…»
«Cosa vuol dire?» chiese Yugure, stringendo più forte la sua arma. Non avrebbe potuto combattere a lungo contro quei due, non assieme, ma forse sarebbe riuscito a scappare se le cose si fossero messe troppo male. In effetti alla sua destra si allargava un crepaccio che non sembrava troppo profondo.
«Beh» Balthazar chiuse gli occhi. Quando li riaprì, la sclera era nera e l’iride come una moneta dorata, gli stessi occhi che aveva visto appena sveglio «Io sono un vampiro, e Kyneev…»
Yugure si voltò, e dovette sbattere un paio di volte le palpebre per rendersi conto di non stare avendo un’allucinazione.
Kyneev aveva sempre la pelle scura, ma adesso era diventata quasi nera. Gli occhi erano completamente neri, due pozzi di buio – e Yugure rabbrividì, ricordando il suo altro sé stesso della visione – e tra i capelli color dell’ebano spuntavano due grosse corna ritorte. Il suo volto era ricoperto di tatuaggi tribali color del sangue.
«Ah» disse «Un dremora. Non dovrebbe…?»
«Stai tranquillo» lo interruppe Balthazar «Abbiamo lavorato assieme per tantissimo tempo, e lui non era quasi mai sotto il vincolo di sottomissione»
«Certo, qualche volta» ghignò il dremora, lanciando occhiate maliziose a Balthazar «A lui piace fare il dominante, però-»
«Kyneev!» borbottò il vampiro, arrossendo «Yugure è solo un ragazzino!»
«Ah» disse solo il Custode «Quindi voi due…»
«Sì, stiamo insieme» confermò Kyneev.
Il ragazzo tacque un istante.
«Beh, non è nemmeno la cosa più strana che ho visto. Un mezzo demone esorcista innamorato di un’evocatrice, un genio dei computer fidanzato con un programma…» si interruppe al ricordo dei suoi amici. Chissà dov’erano…
I due non chiesero nulla, e di questo il ragazzo fu grato.
Si costrinse a fare un sorriso.
«Allora» disse «Quando si mangia?»
 
 
MACCIAO BELLAGGENTE-
Ebbene sì, il vostro Dest preferito (?) è tornato dall’Erebo/periodo di scarsa ispirazione/pausa nonproprioestivavistocheèstatamoltopiùlunga.
Beh, come va? Spero non vogliate lanciarmi pomodori- avevo promesso di rivedere i capitoli però madò, sono più di 100 pagine di Word! Non ce l’avrei mai fatta a rivederle tutte e pubblicare un capitolo nuovo in tempi non paragonabili ad ere geologiche.
Comunque-
In quanti conoscono il libro citato nella primissima parte del capitolo?
*grilli che cantano, palle di fieno che rotolano e un Sora in lontananza che lo nota solo adesso*
Vabbè, facciamo che ve lo dico io: terzo libro della Trilogia di Bartimeus, un libro ultrastupenderrimo (sì, ho inventato un aggettivo apposta per descriverlo) e che tutti dovreste leggere a meno che non vogliate farmi arrabbiare.
Dunque, facciamo la conoscenza di quattrobarratre nuovi piggì! Date il benvenuto a Balthazar il mago e a Kyneev il dremora! *applausi pigri*
Ed, ovviamente, anche a Nathaniel e Bartimeus, che attualmente condividono il corpo ed io li shippo tantotanto Stroud io ti odio
Bon-
Le note sono diventate più lunghe del capitolo, quindi…
Iovisalutograziepregociaorecensiteintantiaddio.
Destyno.
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Destyno