Fanfic su artisti musicali > Mika
Segui la storia  |       
Autore: ThisisAlice    13/11/2015    1 recensioni
“Can’t you see the love around you?
You know, you’re crazy not to take it
Under valued, I can’t be far from the truth.“
Cosa accomuna una ragazza non proprio comune con mille sogni nel cassetto e una popstar internazionale amata da milioni di fans? Niente. Assolutamente niente.
E se invece non fosse così? Pensateci e, mentre lo fate, prendete giusto un bel respiro!
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sette.




Sono qui ferma davanti ad un ristorante il cui nome mi è passato di mente, tanto sono confusa e arrabbiata con il ragazzo che non si degna neanche di rispondermi.
Ci stiamo fissando negli occhi per quelli che sembrano anni, senza neanche dire una parola. Voglio davvero scoprire il perchè di questa sua reazione.. Stava andando tutto bene fino ad ora e non riesco a capacitarmi di cosa sia successo per averlo fatto infuriare così tanto. Perchè sì, si vede che è arrabbiato. E che io sono la causa, anche se non ho capito dove ho sbagliato.

«Potresti almeno rispondermi al posto di continuare a guardarmi così» commento acida. Il lato brutto del mio carattere sta venendo fuori. Posso essere simpatica, spigliata e gentile ma nel momento in cui mi arrabbio, divento veramente una vipera. Non mi capita spesso, ma quando succede non mi ferma nessuno. È per questo che cerco sempre di controllarmi il più possibile, ma Michael mi sta rendendo le cose sempre più difficili e credo proprio che entro breve tempo mi lasceró andare.
Continua a ripetermi, o meglio ordinarmi, che dobbiamo ritornare agli studi di XFactor. Ho capito, lui non mi dirà niente e tutto ció non è altro che una causa persa in partenza.
Ma questo non vuol dire che io mi arrenda così facilmente. Non pensasse neanche per un secondo che solo lui puó stare sulla difensiva, perchè non intendo rivolgergli la parola fino a quando non mi dirà cosa gli prende.

Il viaggio di ritorno è, come mi aspettavo, silenziosissimo e la tensione è alle stelle: nessuno dei due è intenzionato a cedere. Io di sicuro non lo faró.
Diversamente dall'andata non ci sono sguardi complici o occhiate fugaci, lui fissa la strada con la mascella contratta e io continuo a guardare fuori dal finestrino, sperando di arrivare il prima possibile.

Dopo un quarto d'ora di vera e propria agonia siamo finalmente giunti al termine. Non mi giro neppure e, senza dire una parola, vado per aprire lo sportello ringraziando dio di essere
arrivata.
Non vedo l'ora di scappare da questa situazione bizzarra e malsana, tant'è che mi fiondo direttamente verso l'entrata. Ma non faccio un tempo ad andare verso il cancello che mi si piazza davanti lui.

«Come hai detto tu, dobbiamo andare. Lasciami passare. Hai avuto tempo di dire qualcosa, ora siamo in ritardo» dico ció con tutta la cattiveria che ho in corpo, mi ha trattato davvero male e se c'è una cosa che non sopporto, è proprio questo. Provo a spostarmi verso destra, ma prontamente mi blocca di nuovo il passaggio.
«Why don't you understand?» bene, ora ha iniziato a parlare solo in inglese. Sa che posso capirlo benissimo, quindi la domanda che mi viene spontanea è: capire cosa? 
«Cosa dovrei capire?» Ora sono davvero confusa. Arrabbiata, certo, ma anche confusa. «E ti prego, parla in italiano sta volta».
Vedo Michael sospirare e volgere lo sguardo verso il basso. Non credo intenda rispondermi. «Senti, io me ne vado, quando sarai tornato a comportarti come una persona normale fammi un fischio» concludo, riuscendo sta volta ad oltrepassarlo.
Neanche il tempo di fare due metri che vengo presa per un braccio e trascinata verso sinistra. Ma che cazzo succede? Mika mi ha praticamente trascinata via e io non potendo fare resistenza, sono costretta a seguirlo contro la mia volontà.
Dopo aver percorso un breve tragitto, ci ritroviamo in una parte deserta dell'arena, in cui non ero mai stata e dove non passa nessuno. Finalmente si ferma e mi si pianta davanti, senza peró continuare a tacere.
Strattono violentemente il mio braccio, facendolo scivolare dalla sua presa ferrea e inizio a sbraitargli contro.
Chi si crede di essere? Non puó fare come gli pare. «Mi spieghi qual è il tuo problema? Non hai neanche la decenza di parlarmi e ora mi hai praticamente costretto a venire qui per cosa?» ora sto decisamente urlando, ma in tutta onestà non ne posso più. 

«You!» dice guardandomi negli occhi, io cosa? «Tu sei il mio problema!» ora sta gridando anche lui «You drive me crazy e io non so perchè».
E poi è successo tutto in un attimo. Non ho avuto neanche il tempo di ragionare, di metabolizzare.  
Il ragazzo che fino ad un minuto prima mi stava sbraitando contro, mi sta baciando.
Michael Holbrook Penniman Junior mi sta baciando. 

Non riesco a capire che sia potuto accadere visto che fino un attimo fa stavamo litigando, almeno fino a quando mi ha ripreso per un braccio e ha toccato le mie labbra con le sue. Ma non è un bacio delicato, piuttosto feroce, famelico. Quasi come se lui avesse bisogno di me, e io avessi bisogno di lui.. 
Infatti, se in un primo momento ero rimasta palesemente scioccata dal gesto, ora non posso fare altro che rispondere. La verità che a me piace baciarlo. E che forse sto provando cose che non dovrei affatto provare. Un turbinio di emozioni, ecco cosa. Sto letteralmente passando dall'essere contenta dal gesto all'essere furiosa per come mi ha trattato fino ad ora, dall'essere sconvolta perchè una popstar sta baciando ME all'essere insospettita. 
È tutto talmente confuso. Io, lui probabilmente, la situazione in sè. Ma un flash mi ritorna in mente come un fulmine a ciel sereno: lui è gay. E tutto ció è sbagliato.
Mi stacco subito da Michael, ponendo fine al bacio anche se non avrei voluto. Va bene così. Lo guardo un momento negli occhi in cerca di una spiegazione e posso vedere una strana luce dentro quelle iridi nocciola. L'imbarazzo regna sovrano, mentre continuiamo a fissarci e il rumore a malapena udibile dei nostri respiri affannati fa da sottofondo.
«Perchè?» ora sto sussurrando, avrei voluto dire tante cose ma l'unica che mi è uscita è stata solo questa. È strano ritrovarmi senza parole, eppure ora non me ne vengono in mente altre, come se nella mia testa non ci fosse niente, completamente vuoto. 
Probabilmente Michael si aspettava una domanda del genere visto che la sua faccia non mostra sorpresa, tuttavia non sa cosa rispondere. «I d-don't know.. I just..» sta balbettando, è in imbarazzo. Sono io quella che dovrebbe essere imbarazzata! Non lui! 
La sua risposta mi è bastata per farmi riprendere da questo stato momentaneo di trance. Un motivo ci deve pur essere, insomma. Io non vado a baciare qualcuno così tanto per, ci deve essere qualcosa. Che non mi vuole dire, per giunta. Io peró me ne levo fuori, preferisco uscire da questa situazione prima che sia troppo tardi. «Io non so sul serio che ti prende oggi. Prima mi urli contro, poi mi baci. Mi conosci un mese, Cristo santo! E in più non sai darmi neanche una risposta, che dovrei pensare?» la mia domanda è retorica e per fortuna lui non risponde, ma si limita a guardarmi. Sta ascoltando attentamente ogni singola parola pronunciata da me, come se le stesse aspettando da sempre «Io me ne tiro fuori, non voglio far parte dei tuoi sbalzi di umore! Ti chiedo solo di lasciarmi in pace e basta, per favore Michael. Non mettermi in mezzo a queste situazioni» concludo. 
Lo so che ha capito, lo vedo dai suoi occhi. Spero che abbia recepito tutto. Non voglio essere cattiva, ma credo sia meglio così. 
Ho già una vita strana, non voglio complicare ulteriormente le cose, non ho bisogno di altre incomprensioni. E Michael, a quanto pare, è una di queste. 


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: ThisisAlice