Crossover
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Autore: Crybaby    14/11/2015    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Tripla Battaglia Per Il Destino Del Mondo (Quinta Parte)

-Super C-17 è in difficoltà! Dobbiamo andare ad aiutarlo!
-NEJI, RESTA QUI!
Gai Maito afferrò l’infuriato allievo per un braccio e lo tirò a sé, bloccandolo alle spalle per impedirgli di commettere pazzie.
Dopo aver salvato Rock Lee da Petirol, Gai, Neji e Tenten si erano allontanati dal campo di battaglia di un paio di chilometri e riparati in un nascondiglio di fortuna. Abbastanza lontano da poter stare al sicuro, ma abbastanza vicino per poter poi tornare indietro ed eventualmente recuperare i cristalli in possesso della strega.
-Sta’ calmo, Neji, per favore!- disse il ninja più anziano -so che hai dei rancori con quella strega, ma non puoi permetterti di andare allo sbaraglio in questo modo! Prima, dimmi che cos’hai visto con il Byakugan.
-…Super C-17 ha assorbito una quantità spropositata di energia, e per questo è temporaneamente immobilizzato ed esposto agli attacchi di Petirol.
-E lei, invece, cosa sta facendo?
-Ha alzato le braccia al cielo, e… delle sferette di luce stanno fuoriuscendo dal terreno intorno a lei per formare una sfera più grande sopra la sua testa. Ora… il raggio d’ampiezza di questa tecnica sta aumentando…
-Puoi pure disattivare il Byakugan, Neji. Possiamo vederlo anche da qui.
I ninja fissarono l’orizzonte a bocca aperta. Il buio della notte fu illuminato da centinaia e migliaia di sfere luminose simili a lucciole. Il raggio d’azione dello strano fenomeno li raggiunse, e i tre poterono finalmente capirne l’origine: i fili d’erba, i fiori, gli alberi, gli insetti e tutti gli altri esseri viventi presenti nel terreno stavano appassendo e morendo, privati della loro energia vitale rubata da Petirol.
-È spaventoso!- commentò Gai.
-Petirol vuole distruggere Super C-17 con quella sfera- comprese Neji -dobbiamo fermarla, Gai-sensei!…
-GAI-SENSEI! NEJI! GUARDATE ROCK LEE! STA SUCCEDENDO ANCHE A LUI!
L’urlo di panico di Tenten spaventò i due. E per una buona ragione: particelle d’energia stavano uscendo anche dal corpo inerme di Rock Lee, che a poco a poco sembrava farsi sempre più emaciato e debole.
E non era tutto. Anche gli stessi Tenten, Neji e Gai, in misura minore, stavano subendo la stessa sorte.
-Dobbiamo andarcene da qui! Subito! PRIMA PORTA DEL CHAKRA!
Con decisione, Gai Maito si caricò Rock Lee sulle spalle, prese Neji e Tenten per mano e cominciò a correre, alla massima velocità consentita dalle sue gambe e dai suoi polmoni, per portare i suoi allievi in salvo.

Al contrario del Team Gai, i civili intrappolati nel traffico in autostrada non ebbero modo di sfuggire alla loro sorte. Senza nemmeno comprendere il perché, diverse migliaia di innocenti si videro prosciugare di ogni particella di vita che avevano in corpo e morirono come inutili mosche, solo per aumentare di qualche altro centimetro quadrato la già immensa Genkidama di Petirol. Una Genkidama rossa come il sangue e sprizzante fulmini, del tutto diversa da quella azzurra e benevola che Goku era solito utilizzare.
-Guardala, Diciassette! Non è meravigliosa? Ah ah ah ah ah!!!
La strega si sentiva ormai vittoriosa, ma quello che più la faceva gioire era lo sguardo dipinto sul volto deforme del cyborg. Uno sguardo che comunicava puro terrore.
-Perché fai quella faccia? Non sei contento del regalo che sto per farti?
Il corpo di 17 cominciò a sgonfiarsi, ma in maniera ancora troppo lenta per poter riuscire a muoversi. Per lui sembrava non esserci nessuna via di scampo.
-Non è educato disprezzare i regali fatti con il cuore, sai? Dovresti essere felice, stai per farti una scorpacciata d’energia che ricorderai per sempre! Eccola, è pronta! Pappatela tutta! MANGIALA FINO A SCOPPIARE!!!
Petirol scagliò la Genkidama.
L’impatto della sfera d’energia con il cyborg scatenò una titanica esplosione, a cui fece eco una cupola di luce che illuminò a giorno l’intera area per parecchi minuti.

Hotaru provò una sensazione violenta e indescrivibile. Si sentì come strappata dalla realtà e risucchiata all'interno del suo stesso corpo, per poi venire rivoltata come un guanto e tornare come nuova. Aprendo infine gli occhi e sbattendo le palpebre un paio di volte, la bambina scoprì di trovarsi a fluttuare, nuda, in una sorta di spazio siderale bianco solcato da stelle e comete rosse.
"Dove... Dove mi trovo? Sono... morta?..."
-Non temere. Qui nessuno può raggiungerti, sei al sicuro.
Una figura trasparente apparve di fronte ad Hotaru: una ragazza, quasi identica a lei, vestita da guerriera sailor. Hotaru la riconobbe immediatamente.
-Sailor Saturn!!!
La guerriera annuì, sorridendo.
-Ricordo che Kaolinite stava quasi per uccidermi... Dove mi hai portata?
-Questa è la dimensione in cui io risiedo, per sorvegliare ed aiutare la mia reincarnazione quando ha più bisogno di me. Anche per le altre guerriere è così. Perdonami se non ti ho avvisata subito, ma il corso degli eventi ha sorpreso anche me. Adesso riposati, e non preoccuparti più di nulla. Penserò io a combattere e sacrificarmi al tuo posto.
Hotaru spalancò gli occhi, scioccata.
-S-sacrificarti? No... Non puoi farlo! Io...
-Purtroppo è necessario. Fondendo il cristallo di Sailor Moon con il sangue di Chaos, Kaolinite ha creato un potere spaventoso e indistruttibile. L'unico modo per salvare la nostra principessa, arrivati a questo punto, è quello di usare il potere della distruzione e della rinascita ai massimi livelli e senza inibizioni. Così facendo, il cristallo di Sailor Moon e il sangue di Chaos saranno sì distrutti, ma verranno subito ricreati come due entità separate. Io... morirò, e tu perderai i tuoi poteri sailor. Ma non avere paura: anche se ci vorranno molti anni, anch'io prima o poi tornerò a vivere e potrò ricongiungermi a te.
La bimba sospirò, parzialmente sollevata da quella notizia.
-Mi... Mi mancherai, Sailor Saturn.
-Anche tu. Sii forte e paziente, Hotaru!
Sailor Saturn si avvicinò dunque alla sua protetta. Stava per posarle con dolcezza una mano sulla testa, quando la bambina le fece un'ulteriore domanda.
-…ma… e Kaolinite?
La guerriera si bloccò, interdetta.
-Come?
-Kaolinite… Anche lei rivivrà? Anche lei… avrà modo di rinascere?
Sailor Saturn indugiò. Conosceva la risposta alla domanda, ma allo stesso tempo non voleva far impensierire ancora la bambina.
-...mi dispiace. È troppo tardi ormai per provare compassione.
Con un gesto deciso Sailor Saturn chiuse le palpebre di Hotaru, facendola piombare in un sonno temporaneo.

Petirol crollò al suolo, esausta.
Questa volta non tentò nemmeno di restare in piedi.
Non ce n’era bisogno. In cuor suo, la strega sapeva che il duello con Super C-17 era terminato. Ed era terminato in trionfo.
-Uff… Ahh… Ah… Ah… Ah ah…
Petirol ebbe una serie di sussulti, dovuti ad una risata folle smorzata dal suo fiato corto.
-Non… Ah… Non ho più forze… Ah ah… Se Eudial e Kaolinite mi vedono in questo stato… Ah ah ah… Sono praticamente spacciata… Ma che me ne frega… Ah ah ah ah!… Ho vinto! Il bellimbusto è scoppiato di salute… Letteralmente!… Sono io la più forte! Sono io la più forte! SONO IO LA PIÙ FORTE!!! AH AH AH AH AH!!!

-Sei forte, lo ammetto. Ma di certo non sei furba.

-AH AH AH ah ah… Ah… Ah… No… No… NO…
Petirol si rigirò sul ventre e provò ad alzarsi.
La nebbia alzata dall’esplosione della Genkidama si stava lentamente diradando. Quello che si intravide all’interno, stavolta, fece davvero spaventare quasi a morte la strega.
-No… Eh eh eh eh!… è un’illusione, giusto? Ma certo che lo è! Eh eh eh eh! Non puoi essere ancora vivo! Sei solo frutto della mia immaginazione! Sei un fantasma! Ah ah ah ah ah, ah ah ah ah, ah ah ah a…
-AH AH AH AH AH!
La risata baritonale di Super C-17 atterrò Petirol come un vento impetuoso e disperse la nebbia. Il volto del cyborg, gonfio e deforme più che mai, sembrava una gigantesca maschera demoniaca. Una maschera delle dimensioni di una casa.
A quella visione, la strega cessò definitivamente di ridere e cominciò invece a sbattere i pugni e le braccia per terra, in preda a lacrime furiose.
-No, no, no, no, NOOOOO!!! IO TI HO UCCISO!!! TU SEI MORTO!!! TU SEI MORTOOOO!!! Tu sei… morto… Hai capito?… Sei… Morto…
-Consolati, dolcezza… Anch’io lo pensavo… Ma ho sottovalutato la mia componente mutante, a quanto pare. Il mio fisico può davvero assorbire una quantità di energia infinita. Se lo avessi scoperto prima, forse avrei concesso al Dottor Myuu una morte un pochino meno dolorosa…
-Taci! Non so di cosa tu stia parlando, ma TACI! Puoi assorbire energia quanto vuoi, ma sei sempre incapace di muoverti!…
-Se è per questo, anche tu.
Petirol sbarrò gli occhi. Quindi strillò ancora, realizzando quanto fosse stata stupida.
-Hai capito, dolcezza? Avevi il duello in pugno, avevi capito che gli attacchi fisici, specialmente se diretti al mio torace, sono il mio punto debole! Ma te ne sei dimenticata subito, insistendo sul fatto che divento sempre più grosso e sempre meno mobile man mano che raccolgo energia! Guarda dove ha portato la tua ostinatezza! Ora tu sei indebolita, sei debole, sei una nullità in confronto a me! E quando avrò ripreso le mie dimensioni e sarò di nuovo in grado di muovermi, tu non sarai più nulla! Sarai morta!…
-AAAAAAAAAAAHHH!!!
Con quell’ultimo disperato urlo Petirol si rinchiuse in posizione fetale e strinse forte la propria treccia di capelli rossi, sciogliendola e mordendola in un tentativo di isolarsi dalla realtà.
-Io ti ho sconfitto… Tu sei morto… Io ho vinto… Tu sei morto…
-Piantala! Sei patetica! Dal modo in cui Trunks ti aveva descritta pensavo di dover affrontare una versione femminile di me stesso, non una ragazzina con la mentalità di una bambina capricciosa! Mi aspettavo una lottatrice con la mia stessa forza e spietatezza… Una lottatrice che come me convive nello stesso corpo con un’altra persona… Ma non ho avuto niente di tutto questo!
-Tu sei morto… Io ti ho battuto… Tu sei mo… Tu sei morto, caro mio! SEI MORTO! IO HO ANCORA CYPRINE!

-N-no… Ho… Hotaru… NOOO!!!
Setsuna crollò in ginocchio, piangendo e urlando tutto il suo dolore. Ancora non riusciva a credere che la sua figlioccia, la sua adorata pupilla ed amica Hotaru era stata sconfitta e distrutta proprio di fronte ai suoi occhi.
Al pari di Sailor Pluto, anche Endymion si stava lasciando travolgere dai sentimenti. Urlando di rabbia e frustrazione per non essere stato in grado di fare nulla, il principe agitò la sua spada più e più volte sulle pareti della sua gabbia. Inutilmente.
Pur restando in silenzio, anche Tsunade avvertì un profondo senso di sconfitta avvampare in lei.
Insensibile e anzi estasiata dalla sofferenza dei tre prigionieri, Kaolinite non riuscì a fare a meno di ridere.
-La vostra disperazione è per me il dolce suono della vittoria! Ma, se mi è concesso darvi un consiglio, risparmiatene un po’ per quando il peggio arriverà sul serio. Fra qualche minuto, per voi non ci sarà più un domani. Mentre io…
Fremendo d'eccitazione, la donna si avvicinò a passi rapidi alla sua preda.
-…io, dopo tutti questi secoli, finalmente potrò assaporare la libertà! YAAAH!
Raggiunto lo spirito di Saturn, comparso dove un attimo prima giaceva il corpo di Hotaru, la strega scagliò con una mano un raggio d'energia verso la cupola, aprendovi un foro abbastanza largo.
-Chaos, ora mi rivolgo a te! Ho compiuto la missione che il tuo sangue mi ha affidato! Vieni, Chaos! Vieni a reclamare ciò che hai sempre bramato, ed esaudisci il mio sogn...
Un potente uppercut colpì la donna in pieno mento, facendola proiettare verso l'alto e poi ricadere a terra.
-Che... Diavolo...
Kaolinite fece appena in tempo a sollevare lo sguardo, che Sailor Saturn l'aveva già raggiunta per rialzarla di peso con un calcio e poi con un altro farla schiantare addosso alla parete della cupola. Facendosi scudo con una delle sue ali, la strega si rialzò furibonda.
-N-non è... possibile... Tu... Tu non puoi toccarmi! Dovresti essere incorporea! IL CORPO DI HOTARU DOVREBBE ESSERE DISTRUTTO!!!
-"Dovrebbe", appunto. Ma essere la mia reincarnazione ha anche i suoi vantaggi.
Con tranquillità, Sailor Saturn richiamò a sé la propria falce alzando una mano al cielo.
E adesso dì le tue preghiere, perché l'unica persona destinata ad essere distrutta sei tu.

Petirol riprese a ridere, ridere e tossire. Super C-17 la fissò, di nuovo preoccupato.
-C-Cyprine? Chi o cosa è Cyprine?
-STAI ATTENTO QUANDO PARLI DI MIA SORELLA!!! Io sarò anche stanca e impossibilitata a far male pure a una mosca, ma la mia cara gemella è freschissima e riposatissima! Le lascerò prendere il mio posto! Ci penserà lei a finire quello che ho iniziato! Sarà lei a darti il colpo di grazia! E TU NON POTRAI FARE NULLA PER IMPEDIRLO! CHI HA L’ULTIMA RISATA, ADESSO?!?
Gli enormi occhi di 17 trasmisero di nuovo panico. Galvanizzata, Petirol chiuse invece i suoi, per mettersi in contatto con la sorella.
-Cyprine? Mi senti, Cyprine? Lo so, ti ho tenuta dentro fin troppo e temo di essermi lasciata prendere la mano! Ma ne riparleremo dopo, okay? Ho bisogno di te per finire una volta per tutte un fastidioso avversario! Sei pronta?

-Sei… pronta, Cyprine?

-Cyprine? Cyprine, svegliati! Non ti conviene farmi arrabbiare!
La preoccupazione di Super C-17 si tramutò in curiosità, mista a pena.
-Se sei arrabbiata con me ti capisco, ma non è questo il momento di tenermi il broncio! Ti ho detto che ne parleremo dopo! C’è una cosa più importante di cui dobbiamo occuparci! Di cui DEVI occuparti!
Il cyborg aveva già intuito che la sua avversaria non fosse del tutto sana di mente. Ora poteva dire di averne la certezza assoluta.
-Mi dispiace, va bene? Ti ho ignorata, ho preso possesso del tuo corpo senza prima avvertirti, ho sbagliato, mi dispiace! MI DISPIACE! D’ora in poi faremo a turni! Adesso, per piacere, smettila col gioco del silenzio e dammi una mano! MI HAI SENTITA? CYPRINE, RISPONDIMI!!! …ho bisogno di uno specchio.
Sporcandosi di terra, Petirol gattonò fino ai resti del traliccio che aveva abbattuto in precedenza per mettersi alla ricerca di una qualsiasi superficie riflettente. Trovato un pezzo di vetro rotto vi si guardò dentro, vedendo però nient’altro che sé stessa.
-Merda, merda! Cyprine, perché non riesco a vederti?!? …non dirmi che Eudial aveva ragione! Non dirmi che i cristalli che mi son pappata mi stanno facendo più male che bene! C’è… c’è un solo modo per confermarlo…
La strega gettò un’occhiata a Super C-17. Il cyborg stava già cominciando a rimpicciolirsi, anche se ancora troppo lentamente.
-Ho ancora tantissimo tempo, di che mi preoccupo?
Petirol usò il suo potere mentale, per materializzare dal nulla il suo scettro.
-Ci sono riuscita… Mi auguro che questo sia un buon segno… E ora forza, procediamo.
La ragazza prese lo scettro per il manico e lo piantò verticalmente nel terreno. Quindi ci si inginocchiò davanti, chiuse gli occhi e spalancò le braccia: lentamente, il suo corpo iniziò ad emanare un alone di luce che fu risucchiato dalla stella posta alla sommità dello scettro.
“Sta espellendo la sua energia!” pensò Super C-17 “ma a quale scopo?…”
-AAAAAAAAAH!!!
Petirol fu improvvisamente avvolto da intense fiamme che la fecero strillare, e soprattutto le fecero espellere dalla bocca i sei cristalli che aveva ingerito per potenziarsi.
Quando le fiamme si estinsero, Petirol aveva riacquistato le sue sembianze originarie.
-Ce… l’ho fatta… Ah!
La strega si sentì di colpo debole, ma ancora speranzosa. Con le ultime forze strisciò verso il frammento di vetro e ci si specchiò.
Ottenendo lo stesso risultato. I capelli e gli occhi dell’immagine riflessa erano ancora e sempre rossi.
-Cyprine… Cyprine… Cyprine… CYPRINE!!!
Al colmo dell’ira Petirol si spaccò il pezzo di vetro in fronte, tagliandosi.
-Dove sto sbagliando?! Perché non riesco a vederla!? Perché non riesco a sentirti, Cyprine?!?
-Sei proprio sicura che questa “Cyprine” esista veramente?- suggerì Super C-17, maligno.
-COME OSI??? Cyprine è la mia sorella gemella, è lei che…
Una consapevolezza, improvvisa, e profondamente dolorosa, schiacciò la mente di Petirol come un macigno.
-Che… Che cosa… Che cosa ho fatto…
La ragazza si nascose il viso fra le mani, sporcandosele di sangue. E di lacrime.
-Io… Io volevo essere riconosciuta… V-volevo convincere il mondo della mia esistenza… E-e ora che ci sono riuscita… Cyprine… Cyprine… La mia adorata sorella… L’unica persona ad aver creduto in me… L’unica persona al mondo che mi vuol bene…
Petirol rivolse al cielo un agghiacciante urlo di disperazione.
-IO VOLEVO ESISTERE INSIEME A TE, CYPRINE! NON VOLEVO PRENDERE IL TUO POSTO!!! IO NON VOLEVO!!! Non… Volevo…
Privata di ogni oncia di energia e voglia di combattere la ragazza si accasciò al suolo, continuando a piangere e singhiozzare incessantemente.
-Io non volevo farti soffrire come ho sofferto io… Volevo condividere la gioia della mia libertà insieme a te… Dammi un segno, Cyprine… Fammi capire che mi stai ascoltando, ovunque tu sia… Dammi un segno… Ti prego… Ti scongiuro… Cyprine… !
Petirol si sentì tirata per i capelli e costretta a rimettersi in piedi.
Super C-17, tornato alle proprie dimensioni mentre lei stava ancora piangendo, l’aveva catturata.
-N-no… Non uccidermi… Ti prego… Io… Devo liberare mia sorella…
-Non fraintendermi. Ti credo, se mi dici che questa Cyprine esiste. Ora che ci penso, è ciò che Trunks mi ha riferito parlandomi di te: Cyprine era la proprietaria originale del tuo corpo, e tu gliel’hai sottratto. Per quanto incredibile, ha senso… Ma c’è un dettaglio, in questa storia, che non mi ha mai convinto del tutto. Per esperienza personale, ho imparato che due anime distinte non possono vivere contemporaneamente nello stesso corpo.
Petirol sbarrò gli occhi per lo shock. Provò a rispondere a tono, ma era troppo indebolita persino per alzare la voce.
-Quando io e il mio clone creato nel regno degli inferi ci siamo uniti per formare il guerriero che vedi di fronte a te, uno di noi due ha finito automaticamente di vivere. Oppure, quando due persone eseguono la tecnica della fusione, come ho potuto vedere non più di un’ora fa, esse cessano temporaneamente di esistere per far spazio ad un nuovo individuo…
-TACI!
Con l’ultimo briciolo di energia, Petirol schiaffeggiò la mano del cyborg per liberarsi dalla sua presa.
-Delle tue esperienze personali non so che farmene! In questo corpo convivono due anime distinte, e l’ho dimostrato migliaia di volte a chi ha osato dubitare della mia esistenza! Mamma, papà, le maestre, i dottori… Dopo che Magus Kaolinite ha insegnato la magia a mia sorella, tutti loro hanno potuto finalmente vedermi e assaggiare la mia collera! Prima di incontrare Magus Kaolinite, io non ero altro che una reclusa nel cervello di mia sorella! Esistevo solo per lei, solo lei poteva sentirmi! Solo lei poteva parlare con me!

-…in altre parole, eri la sua amica immaginaria.

Petirol si sentì la testa scoppiare.
-Tu… tu non sai quante volte Cyprine si è sentita dire questo! Che io ero solo un frammento della sua immaginazione! Ma io esistevo! Io sentivo tutto! Mentre Cyprine soffriva, io… Io…
La ragazza ebbe un improvviso blocco mentale. Cercando di ritrovare nella sua memoria un momento, uno solo, in cui aveva anche solo agito e pensato indipendentemente dalla sua gemella, scoprì con enorme shock che non era mai successo. Prima che Kaolinite insegnasse la magia a Cyprine, Petirol non era niente.
Quando Cyprine dormiva, Petirol non esisteva.
Quando Cyprine giocava, mangiava o si distraeva… Petirol non aveva ricordi di quei momenti.
-Allora… Allora io… Io non sono una persona reale. Sono un essere immaginario inventato da mia sorella… Ma no, non ha senso! Se io fossi irreale, come potrei essere in questo corpo? Come potrei parlare? Come?!?
Super C-17 si avvicinò pericolosamente alla strega, per sussurrarle in un orecchio.

-Sai, passando un paio d’anni in un carcere ho scoperto che diversi individui soffrono di un particolare disturbo. Si chiama “sdoppiamento della personalità”. Ne avrai sentito parlare, immagino.

Quella frase fu l’ultimo chiodo che sigillò i dubbi di Petirol per sempre.
Quelle che tutti credevano una coppia di streghe gemelle non erano altro che una singola persona: una ragazza solitaria di nome Cyprine, che grazie alla magia aveva dato voce e potere alla sua immaginazione.

Non avendo neanche più la forza di piangere la ragazza si lasciò cadere in avanti, facendosi sorreggere dal corpo del suo avversario.
-Perché… mi hai fatto capire questo… Perché… me l’hai detto… PERCHÉ?
-Perché provo tanta pena per te, e non voglio che tu soffra ulteriormente.
-Che… che cosa vuo…

Con un gesto rapido Super C-17 trapassò la strega da parte a parte, strappandole dal petto la sfera metallica.

-In fondo, come può una persona inesistente provare dolore?

  
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